IL MIRACOLO

  • IL MIRACOLO

Ricordiamo che i miracoli sono dei fatti strabilianti dell’onnipotenza divina realmente accaduti (Gv 11,43-45; Gv 6,1-14…etc..etc) che l’Uomo-Dio Gesù Cristo fa e fa fare a coloro che stando con perseveranza alla Sua sequela imitandoLO hanno raggiunto in questo mondo livelli adeguati di santità.

  • Le altre religioni come il maomettanesimo, l’induismo, il buddismo, l’Ebraismo, L’ortodossia devono pur esse giungere tutte alla buona notizia evangelica, perché il MONITO di Gesù Cristo=“Convertitevi e credete al Vangelo(=Mc1,15) è UNIVERSALE in quanto il mondo dovrà diventare tutto cristiano prima che si giunga al compimento finale della Storia cristocentrica della salvezza preceduta dalla parusia finale a tutti visibile del Cristo risorto (Mt 24), 3-14).

  • I MIRACOLI, in quanto Atti d’onnipotenza, testimoniano quindi della Divinità di Chi li fa e li fa fare, ossia dell’UNICO vero Dio in tre divine Persone: Padre e Figlio e Spirito Santo nonché della validità assoluta della religione cristiana ove i miracoli avvengono, che è quella cattolica.

    …E LE ALTRE RELIGIONI?

  • Si tratta della fine di questo mondo per quello dei nuovi Cieli e nuova Terra della nuova Creazione ove, assieme a tutti i redenti salvati da Cristo, avrà stabile dimora la santità sempiterna della Vita di Dio dentro DIO, una sorta di ritorno alla immortalità felice del’EDEN, o Paradiso terrestre da dove, per aver dato retta a satana il Genere umano è caduto precipitando in questo mondo senza Eden, crocifisso e mortale.

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LA TERRA PROMESSA

LA TERRA PROMESSA

Il lago di Tiberiade è situato a 213 metri sotto il livello del mare, ha una profondità massima di 43 metri (4 PIU’ 3=7):

Si tratta del lago d’acqua dolce più grande della Terra Santa pieno di molte varietà di pesci superato per dimensioni solo dal “Mar Morto” che è in realtà un lago d’acqua salata, privo di ogni forma di vita: qualcosa di accostabile al fuoco dell’inferno:

se i pesci che contenuti nel Giordano si spingono infatti fino ad entrare in questo mar morto ove alla fine del suo corso, il Giordano versandosi termina, rimangono come fulminati…

Vicino al lago di Tiberiade sono state rinvenute le rovine di Betsaida o Betseda che vuol dire “casa della pesca o del pescatore“.

Durante la sua esistenza al tempo di Gesù era una piccola città di pescatori nominata dai Vangeli e visitata da Gesù stesso..

In tempi successivi di essa si persero le tracce fino ai nostri tempi fintanto che un team di esperti archeologi ebrei non ne scoprì i ruderi al confine con la Galilea, a Nord del lago di Tiberiade…

Il Nuovo Testamento riporta che Nell’altopiano di Galilea le città ebraiche di Betsaida, Cafarnao e Corazin formavano una sorta di triangolo evangelico proprio perché in esse Gesù aveva compiuto la maggior parte dei miracoli d’Amore: Ma ciononostante però queste città NON SI ERANO VOLUTE CONVERTIRE.

(vedasi su questo anche il prologo del vangelo di San Giovanni: 1,11).

Il Signore Gesù però non ha lasciato così le cose perché nello stesso contesto proclama la beatitudine dei piccoli, degli umili, di coloro che hanno fame e sete di Dio.

Ecco perché Gesù in quello stesso momento esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».

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SIGNIFICATO TEOLOGICO-SIMBOLICO DELLA TERRA SANTA.

SIGNIFICATO TEOLOGICO-SIMBOLICO DELLA TERRA SANTA.

TRE dei discepoli di Gesù… erano pescatori che lasciarono la pesca quando Gesù li fece pescatori d’uomini.

Nel cuore della notte Gesù apparve miracolosamente ai discepoli camminando sulle acque del lago di TIBERIADE (Giovanni 6,16-21).

Il lago di Tiberiade rappresentava il luogo di lavoro dei pescatori tra i quali Gesù scelse alcuni dei suoi apostoli: Pietro, Andrea, suo fratello Giacomo ed il fratello di questi Giovanni – questi ultimi due figli Zebedeo – furono chiamati da Gesù a seguirLo mentre sulla riva del lago riassettavano le reti, ed immediatamente lasciarono tutto e lo seguirono (Lc1-11 15).

Il Lago di Tiberiade vedrà anche un’apparizione pasquale di Gesù risuscitato che, dalla riva, suggerisce ai discepoli estenuati per la notte passata senza pescar nulla, che calino la rete dalla parte destra della barca perché lì avrebbero trovato: e in effetti lì trovarono una quantità di pesci tale che quasi le reti si spezzavano!

