L’arrabbiatura fa commettere errori su errori e quando c’è la convinzione di essere nel giusto, un passo indietro difficilmente verrà fatto.
Passano giorni, mesi, anni e un giorno capita di soffermarsi su quanto manca ciò che si è voluto cancellare dalla propria vita. Ci si accorge che forse non valeva la pena essere tanto risoluti e spietati nel rinnegare ciò che si aveva a disposizione.
Giorni fa, andando in giro con la macchina, dopo la quarantena che ci ha chiusi in casa per tanto tempo, avendo libertà negli spostamenti, (nessuna auto certificazione del ..nga) rilassato e con la musica (complice) a far venire in mente il passato, ricordi che di tanto in tanto tornano causando una vampata di rabbia, la stessa che all’epoca dei fatti ha fatto si che finisse qualcosa di buono. Incredibilmente tutto ciò oggi svanisce.
Al posto della negativa sensazione fa capolino il desiderio di avvalermi di ciò che non ho più. Comprendo di aver sbagliato nel valutare con rigidità l’accaduto. Mi rendo conto che se (sempre se) non avessi avuto l’impulso negativo che mi ha spinto ad allontanarmi da chi mi era amico, oggi avrei un bel gruppo intorno a me. Non mi dispero in quanto mi definisco orso, quindi solitario per natura, ma guardando intorno vedo gruppi che periodicamente si riuniscono per stare assieme, penso che non mi dispiacerebbe affatto avere vicino il mio di gruppo.
Tutto a causa o merito del tempo, definito la miglior medicina, capace di lenire ferite che apparivano incurabili, guarendole, dando la possibilità di rappacificare le anime di chi si voluto bene allora, avendo cura di agire con più saggezza-
Mastro