Sono molteplici le situazioni di cui vale la pena ricordare come qualcosa che una volta era normale quotidianità, ora è inusuale, inappropriata.
D’estate, quando il sole cominciava a nascondersi dietro i palazzi più alti, all’ombra di questi ci si affacciava sui balconi, alla ricerca di refrigerio. Ci si vedeva e “Buonasera” ci si salutava. Come una comunità che si rispetti si scambiava qualche parola e si socializzava. Sino a tarda sera ci si intratteneva in discussioni varie a volte con toni accesi, a volte sottovoce per essere riservati sull’argomento trattato.
Nei paesi, dove generalmente si abita al piano terra, le sedie davanti l’uscio indicavano che chi vi abitava era lì vicino. Chiacchiera più, chiacchiera meno ci si raccontava. Era un bel vivere. Difficilmente qualcuno rimaneva chiuso in casa.
Oggi se sei in casa tua affacciato alla finestra o seduto sul balcone a godere del panorama, perchè ti piace stare fuori all’aria aperta, ti senti quasi un intruso.
Commenti del tipo ” Ma questo sempre affacciato sta? Perché non si fa gli affari suoi?” Oppure ho sentito dire “Quella è una persona riservata!” (Uno che sta sempre con le imposte chiuse e raramente esce sul SUO balcone, che probabilmente dietro le imposte spia gli altri.) quasi fosse un delitto usufruire dell’aria aperta sul TUO balcone!
Insomma oggi pur abitando a stretto contatto di gomito non ci si conosce e guai a scambiare due chiacchiere con il vicino. Non è appropriato. Vieni messo nella bad list.
Ognuno deve fare i xxxxx propri e non deve guardare quello che fanno gli altri. Praticamente se sei in casa tua e hai un balcone che è una terrazza non puoi godere di questo in quanto infastidisci chi vorrebbe fare altrettanto. Il cane che si morde la coda!
E questa sarebbe la nuova civiltà?
Preferisco di gran lunga la comunità che c’era una volta, libera, nel limite del possibile ovvio. Oggi ci fregiamo di essere liberi e siamo schiavi della propaganda. Io personalmente me ne frego, mi affaccio dal mio appartamento quante volte mi pare e rivolgo la parola a chiuque passi dalle mie parti senza problemi di sorta. Sopratutto quando passano a pochi passi con la testa china come se non ti avessero notato.
Salutare è un piacere, rispondere è un dovere! Mi diverto a volte ad applicare questa regola non scritta appresa in gioventù da un anziano saggio.
Fanny_Wilmot dice:
Terribile e temibile spaccato di una società che sta marcendo…quello che descrivi è esattamente ciò che vedo anch’io, dalla mia veranda che affaccia su una strada trafficata e dal balcone che invece trova spazio su un cortile molto vasto e molto deserto, mattina e sera. In pratica, pur vivendo in centro, sono su un’isola ma senza i benefici di un’isola vera, giacché i rumori del traffico e delle cucine me li becco tutti. Al sud sopravvive ancora il vicinato, ovviamente nelle strade periferiche; da piccola, certe sere, con i miei andavamo a trovare una famiglia che aveva al pianoterra un garage-cucina grandissimo (hai presente?) e lì confluivano alla spicciolata un po’ di persone, e ovviamente anche miei coetanei. Le serate migliori erano proprio quelle, giocavamo in strada a campana, a nascondino, ai quattro cantoni e la mezzanotte per noi bambini era un sopruso…quanti bei ricordi, e benché sia banale dirlo lo dico comunque, si viveva meglio quando si viveva di poco. Se per poco poi intendiamo la gioia allo stato puro, allora questa è una bestemmia 🙂 Il mondo cambia, la nostalgia resta. Buon ferragosto, Mastro.
mastro.zero dice:
Quei momenti di gioia li ho vissuti anche io. Si giocava per strada e ci si divertiva con poco. La serata era lunga perchè il fresco consentiva di stare più a lungo in piedi. Ricordo sempre mio nonno che all’alba mi svegliava e… via per le campagne con carretto tirato dal una muletta docilissima. Non prima però di aver fatto colazione con latte di capra appena munto dove veniva messo pane fatto in casa, tagliato a quadrettini, con una bella spolverata di zucchero. BBBBUONOOOO!