  • Durante una traversata del lago, un’improvvisa tempesta mise in pericolo la fragile barca su cui erano Gesù e gli apostoli. Siccome Gesù stava dormendo per la stanchezza, lo svegliarono, ed egli con poche parole calmò miracolosamente in bonaccia la furia del mare e del vento (Luca 8,22-25[6]).

    In un’altra circostanza i discepoli pescano una gran quantità di pesci, e comprendono che lo sconosciuto “è il Signore!”. Pietro allora si tuffa e raggiunge a nuoto la riva, mentre gli altri la raggiungono in barca.

    Al loro arrivo, Gesù sta arrostendo del pane e alcuni pesci, e li dà loro.

    Finito di mangiare, Gesù chiede per 3 volte a Pietro se lo ama, e, ad ogni risposta affermativa di Pietro, Gesù risponde con la frase “pasci le mie pecorelle“.

    Questo dialogo indubbiamente viene considerato come il momento in cui Gesù affida a Pietro la Sua Chiesa (Gv 21,1-198), ed è analogo a quello in cui Gesù dice sempre a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa “pietra” edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi (=inferno) non prevarranno su di essa” (Matteo 16,13-20).

Non c’è, quindi, alcun’altra Chiesa di Cristo, che quella fondata da Cristo sulla Pietra di Pietro e sotto il manto di Maria, la vergine Madre, che è la Chiesa cattolica!

Essa è l’unica Chiesa in cui Gesù Cristo compie e fa compiere i Miracoli d’Amore che sono Atti d’onnipotenza propri di Dio e di coloro a cui Dio li fa fare nel Suo Nome, che sono i Santi.

In nessuna altra chiesa infatti sono mai avvenuti quegli Atti d’onnipotenza o miracoli d’Amore che visibilmente Cristo fa e fa fare ai Suoi Santi IN QUESTO MONDO

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LA RUSSIA DI PUTIN.

LA RUSSIA DI PUTIN.

Negli anni ‘70, la messa in discussione del regime comunista russo trovò espressione nel cosiddetto eurocomunismo, teorizzato da alcuni partiti comunisti europei, che contestavano i milioni di morti ammazzati in Russia sotto il regime comunista di Stalin allo scopo di bloccare ogni forma di dissenso popolare.

A quel tempo l’attuale presidente della Russia Putin nato a San Pietroburgo nel 1952, aveva poco più di venti anni. .

Il crollo del muro di Berlino (1989) nonché dei regimi comunisti dell’Est europeo e infine la dissoluzione dell’URSS (1991) hanno segnato una svolta epocale, decretando la fine tragica dell’esperienza politica comunista iniziata con la Rivoluzione bolscevica del 1917, anche se un discorso a parte – ma non troppo – va fatto per il comunismo della Cina popolare.

Quella di Putin è una visione politica del mondo che si è formata sul retaggio di Stalin, la parte più OMICIDIARIA ed autocratica del comunismo russo, rispetto a a quello più moderato di Trokji che purtroppo non prevalse perché fu assassinato su mandato dello stesso Stalin..

Da quel po’ che filtra in occidente, Putin sembra oggi condizionato dagli specchi deformanti di una propaganda volta a compiacerlo, da paure di tipo paranoico sulle minacce che verrebbero dalla Nato, nonché dalla convinzione di essere investito della missione parareligiosa di salvare la Russia e preparare un nuovo ordine eurasiatico da Lisbona a Vladivostok così come teorizzava poco tempo fa un uomo a lui molto vicino: certo Dmitrij Medvedev.

L’IMPERO RUSSO SOGNATO DA PUTIN E’ QUELLO SOVIETICO DI STALIN.

La nuova carta geografica imperialista del nuovo impero russo post sovietico con a capo l’ex appartenente al KGB comunista russo, V. Putin, comprenderebbe, in prima battuta, l’annessione di tutti gli Stati slavi ex comunisti che sono tradizionalmente divisi lungo linee linguistiche in Slavi occidentali (che comprendono i Cechi, gli Slovacchi, i Polacchi, i Casciubi e i Sorbi) Slavi orientali (che comprendono i Russi, i Bielorussi, gli Ucraini e i Ruteni) e Slavi meridionali (tra cui i Serbi, i Bulgari, i Croati, i Macedoni.. …

Il linguaggio di Putin, una delle poche vie di accesso ai suoi ragionamenti, sembra ricordare certe espressioni staliniste soprattutto per quel che riguarda la sprezzante definizione dei nemici ucraini (e dei nemici tout court) come insetti traditori: in particolare quei russi che di fronte all’invasione russa dell’Ucraina hanno lasciato il paese, sono stati bollati da lui come moscerini da sputare con disgusto.

