Ai tempi in cui mi sono avvicinato su libero, conoscevo un ragazza che con il suo fare mi aveva rapito-. Si parlava di tutto e di più, senza limiti di argomenti. Un affiatamento che fece si che imparassi a conoscere un mondo a me sconosciuto. Avere un amico del sesso opposto può aprire orizzonti che non si possono immaginare.
Cominciai a scarabbocchiare fogli di carta, per poi sentire il bisogno di fare di più. Fu così che cominciai a scrivere del mio rapporto con costei e man mano che andavo avanti mi accorsi che praticamente avevo scritto un libro, cento pagine e avevo ancora molto da narrare.
Una parte di quei scritti (I più anonimi) li feci leggere a conoscenti che apprezzarono e non poco. Lei invece le aveva lette tutte e più volte, quelle pagine. Ogni volta che le leggeva il suo volto si illuminava, lo sguardo diveniva languido, compiaciuta per quel manoscritto, che avevo intitolato “Illusioni di un cinquantenne“, dove entrambi eravamo protagonisti.
Non ho mai voluto scrivere un finale a quella storia carica di emozioni. Per scaramanzia forse. Avrei potuto cercare di pubblicarlo, seguire le insistenze di chi mi esortava a farlo, ma i riferimenti erano talmente chiari che chiunque poteva risalire a noi. Non potevo “denunciare” al mondo questo rapporto, nato nella clandestinità, altrimenti i nostri conoscenti avrebbero preso atto di qualcosa che non avrebbero gradito molto.
Conservo ancora quegli scritti, custoditi in un posto sicuro, tale che non ricordo più dove siano. Non l’ho mai completato. Un perché esiste…sarebbe stata la nostra storia se il tempo ci avesse fatto incontrare quando potevamo.