Lodare Dio Onnipotente

Conoscere l’opera di Dio 1


La Parola quotidiana di Dio Estratto 141 In questi tempi, conoscere l’opera di Dio significa, in gran parte, conoscere quale sia il principale ministero di Dio incarnato negli ultimi giorni, qual è il Suo ministero principale e cosa è venuto a compiere sulla terra. Ho già menzionato in precedenza nelle Mie parole che Dio è venuto sulla terra (durante gli ultimi giorni) per porre un modello prima di andarSene. In che modo lo fa? Proferendo parole, operando e parlando in tutto il mondo. Questa è l’opera di Dio durante gli ultimi giorni: Egli Si limita a parlare, in modo che la terra divenga un mondo di parole, in modo che ognuno riceva le Sue parole e ne sia illuminato, in modo che lo spirito dell’uomo si risvegli e comprenda le visioni. Durante gli ultimi giorni, il Dio incarnato è venuto sulla terra principalmente per proferire parole. Quando Gesù venne, diffuse il Vangelo del Regno dei Cieli e compì l’opera di redenzione della crocifissione; Egli pose fine all’Età della Legge e abolì tutte le cose vecchie. La venuta di Gesù mise fine all’Età della Legge e segnò l’inizio dell’Età della Grazia. La venuta di Dio incarnato degli ultimi giorni ha posto fine all’Età della Grazia. Egli è venuto principalmente per proferire le Sue parole e utilizzarle per rendere l’uomo perfetto, rivelarlo e illuminarlo, e rimuovere il Dio vago dal suo cuore. Gesù non realizzò questa fase dell’opera alla Sua venuta: quando giunse, compì molti miracoli, guarì i malati e cacciò i demoni, e compì l’opera di redenzione della crocifissione. Pertanto, nei suoi concetti l’uomo crede che Dio dovrebbe essere così. Perché quando venne, Gesù non Si adoperò per cancellare l’immagine del Dio vago dal cuore dell’uomo; quando venne, fu crocifisso, guarì i malati e cacciò i demoni e diffuse il Vangelo del Regno dei Cieli. Da un lato, l’incarnazione di Dio durante gli ultimi giorni elimina il posto che il Dio vago occupa nei concetti dell’uomo, in modo che tale immagine non sia più nel suo cuore. Attraverso le Sue parole effettive e la Sua opera pratica, il Suo spostarSi da un paese all’altro e l’opera straordinariamente reale e normale che compie tra gli uomini, Egli fa sì che l’uomo conosca la realtà di Dio e rimuove il posto del Dio vago nel cuore dell’uomo. Dall’altro lato, Dio usa le parole proferite dalla Sua carne per rendere l’uomo completo e realizzare tutte le cose. Questa è l’opera che Dio porterà a termine negli ultimi giorni. Ciò che dovete sapere: 1. L’opera di Dio non è soprannaturale e non dovete nutrire concetti in proposito. 2. Dovete comprendere l’opera primaria che il Dio incarnato è venuto a compiere questa volta. Non è venuto per sanare i malati, cacciare i demoni o compiere miracoli, né per diffondere il Vangelo del pentimento o concedere la redenzione all’uomo, e questo perché Gesù ha già compiuto tale opera e Dio non la ripete. Oggi, Dio è venuto per porre fine all’Età della Grazia e bandirne tutte le pratiche. Il Dio concreto è venuto principalmente per mostrare che Egli è reale. Quando Gesù venne, disse poche parole; più che altro fece mostra di miracoli, compì segni e prodigi, guarì i malati e cacciò i demoni, oppure pronunciò delle profezie per persuadere l’uomo e far sì che vedesse che Egli era davvero Dio, ed era un Dio imparziale; infine, portò a compimento l’opera della crocifissione. Il Dio odierno non compie segni e prodigi, né guarisce i malati e caccia i demoni. Alla Sua venuta, l’opera di Gesù rappresentò una parte di Dio, ma questa volta Dio è venuto per compiere la fase dell’opera prevista, poiché non ripete la medesima opera; Egli è il Dio sempre nuovo e mai vecchio, dunque tutto quello che vedi oggi sono le parole e l’opera del Dio concreto.