Altre volte ha definito i suoi nemici come mosche o vermi,  Questo tipo di linguaggio era caratteristico sia di Hitler che di Stalin (ma anche di Lenin) come osservava già prima della caduta del Muro uno studioso polacco-tedesco, Andrzej Kaminski, in una storia comparata dei campi di concentramento.

Percio’, quanti erano giudicati di ostacolo ai progetti del regime nazionalsocialista, così come coloro che venivano considerati nemici dal regime sovietico, “non erano soltanto individui da sterminare, ma anche parassiti dannosi, dai quali la terra – la terra russa per gli uni, la terra in generale per gli altri – doveva essere ripulita”.

Come è facilmente COMPRENSIBILE questa riduzione degli esseri umani a parassiti, pidocchi, vermi, bacilli della tubercolosi, vipere ecc., eliminava allora – e forse contribuisce a eliminare anche oggi – qualunque idea che si stiano assassinando persone innocenti.

Le ideologie in mano al potere autocratico sono peggio della benzina gettata sul fuoco!

Uno dei maggiori studiosi della Russia sovietica, Moshe Lewin, descrisse in un suo saggio il bolscevismo leninista di“Stalin allo specchio,” mettendolo a confronto con il nazismo di Hitler.

Oggi c’è Putin con le sue Z (=Sterminio totale fino all’ultimo nemico) stampigliate su tutti i carri armati che hanno invaso e continuano ad invadere l’Ucraina.

ACCUSE FOLLI ALIMENTATE DA UNA PROPAGANDA CIECA .

Più di un elemento quindi della forma mentis di Hitler e di Stalin si ritrova anche nell’ex funzionario del Kgb, Putin come alcuni dei fantasmi e delle ossessioni.

Di sicuro è comune ai tre lo scollamento dalla realtà, l’essere immersi cioè in un mondo parallelo costruito anche grazie alla propria stessa propaganda politica.

Ed è comune la percezione paranoica di un pericolo costante che proviene da alcune categorie di popoli, che vanno percioeliminati.

Lo sterminio degli ebrei svolgeva per Hitler questa funzione, doveva proteggere la Germania da elementi (“insetti”) che volevano infettarne la purezza;

Ecco la “soluzione finale” di Hitler contro gli Ebrei ed ecco la guerra di annientamento di Putin, detto il macellaio, contro il Popolo ucraino .

Non è quest’ultima una guerra motivata contro il governo di un Popolo come tutte le guerre ma una guerra immotivata mossa per l’annientamento esistenziale di tutto un Popolo, l’Ucraino, colpevole solo di essere un Popolo democratico checattivo esempio secondo Putin, il quale vuole ricostituire il vecchio impero staliniano a partire dall’Ucraina attualmente assediata.

DEMOCRATURA” RUSSA E FASCISMO’.

La Russia, che fino a qualche anno fa definivamo con il neologismo consolatorio (per noi) di “democratura”, va ormai considerata in mano a Putin una dittatura in piena regola sotto molti punti di vista.

E tuttavia se il confronto tra la forma mentis dei tre dittatori, la somiglianza tra le loro ossessioni e fobie, hanno un fondamento, allora questo ha conseguenze rilevanti.

Il fatto che Putin non ragioni come noi, tanto da dare l’impressione di vivere in un mondo parallelo non privo di tratti onirico-paranoici, potrebbe rappresentare un ostacolo non da poco per la fine della guerra in Ucraina… E, in caso di vittoria putiniana, l’Inizio di un’altra guerra chissà dove.

Secondo uno dei maggiori storici contemporanei la Russia di oggi soddisfa la maggior parte dei criteri che gli studiosi utilizzano per descrivere il fascismo.

In quanto idea basata sul culto dell’irrazionalità e della violenza, il fascismo non è mai stato sconfitto.

Possiamo affermare che sia stato sconfitto solo nel campo di battaglia della seconda guerra mondiale. Ora è tornato e stavolta il paese che combatte una guerra di distruzione fascista è la Russia. Se la prepotenza stragista della Russia di Putin dovesse vincere, i fascisti di tutto il mondo si sentiranno in un certo senso rinvigoriti.

In tutte le sue varietà, è caratterizzato dal trionfo dell’arbitrio sulla ragione. Le persone non si trovano quasi mai d’accordo su ciò che concorre a descrivere il fascismo. Ma la Russia di oggi soddisfa la maggior parte dei criteri che gli studiosi tendono ad applicare per definirlo. C’è un culto per un unico leader, Vladimir Putin. C’è Il culto della morte, come nella seconda guerra mondiale.

Non è la prima volta che l’Ucraina è oggetto di una guerra fascista. La conquista del paese era il principale obiettivo bellico di Hitler nel 1941. Hitler pensava che l’Unione Sovietica, che allora governava l’Ucraina, fosse uno stato ebraico: progettò di sostituire il dominio sovietico con il proprio e rivendicare il fertile suolo agricolo dell’Ucraina.

