COME DIVENTARE BUONI CRISTIANI E VIVERE ETERNAMENTE FELICI IN DIO (NONOSTANTE SATANA).

COME DIVENTARE BUONI CRISTIANI E VIVERE ETERNAMENTE FELICI IN DIO 

     (NONOSTANTE SATANA) (Gv 1, 1-18).

Prima di ogni esistenza creata, ossia dell’Universo, esisteva già da sempre l’Esistenza increata di Dio nelle tre Persone divine distinte ma non divise del Padre, del Figlio unigenito generato ma non creato e dello Spirito Santo che promana dal Padre e dal Figlio.

Va tenuto in primo luogo presente che l’Attributo proprio soltanto di Dio si trova nella Natura divina di ognuna delle Sue Tre divine Persone ed è l’Onnipotenza, che è la capacità di fare dal nulla o creare, nonché sostenere dal nulla ed eliminare nel nulla la realtà creata dell’Esistenza.

Fu, infatti, per mezzo del Figlio Unigenito di Dio (Gn 1,3) – detto anche Verbo o Logos (= Parola o Sapienza di Dio-Padre) – che tutto l’Universo fu creato (=fatto e sostenuto dal nulla), tenendo a mente che senza di Luio Verbo o Logos – nulla è stato fatto di ciò che è stato fatto (Gn 1,4.31).

Nell’Unigenito Figlio di Dio o Verbo o Logos o Ragione è la Vita sempiterna di Dio e la Vita di Dio è anche la Luce – o Ragione – degli Esseri umani; la Luce o Ragione illumina le tenebre dell’ignoranza, e le tenebre NON l’hanno vinta perché è la Luce che ha vinto le tenebre.

Venne un uomo mandato da Dio con un compito speciale: il suo nome era Giovanni. Egli venne per dare testimonianza ed indicare in Gesù Cristo chi fosse la Luce divina venuta nel Mondo perché tutti credessero nel Vero unitrino Dio per mezzo di Lui.

Giovanni non era lui La Luce, ma doveva rivelare e dare testimonianza alla Luce venuta nel mondo per redimere e salvare il Mondo:

Veniva nel mondo la Luce vera quella che illumina ogni uomo (=si incarnava in Gesù, detto il Cristo, l’Unigenito Figlio di Dio-Padre). Questi era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, ovvero tra gli Ebrei (Gesù era di nazionalità ebraica come Maria Sua Madre) ma i suoi di allora non l’hanno accolto appendendolo addirittura ad una croce.

A quanti però Lo hanno accolto – Ne hanno cioè liberamente voluto imitare la Vita: – ha dato potere di diventare Figli di Dio, fratelli di Cristo: il potere cioè di diventare Suoi Santi, partecipi della Sua Onnipotenza divina, capaci cioè di fare nel Suo Nome Miracoli d’Amore…che fanno dal nulla (=creano) mantengono dal nulla ed annientano nel nulla la Realtà dell’Esistenza.

Costoro sono quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, superano cioè il regno degli uomini per quello di Dio, ma da Dio sono stati rigenerati.

…E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di Grazia e di Verità.

Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».

Dalla Sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto Grazia su Grazia. Perché la Legge – i Dieci comandamenti – fu data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità che corrisponde alla vennero per mezzo di Gesù Cristo.

Dio nessuno Lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che lo ha rivelato al Mondo.

LE ALLEANZE DI DIO CON L’UOMO.

E’ essenziale tener da conto che i Dieci Comandamenti di Dio” – “Io sono il Signore Dio Tuo…etc” – rappresentano un testo riguardante la più antica tradizione di Alleanza con Dio, stabilita con certezza già a partire dal sec. XII a.C., vale a dire fin dal tempo dell’Esodo (1270- 1240 a.C.).

Ma fu in conseguenza dell’Atto di onnipotenza, o Miracolo d’Amore, dell’autoresurrezione di Gesù dai morti”, che Gesù chiama per la prima volta fratelli” i Suoi discepoli, stabilendo così con loro un rapporto che ha come fine ultimo IL RECUPERO della piena partecipazione dell’Umanità redenta alla DIVINITA’ recuperata nella pienezza originaria della Sua immagine e somiglianza con Dio (Gn 1,26)

E ciò, nonostante la caduta dell’umanità dall’Eden in questo mondo senza Eden crocifisso e mortale in conseguenza dell’aver accolto contro Dio la tentazione diabolica del “peccato originale”.

Oggi comunque la Religione cristiana per la onnipotenza dei Suoi Miracoli d’Amore, che fanno, mantengono ed annientano nel nulla la Realtà dell’Esistenza, è la prova provata della Sua Divinità divinizzatrice e costituisce la prima Religione del Mondo con 2,4 miliardi di aderenti su 7,8 miliardi di abitanti del Pianeta.

La Religione cristiana è dunque l’unica Religione che prepara questo mondo a quello della nuova Creazione senza disperdere l’io personale dei Redenti da Cristo, ma non senza però la loro fattiva collaborazione, la quale, se manca o è inadeguata in termini di Fede, ritarda il fine ultimo della Redenzione stessa. AMEN!

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COME LA VITA UMANA NELL’ALDILA’ SI DETERMINA NELL’ALDIQUA’: IL CAMMINO.

COME LA VITA UMANA NELL’ALDILA’ SI DETERMINA NELL’ALDIQUA’: IL CAMMINO.

In questo mondo, i Dieci Comandamenti rappresentano un testo relativo alla più antica tradizione di Alleanza con Dio, detta “La Legge” per antonomasia, risalente già al sec. XII a.C., vale a dire al tempo dell’Esodo (1270- 1240 a.C ).

Al pari del Testamento antico (= la Legge), il nuovo Testamento (= i Vangeli) condanna i suoi trasgressori, ma le sue condanne per i trasgressori nell’Aldilà sono decisamente più terribili di quelle del Testamento antico.

Per quale motivo?

A motivo della rivelata mansuetudine del Figlio di Dio fattosi uomo in Gesù Cristo . (…”Prendete esempio da Me che… sono mite ed umile di cuore. E troverete ristoro per le vostre anime).

Consideriamo che Gesù discese dal Cielo dando tutto Se stesso per questo; per cui di fronte all’ipocrisia religiosa dei falsi cristiani inutilmente beneficati, il Suo sdegno si accende.

A quel punto, chi intercederà in favore di colui che il grande intercessore stesso condanna?

Contro la condanna di Cristo non c’è rimedio:

Significa fare la scelta eternamente irreversibile che fece Lucifero quando scelse di diventare per sempre satana.

Non a caso Lucifero era la creatura più prossima a Dio, che sapeva tutto di Dio quale Bene Sommo da cui avrebbe gratuitamente ricevuto liberamente ogni Bene, e senza cui avrebbe impersonato il non plus ultra del male…

…eppure Lucifero – il più sapiente delle creature angeliche – scelse liberamente – e per questo imperdonabilmente – di separarsi da Dio per invidia dell’uomo, che rifiutava di servire come Dio aveva servito Lucifero stesso creandolo, vale a dire facendolo dal nulla come tutto ciò che esiste fuori di Dio, in quanto Dio è onnipotente ed umile!

Per questo, il Redentore ed il Salvatore di questo mondo caduto, decaduto, crocifisso e mortale, grida ai quattro venti dell’Universo:

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti – che oggi significa: guai a voi falsi cristiani, anticristi, ipocriti..!

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CONVERSIONE E SCANDALO CON RIGUARDO AI BAMBINI.

CONVERSIONE E SCANDALO CON RIGUARDO AI BAMBINI.

Nei Vangeli lo scandalo è l’opposto malefico della conversione, per cui, quando si parla di scandalo ci si riferisce a qualcosa o a qualcuno che ostacola qualcun altro ad avere una relazione con Dio, siccome si è rivelato in Gesù Cristo.

Lo scandalo è quindi l’inciampo sul cammino della Conversione.

In Matteo 18:5-7, infatti, Gesù così dichiara:

Chiunque riceve un piccolo fanciullo come questo nel mio Nome accoglie me!”

L’educazione cristiana dei bambini quindi è per Gesù molto importante…

…E lo è fino a tal punto che Gesù considera l’Amore cristiano rivolto ai piccoli come rivolto a Se stesso!

A maggior conferma Gesù rivela che “chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d’asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare.

Guai al mondo per gli scandali! Perché è inevitabile che avvengano gli scandali, ma guai a quell’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo”.

Così come sarebbe meglio mozzarsi una mano piuttosto che peccare (Matteo 18:8), nella prospettiva del Regno, sarebbe meglio annegare che indurre un bambino al peccato.