Tratto da “Conoscere l’opera di Dio oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 142 Il Dio incarnato degli ultimi giorni è venuto innanzitutto per pronunciare le Sue parole, per spiegare tutto ciò che è necessario alla vita dell’uomo, per indicare ciò a cui l’uomo deve accedere, per mostrargli le azioni divine e la Sua saggezza, la Sua onnipotenza e la Sua mirabilità. Attraverso i tanti modi in cui Dio parla, l’uomo scorge la Sua supremazia, la Sua grandezza, nonché la Sua umiltà e il Suo nascondimento. L’uomo comprende che Dio è supremo, nonché umile e nascosto, e che può diventare l’ultimo fra tutti. Alcune delle Sue parole sono pronunciate direttamente dal punto di vista dello Spirito, altre da quello dell’uomo e altre ancora da un punto di vista terzo. In ciò si ravvisa che il modo di operare di Dio varia grandemente ed è attraverso le parole che Egli consente all’uomo di conoscerlo. L’opera di Dio durante gli ultimi giorni è sia normale che reale, e così il gruppo di persone di quest’epoca è sottoposto alle più grandi fra tutte le prove. A causa della normalità e della realtà di Dio, tutte le persone sono entrate in queste prove; il fatto che l’uomo sia sceso nelle prove di Dio è dovuto alla Sua normalità e alla Sua realtà. Al tempo di Gesù, non c’erano né concetti né prove: poiché la maggior parte dell’opera compiuta da Gesù era conforme ai concetti dell’uomo, la gente Lo seguiva e non nutriva alcun concetto su di Lui. Le prove odierne sono le più grandi mai affrontate dall’umanità, e quando si afferma che queste persone sono uscite dalla grande tribolazione, è questa la tribolazione a cui ci si riferisce. Oggi Dio parla per suscitare fede, amore, sofferenza e obbedienza in queste persone. Le parole pronunciate dal Dio incarnato degli ultimi giorni sono conformi all’essenza della natura umana, al comportamento dell’uomo e a ciò a cui oggi questi dovrebbe accedere. Le Sue parole sono sia reali che normali: Egli non parla del domani né guarda a ieri; Si limita ad argomentare riguardo a ciò a cui si dovrebbe accedere, mettere in pratica e comprendere oggi. Se, ai giorni nostri, dovesse emergere qualcuno che sia in grado di mostrare segni e prodigi, e che sappia cacciare i demoni, sanare i malati e compiere molti miracoli, e se questi sostenesse di essere Gesù che è venuto, allora si tratterebbe di una contraffazione degli spiriti maligni e della loro imitazione di Gesù. Ricordatelo! Dio non ripete la medesima opera. La fase dell’opera di Gesù è già stata completata e Dio non la intraprenderà mai più. L’opera di Dio è inconciliabile con le concezioni dell’uomo; per esempio, il Vecchio Testamento predisse la venuta di un Messia, ma poiché è venuto Gesù, sarebbe sbagliato che tornasse un altro Messia. Gesù è già venuto una volta e il Suo ritorno sarebbe sbagliato. A ogni età corrisponde un nome, e ogni nome è caratterizzato dall’età. L’uomo crede che Dio debba sempre mostrare segni e prodigi, sanare i malati e cacciare i demoni ed essere sempre proprio come Gesù, eppure questa volta non è affatto così. Se, durante gli ultimi giorni, Dio mostrasse ancora segni e prodigi, e di nuovo cacciasse i demoni e guarisse i malati – se agisse esattamente come Gesù –, allora ripeterebbe la medesima opera, e quella di Gesù non avrebbe alcun significato o valore. Pertanto, Dio realizza una fase dell’opera in ogni epoca. Una volta che una fase della Sua opera è completata, viene presto imitata dagli spiriti maligni, e quando Satana inizia a emulare Dio, Egli cambia metodo. Una volta completata una fase della Sua opera, questa è imitata dagli spiriti maligni. Dovete avere le idee chiare su questo. Perché l’opera di Dio oggi è diversa da quella di Gesù? Perché Dio oggi non mostra segni e prodigi, non caccia i demoni e non guarisce i malati? Se l’opera di Gesù fosse uguale a quella compiuta durante l’Età della Legge, Egli avrebbe potuto rappresentare il Dio dell’Età della Grazia? Avrebbe potuto adempiere all’opera della crocifissione? Se, come nell’Età della Legge, Gesù fosse entrato nel tempio e avesse osservato il sabato, nessuno Lo avrebbe perseguitato e sarebbe stato accolto da tutti. Se così fosse stato, avrebbe potuto essere crocifisso? Avrebbe potuto completare l’opera di redenzione? Che senso avrebbe se il Dio incarnato degli ultimi giorni mostrasse segni e prodigi, come Gesù? Solo se Dio compie un’altra parte della Sua opera durante gli ultimi giorni, una parte che sia costitutiva del Suo piano di gestione, l’uomo può infine acquisire una conoscenza più profonda di Dio, e solo allora il piano di gestione di Dio può compiersi.