L’Unione Sovietica sarebbe stata affamata e la Germania sarebbe diventata un impero. Immaginava che sarebbe stato facile perché l’Unione Sovietica, nella sua mente, era una creazione artificiale e gli ucraini un popolo coloniale.

Le analogie con la guerra di Putin sono sorprendenti. Il Cremlino definisce l’Ucraina uno stato artificiale, il cui presidente ebreo dimostra che non può essere reale.

Dopo l’eliminazione di una piccola élite, si pensa, le masse accetterebbero felicemente il dominio russo.

E’ stato Putin che negando al mondo il cibo ucraino, ha minacciato la carestia nel sud del pianeta.

Molti esitano nel vedere il fascismo nella Russia di oggi perché l’Unione Sovietica di Stalin si definiva antifascista. Ma questo non ha aiutato a definire cosa sia il fascismo. Con l’aiuto di americani, britannici e altri alleati, l’Unione Sovietica sconfisse la Germania nazista e i suoi alleati nel 1945.

La sua opposizione al fascismo, tuttavia, fu incoerente.

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LA CADUTA DALL’EDEN IN QUESTO MONDO CROCIFISSO E MORTALE.

LA CADUTA DALL’EDEN IN QUESTO MONDO CROCIFISSO E MORTALE.

PREMESSA

Quando nell’Eden o Paradiso celeste lEssere umano fu creato in anima e corpo, Dio lo fece maschio e femmina facendoloa Sua immagine e somiglianza” affinché potesse vivere imitando Dio.

Questo era il meraviglioso progetto originario di Dio sull’Essere umano prima dell’intervento diabolico di dell’ex lucifero poi satana che, col peccato originale, causò l’inclinazione della natura umana a peccare (=male) con la caduta dell’umanità dall’Eden in questo mondo.

IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO.

Maria in questo mondo era l’unico Essere vivente la cui natura umana era esente da quella inclinazione a peccare sopravvenuta col peccato originale che satana aveva reso comune a tutti gli esseri umani, divenendo così il il principe di questo mondo.

MARIA REGINA DEGLI ANGELI E DEI SANTI.

Avvenne così che circa 2000 anni fa, terminato il corso della sua santissima vita terrena, Maria fu elevata, assunta in Paradiso detto anche Eden o Cielo, sia con l’anima sia con il corpo:

Maria divenne così Madre e Regina degli Angeli e delle Anime dei Santi, ovvero di tutti quegli Esseri umani salvati che il Figlio di Dio-Padre nonché di Maria nel tempo e per sempre, Gesù Cristo, avrebbe redento da Adamo caduto fino alla fine di questo mondo per quello delle anime sante dei risorti nella nuova Creazione.

E cmalgrado satana, il principe di questo mondo, ed i suoi infernali demoni…che remano contro.

Maria assunta dunque, allo stesso modo dell’Uomo-Dio Gesù Cristo risorto ed asceso, si trova già in quell’Eden genesiaco che Dio aveva preparato per tutta l’Umanità e da dove l’umanità primigenia sedotta da satana era caduta precipitando esistenzialmente in questo mondo senza EDEN.

E’ chiaro che la Vita in questo mondo, di cui satana è il principe, non è come quella esistenzialmente superiore che si vive presso Dio e che è propria dell’Eden da cui l’umanità, come si è detto, sedotto da satana (Gn 3,1-7) cadde (Gn 3,8-19).

Comunque, poco prima della fine di questo mondo – preceduta dalla seconda venuta del Signore risorto nella gloria inconfondibile della Sua Parusia – avverrà una nuova Creazione del mondo dai nuovi Cieli e nuova Terra ove avrà stabile dimora la pienezza della Vita divina per tutti i Redenti risorti a nuova Vita (Apocalisse; 21.1 ; 2Pt 3:13).

LA PARUSIA: IL RITORNO SULLA TERRA DI GESU’ VERSO LA FINE DEI TEMPI.

Il Monte” è simbolo della presenza di Dio: è il luogo ove si sono verificati molti eventi biblici importanti.

Nel caso dell’Orto degli ulivi che si trova ai piedi dell’omonimo monte si racconta infatti che, essendosi placato il diluvio universale, una colomba, simbolo di purezza, recò a Noè, ancora rinchiuso nell’Arca, un ramoscello d’ulivo come annuncio di pace nel senso che il Cielo e la terra si erano riconciliati.

Fu da allora che l’albero d’ulivo assunse un duplice significato simbolico:

1) di rigenerazione della Terra perché dopo il cataclisma del diluvio, la terra tornava a rifiorire e 2) come simbolo di pace perché attestava la fine della penitenza del diluvio e la riconciliazione con Dio degli esseri umani che Dio ama.