Analogamente, in Romani 14:13, Paolo fa presente che solo Dio giudica; noi non dobbiamo giudicare gli altri ma preoccuparci di non essere noi quelli che inducono gli altri a quel peccato di cui tanto sembriamo preoccuparci.

Certo non bisogna avere una fede bigotta, di contenuto cioè imparato a memoria e ripetuto a pappagallo, ma consapevole e convinta anche perché non si possono convincere gli altri – soprattutto bambini – se non si è in primis convinti sé stessi.

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L’ORIGINE DIVINA DELL’UNICA CHIESA: QUELLA CATTOLICA O UNIVERSALE DI PIETRO

L’ORIGINE DIVINA DELL’UNICA CHIESA: QUELLA CATTOLICA O UNIVERSALE DI PIETRO

PREMESSA

Gesù ammaestra i Suoi Discepoli affinché ammaestrino la folla (Mt 5,1).

Chi sono i Suoi Discepoli che a loro volta devono ammaestrare la folla, trasformandosi in Apostoli, in inviati cioè di Cristo per testimoniarlo e far si che gli altri Lo testimoniano?

Sono per l’appunto i Cristiani, gli imitatori ed i testimoni di Cristo, coloro cioè che mediante il dono dello Spirito Santo aspirano coscientemente alla Santità di Cristo durante la loro vita in questo mondo e tale santità desiderano vivamente trasmettere agli altri.

LA PENTECOSTE CRISTIANA OVVERO: LA PREVEGGENZA CATTOLICA (=UNIVERSALE) DELLA CHIESA DI CRISTO.

La Pentecoste cristiana è il giorno in cui è nata la Chiesa indivisibile di Cristo, che è oggi quella cattolica.

L’accaduto viene riportato nella Bibbia al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli.

Quel giorno, lo Spirito\ Dio scese sui primi 120 seguaci di Gesù, che iniziarono a pregare ad alta voce, in tutte le lingue del mondo di allora comprendendosi a vicenda: segno miracoloso della Verità e dell’universalità della Chiesa di Cristo.

Ci fu un tale trambusto che migliaia di persone che erano a Gerusalemme, uscirono per vedere cosa stesse succedendo.

Di fronte alla folla riunita, Pietro pronunciò il primo messaggio evangelico e “quel giorno furono aggiunte a loro circa 3000 persone” (Atti 2:41).

Fra alterne vicende Il numero di seguaci del Vangelo è cresciuto a partire da quella prima domenica di Pentecoste cristiana.

Certo sappiamo bene che sia al tempo di Gesù – come anche dopo di Lui – ci sono i Giuda, apparentati con satana che purtroppo dando cattivo esempio non solo ritardano il compimento del Regno dei Cieli ma rischiano pure di far perdere le anime, soprattutto se ciò riguarda il clero della Chiesa di Cristo.

I GIUDA OVVERO I NUOVI FARISEI DELLA CHIESA DI CRISTO.

Quanti sacerdoti di Cristo hanno venduto Cristo passando dalla parte di satana ma facendo finta di restare con Cristo anche per meno di trenta danari.

Chi sono costoro?

Costoro sono i nuovi farisei!

Ad oggi infatti il termine “fariseo” nel linguaggio parlato non denota più un membro della setta religiosa ebraica, ma piuttosto una persona falsa, cattedratica, che guarda più alla forma delle proprie azioni e di quelle degli altri piuttosto che alla loro sostanza soprattutto se si dice appartenere al Clero regolare.

(cfr.: Mt 23,27-32).

Ecco I Giuda, i traditori della Chiesa di Cristo!

Spesso – ahimè molto spesso! – i sacerdoti di Cristo non vestono l’abito talare quasi l’avessero a spregio, e si incade così nell’inosservanza della raccomandazione papale emanata a suo tempo da Giovanni Paolo Secondo, che in proposito osserva:

La cura dell’amata diocesi di Roma pone al mio animo numerosi problemi, tra i quali appare meritevole di considerazione, per le conseguenze pastorali da esso scaturenti, il mancato uso dell’abito talare” (che oramai pochi sacerdoti portano! Ndr).

Certo, l’abito non fa il monaco, ma è pur vero che il monaco senza abito spesso non fa nemmeno il monaco!

Non si dimentichi peraltro che Gesù aveva detto a Pietro: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

Ma se non prevalgono, ne possiedono però ancora purtroppo molta parte riguardo a quanto aveva pronosticato Gesù:

Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa.. e le porte dell’inferno non prevarranno su di essa(Mt 3,16-20); ma ha anche detto A PIETRO “Vade Retro satana” (Mt 16,23).

Certamente Gesù dà a Pietro, CONFERISCE cioè ai Suoi Sacerdoti, le Chiavi che aprono le Porte del Regno dei Cieli; non quelle che aprono le porte spesso immonde della terra! Attenzione, quindi! A quale porte si aprono e se le vie che si percorrono non siano quelle larghe sconsigliate da Cristo.

Si ricordi sempre quello che aveva detto Gesù a Pietro dopo avergli assegnato il primato tra gli apostoli attraverso i simboli della pietra, delle chiavi e del potere di “legare e sciogliere” (Matteo 16,13-20): «Lungi da me, Satana!».

L’apostolo infatti aveva reagito in maniera veemente quando Gesù aveva fatto balenare il destino che lo attendeva a Gerusalemme nell’abisso di dolore e di morte della Passione:

«Signore, questo non ti deve accadere mai!».

Ma Gesù fermamente gli aveva risposto di non pensare nemmeno una cosa del genere, perché non era questa la Volontà di Dio ma quella di satana:

Vade retro, Satana!”, tu mi sei di scandalo” (Mt 16,23).

Sotto l’influsso di Satana, Pietro cercò di distrarre Gesù da quello che era venuto a fare. Cercò di far “inciampare” Gesù nel Suo percorso verso la crocifissione. Paolo ribadisce il concetto: “… ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo (inciampo, N.d.T.) per i Giudei e follia per i Greci” (1 Corinzi 1:23).

L’idea che il Messia sarebbe stato crocifisso era una pietra di inciampo per i Giudei, qualcosa che faceva vacillare le loro convinzioni riguardo a come sarebbe stato il Messia.

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EBRAISMO E CRISTIANESIMO.

EBRAISMO E CRISTIANESIMO

COME IL VERO ED UNICO DIO SI RIVELA A MOSE’: IL MONOTEISMO EBRAICO DEL TESTAMENTO ANTICO.

L’Ebreo Mosè fu scelto da Dio per liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana durata 430 anni.                                                       

 Rese gli Ebrei la prima grande nazione libera sulla terra, per cui, tramite Mosé, ha dato loro le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinché le osservassero di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, Eden, da cui, per colpa del luciferino serpente, era caduta (Gn 3,1-24).

Fu per questo che Mosè ricevette le Divine Leggi – i cosiddetti Dieci Comandamenti – e li trasmise al Popolo ebreo.

Tutto Israele era devoto a Mosé e seguiva le sue istruzioni perché lo riconosceva come un profeta sincero di Dio che – in vista del Messia mandato da Dio sulla Terra – aveva l’incarico di guidare il Popolo verso Dio stesso.

IL GRAN MIRACOLO DELLA NASCITA VERGINALE DI GESU’ DA MARIA SEMPRE VERGINE

Trascorso del tempo dopo la morte di Mosè, la cui tomba non fu mai trovata, l’alleanza di Dio con Israele stabilita da Mosè cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio, mediante lo Spirito Santo, mandò Suo Figlio a redimere la Terra incarnandosi e nascendo miracolosamente da una Donna ebrea, la sempre vergine Madre, Maria.

Quindi, ottenuto il consenso da Maria rimasta sempre vergine, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio eterno di Dio che da quel momento in poi sarà il Figlio di Dio e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

Ma neanche di fronte alle prove miracolose della Divinità di Gesù, sacerdoti, scribi, farisei e sadducei si convertirono influenzando e minacciando il popolo di farlo

Per questo è importante osservare come Gesù predicando non si rivolse mai alle classi dominanti di quel tempo, sacerdoti, scribi e farisei, ma alla folla ed ai Suoi discepoli.

Gesù Voleva rendere edotti i Suoi discepoli dell’atteggiamento formalista, ipocrita e quindi falso che di fronte alla Verità evidente tenevano sacerdoti, scribi e farisei per poter affermare di essere i detentori legittimi dell’Autorità che Mosè aveva ricevuto da Dio, senza che, però, ne osservassero per nulla gli insegnamenti.