Tratto da “Conoscere l’opera di Dio oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 143 Durante gli ultimi giorni, Dio è venuto sulla terra soprattutto per pronunciare le Sue parole. Egli parla dal punto di vista dello Spirito, dal punto di vista dell’uomo, e dal punto di vista terzo; Egli parla in diverse maniere, impiegando un modo specifico per un determinato periodo, e usa delle modalità di espressione per modificare le concezioni dell’uomo e cancellare l’immagine del Dio vago dal suo cuore. Questa è l’opera principale compiuta da Dio. Poiché l’uomo crede che Dio sia venuto per guarire i malati, per cacciare i demoni, per compiere miracoli e concedere benedizioni materiali sull’uomo, Dio realizza questa fase dell’opera – l’opera di castigo e giudizio – al fine di eliminare tali cose dai concetti dell’uomo, affinché questi possa conoscere la realtà e la normalità di Dio e l’immagine di Gesù possa essere rimossa dal suo cuore e sostituita da una nuova immagine di Dio. Non appena l’immagine di Dio invecchia nell’uomo, ecco che diventa un idolo. Quando Gesù venne a realizzare quella fase dell’opera, non rappresentò Dio nella Sua interezza. Compì alcuni segni e prodigi, pronunciò alcune parole e alla fine fu crocifisso e rappresentò una parte di Dio. Non poteva rappresentare tutto ciò che è di Dio, ma Lo rappresentò nel compiere una parte della Sua opera. Ciò accade perché Dio è talmente grande e meraviglioso, ed è insondabile, e perché Dio compie solo una parte della Sua opera in ogni età. L’opera di Dio in questa età consiste soprattutto nel fornire le parole per la vita dell’uomo, nella messa a nudo dell’indole corrotta e dell’essenza della natura umana, e nell’eliminazione di concezioni religiose, di un pensiero feudale e antiquato, nonché della sapienza e cultura dell’uomo. Tutto questo deve essere rivelato e purificato attraverso le parole di Dio. Negli ultimi giorni, Dio usa parole, e non segni o prodigi, per rendere l’uomo perfetto. Egli fa delle Sue parole lo strumento per smascherare l’uomo, per giudicarlo, castigarlo e renderlo perfetto affinché, nelle parole divine, arrivi a conoscere la saggezza e l’amabilità di Dio e a comprendere la Sua indole; affinché, attraverso le Sue parole, l’uomo scorga le Sue azioni. Durante l’Età della Legge, Jahvè condusse Mosè fuori dall’Egitto con le Sue parole e ne pronunciò alcune agli Israeliti; a quel tempo, parte delle azioni di Dio erano manifeste, ma poiché l’uomo era di scarsa levatura e nulla poteva rendere completa la sua conoscenza, Dio continuò a parlare e a operare. Nell’Età della Grazia, l’uomo vide ancora una volta parte delle azioni di Dio. Gesù poté mostrare segni e prodigi, guarire i malati e cacciare i demoni, ed essere crocifisso; dopo tre giorni risuscitò e apparve nella carne all’uomo. Di Dio, l’uomo non sapeva altro. L’uomo conosce solo quello che Dio gli manifesta, e se Dio non dovesse mostrargli altro, tale sarebbe il grado di limitazione dell’uomo voluto da Dio. Pertanto, Dio continua a operare affinché la conoscenza che l’uomo ha di Lui possa essere più profonda ed egli possa arrivare gradualmente a conoscere l’essenza divina. Negli ultimi giorni, Dio usa le Sue parole per rendere l’uomo perfetto. La tua indole corrotta è rivelata dalle parole di Dio e le tue concezioni religiose sono sostituite dalla Sua realtà. Il Dio incarnato degli ultimi giorni è venuto soprattutto a compiere le parole secondo cui “la Parola diventa carne, la Parola entra nella carne, la Parola appare nella carne”; se non hai una conoscenza approfondita di questo, sarai ancora incapace di resistere. Durante gli ultimi giorni, Dio intende soprattutto completare una fase dell’opera in cui la Parola appare nella carne, e questa è una parte del Suo piano di gestione. Pertanto, la vostra conoscenza deve essere chiara; a prescindere dal Suo modo di operare, Dio non permette che l’uomo Lo limiti. Se non compisse questa opera durante gli ultimi giorni, la conoscenza che l’uomo ha di Lui non potrebbe andare oltre. Sapresti solo che Dio può essere crocifisso e può distruggere Sodoma, e che Gesù può risorgere dai morti e apparire a Pietro… Tuttavia, non affermeresti mai che le parole di Dio possono compiere tutto, e conquistare l’uomo. Solo sperimentandole puoi parlare di una tale conoscenza, e più sperimenti l’opera di Dio, più la tua conoscenza di Lui diverrà profonda. Solo allora smetterai di limitare Dio nei tuoi concetti. L’uomo perviene alla Sua conoscenza sperimentandoNe l’opera, e non esiste altro modo corretto per conoscere Dio.