Fu proprio nella circostanza suddetta che GESu’ a loro richiesta SPIEGA AI DISCEPOLI IN DISPARTE QUALE SARA’ IL SEGNO DELLA SUA VENUTA ULTIMA in questo mondo E DELLA FINE di esso per quello della nuova creazione (Nt 24,3).

Quindi più di 2000 anni fa Gesù predisse la fine di questo mondo per quello di una nuova Creazione resa impenetrabile a satana e a tutti i malvagi.

Questa Creazione di un nuovo mondo così purificato ed inaccessibile a satana sarebbe stata preceduta in questo vecchio mondo da un certo numero di avvenimenti storici analiticamente descritti da Gesù stesso e che si sono in parte già verificati. (Mt 24,1-35),

Se quindi gli avvenimenti che Gesù aveva previsto precedere in questo mondo la Sua venuta finali o parusia e la fine di questo mondo per quello della nuova Creazione si sono in parte già verificati allora anche quelli concernenti la Sua venuta finale e la fine di questo mondo per quello della nuova Creazione (Mt 24,3) non c’è motivo di dubitare che si verificheranno.

Si confronti anche: 2Pt 3,12-15).

LA DISTRUZIONE DEL TEMPIO DI GERUSALEMME E L’INIZIO DEL PERIODO DEI DOLORI .

Per quanto riguarda la profezia di Gesù sui falsi profeti (Mt24,11) e falsi Cristi o messia (Mt24,) si contano lungo l’arco di tempo che va da Gesù fino a noi circa venti falsi Messia di nazionalità ebraica. Poi ci sono anche quelli molto numerosi di altre nazionalità.

Dunque, in vista della fine del mondo per quello della nuova Creazione, noi siamo, dal dopo Cristo in poi, ancora (2022) nel periodo che Gesù chiama “inizio dei dolori” e che è identificabile – secondo la previsione di Gesù Cristo e secondo come possiamo chiaramente constatare noi stessi da terremoti, carestie, guerre , rivoluzioni, falsi profeti e falsi anticristi

Qualche esempio eclatante: la prima e la seconda guerra mondiale con milioni e milioni di morti, l’annientamento nucleare americano di Hiroshima e Nagasaki, ed adesso, l’aggressiva invasione bellica dell’Ucraina su ordine del presidente russo V. Putin che pericolosamente impersona un certo ritornante imperialismo comunista di stampo staliniano, di cui Putin è ideologicamente vicino essendo stato a far direttivamente parte del KGB sovietico prima della caduta mondiale del comunismo.

Durante il periodo dei dolori i Cristiani, come ancora oggi purtroppo succede, verranno perseguitati, arrestati, torturati ed uccisi, sol perché cristiani: fatti questi previsti da Gesù e che in varie parti del mondo avvengono ancora di frequente (Mt24,9-10)

Durante il periodo dei dolori, il dilagare dell’iniquità farà si l’amore di molti si raffredderà (Mt24,12).

PERIODO COSIDDETTO DEI ‘”MILLE ANNI A VENIRE”

Pur nondimeno, non verranno comunque a mancare quelle minoranze di veri cristiani che che con la perseveranza della loro testimonianza diventeranno più che maggioranza fino a comprendere tutti i Popoli della Terra (Mt24,13).

Sarà merito di costoro se Vangelo del Regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti: soltanto allora verrà la Fine del Mondo per quello della nuova Creazione preceduta dalla seconda venuta parusiaca del Signore risorto (Mt 24,14).

Prima comunque che giunga la Fine di questo mondo con la Parusia gloriosa del Signore risorto, è necessario che l’imitazione di Cristo sia estesa fino a comprendere tutto questo mondo nel senso che l’unica Religione professata sarà quella vera ovvero quella del Regno di Cristo: quella la cui Verità corrisponde alla Realtà (Gv14,6).

Periodo quest’ultimo tuttora a venire abbastanza lungo, per questo detto dei mille anni.

L’ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE

Trascorsi questi mille anni di Vita beata nell’imitazione di Cristo, durante la quale satana resterà incatenato all’inferno (Ap 20,1-3, prima parte), subentrerà quindi un breve periodo durante il quale il cornuto si scatenerà e riporterà per poco l’inferno sulla terra (Ap 20,3, seconda parte.)

Le generazioni allora viventi sulla Terra vedranno l’abominio della desolazione, cioè satana, l’anticristo, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo, vale a dire sostituirsi a Dio imponendo di essere adorato come Dio..(Mt 24,15).

L‘abominazione della desolazione renderà chiaro che la persona che la compie è l’Anticristo. Apocalisse 13:14 lo descrive nel creare una sorta di immagine che tutti saranno obbligati ad adorare.