Guai a voi scribi e farisei, ipocriti, che…

SULLA CATTEDRA DI MOSE’

È interessante notare che Gesù non si rivolse ai religiosi ebrei di allora, scribi e farisei, ma alla folla e ai suoi discepoli.

Voleva mettere in guardia questi ultimi dagli scribi e dai farisei che affermavano di essere, ma non lo erano, gli eredi detentori dell’Autorità che Mosé aveva ricevuta da Dio circa le Tavole della Legge, alias i Dieci Comandamenti.

Per questo la cattedra di Mosè era la posizione più importante e rispettata di tutte, quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso senza ricevere alcuna adeguata istruzione formativa e religiosa

Scribi e farisei erano, insomma, dei “bacchettoni, dei bigotti “ante litteram”.

Circa il significato del termine “fariseo”, presente presso gli Ebrei del tempo di Gesù, sono state scritte tonnellate di carte, organizzati convegni, ma non si è riusciti a cavare un ragno dal buco, forse perché le cose più semplici e popolari vengono scartate a priori.

I Farisei erano infatti una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Accanto a questa categoria egocentrica ed egolatrica di persone, Gesù accosta anche gli Scribi.

Gli scribi dell’antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale. Esdra, “esperto nella legge di Mosè data dall’Eterno” era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta.

A questo proposito, certamente possiamo ringraziare gli scribi ebrei per aver preservato l’Antico Testamento delle nostre Bibbie.

Gli Ebrei furono sempre più noti come “il popolo del Libro” per via del loro studio fedele della Scrittura, in particolare della Legge e di come avrebbe dovuto essere seguita.

Nell’era del Nuovo Testamento, gli scribi venivano spesso associati alla setta dei Farisei, nonostante non tutti i Farisei fossero scribi (si veda Matteo 5:20; 12:38). Gli scribi insegnavano alle persone (Marco 1:22) ed interpretavano la Legge. Erano ampiamente rispettati dalla comunità per via della loro conoscenza, della loro dedizione e dell’apparente rispetto della Legge.

Tuttavia, gli scribi andarono oltre l’interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro. Divennero esperti nel proclamare la lettera della Legge, mentre ignoravano lo spirito che stava alla sua base.

Le cose peggiorarono tanto che i regolamenti e le tradizioni aggiunti alle Leggi dagli scribi vennero considerati più importanti della LEGGE stessa.

Ciò portò a molti scontri tra Gesù, i Farisei e gli Scribi.

All’inizio del Discorso della Montagna, Gesù sconvolse il Suo pubblico dichiarando che la giustizia degli scribi non era sufficiente per far andare in Cielo nessuno (Matteo 5:20).

Gran parte del sermone di Gesù parlava di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Scribi e farisei però non arretravano nemmeno un millimetro dalle loro errate posizioni di tal che verso la fine del Ministero di Gesù, Egli condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia, perché sapevano di sbagliare e continuavano a farlo per non perdere il loro potere politico sulle folle(Matteo 23).

Questi conoscevano la Legge e la insegnavano agli altri, ma non la osservavano.

Lo scopo originale degli scribi era serio: conoscere e preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla.

Ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione.

IL CROLLO DE MONOTEISMO EBRAICO DI MOSE’ ED IL SORGERE DI QUELLO TRINITARIO DI CRISTO

Gli scribi, il cui scopo dichiarato era quello di preservare la Parola di Dio, in realtà La invalidarono con le tradizioni da loro trasmesse (Mar 7:13)..

Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio. I leader religiosi dei tempi di Gesù assumevano certamente un atteggiamento di superiorità (Giovanni 7:49), al quale si opponeva Gesù (Matteo 9:12). Il problema principale era che gli scribi erano ipocriti nel cuore.

Erano più interessati a sembrare buoni agli occhi degli uomini, che a compiacere Dio, cercando di esserlo realmente .

Sacerdoti, scribi e farisei erano religiosamente allora ciò che oggi chiamiamo “bigotti”.

Alla fine, furono i sacerdoti ebrei, con gli scribi ed i farisei che, invasati da satana come Giuda (Lc22,3-6), organizzarono la cattura e la crocifissione di Gesù (Mt 26,57; Mr 15,1; Lc 22,1–2).

La lezione che ogni cristiano può imparare dall’ipocrisia degli scribi è che Dio vuole qualcosa di più che atti esteriori di giustizia (bigottismo).

Egli vuole una trasformazione interna del cuore, affinché esso si arrenda costantemente in amore e felice obbedienza a Cristo.

L’IMITAZIONE DI CRISTO

Questo piccolo libro ha costituito per secoli un preciso punto di riferimento per la spiritualità cristiana, tanto che si può considerare “il libro più letto dopo il Vangelo, meditato nei monasteri, letto nella vita religiosa e sacerdotale, tenuto come manuale di formazione cristiana robusta per tante generazioni di laici, di cristiani nel mondo”.

L’Imitazione di Cristo, il cui autore resta sconosciuto, benché possa essere collocato in ambiente monastico attorno ai secoli XIII-XIV, costituisce un semplice e concreto tracciato di vita ascetica.

La tensione spirituale che lo anima, ne fa un testo fondamentale nel tracciare una via alla ricerca di Dio, all’abbandono dell'”uomo vecchio” per costruire l’ “uomo nuovo”, per radicare interiormente una profonda spiritualità personale.

ECCO PERCHE’ GESU’ CHE E’ BUONO MA NON BUONISTA, DICE:

GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI..”.

“1Perciò Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.1415 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro?18 E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.

19 Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.

23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna dell’inferno? 3 4 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;5 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco:la vostra casa vi sarà lasciata deserta!39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” (Mt 23:1- 39).

A PIU’ DA 2000 ANNI DA CRISTO, A CHE PUNTO STA IL CRISTIANESIMO OGGI?

Dio non impone mai la conversione (=talebanesimo) ma la propone sempre).

I veri servi del Signore Gesù sono dove Lui si trova. Gesù è tra gli afflitti, disperati, respinti, malati, depressi, lesi e umiliati….

Questa è la posizione e il luogo in cui dovrebbe essere il servo di Dio. Gesù rinunciò al suo trono con il Padre per venire in questo mondo e vivere tra i perduti. Ha dato tutto per darci la salvezza a costo della Sua Redenzione!

Ecco perché il Padre Lo ha onorato!

Lui onora anche coloro che servono il Suo amato Figlio. Chi non è preoccupato per la propria vita o le proprie famiglie.

L’unica cosa che GESU’ vuole per noi è fare la Volontà del Padre, vale a dire salvare le nostre anime per il Regno di Dio, trovando imitatori sempre piu’ numerosi in questo mondo fino a riempirlo tutto di Sé, in vista della nostra resurrezione della carne e della Vita in Dio del mondo che verrà...

Ma se tutto è dipeso e continua a dipendere da Lui, ora, imitandolo per testimoniarne la Vita, tutto dipende anche da noi, senza mai dimenticare che la Chiesa di Cristo è quella cattolica fondata da Cristo sulla pietra di Pietro e sotto il Manto della Sua sempre vergine Madre MARIA.

LE DEVIAZIONI DELLA CHIESA

Però, a parte i primi secoli di vero Cristianesimo, la Chiesa fondata da Cristo sotto l’egida di Pietro ed il mantello di Maria andò comportandosi con riguardo al potere temporale più o meno come sacerdoti, gli scribi, ed i farisei del popolo ebreo.., se non addirittura peggio…

Il potere temporale della Chiesaossia il potere sui corpi prevalente su quello delle anime – riguardò un lungo periodo della Storia d’Italia (che va dal 752 al 1870), durante il quale la Chiesa clericale si comportava come un qualsiasi Stato teocratico di allora, ritardando così chissà per quanto il Progetto di redenzione salvifica di Dio sull’Essere umano (=RITORNO ALL’EDEN).

POTERE TEMPORALE E GOVERNO SPIRITUALE SANTO NELLA CHIESA

Il triste termine “temporale” indica il governo degli uomini (oggi definito “potere politico”). Il termine viene spesso giustapposto al potere spirituale, ovvero governo delle anime, che dovrebbe essere soltanto proprio del clero sacerdotale.

Con la Breccia di Porta Pia, infatti, tra il 1895 ed il 1897 avrebbe dovuto cessare, il potere temporale dei Papi e del clero sacerdotale.