Tratto da “Conoscere l’opera di Dio oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 144 Oggi, dovrebbe essere chiaro a tutti voi che, negli ultimi giorni, è principalmente il fatto che “la Parola diventa carne” a essere compiuto da Dio. Attraverso la Sua opera concreta sulla terra, Egli fa sì che l’uomo Lo conosca e si confronti con Lui, e veda le Sue azioni effettive. Dio fa sì che l’uomo capisca chiaramente che Egli può mostrare segni e prodigi, che vi sono altresì delle volte in cui è incapace di compierli, e che ciò dipende dall’epoca in cui ci si trova. Da questo puoi comprendere che Dio non è incapace di mostrare segni e prodigi, piuttosto modifica il Suo operato in base alla Sua opera e a seconda dell’epoca. Nella fase attuale dell’opera, Egli non mostra segni e prodigi; Se ne compì alcuni all’epoca di Gesù, fu perché la Sua opera allora era diversa. Un’opera che Dio non compie oggi, e alcuni Lo credono incapace di mostrare segni e prodigi, oppure pensano che, se non li compie, allora non è Dio. Non è una credenza errata? Dio può mostrare segni e prodigi, ma sta operando in un’età differente, e pertanto la Sua opera è differente. Poiché questa epoca è diversa, e poiché questa è una fase diversa dell’opera divina, anche le azioni che Egli manifesta sono diverse. La fede dell’uomo in Dio non è la fede nei segni e nei prodigi, e neppure nei miracoli, bensì è la fede nella Sua opera reale durante la nuova età. L’uomo arriva a conoscere Dio attraverso il modo in cui Egli opera, e tale conoscenza produce nell’uomo la fede in Dio, ovvero la fede nell’opera e nelle azioni di Dio. In questa fase dell’opera, Dio principalmente parla. Non attendere di vedere segni e prodigi; non li vedrai! Perché non sei nato nell’Età della Grazia. Se fossi nato allora, avresti potuto esserne spettatore, ma sei nato durante gli ultimi giorni, dunque ti è dato di conoscere solo la realtà e la normalità di Dio. Non aspettarti di vedere il Gesù soprannaturale durante gli ultimi giorni; puoi solo vedere il Dio concreto incarnato, che non è diverso da qualsiasi uomo normale. In ogni età, Dio rende visibili azioni diverse. In ogni età Egli rende manifesta una parte delle azioni divine, e l’opera di ciascuna epoca rappresenta una parte dell’indole di Dio e una parte del Suo operato. Le azioni che Egli rende visibili variano secondo l’epoca in cui opera, ma tutte offrono all’uomo una conoscenza più profonda di Dio, una fede più pragmatica e più vera. L’uomo crede in Dio in virtù di tutto il Suo operato e perché Egli è così grande e meraviglioso, perché è onnipotente e insondabile. Se credi in Dio perché può compiere segni e prodigi ed è in grado di guarire i malati e cacciare i demoni, allora la tua visione è fallace e qualcuno ti dirà: “Forse gli spiriti malvagi non sono anch’essi capaci di simili cose?” Questo non è forse confondere l’immagine di Dio con l’immagine di Satana? Oggi, la fede dell’uomo in Dio scaturisce dalle Sue innumerevoli azioni, dalla grande consistenza dell’opera che Egli compie e dai tanti modi in cui Egli parla. Dio adopera i Suoi enunciati per conquistare l’uomo e renderlo perfetto. L’uomo crede in Dio per le Sue tante azioni, non perché Egli è capace di mostrare segni e prodigi, e Lo comprende solo perché vede le Sue opere. Solamente conoscendo le azioni effettive di Dio, il modo in cui opera, i metodi saggi che usa, il modo in cui parla e rende l’uomo perfetto, solamente conoscendo tali aspetti puoi comprendere la realtà di Dio e la Sua indole, conoscendo ciò che ama, ciò che detesta, come opera sull’uomo. Comprendendo le preferenze e le antipatie di Dio, puoi distinguere ciò che è positivo da ciò che è negativo e la tua vita progredirà grazie alla tua conoscenza di Dio. In breve, devi acquisire una conoscenza dell’opera di Dio e devi rettificare le tue opinioni sulla fede in Lui.