Trasformare il tempio di Dio in un luogo di adorazione per l’Anticristo sarà realmente un’abominazione. Coloro che sono vivi e che rimangono durante la tribolazione dovranno vegliare e riconoscere questo evento come l’inizio dei tre anni e mezzo che rappresentano il periodo peggiore della tribolazione prima del ritorno del Signore Gesù e della fine di questo mondo.

Vegliate dunque, – consiglia Gesù – pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere, e di comparire dinanzi al Figliuol dell’uomo” (Luca 21:36).

LA GRANDE TRIBOLAZIONE, LA FUGA E LA PARUSIA UNIVERSALE.

A questo punto non bisogna perdere nemmeno un minuto perché se ci si vuole sottrarre alla furia omicida di satana e dei suoi assatanati, occorrerà fuggire, nascondendosi nei luoghi più impensati e pregando che la propria fuga non capiti d’inverno o sia ostacolata da leggi restrittive (Mt24,16-20).

Ci sarà infatti una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà (Mt24,21):

Si tratterà forse di una guerra nucleare di portata mondiale, per cui se quei giorni non venissero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. (Mt 24,22)

Saranno le preghiere degli eletti, vale a dire dei veri Cristiani, dei Santi di Cristo che otterranno la riduzione della durata della grande tribolazione (Mt24,22), restando bene accorti a non credere a tutte le dicerie che indicano il Cristo presente or da una parte or dall’altra, perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.

Con questo Gesù ha risposto (Mt24,25) alla domanda dei Suoi discepoli che, al di fuori del tempio di Gerusalemme, Gli avevano chiesto: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo» (Mt 24,3)

Gesù comunque ci tiene a ribadire ai Suoi Discepoli di non farsi ingannare dai falsi Cristi circa la Sua seconda venuta nel mondo (Mt24,26) che sarà inconfondibile come la folgore che viene da Oriente e brilla fino ad Occidente(Mt24,27).

Questa seconda venuta cioè sarà miracolosamente percepibile da ogni parte del mondo!.. : E’ questa la PARUSIA che è la venuta a tutti VISIBILE di Gesù alla fine del mondo temporale per quello della nuova Creazione universale ove avrà stabile dimora la Giustizia di Dio.

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DIO E MOSE’

DIO E MOSE’

L’Ebreo Mosè fu scelto da Dio per liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana durata 430 anni.

L’intenzione dell’Altissimo era quella di rendere gli Ebrei la prima grande nazione libera sulla terra, per cui tramite Mosé, ha dato loro le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinché gli Ebrei li osservassero di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, Eden, da cui per colpa dell’angelo ribelle, il luciferino serpente, essa era caduta (Gn 3,1-24).

Fu per questo che Mosè ricevette le Divine Leggi, i cosiddetti Dieci Comandamenti, – e li trasmise al Popolo ebreo.

Tutto Israele rispettava Mosè e seguiva tutte lo sue istruzioni perché lo riconosceva come un’Autorità di Dio per guidarlo verso la Verità assoluta ovvero verso Dio stesso.

IL SI DI MARIA

Da parte di Israele, però, l’alleanza con Dio\Padre cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio, mediante lo Spirito Santo, mandò Suo Figlio a salvare la Terra incarnandosi e nascendo miracolosamente da una Donna ebrea, la sempre vergine Madre, Maria.

Quindi, ottenuto il consenso da Maria rimasta sempre vergine, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio eterno di Dio che da quel momento in poi sarà il Figlio di Dio e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

Ma neanche di fronte al Figlio di Dio fattosi Uomo, i religiosi ebrei si convertirono…

Per questo è interessante notare che Gesù non si rivolse ai “sacerdoti” ebrei di quel tempo, scribi e farisei, ma alla folla ed ai suoi discepoli.

Gesù Voleva avvertire questi ultimi dell’atteggiamento formalista ed ipocrita degli scribi e dei farisei che affermavano di essere i detentori dell’Autorità che Mosè aveva ricevuto da Dio, ma non ne seguivano per nulla l’esempio.

SULL’ABUSO DELLA CATTEDRA DI MOSE’

È interessante notare che Gesù non si rivolse alle istituzioni ebraiche di allora, scribi, farisei e sadducei (sacerdoti), ma alla folla e ai suoi discepoli.

Voleva mettere in guardia questi ultimi dagli scribi e dai farisei che affermavano di essere, ma non lo erano, gli eredi detentori dell’Autorità che Mosé aveva ricevuta da Dio circa le Tavole della Legge, alias i Dieci Comandamenti.

Per questo la cattedra di Mosè era la posizione più importante e rispettata di tutte, quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso senza ricevere alcuna adeguata istruzione formativa e religiosa.

Scribi e farisei erano insomma dei “bacchettoni”, dei “bigotti ante litteram”.