Ma all’interno della Chiesa cattolica però le cose non sono ritornate ad essere del tutto come sarebbero dovute restare fin dalla sua divina fondazione, senza alcuna deviazione cioè dalla linea tracciata dal Cristo quando Gesù disse a Pietro; “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. (Mt 16,17-19)

Ciononostante avviene ancora, purtroppo, che all’interno della Chiesa cattolica non pochi preferiscono avvalersi di altre chiavi che aprano altre porte ben più prosaiche che non quelle dei Cieli, confondendo spesso l’autorevolezza con l’autorità!

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TRA EBREI E CRISTIANI

TRA EBREI E CRISTIANI

COME DIO PARLO’ A MOSE’.

L’Ebreo Mosè fu scelto da Dio per liberare il popolo

d’Israele dalla schiavitù egiziana durata 430 anni.

L’intenzione dell’Altissimo era quella di rendere gli Ebrei la prima grande nazione libera sulla terra, per cui tramite Mosé, ha dato loro le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinché gli Ebrei li osservassero di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, Eden, da cui per colpa del luciferino serpente era caduta (Gn 3,1-24).

Fu per questo che Mosè ricevette le Divine Leggi, i cosiddetti Dieci Comandamenti, – e li trasmise al Popolo ebreo.

Tutto Israele era devoto a Mosé e seguiva le sue istruzioni perché lo riconosceva come un profeta sincero di Dio che – in vista del Messia – aveva l’incarico di guidare il Popolo verso Dio stesso.

IL Sì DI MARIA

Trascorsi alcuni secoli dopo la morte di Mosè, la cui tomba non fu mai trovata, l’alleanza con Dio di Israele stabilita da Mosè cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio, mediante lo Spirito Santo, mandò Suo Figlio a salvare la Terra incarnandosi e nascendo miracolosamente da una Donna ebrea, la sempre vergine Madre, Maria.

Quindi, ottenuto il consenso da Maria rimasta sempre vergine, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio eterno di Dio che da quel momento in poi sarà il Figlio di Dio e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

Ma neanche di fronte al Figlio di Dio fattosi Uomo, i religiosi ebrei si convertirono…

Per questo è interessante notare che Gesù non si rivolse ai sacerdoti ebrei di quel tempo, scribi e farisei, ma alla folla ed ai suoi discepoli.

Gesù Voleva avvertire questi ultimi dell’atteggiamento formalista ed ipocrita degli scribi e dei farisei che affermavano di essere i detentori dell’Autorità che Mosè aveva ricevuto da Dio, ma non ne seguivano per nulla l’esempio.

SULLA CATTEDRA DI MOSE’

È interessante notare che Gesù non si rivolse ai religiosi ebrei di allora, scribi e farisei, ma alla folla e ai suoi discepoli.

Voleva mettere in guardia questi ultimi dagli scribi e dai farisei che affermavano di essere, ma non lo erano, gli eredi detentori dell’Autorità che Mosé aveva ricevuta da Dio circa le Tavole della Legge, alias i Dieci Comandamenti.

Per questo la cattedra di Mosè era la posizione più importante e rispettata di tutte, quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso senza ricevere alcuna adeguata istruzione formativa e religiosa.

Scribi e farisei Erano insomma dei “bacchettoni, dei bigotti “ante litteram”.

FARISEI E SCRIBI AL TEMPO DI GESU’ IN ISRAELE

Circa il significato del termine “fariseo”, presente presso gli Ebrei del tempo di Gesù, sono state scritte tonnellate di carte, organizzati convegni, ma non si è riusciti a cavare un ragno dal buco, forse perché le cose più semplici e popolari vengono scartate a priori.

I Farisei erano infatti una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Accanto a questa categoria egocentrica ed egolatrica di persone, Gesù accosta anche gli Scribi.

CHI ERANO GLI SCRIBI E PERCHE’ ASSIEME AI FARISEI RESPINSERO GESU’

Gli scribi dell’antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale. Esdra, “esperto nella legge di Mosè data dall’Eterno” era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta. Possiamo ringraziare gli scribi ebrei per aver preservato l’Antico Testamento delle nostre Bibbie.

Gli Ebrei furono sempre più noti come “il popolo del Libro” per via del loro studio fedele della Scrittura, in particolare della Legge e di come avrebbe dovuto essere seguita.

Nell’era del Nuovo Testamento, gli scribi venivano spesso associati alla setta dei Farisei, nonostante non tutti i Farisei fossero scribi (si veda Matteo 5:20; 12:38). Gli scribi insegnavano alle persone (Marco 1:22) ed interpretavano la Legge. Erano ampiamente rispettati dalla comunità per via della loro conoscenza, della loro dedizione e dell’apparente rispetto della Legge.

Tuttavia, gli scribi andarono oltre l’interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro. Divennero esperti nel proclamare la lettera della Legge, mentre ignoravano lo spirito che stava alla sua base.

Le cose peggiorarono tanto che i regolamenti e le tradizioni aggiunti alla Legge dagli scribi vennero considerati più importanti della LEGGE stessa. Ciò portò a molti scontri tra Gesù, i Farisei e gli scribi.

All’inizio del Discorso della Montagna, Gesù sconvolse il Suo pubblico dichiarando che la giustizia degli scribi non era sufficiente per far andare in Cielo nessuno (Matteo 5:20).

Gran parte del sermone di Gesù parlava di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Scribi e farisei però non arretravano nemmeno un millimetro dalle loro errate posizioni di tal che verso la fine del Ministero di Gesù, Egli condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia perché sapevano di sbagliare e continuavano a farlo per non perdere il loro potere politico sulle folle(Matteo 23).

Questi conoscevano la Legge e la insegnavano agli altri, ma non la osservavano.

Lo scopo originale degli scribi era serio: conoscere e preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla.

Ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione.

Gli scribi, il cui scopo dichiarato era quello di preservare la Parola, in realtà La invalidarono con le tradizioni da loro trasmesse (Mar 7:13).

Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio. I leader religiosi dei tempi di Gesù assumevano certamente un atteggiamento di superiorità (Giovanni 7:49), al quale si opponeva Gesù (Matteo 9:12). Il problema principale era che gli scribi erano ipocriti nel cuore.

Erano più interessati a sembrare buoni agli occhi degli uomini, che a compiacere Dio.

LA CATTURA E LA CROCIFISSIONE DI GESU’.

Alla fine, furono gli stessi scribi ad avere un ruolo nel fare arrestare e crocifiggere Gesù (Matteo 26:57; Marco 15:1; Luca 22:1–2).

La lezione che ogni cristiano può imparare dall’ipocrisia degli scribi è che Dio vuole qualcosa di più che atti esteriori di giustizia (bigottismo).

Egli vuole una trasformazione interna del cuore, affinché esso si arrenda costantemente in amore e felice obbedienza a Cristo.

GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI..”.

1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.1415 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro?18 E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.

19 Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.

23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna dell’inferno? 34 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;35 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». (Matteo 23:1-12)

TRA SCRIBI, FARISEI E GESU’.

Mosè deteneva l’autorità divina non perché semplicemente insegnasse al popolo a obbedire alle leggi dell’Altissimo, ma soprattutto perché era un esempio di obbedienza e rispetto per i comandamenti del Signore.

Gli scribi e i farisei erano tutt’altro. Erano una categoria di uomini disonesti e profittatori. Non avevano rispetto e considerazione per il sacro. Poco o niente li interessava dei problemi delle persone, purché stessero bene e non mancasse loro nulla.

I veri servi del Signore Gesù sono dove Lui si trova. Gesù è tra gli afflitti, disperati, respinti, malati, depressi, lesi e umiliati….

Questa è la posizione e il luogo in cui dovrebbe essere il servo di Dio. Gesù rinunciò al suo trono con il Padre per venire in questo mondo e vivere tra i perduti. Ha dato tutto per darci la salvezza.

Ecco perché il Padre Lo ha onorato!

Lui onora anche coloro che servono il Suo amato Figlio. Chi non è preoccupato per la propria vita o le proprie famiglie.

L’unica cosa che GESU’ vuole e che gli dà piacere è salvare le anime per il Regno di Dio trovando imitatori sempre piu numerosi in questo mondo fino a riempirlo tutto di Se in vista della nostra resurrezione della carne e della Vita in Dio del mondo che verrà...

Ma se tutto è dipeso e continua a dipendere da Lui, ora, imitandolo per testimoniarne la Vita, tutto dipende anche da noi, senza mai dimenticare che la Chiesa di Cristo è quella cattolica fondata da Cristo sulla pietra di Pietro sotto il Manto della Sua sempre vergine Madre MARIA.