Tratto da “Conoscere l’opera di Dio oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 145 A prescindere da come svolgi la tua ricerca, devi capire soprattutto l’opera che Dio compie oggi e conoscerne il significato. Devi comprendere e sapere quale opera compie quando viene negli ultimi giorni, quale indole presenta e quale aspetto dell’uomo verrà reso completo. Se non conosci o non capisci l’opera che Egli è venuto a svolgere nella carne, come puoi comprendere la Sua volontà e diventare Suo intimo? In realtà, essere in intimità con Dio non è complicato, ma non è neppure semplice. Se l’uomo ha piena comprensione di ciò e riesce a metterlo in pratica, allora cessa di essere complicato; se invece non riesce a capirlo appieno, allora diventa molto più difficile e, per di più, la sua ricerca tenderà a condurlo in una situazione di vaghezza. Se, nella sua ricerca di Dio, l’uomo non ha una sua posizione da tenere e non sa a quale verità dar fede, significa che non ha una base solida e pertanto gli risulta difficile mantenersi saldo. Oggi, sono in tanti a non comprendere la verità, a non saper distinguere il bene dal male o a non capire che cosa amare e che cosa odiare. Persone così difficilmente riescono a mantenere una posizione salda. Il fattore chiave della fede in Dio è la capacità di mettere in pratica la verità, di avere a cuore la Sua volontà, di conoscere la Sua opera sull’uomo quando Egli Si fa carne e i principi che informano le Sue parole. Non seguire le masse! Devi avere dei principi che ti indichino a che cosa è bene accedere, e attenerti a questi. Ti sarà d’aiuto attenerti a ciò che l’illuminazione divina ha portato dentro di te. Diversamente, oggi andrai da una parte, domani dall’altra, non ottenendo mai nulla di reale. Un tale comportamento non arreca alcun beneficio alla tua vita. Coloro che non comprendono la verità seguono sempre gli altri: se qualcuno dice che qualcosa è opera dello Spirito Santo, tu dici lo stesso; se altri dicono che è opera di uno spirito maligno, a tua volta ti fai prendere dai dubbi o dici la stessa cosa. Ripeti sempre a pappagallo le parole degli altri, non sei autonomamente in grado di distinguere una cosa dall’altra e di pensare con la tua testa. Questa è una persona senza una posizione, incapace di operare distinzioni; un tale individuo è un inutile sciagurato! Ripeti sempre le parole degli altri. È probabile che un giorno qualcuno dica che, quella che oggi si dice essere l’opera dello Spirito Santo, in realtà non lo sia ma si tratti solo di azioni umane. Nonostante tutto, non ti rendi conto di ciò e, se senti dire qualcosa dagli altri, dici lo stesso. Quando si tratta davvero dell’opera dello Spirito Santo, ma tu dici che è opera dell’uomo, non sei forse diventato come coloro che bestemmiano contro l’opera dello Spirito Santo? In tal senso, non ti sei forse opposto a Dio per il fatto di non riuscire a distinguere una cosa dall’altra? Magari un giorno arriverà uno sciocco che dirà: “Questa è l’opera di uno spirito maligno” e, quando udirai tali parole, ti sentirai confuso e sarai influenzato ancora una volta da ciò che gli altri dicono. Ogni volta che qualcuno fa azione di disturbo, sei incapace di sostenere la tua posizione, e tutto perché non sei in possesso della verità. Credere in Dio e cercare di conoscerLo non è cosa semplice e non ci si arriva semplicemente stando insieme con gli altri e ascoltando le prediche; non basta la sola passione per essere perfezionato. Devi sperimentare, conoscere, seguire dei principi nel compiere le tue azioni e guadagnare l’opera dello Spirito Santo. Quando avrai vissuto delle esperienze, sarai in grado di distinguere tra molte cose: il bene dal male, la giustizia dalla malvagità, ciò che è fatto di carne e ossa da ciò che è fatto di verità. Devi essere in grado di distinguere tra tutte queste cose e, così facendo, in qualunque circostanza, non ti smarrirai mai. Solo questa è la tua reale levatura.