Ferragosto passato in casa come mi capita da qualche anno. Passato bene.
Spero sia stato anche per te una buona giornata.
Fanny_Wilmot dice:
Giornata tranquilla, grazie…ma quel “latte di capra appena munto”, neanche morta 🙂 non bevo latte, non che tu volessi offrirmene, era per dire 🙂
surfinia60 dice:
E dire che ci si è dati tanto da fare per avere ‘il progresso’. E questi sono i risultati? Siamo diventati un branco di nostalgici del ‘si stava meglio quando….’. Questo ci fa capire che non tutto si puo’ delegare alla tecnologia. E’ il contatto diretto che ci rende ‘umani’, il dialogo, lo scambio di vedute, il poter osservare il portamento o l’espressione del volto, lo sguardo. Si parla tanto di privacy, ma il paradosso è che lo si fa in tempi nei quali siamo spiati e monitorati, con la nostra benedizione più o meno consapevole, oltretutto. E mi dovrei preoccupare di affacciarmi alla finestra? Da asociale quale sono, mi capita di scambiare due parole, se mi siedo al bar, con una persona sola come me, a gustarmi cappuccino e cornetto. Ovviamente al momento opportuno, quando è ancora presto e non ci sono in giro orde urlanti di turisti scostumati. A volte bastano poche parole per capire che non siamo soli e vogliamo più o meno le stesse cose. A presto Alex
mastro.zero dice:
Vero che vogliamo più o meno le stesse cose, la differenza con il passato che oggi molti lo vogliono queste cose a discapico del prossimo.
Alex? 🙂
surfinia60 dice:
Scusa per un attimo ti ho confuso con un blogger che non sento da tempo. Anche mio figlio si chiama così e ieri era il suo compleanno. Perdonata?
mastro.zero dice:
Non ti ho mai colpevolizzata. Era evidente il lapsus- 🙂
edelweiss dice:
Lo spirito di comunità si è perso nel tempo.
Anche sull’esistenza della civilt ho qualche dubbio, però.
mastro.zero dice:
La nostra civiltà, se ti riferisci al passato, era nata e si evolveva piacevolmente. Oggi c’è stata, secomdo me, un inversione di marcia. L’inciviltà che accompagna le nuove generazioni sono davvereo
incomprensibili.
Se ne intuisce l’origine, accettarla no. Speriamo di non incorrere in un vorticoso indietreggiamento.
QuartoProvvisorio dice:
Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo!
Diceva così il grande Gandhi, giusto?
Tornare, ritornare completamente, al cento per cento, ai bei vecchi tempi, è impossibile,
ma qualcosa possiamo fare….
People have the power!
No??
Un sorriso,
Gius
mastro.zero dice:
Mi sa che siamo tutti un pò deperiti in quanto a forza. 🙂
QuartoProvvisorio dice:
Le cose si possono cambiare,
un po’ alla volta,
passo dopo passo, con determinazione e costanza,
con umanità, empatia, sensibilità, simpatia,
generosità, rispetto, gentilezza e Amore!
mastro.zero dice:
Magari dopo lustri a gogò –
QuartoProvvisorio dice:
Viviamo in un periodo di decadenza, indubbiamente, e non da poco tempo.
Scusami, ma è soltanto un caso che questo decadimento culturale, morale, spirituale, sociale…..
coincide praticamente in modo inequivocabile
con l’allontanamento sempre più inesorabile
degli esseri umani da Dio?
Dal DIO È MORTO in poi, c’è stata soltanto una involuzione!
Sarà casuale, mah…
mastro.zero dice:
IL problema è che noi ci siamo allontati, altri non si mai staccati dal loro dio (minuscola voluto) Talebani inclusi
QuartoProvvisorio dice:
L’importante non è essere credenti, Ma CREDIBILI!
Il vero credente è soprattutto coerente…
Quanto ai mostruosi, violenti e feroci fanatici, talebani e terroristi,
sono gli esseri in assoluto più lontani da Dio