ALLO STESSO MODO DI SCRIBI E FARISEI

Allo stesso modo degli scribi e dei farisei se non peggio si sono comportati lungo i secoli i maggiorenti clericali della Chiesa di Cristo: papi, cardinali e vescovi

Il potere temporale della Chiesa può farsi riferire al periodo storico in cui il il Papa oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica, è stato anche Sovrano politico dello Stato Pontificio: e cioè dal 752 al 1870).

Il triste termine “temporale” indica il governo degli uomini (oggi definito “potere politico”). Il termine viene spesso giustapposto al potere spirituale, ovvero governo delle anime, che dovrebbe essere soltanto proprio dei clero Papale.

Con la Breccia di Porta Pia 1895-1897 cessa finalmente il potere temporale dei Papi e del clero sacerdotale.

Ma Le cose non ritornano però a come avrebbero dovuto da sempre essere state.

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ALLE RADICI DELLA CIVILTA’: LE DUE TERRE

ALLE RADICI DELLA CIVILTA’: LE DUE TERRE

La Chiesa cristiana in embrione nasce con la scelta dei dodici Apostoli da parte di Gesù a seguirlo al fine di rappresentare con il loro numero le dodici tribù di Israele e simbolicamente tutta l’umanità alla quale il suo messaggio era ed è rivolto.

Il 17 ottobre, la Chiesa cattolica celebra la festa liturgica di Sant’Ignazio di Antiochia (nato ad Antiochia il 35 e morto martire in Turchia il 107), vescovo e martire dei primi tempi del cristianesimo. Fu proprio lui il primo santo ad applicare l’aggettivo “cattolico” alla Chiesa fondata da Gesù Cristo, prima che essa si chiamasse in qualsiasi altro modo.

L’origine etimologica di “cattolico” discende dal greco katà olos” che vuol dire totale”.

È così che Cristo ha voluto che fosse la Chiesa, quando ha detto: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura” (cfr. Mc 16,15).

La frase di Sant’Ignazio di Antiochia in cui appare il termine “cattolico mostra chiaramente il legame tra la natura della Chiesa e la Missione che Dio le ha affidato sulla Terra, che è per l’appunto quella cattolica: Volta ad abbracciare cioè tutto il mondo.

La Chiesa di Cristo dunque è una sola ed è quella CATTOLICA per cui ogni chiesa che pretende di richiamarsi a Cristo fuori dalla Chiesa cattolica è fuori dal mondo e disperde così come, ad esempio, sta capitando alla Chiesa ortodossa russa che avvalla l’invasione bellica dell’Ucraina da parte della Russia di Putin che pretende di fare una riedizione dell’impero sovietico con progetti che mirano all’occupazione di Roma attraverso l’assoggettamento di tutta l’Europa.

LA TERRA PROMESSA

GEOVA\Dio disse ad Abrahamo, nel mentre questo Suo fedele patriarca mirava il Territorio di di Canaan:

Io darò alla tua progenie questo paese”.

Circa 470 anni più tardi la progenie di Abrahamo, poi moltiplicatasi in milioni di persone, attraversò il Giordano ed entrò in questa Terra promessa da Dio sotto la concreta direttiva di Giosuè.

Per sei anni combatterono contro gli occupanti illegali, i Cananei, prima di poter dividere la terra a sorteggio fra le tribù d’Israele, e non fu prima di quattrocento anni più tardi che il tipico regno d’Israele sotto i re Davide e Salomone si estese per abbracciare tutta la Terra Promessa.

La Terra Promessa è talmente caratteristica da essere unica al mondo: essa è lunga da Nord a Sud e stretta da Est ad Ovest.

In particolare, lungo tutta la costa del Mediterraneo si estende una striscia di fertile pianura, interrotta qua e là da contrafforti che sporgono verso la costa dalla catena di montagne ad Est.

La prominenza più nota è quella del monte Carmelo, che scende perpendicolarmente a precipizio nelle acque del Mediterraneo.

Il Carmelo (il cui nome significa “giardino” o parco fiorito) era famoso per la sua vegetazione lussureggiante, fiori meravigliosi e fitti boschi.

La cresta del Carmelo si protende dal mare in direzione sudest, e da qui la pianura marittima situata a sud del Carmelo va allargandosi finché raggiunge la sua massima ampiezza nella Palestina meridionale.

La parte più settentrionale si chiama il Libano, la cui vetta, coperta di neve durante la maggior parte dell’anno, raggiunge più di 3.000 metri .

Il Libano è famoso per le sue belle foreste di cedri. A sud del Libano la catena è conosciuta col nome di monte Neftali.

Dalle sommità nevose del maestoso Libano al nord possiamo vedere una verde valle collocata dal lato orientale fra le montagne del Libano e dell’Antilibano.

Per quanto sia stretta, questa valle comincia vicino ad Antiochia al nord per estendersi verso il sud, attraversando tutta la Terra Promessa e proseguendo fino al mar Rosso, che ne forma una parte.

Ai piedi del Libano possiamo vedere il fiume Oronte che scorre verso il nord; mentre poco più in basso si vede il fiume Leonte (140 km) che scorre al sud.

Dal monte Hermon hanno origine le 3 sorgenti del fiume Giordano, il quale attraversa prima le acque di Merom e poi scende al di sotto del livello del mare prima di raggiungere il mar di Galilea o Lago di Tiberiade

La valle rimane sotto il livello del mare fino alla parte centrale del Paese di Edom. Il suo punto più basso è il mar Morto, il cui livello superficiale è 394 metri sotto il livello del mare.

Questa superficie principale della valle è ora asciutta e arida, ma ai tempi biblici era irrigata e molto fertile.

Nella Bibbia quella parte della valle situata fra il mare di Galilea e il mar Rosso viene chiamata l’Araba, mentre la parte che si trova al nord del mar Morto, che ha da 3 a 22 km di larghezza, è quella la parte deserta dove Cristo Gesù digiunò per quaranta giorni e resistette alle speciali tentazioni di Satana il Diavolo.

Riguardando la parte settentrionale della Palestina notiamo verso l’est la catena di montagne dell’Antilibano e il monte Hermon.

Questo monte potrebbe essere quell’alto monte sul quale avvenne la Trasfigurazione di Gesù (Mt 17,1-9)

LA TERRA SANTA.

Se Per Mosè la terra diventa promessa, per Cristo diventa SANTA perché è Dio stesso che nel Figlio si fa carne e scende su quella terra a miracolo mostrare in vista di redimere e salvare onerosamente l’umanità divenuta ormai schiava di satana come cane al guinzaglio.

La Terra promessa allora per Cristo si fa Terra Santa…Cielo promesso e Resurrezione finale in Dio in quanto vedremo Dio come Dio si vede in Sé ( Gv 1,18)

GEOGRAFIA E STORIA SIMBOLICAMENTE TEOLOGICA DELLA TERRA SANTA .

IL LAGO DI TIBERIADE.

Il lago di Tiberiade è situato a 213 metri sotto il livello del mare, ha una profondità massima di 43 metri (4 PIU’ 3=7):

Si tratta del lago d’acqua dolce più grande della Terra Santa pieno di molte varietà di pesci superato per dimensioni solo dal “Mar Morto” che è in realtà un lago d’acqua salata, privo di ogni forma di vita: qualcosa di accostabile al fuoco dell’inferno:

Se infatti i pesci viventi e guizzanti contenuti nel Giordano si lasciano trascinare fino a cadere in questo mar morto o mare della morte ove alla fine del suo corso, il Giordano versandosi termina, rimangono come fulminati…

DA PESCATORI DI PESCI A PESCATORI D’UOMINI.

Vicino al lago di Tiberiade sono state rinvenute le rovine di Betsaida o Betseda che vuol dire “casa della pesca o del pescatore“:

Durante la sua esistenza al tempo di Gesù era una piccola città di pescatori nominata dai Vangeli e visitata da Gesù stesso..

Ma è proprio dalle cose piccole ossia da quei poveri pescatori di pesci d’acqua d’olce trasformati da Gesù in pescatori d’Uomini (Mt 4,18-22),che dipenderà il diffondersi del Cristianesimo nel mondo.. per i nuovi Cieli e nuova Terra di una nuova Creazione ove avrà stabile dimora la Giustizia divina (Mt 4,18-22)

Ritornando a Betsaida di essa si persero le tracce fino ai nostri tempi fintanto che un team di esperti archeologi ebrei non ne scoprì i ruderi al confine con la Galilea, a Nord del lago di Tiberiade, confermando i racconti dei Vangeli.