Tratto da “Solo coloro che conoscono Dio e la Sua opera possono soddisfarLo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 146 Conoscere l’opera di Dio non è cosa facile. Devi avere dei criteri di ricerca e un obiettivo da perseguire, devi sapere cercare la vera via e essere in grado di valutare se essa sia o non sia la vera via, se sia l’opera di Dio oppure no. Qual è il principio fondamentale nella ricerca della vera via? Devi verificare se nella via che segui ci sia l’opera dello Spirito Santo oppure se essa sia assente, se le parole che senti siano l’espressione della verità oppure non lo siano, devi capire a chi viene resa testimonianza e che cosa tale via possa portarti. Distinguere tra la via vera e quella falsa richiede vari elementi di conoscenza di base, il più importante dei quali è capire se vi sia o meno presente l’opera dello Spirito Santo. Infatti, l’essenza della fede dell’uomo in Dio è la fede nel Suo Spirito. Anche la sua fede in Dio incarnato si deve al fatto che questa carne è l’incarnazione dello Spirito di Dio; pertanto, tale fede è sempre fede nello Spirito. Esistono delle differenze tra lo Spirito e la carne ma, poiché questa carne viene dallo Spirito ed è la Parola fattaSi carne, ciò in cui l’uomo crede è sempre l’essenza stessa di Dio. Così, nel distinguere tra via vera e non vera, devi guardare soprattutto se vi sia presente o meno l’opera dello Spirito Santo, dopodiché devi verificare se in questa via vi sia verità oppure no. La verità è l’indole vitale dell’umanità normale, ossia, ciò che era richiesto all’uomo quando in principio Dio lo creò, vale a dire la normale umanità in tutti i suoi aspetti (tra cui, la ragione, l’intuito, la saggezza umani e la conoscenza basilare propria dell’essere uomo). In altre parole, devi guardare se questa via possa o non possa condurre l’uomo verso una vita di normale umanità, se la verità di cui si parla sia o non sia necessaria per una condizione di normale umanità, se essa sia o non sia pratica e reale e se sia o non sia del tutto adeguata ai tempi. Se c’è verità, allora essa è in grado di portare l’uomo verso esperienze normali e reali; egli, inoltre, diventa sempre più normale, le sue facoltà umane diventano sempre più complete, la sua vita nella carne e quella spirituale sempre più ordinate e le sue emozioni sempre più normali. Questo è il secondo principio. Ce n’è un altro, che serve a stabilire se l’uomo abbia o meno una conoscenza sempre maggiore di Dio, se intraprendere un tale lavoro e fare esperienza della verità possa ispirargli amore per Dio e avvicinarlo ancora di più a Lui oppure il contrario. In questo modo, si può valutare se la via sia o no quella vera. La questione fondamentale è se essa sia realistica anziché soprannaturale e se sia o meno in grado di dare sostegno alla vita dell’uomo. Se è conforme a questi principi, si può trarre la conclusione che è la vera via. Dico ciò non per indurvi ad accettare altre vie nelle vostre esperienze future, né per anticiparvi che in avvenire ci sarà l’opera di un’altra nuova epoca. Lo dico per darvi la certezza che la via di oggi è la vera via, cosicché non tentenniate nella vostra fede nell’opera di oggi e non vi sia precluso di arrivare a comprenderla a fondo. Vi sono persino molti che, pur sentendosi certi, seguono ancora in uno stato di confusione; la loro è una certezza che non si fonda su alcun principio e prima o poi dovranno essere tolti di mezzo. Persino coloro che seguono con particolare fervore hanno tre parti di certezza contro cinque di