FARISEI E SCRIBI AL TEMPO DI GESU’ IN ISRAELE.

Circa il significato del termine “fariseo”, presente presso gli Ebrei del tempo di Gesù, sono state scritte tonnellate di carte, organizzati convegni, ma non si è riusciti a cavare un ragno dal buco, forse perché le cose più semplici e popolari vengono scartate a priori.

I Farisei erano infatti una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Accanto a questa categoria egocentrica ed egolatrica di persone, Gesù accosta anche gli Scribi.

Gli scribi dell’antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale. Esdra, “esperto nella legge di Mosè data dall’Eterno” era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta. Possiamo ringraziare gli scribi ebrei per aver preservato l’Antico Testamento delle nostre Bibbie.

GLI SCRIBI E GESU’

Nell’era del Nuovo Testamento, gli scribi venivano spesso associati alla setta dei Farisei, nonostante non tutti i Farisei fossero scribi (si veda Matteo 5:20; 12:38). Gli scribi insegnavano alle persone (Marco 1:22) ed interpretavano la Legge. Erano ampiamente rispettati dalla comunità per via della loro conoscenza, della loro dedizione e dell’apparente rispetto della Legge.

Tuttavia, gli scribi andarono oltre l’interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro. Divennero esperti nel proclamare la lettera della Legge, mentre ignoravano lo spirito che stava alla sua base.

Le cose peggiorarono tanto che i regolamenti e le tradizioni aggiunti alla Legge divennero più importanti della Legge stessa.

Ciò portò a molti scontri tra Gesù, i Farisei e gli scribi. All’inizio del Discorso della Montagna, Gesù sconvolse il Suo pubblico dichiarando che la giustizia degli scribi non era sufficiente per far andare in Cielo nessuno (Matteo 5:20).

VERSO LA GEENNA O INFERNO.

Gran parte del sermone di Gesù parlava di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Verso la fine del Ministero di Gesù, Egli condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia (Matteo 23). Questi conoscevano la Legge e la insegnavano agli altri, ma non la osservavano.

Lo scopo originale degli scribi era serio: conoscere e preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla.

Ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione.

Gli scribi, il cui scopo dichiarato era quello di preservare la Parola, in realtà La invalidarono con le tradizioni da loro trasmesse (Mar 7:13).
Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio. I leader religiosi dei tempi di Gesù assumevano certamente un atteggiamento di superiorità (Giovanni 7:49), al quale si opponeva Gesù (Matteo 9:12). Il problema principale era che gli scribi erano ipocriti nel cuore.

Erano più interessati a sembrare buoni agli occhi degli uomini, che a compiacere Dio.

Alla fine, furono gli stessi scribi ad avere un ruolo nel fare arrestare e crocifiggere Gesù (Matteo 26:57; Marco 15:1; Luca 22:1–2).

La lezione che ogni cristiano può imparare dall’ipocrisia degli scribi è che Dio vuole qualcosa di più che atti esteriori di giustizia.

Egli vuole una trasformazione interna del cuore, affinché esso si arrenda costantemente in amore ed obbedienza a Cristo.

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QUELLO CHE AVVERRA’ NEI GIORNI DELLA SECONDA VENUTA DI GESU’ (Luca17,26-37).

QUELLO CHE AVVERRA’ NEI GIORNI DELLA SECONDA VENUTA DI GESU’ (Luca17,26-37).

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo:
mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti.
Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano;
ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.
Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro.
Ricordatevi della moglie di
Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l’uno verrà preso e l’altro lasciato;
due donne staranno a macinare nello stesso luogo:
l’una verrà presa e l’altra lasciata».
Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro:

«Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».

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GESU’ MAESTRO DI VITA VERA

GESU’ MAESTRO DI VITA VERA

Gesù ammaestra i Suoi Discepoli affinché insegnino alla folla (Mt 5,1).

Chi sono i Suoi Discepoli che a loro volta, devono ammaestrare la folla trasformandosi in Apostoli, in inviati cioè di Cristo, de Suo Vangelo ?

Sono soprattutto coloro che seguono Gesù a tempo pieno, vale a dire i Dodici al tempo di Gesù ed i Sacerdoti di Cristo dopo Cristo ed ai tempi nostri, i quali fanno parte della Sua Chiesa:


LA PENTECOSTE CRISTIANA

La “Pentecoste cristiana”, è il giorno in cui lo Spirito Santo che è Dio scende ‘sui discepoli di Gesù.

E’ il giorno in cui è nata la Chiesa indivisibile di Cristo.

L’accaduto viene riportato nella Bibbia al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli.

Quel giorno, lo Spirito\ Dio scese sui primi 120 seguaci di Gesù, che iniziarono a parlare ad alta voce, in tutte le lingue del mondo di allora: segno miracoloso della Verità e dell’universalità del Vangelo di Cristo.