IL TRIANGOLO EVANGELICO E GLI ATTI D’ONNIPOTENZA DIVINA DEI MIRACOLI D’AMORE.

Il Nuovo Testamento riporta che nell’altopiano di Galilea le città ebraiche di Betsaida, Cafarnao e Corazin formavano una sorta di triangolo evangelico proprio perchè in esse il Signore Gesù aveva rivelato la Sua Parola, nonchè compiuto e fatto compiere la maggior parte dei Suoi miracoli d’Amore: ciononostante però i maggiorenti ebrei di queste città, scribi sacerdoti e farisei, NON SI ERANO VOLUTI CONVERTIRE.

(vedasi su questo anche il prologo del vangelo di San

Giovanni: 1,11)

COSA SONO I MIRACOLI D’AMORE FATTI E FATTI FARE DA GESU’ AI SUOI DISCEPOLI?

I miracoli D’Amore verso il Prossimo che Gesù fa e fa fare ai Suoi Discepoli sulla Terra sono degli Atti di onnipotenza che sono propri Di Dio e ne connotano la Divinità.

Essi sono costituiti dal fare dal nulla, sostenere dal nulla ed eliminare nel nulla la realta’ dell’Esistenza: Non c’è una potenza d’Amore più grande di questa, detta appunto : onnipotenza!

Ora storicamente non è mai risultato che qualsiasi altro appartenente ad una Chiesa diversa da quella cattolica abbia mai fatto un qualsivoglia Miracolo..nel mentre innumerevoli sono gli atti d’onnipotenza dei miracoli che i santi di Cristo hanno fatto e continuano a fare da Cristo in poi fino ad ora!

Gesù quindi prosegue l’Opera del Padre e lascia al Mondo lo Spirito Santo affinchè attraverso i Suoi Santi Discepoli si completi il Progetto di redenzione salvifica del Genere umano e dell’Universo, operando i Discepoli nel Nome di Cristo attraverso i Suoi miracoli d’Amore.

Per questo Gesù esultando nello Spirito Santo, esclama:

«Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.

Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».

Il Significato della Terra santa è quindi per i Cristiani molto importante principalmente perché è il luogo in cui nacque, predicò, fu crocifisso risorse ed ascese al Cielo Gesù:

E’ Lui infatti che mediante lo Spirito Santo rivela Dio in Se stesso e nel Padre.

Secondo la narrazione dei due vangeli di Matteo e Luca, raccolta dalla successiva tradizione cristiana, il luogo di nascita di Gesù è Betlemme (in ebraico: בֵּיִת לֶחֶם?, Beit Leḥem, “casa del pane”) che di trova in Giudea (M t2,1; Lc 2,4-7[1]).

A Betlemme. Nella Basilica della Natività c’è una stella d’argento su cui è incisa la scritta: “Qui dalla Vergine Maria è nato Cristo Gesù”.

A Nazareth in Galilea è il luogo dove ha trascorso l’infanzia e la giovinezza, per cui Gli venne attribuito il titolo di NAZARENO.

Durante la sua vita pubblica invece la sua residenza più frequente era probabilmente a Cafarnao (Mt 4,13[2] etc).

I principali luoghi santi per i cristiani sonoquindi:

Gerusalemme che è il luogo di alcune predicazioni di Gesù, ma è soprattutto il luogo dell’Ultima Cena, e quindi dell’istituzione dell’eucaristia;

inoltre, Gesù venne crocifisso su un colle vicino a Gerusalemme, il Calvario o Golgota, ma al terzo giorno risuscitò annullando la morte per sempre.

Gesù conferì così, come si suol dire, il “marchio di fabbrica” ai nuovi cristiani, perché, se la morte è entrata nel mondo con il peccato (), essa è stata abolita dalla Sua resurrezione che annienta il peccato.

Se l’acqua fluente e chiara simboleggia la purità, i pesci guizzanti e variopinti fanno pensare ad una vita sana e felice…. Poi c’è Il lago di Tiberiade pieno di ogni sorta di pesci buoni da mangiare

Infine TRE dei discepoli di Gesù… erano pescatori che lasciarono la pesca quando Gesù li fece pescatori d’uomini.

Nel cuore della notte Gesù apparve ai discepoli camminando sulle acque del lago (Giovanni 6,16-21).

Il lago rappresentava il luogo di lavoro dei pescatori tra i quali Gesù scelse alcuni dei suoi apostoli: Pietro, Andrea suo fratello Giacomo e suo fratello Giovanni – questi ultimi figli di Zebedeo – furono chiamati da Gesù mentre sulla riva del lago riassettavano le reti, e immediatamente lasciarono tutto e lo seguirono (Lc1-11 15):

Il Lago di Tiberiade vedrà anche un’apparizione pasquale di Gesù risuscitato che, dalla riva, suggerisce ai discepoli estenuati per la notte passata senza pescar nulla, che calino la rete dalla parte destra della barca e li troveranno: e li hanno trovato una quantità di pesci che quasi le reti si spezzavano!

I Vangeli nominano questo lago varie volte.

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva».E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.

  • Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.

    A quel punto lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» Allora si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?»(Mc 4, 35-41).

Costui è Dio!

In un’altra circostanza dopo aver finito di mangiare, Gesù chiede per 3 volte a Pietro se lo ama, e ad ogni risposta affermativa di Pietro Gesù risponde con la frase “pasci le mie pecorelle“.

Questo dialogo indubbiamente viene considerato come il momento in cui Gesù affida a Pietro la Chiesa (Gv 21,1-198), ed è analogo a quello in cui Gesù dice sempre a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa “pietra” edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa” (Matteo 16,13-20).

Quindi, l’unica vera Chiesa di Cristo è quella cattolica. Ne discende che finché sussistono nel mondo fuori della Chiesa cattolica più chiese che si richiamano a Cristo, il progetto di Redenzione salvifica di Dio procede lentamente per scarsa fede dei Cristiani che NON crescono in santità imitando Cristo. Ivi compresi quelli purtroppo che pur fanno parte della Chiesa cattolica.

In nessuna altra chiesa infatti se non in quella cattolica, né “ortodossa russa” né “evangelica” né “’protestante” sono mai avvenuti quegli Atti d’onnipotenza o miracoli d’Amore che visibilmente Cristo fa e fa fare ai Suoi Santi rendendoli partecipi della Divinità.

Non c’è altra Chiesa quindi che quella di Cristo fondata da Cristo sulla Pietra di Pietro (CEFA…) e sotto il manto di Maria, che è la Chiesa cattolica.

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CONOSCERE DIO COME DIO SI FA CONOSCERE

CONOSCERE DIO COME DIO SI FA CONOSCERE

Va subito precisato che rimangono del tutto sterili quelle diverse “dimostrazioni” dell’esistenza di Dio che dopo Cristo si sono susseguite lungo il corso dei secoli, anche se esse dovessero provenire dai più grandi filosofi dell’Antichità come Platone (427-347 a C) od Aristotele (384-322 a. C.) o dai più grandi teologi dell’era cristiana come Sant’Agostino (354-430) o San Tommaso d’Aquino (1225-1274).

Sforzi del genere volti alla dimostrazione filosofico\teologica dell’esistenza di Dio, seppur meritori di rispetto per il loro scopo, lasciano tuttavia il tempo che trovano perché chi li compie non si rende conto di commettere un errore fondamentale di metodo in quanto mette al primo posto l’io invece che Dio: nel senso che è Dio che se vuole si rivela in questo mondo quando, dove e come vuole.

Si attribuisca pure alla Scienza la validità che le compete, ma non possiamo sottacere che i Miracoli esistono realmente e non hanno nulla a che vedere con la scienza perché la superano infinitamente in potenza..

Essi sono infatti atti d’onnipotenza perché non esiste una potenza maggiore di quella che soltanto per Amore fa dal nulla, mantiene dal nulla ed elimina nel nulla la Realtà dell’esistenza:

Solo Colui che può fare e far fare questo si rivela Dio.

E’ questa infatti l’onnipotenza con la quale Dio dimostra la Sua esistenza e che è propria solo del vero unitrino Dio in tre divine Persone, nonché dei Suoi Santi – Uomini ed Angeli – ai quali Dio la voglia concedere.