incertezza, il che dimostra che non hanno principi su cui basarsi. Poiché la vostra levatura è troppo scarsa e i vostri fondamenti sono troppo superficiali, non comprendete la differenziazione. Dio non ripete la Sua opera, non svolge un’opera che non sia realistica, non fa richieste eccessive all’uomo e non compie un’opera che vada oltre la sua comprensione. Tutta l’opera che Egli compie è alla portata delle normali facoltà mentali dell’uomo e non eccede ciò che può comprendere chi è dotato di normale umanità; essa è svolta in base alle normali necessità dell’uomo. Se l’opera è compiuta dallo Spirito Santo, l’uomo diventa ancora più normale e anche la sua umanità lo diventa. Egli acquisisce una conoscenza sempre maggiore della propria indole satanica corrotta e dell’essenza dell’uomo e acquista un desiderio di verità ancora più grande. Ciò vale a dire che la vita dell’uomo si evolve sempre più e la sua indole corrotta diventa sempre più propensa a cambiare; ecco spiegato come Dio diventa la vita dell’uomo. Se una via è inadatta a rivelare ciò che costituisce l’essenza dell’uomo, a modificare la sua indole e, per di più, non è in grado di portarlo dinanzi a Dio o di donargli una Sua vera comprensione, se addirittura fa sì che la sua umanità diventi sempre più misera e le sue facoltà mentali sempre più anormali, allora questa via non può essere quella vera e potrebbe anzi essere l’opera di uno spirito maligno, oppure la vecchia via. In breve, non può essere l’opera attuale dello Spirito Santo. Avete creduto in Dio per tutti questi anni, eppure non avete la minima idea dei principi che servono a distinguere la via vera da quella falsa o a cercare quella vera. La maggior parte delle persone non è nemmeno interessata a tali questioni; non fa altro che seguire la maggioranza e ripetere ciò che essa dice. Una persona così come può essere in cerca della vera via? E come può trovarla? Se comprendi questi vari principi chiave non ti lascerai ingannare, qualunque cosa accada. Oggi, è fondamentale che l’uomo sia in grado di operare distinzioni; questa è la facoltà che l’umanità normale deve possedere e quella che l’uomo deve possedere nella sua esperienza. Se, ancora oggi, l’uomo non distingue una cosa dall’altra quando segue e il suo senno non si è ancora evoluto, significa che è troppo stolto e la sua ricerca è erronea e deviata. Oggi, non c’è un minimo di differenziazione nella tua ricerca e, benché sia vero, come affermi, che hai trovato la vera via, l’hai ottenuta? Sei stato in grado di distinguere tra una cosa e un’altra? Qual è l’essenza della vera via? In essa, non hai ottenuto la vera via, non hai ottenuto nulla che appartenga alla verità. In poche parole, non sei riuscito in ciò che Dio ti richiede e dunque la tua corruzione non è mutata. Se continui la tua ricerca in questo modo, alla fine sarai tolto di mezzo. Avendo seguito fino a oggi, devi essere certo che la via intrapresa sia quella giusta e non devi avere ulteriori dubbi. Molti non hanno mai certezze e smettono di cercare la verità per via di questioni di poco conto. Queste sono le persone che non hanno alcuna conoscenza dell’opera di Dio, sono quelle che Lo seguono in uno stato di confusione. Le persone che non conoscono l’opera di Dio sono incapaci di essere Suoi intimi o di renderGli testimonianza. Consiglio a coloro che cercano solo benedizioni e che inseguono soltanto cose vaghe e astratte di andare in cerca della verità il prima possibile, cosicché la loro vita possa avere un significato. Non ingannate più voi stessi!