Ci fu un tale trambusto che migliaia di persone che erano a Gerusalemme, uscirono per vedere cosa stesse succedendo. Di fronte alla folla riunita, Pietro pronunciò il primo messaggio evangelico e “quel giorno furono aggiunte a loro circa 3000 persone” (Atti 2:41).

Fra alterne vicende Il numero di seguaci del Vangelo è cresciuto a partire da quella prima domenica di Pentecoste cristiana.

Certo sappiamo bene che sia al tempo di Gesù – come anche dopo fino a noitra i discepoli “a tempo pieno“ di Gesù, ossia tra i sacerdoti della Chiesa di Cristo ci sono anche i Giuda, che purtroppo dando cattivo esempio non solo ritardano il compimento del Regno dei Cieli ma rischiano pure di far perdere le anime loro affidate.

I NUOVI GIUDA

Quanti sacerdoti di Cristo hanno venduto Cristo passando dalla parte di satana ma facendo finta di restare con Cristo anche per meno di trenta danari.

Chi sono costoro?

Costoro sono i nuovi farisei.

Ad oggi infatti il termine “fariseo” nel linguaggio parlato non denota più un membro della setta religiosa ebraica, ma piuttosto una persona falsa, cattedratica, che guarda più alla forma delle proprie azioni e di quelle degli altri piuttosto che alla loro sostanza soprattutto se si dice appartenere al Clero regolare.

(cfr.: Mt 23,27-32).

Spesso – ahimè molto spesso! – i sacerdoti di Cristo non vestono l’abito talare quasi l’avessero a spregio, e si incade così nell’inosservanza della raccomandazione papale emanata a suo tempo da Giovanni Paolo Secondo, che in proposito osserva:

La cura dell’amata diocesi di Roma pone al mio animo numerosi problemi, tra i quali appare meritevole di considerazione, per le conseguenze pastorali da esso derivanti, quello relativo alla disciplina dell’abito ecclesiastico (che ormai più nessuno porta! Ndr).

Non si dimentichi peraltro che Gesù aveva detto a Pietro: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Vade Retro satana” (Mt 16,23)

Certamente Gesù dà a Pietro, CONFERISCE CIOè ai Suoi Sacerdoti, le Chiavi che aprono le Porte del Regno dei Cieli; non quelle che aprono le porte spesso immonde della terra! Attenzione, quindi! A quale porte si aprono e se le vie che si percorrono non siano quelle largghe sconsigliate da Cristo.

Si ricordi sempre quello che aveva detto Gesù a Pietro dopo avergli assegnato il primato tra gli apostoli attraverso i simboli della pietra, delle chiavi e del potere di “legare e sciogliere” (Matteo 16,13-20). : «Lungi da me, Satana!».

L’apostolo aveva reagito in maniera veemente quando Gesù aveva fatto balenare il destino che lo attendeva a Gerusalemme nell’abisso di dolore e di morte della passione: «Signore, questo non ti deve accadere mai!». E Cristo gli aveva opposto un rifiuto netto, paragonandolo addirittura a satana.

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CHI E’ IL MIO PROSSIMO?

CHI E’ IL MIO PROSSIMO?

Rispondendo a questa domanda, Gesù disse in Proposito: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu e fa’ lo stesso»(lc 10,2537 ).

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GESU’ E LA FINE DEL MONDO.

GESU’ E LA FINE DEL MONDO.

24:1 Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. 2 Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».
3 Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».

LA VENUTA FINALE DI GESU’ SULLA TERRA E LA FINE DEL MONDO.

4 Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; 5 molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. 6 Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. 7 Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8 ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori. 9 Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 10 Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. 11 Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; 12 per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. 13 Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. 14 Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
15 Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda -, 16 allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, 17 chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, 18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 19 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. 20 Pregate perché la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato.

ED ALLORA VERRA’ LA FINE.

21 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. 22 E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati.

I FALSI CRISTI (=ANTICRISTI) ED I FALSI PROFETI DIABOLICI DELLA FINE DEL MONDO

23 Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. 24 Sorgeranno infatti falsi cristi alias anticristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e prodigi, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti (=i Santi).

25 Ecco, io ve l’ho predetto.
26 Se dunque vi diranno: Ecco, Cristo è nel deserto, non ci andate; o: è in casa, non ci credete. 27 Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo alla fine dei tempi.

28 Dovunque sarà il cadavere, (=le anime dei dannati) ivi si raduneranno gli avvoltoi (= i diavoli).
29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.

IL SEGNO DELLA CROCE IN CIELO.

30 Frattanto comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo (=la Croce): e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31 Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.
32 Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.

34 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo cominci ad accadere.

I FALSI CRISTI (=ANTICRISTI) ED I FALSI PROFETI DIABOLICI DELLA FINE DEL MONDO

35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

36 Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
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