In quanto perciò realmente esistenti, Dio e gli altri esseri trascendenti minori (=Arcangeli, Angeli, Santi…) si rendono presenti in questo mondo attraverso le teofanie miracolose del Testamento antico (ad esempio il miracolo della manna nel deserto) e quelle altrettanto miracolose del nuovo (ad esempio: la moltiplicazione dei pani e dei pesci), nonché attraverso visioni di Angeli (ad esempio: l’Annunciazione dell’Angelo a Maria: Lc 1,26-38; il sogno di San Giuseppe); oppure anche attraverso le “locuzioni interiori”, quando si tratta delle ispirazioni dello Spirito Santo che hanno portato alla formazione della Parola di Dio” e di quella del “Figlio di Dio” (o”Parola del Signore”) contenute nella Scrittura del Testamento antico o in quella del Nuovo.

Si tratta quindi per tutti di atti di onnipotenza o Miracoli d’Amore che Dio fa o fa fare ai Suoi Santi: Uomini ed Angeli.

2) IL PIU’ GRANDE MIRACOLO D’AMORE: L’INCARNAZIONE

Cominciamo da quando Gesù chiede ai Dodici:

“La gente Chi dice che io sia?”. Ed avendo saputo che la gente pensa di Lui che sia un grande profeta simile ad uno dei più grandi profeti dell’Antico Testamento, non mostra alcun interesse per questa risposta, ma ripropone la domanda ai Suoi discepoli, chiedendo a loro di dire chi dicono che Egli sia.

E Pietro, rispondendo a nome di tutti afferma che Gesù è Il Figlio vivente di Dio-Padre, il Cristo, l’unto di Spirito Santo, il Messia promesso (Mt 16,13-16).

Sicuramente Pietro ha risposto bene (Mt 16,17-19), ma se Gesù gli avesse chiesto perché mai avesse risposto in quel modo, altrettanto sicuramente l’Apostolo non Gli avrebbe saputo ridire perché, come peraltro Gesù stesso aveva previsto, affermando che la risposta di Pietro era vera, ma non era farina del suo sacco, bensì di quella del sacco di Dio ossia: un Atto di onnipotenza o Miracolo d’Amore di Dio Spirito Santo.

Era cioè una verità che non proveniva dall’intelligenza umana ma da quella superiore di Dio: un’ispirazione mistica, una locuzione interiore insomma, generata dallo Spirito Santo e di cui Pietro non poteva rendersi conto.

IL GRANDIOSO MIRACOLO DELL’AUTORESURREZIONE DI GESU’ DAI MORTI

Dopo il fatto sbalorditivo o Miracolo dell’autoresurrezione di Gesù dai morti, seguita dalla Sua permanenza tra i Discepoli per quaranta giorni, prima della Sua ascensione al Padre – i Discepoli capirono bene che Gesù Cristo è realmente Dio: e lo capirono perché compresero che i Miracoli che Egli faceva e faceva loro fare erano degli atti di onnipotenza del tutto al di sopra di ogni umana potenza.

Anche Tommaso credette:

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».

Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Ma chi sono quelli che il Signore chiama beati perché, pur non avendolo visto risorto subito dopo la Sua Resurrezione, credono che sia realmente risorto ?

Quelli possiamo essere noi Cristiani che, a differenza di Tommaso, pur non avendo visto Gesù risorto subito dopo la Sua Resurrezione, crediamo – a più di 2000 anni da quei fatti – Egli sia risorto davvero (Gv 20,24-29).

L’INCIPIT DELL’APOSTOLO GIOVANNI

Ovviamente, l’Apostolo Giovanni non aveva visto il Figlio di Dio prima della Sua Incarnazione fare dal nulla insieme al Padre l’universo intero, ma l’aveva certamente visto fare dal nulla (=creare), ad esempio, migliaia di pani e di pesci in un deserto (Mt 14,19..etc.) o annientare l’acqua in alcune giare sostituendola con dell’ottimo vino fatto dal nulla (Gv 2,7-11), oltre che ridurre al nulla senza lasciar traccia alcuna (=annientare) innumerevoli e gravi malattie mortali come la lebbra (si veda, ad esempio:: Lc 5,12-13).

Tutte azioni queste che richiedono la stessa divina capacità d’onnipotenza che occorre per fare e mantenere dal nulla (=Creare e sostentare) l’intera realtà dell’Universo. (Gn) 1,1-51).

Per questo il Prologo del Vangelo di Giovanni presenta il Figlio di Dio partecipe alla universale onnipotenza creatrice del Padre (Si veda per questo Gn 1,1-51 in relazione a Gv 1,1-31).

VICE

GESU’ MAESTRO

GESU’ MAESTRO

Gesù ammaestra i Suoi Discepoli affinché insegnino alla folla (Mt 5,1).

Chi sono i Suoi Discepoli che a loro volta devono ammaestrare la folla trasformandosi in Apostoli, in inviati cioè di Cristo?

Sono soprattutto coloro che seguono Gesù a tempo pieno, vale a dire i Dodici al tempo di Gesù ed i Sacerdoti di Cristo dopo Cristo ed ai tempi nostri, i quali fanno parte della Sua Chiesa:


LA PENTECOSTE CRISTIANA

La “Pentecoste cristiana” è il giorno in cui lo Spirito Santo che è Dio scende ‘sui discepoli di Gesù.

E’ il giorno in cui è nata la Chiesa indivisibile di Cristo.

L’accaduto viene riportato nella Bibbia al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli.

Quel giorno, lo Spirito\Dio scese sui primi 120 seguaci di Gesù, che iniziarono a parlare ad alta voce, in tutte le lingue del mondo di allora: segno miracoloso della Verità e dell’universalità del Vangelo di Cristo.

Ci fu un tale trambusto che migliaia di persone che erano a Gerusalemme, uscirono per vedere cosa stesse succedendo. Di fronte alla folla riunita, Pietro pronunciò il primo messaggio evangelico e “quel giorno furono aggiunte a loro circa 3000 persone” (Atti 2:41).

Fra alterne vicende Il numero di seguaci del Vangelo è cresciuto a partire da quella ‘rima domenica di Pentecoste cristiana

Certo sappiamo bene che sia al tempo di Gesù – come anche dopo fino a noi – tra i discepoli “a tempo pieno“ di Gesù, ossia tra i sacerdoti della Chiesa di Cristo ci sono anche i Giuda, che purtroppo dando cattivo esempio non solo ritardano il compimento del Regno dei Cieli ma rischiano pure di far perdere le anime loro affidate.

I NUOVI GIUDA

Quanti sacerdoti di Cristo hanno venduto Cristo passando dalla parte di satana ma facendo finta di restare con Cristo anche per meno di trenta danari.

Chi sono costoro?

Costoro sono i nuovi farisei.

Ad oggi infatti il termine “fariseo” nel linguaggio parlato non denota più un membro della setta religiosa ebraica, ma piuttosto una persona falsa, cattedratica, che guarda più alla forma delle proprie azioni e di quelle degli altri piuttosto che alla loro sostanza soprattutto se si dice appartenere al Clero regolare.

(cfr.: Mt 23,27-32).

Spesso – ahimè molto spesso! – i sacerdoti di Cristo non vestono l’abito talare quasi l’avessero a spregio, e si incade così nell’inosservanza della raccomandazione papale emanata a suo tempo da Giovanni Paolo Secondo, che in proposito osserva:

La cura dell’amata diocesi di Roma pone al mio animo numerosi problemi, tra i quali appare meritevole di considerazione, per le conseguenze pastorali da esso derivanti, quello relativo alla disciplina dell’abito ecclesiastico (che ormai più nessuno porta! Ndr).

Non si dimentichi peraltro che Gesù aveva detto a Pietro: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Vade Retro satana” (Mt 16,23)

Certamente Gesù dà a Pietro, CONFERISCE cioè ai Suoi Sacerdoti, le Chiavi che aprono le Porte del Regno dei Cieli; non quelle che aprono le porte spesso immonde della terra! Attenzione, quindi! A quale porte si aprono e se le vie che si percorrono non siano quelle larghe sconsigliate da Cristo.

Si ricordi sempre quello che aveva detto Gesù a Pietro dopo avergli assegnato il primato tra gli apostoli attraverso i simboli della pietra, delle chiavi e del potere di “legare e sciogliere” (Matteo 16,13-20): «Lungi da me, Satana!».

L’apostolo aveva reagito in maniera veemente quando Gesù aveva fatto balenare il destino che lo attendeva a Gerusalemme nell’abisso di dolore e di morte della passione: «Signore, questo non ti deve accadere mai!». E Cristo gli aveva opposto un rifiuto netto, paragonandolo addirittura a satana.

VICE

“GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI..”

“GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI..”

DIO E MOSE

L’Ebreo Mosè fu scelto da Dio per liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana durata 430 anni.

L’intenzione dell’Altissimo era quella di rendere gli Ebrei la prima grande nazione libera sulla terra, per cui tramite Mosé, ha dato loro le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinchè gli Ebrei li osservassero di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, Eden, da cui per colpa del luciferino serpente era caduta (Gn 3,1-24).

Fu per questo che Mosè ricevette le Divine Leggi, i cosiddetti Dieci Comandamenti, – e li trasmise al Popolo ebreo.

Tutto Israele lo rispettava e seguiva tutte le sue istruzioni perché lo riconosceva come un’autorità di Dio per guidarlo verso la Verità ovvero verso Dio stesso (Io sono la Via la Verità la Vita: Gv 14,1-12).

IL SI DI MARIA

Da parte di Israele, però, l’alleanza con Dio\Padre cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio, mediante lo Spirito Santo, mandò Suo Figlio a salvare la Terra incarnandosi e nascendo miracolosamente da una Donna ebrea, la sempre vergine Madre, Maria.

Quindi, ottenuto il consenso da Maria rimasta sempre vergine, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio eterno di Dio che da quel momento in poi sarà il Figlio di Dio e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

Ma neanche di fronte al Figlio di Dio fattosi Uomo, i religiosi ebrei si convertirono…

Per questo è interessante notare che Gesù non si rivolse ai sacerdoti ebrei di quel tempo, scribi e farisei, ma alla folla ed ai suoi discepoli.

Gesù Voleva avvertire questi ultimi dell’atteggiamento formalista ed ipocrita degli scribi e dei farisei che affermavano di essere i detentori dell’Autorità che Mosè aveva ricevuto da Dio, ma non ne seguivano per nulla l’esempio.

SULLA CATTEDRA DI MOSE’

È interessante notare che Gesù non si rivolse ai religiosi ebrei di allora, scribi e farisei, ma alla folla e ai suoi discepoli.

Voleva mettere in guardia questi ultimi dagli scribi e dai farisei che affermavano di essere, ma non lo erano, gli eredi detentori dell’Autorità che Mosé aveva ricevuta da Dio circa le Tavole della Legge, alias i Dieci Comandamenti.

Per questo la cattedra di Mosè era la posizione più importante e rispettata di tutte, quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso senza ricevere alcuna adeguata istruzione formativa e religiosa

Scribi e farisei erano, insomma, dei “bacchettoni, dei bigotti ante litteram”.

FARISEI E SCRIBI AL TEMPO DI GESU’ IN ISRAELE

Circa il significato del termine “fariseo”, presente presso gli Ebrei del tempo di Gesù, sono state scritte tonnellate di carte, organizzati convegni, ma non si è riusciti a cavare un ragno dal buco, forse perché le cose più semplici e popolari vengono scartate a priori.

I Farisei erano infatti una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Accanto a questa categoria egocentrica ed egolatrica di persone, Gesù accosta anche gli Scribi.

CHI ERANO GLI SCRIBI

Gli scribi dell’antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale. Esdra, “esperto nella legge di Mosè data dall’Eterno” era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta. Possiamo ringraziare gli scribi ebrei per aver preservato l’Antico Testamento delle nostre Bibbie.

Gli Ebrei furono sempre più noti come “il popolo del Libro” per via del loro studio fedele della Scrittura, in particolare della Legge e di come avrebbe dovuto essere seguita.

Nell’era del Nuovo Testamento, gli scribi venivano spesso associati alla setta dei Farisei, nonostante non tutti i Farisei fossero scribi (si veda Matteo 5:20; 12:38). Gli scribi insegnavano alle persone (Marco 1:22) ed interpretavano la Legge. Erano ampiamente rispettati dalla comunità per via della loro conoscenza, della loro dedizione e dell’apparente rispetto della Legge.

Tuttavia, gli scribi andarono oltre l’interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro. Divennero esperti nel proclamare la lettera della Legge, mentre ignoravano lo spirito che stava alla sua base. Le cose peggiorarono tanto che i regolamenti e le tradizioni aggiunti alle leggi dagli scribi vennero considerati più importanti della LEGGE stessa. Ciò portò a molti scontri tra Gesù, i Farisei e gli scribi. All’inizio del Discorso della Montagna, Gesù sconvolse il Suo pubblico dichiarando che la giustizia degli scribi non era sufficiente per far andare in Cielo nessuno (Matteo 5:20).

VERSO LA GEENNA

Gran parte del sermone di Gesù parlava di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Verso la fine del Ministero di Gesù, Egli condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia (Matteo 23). Questi conoscevano la Legge e la insegnavano agli altri, ma non la osservavano.

Lo scopo originale degli scribi era serio: conoscere e preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla.

Ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione.

Gli scribi, il cui scopo dichiarato era quello di preservare la Parola, in realtà La invalidarono con le tradizioni da loro trasmesse (Mar 7:13).
Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio. I leader religiosi dei tempi di Gesù assumevano certamente un atteggiamento di superiorità (Giovanni 7:49), al quale si opponeva Gesù (Matteo 9:12). Il problema principale era che gli scribi erano ipocriti nel cuore.

Erano più interessati a sembrare buoni agli occhi degli uomini, che a compiacere Dio.

Alla fine, furono gli stessi scribi ad avere un ruolo nel fare arrestare e crocifiggere Gesù (Matteo 26:57; Marco 15:1; Luca 22:1–2).

La lezione che ogni cristiano può imparare dall’ipocrisia degli scribi è che Dio vuole qualcosa di più che atti esteriori di giustizia. Egli vuole una trasformazione interna del cuore, affinché esso si arrenda costantemente in amore ed obbedienza a Cristo.

ECCO COME PARLO’ GESU’ SUL CONTO DEGLI SCRIBI E DEI FARISEI

1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.1415 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro?18 E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.

19 Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna dell’inferno? 3 4 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;5 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta!39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». (Matteo 23:1-12)

LA GRANDE DIFFERENZA

Mosè deteneva l’autorità divina non perché semplicemente insegnasse al popolo a obbedire alle leggi dell’Altissimo, ma soprattutto perché era un esempio di obbedienza e rispetto per i comandamenti del Signore.

Gli scribi e i farisei erano tutt’altro. Erano solo uomini disonesti e profittatori. Non avevano rispetto e considerazione per il sacro. Poco o niente li interessava dei problemi delle persone, purché stessero bene e non mancasse loro nulla. In che modo tali uomini con intenzioni così meschine ed egoiste possono avere l’approvazione di Dio?

I veri servi del Signore Gesù sono dove Lui si trova. Gesù è tra gli afflitti, disperati, respinti, malati, depressi, lesi e umiliati.

Questa è la posizione e il luogo in cui dovrebbe essere il servo di Dio. Gesù rinunciò al suo trono con il Padre per venire in questo mondo e vivere tra i perduti. Ha dato tutto per darci la salvezza.

Ecco perché il Padre Lo ha onorato!

Lui onora anche coloro che servono il Suo amato Figlio. Chi non è preoccupato per la propria vita o le proprie famiglie.

L’unica cosa che GESU’ vuole e che gli dà piacere è salvare le anime per il Regno di Dio. Trovando imitatori sempre piu numerosi in questo mondo fino a riempirlo tutto di Se in vista della nostra resurrezione della carne e della Vita in Dio del mondo che verrà...

Ma se tutto è dipeso da Lui, ora, imitandolo per quanto possiamo, tutto dipende da noi non senza ricordare che la Chiesa di Cristo sussiste unicamente nella Chiesa cattolica fondata da Cristo .

ALLO STESSO MODO

Allo stesso modo degli scribi e dei farisei, se non peggio, si sono comportati lungo i secoli i maggiorenti clericali della Chiesa di Cristo: papi, cardinali, vescovi ..

Il potere temporale della Chiesa può farsi riferire al periodo storico in cui il il Papa oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica, è stato anche Sovrano politico dello Stato Pontificio: e cioè dal 752 al 1870.

Il triste termine “temporale” indica il governo degli uomini (oggi definito “potere politico”). Il termine viene spesso giustapposto al potere spirituale, ovvero governo delle anime, che dovrebbe essere soltanto proprio dei clero Papale.

Con la Breccia di Porta Pia (1895-1897) cessa finalmente il potere temporale dei Papi e ritorna in pienezza la Chiesa di Cristo.

Purtroppo, però, con queste lunghe deviazioni dalla VIA tracciata da Cristo, il cammino verso la Luce della Verità che è Cristo stesso si allunga…

E così il Regno sempiterno di Dio ritarda il suo felice compimento assoluto con la resurrezione della carne e la Vita del mondo che verrà…

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