Tratto da “Solo coloro che conoscono Dio e la Sua opera possono soddisfarLo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 147 Tutta l’opera compiuta nell’arco dei seimila anni è cambiata gradualmente con i tempi. I mutamenti al suo interno sono avvenuti secondo le circostanze del mondo intero. L’opera di gestione di Dio si è trasformata solo a poco a poco in base alle tendenze evolutive dell’umanità nel suo insieme; non era già pianificata all’inizio della creazione. Prima che il mondo venisse creato, o subito dopo, Jahvè non aveva ancora progettato la prima fase dell’opera, quella della legge, né la seconda, quella della grazia, né la terza, quella della conquista, in cui avrebbe prima operato in un gruppo di persone – alcuni dei discendenti di Moab – e tramite ciò avrebbe conquistato l’intero universo. Non pronunciò queste parole dopo la creazione del mondo né dopo Moab, né tantomeno prima di Lot. Tutta l’opera si compì spontaneamente. Questo è esattamente il modo in cui si è sviluppata tutta la Sua opera di gestione di seimila anni; prima di creare il mondo, Egli non aveva affatto stilato un programma sotto forma di un “Prospetto riepilogativo dell’evoluzione dell’umanità”. Nell’opera esprime direttamente ciò che è; non Si scervella per formulare un piano. Naturalmente, molti profeti hanno fatto numerose profezie, ma non si può comunque dire che l’opera divina sia sempre stata frutto di una pianificazione precisa; le profezie sono state fatte in base all’opera effettiva di Dio. Tutta la Sua opera è la più effettiva. Egli la porta a termine secondo l’evoluzione dei tempi e svolge la Sua opera più effettiva in base ai mutamenti delle cose. Per Lui, portarla a termine è come somministrare la medicina con cui curare un malato; Egli osserva mentre la compie, e continua ad operare secondo le Sue osservazioni. In ogni fase dell’opera, è capace di esprimere la Sua infinita saggezza e la Sua sconfinata abilità; rivela la Sua enorme sapienza e autorità a seconda dell’opera di quell’età particolare e permette a chiunque sia stato riportato indietro da Lui in quelle età di vedere tutta la Sua indole. Soddisfa i bisogni delle persone e compie l’opera che deve svolgere secondo ciò che va fatto in ogni età; soddisfa i bisogni delle persone a seconda del grado in cui Satana le ha corrotte. Era così quando inizialmente Jahvè creò Adamo ed Eva per permettere loro di manifestare Dio sulla terra e per avere dei testimoni di Dio nel creato, ma Eva peccò dopo essere stata tentata dal serpente; Adamo fece lo stesso e insieme, nel giardino, mangiarono il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Così Jahvè ebbe un’opera aggiuntiva da svolgere tra loro. Vide la loro nudità e coprì i loro corpi con vesti ricavate da pelli di animale. Poi disse a Adamo: “Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall’albero circa il quale Io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; […] finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai”. Alla donna disse: “Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te”. Da allora in poi, Egli li cacciò dal giardino dell’Eden e li fece vivere fuori dai suoi confini, come fa ora l’uomo moderno sulla terra. Quando Dio creò l’uomo all’inizio, non programmò di lasciarlo tentare dal serpente dopo la sua creazione e poi di maledirli entrambi. In realtà, non aveva questo tipo di progetto; fu semplicemente l’evoluzione delle cose a darGli una nuova opera nel creato. Dopo che Jahvè ebbe portato a termine quest’opera tra Adamo ed Eva sulla terra, l’umanità continuò a evolversi per diversi millenni, finché “Jahvè vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo. E Jahvè Si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e Se ne addolorò in cuor Suo. […] Ma Noè trovò grazia agli occhi di Jahvè”. In quel momento, Jahvè ebbe un’ulteriore nuova opera, perché l’umanità che aveva creato era diventata troppo peccatrice dopo essere stata tentata dal serpente. Date le circostanze, tra queste persone Jahvè scelse la famiglia di Noè, la risparmiò e portò a termine l’opera di distruzione del mondo con un diluvio. L’umanità ha continuato a evolversi in questo modo fino a oggi, diventando sempre più corrotta, e quando la sua evoluzione raggiungerà il culmine, sarà anche la sua fine. Dall’inizio alla fine del mondo, l’intima verità dell’opera di Dio è sempre stata questa. Lo stesso vale per il modo in cui gli uomini saranno classificati secondo la specie; lungi dall’essere predestinato sin dal principio ad appartenere a una certa categoria, ognuno viene categorizzato gradualmente solo dopo aver subito un processo di evoluzione. Alla fine, chiunque non possa essere salvato interamente verrà restituito ai suoi antenati. Nessun aspetto dell’opera di Dio tra l’umanità era già predisposto al momento della creazione del mondo; piuttosto, fu l’evoluzione delle cose a permetterGli di compiere l’opera passo dopo passo, in modo più realistico e più pratico, tra gli uomini. Analogamente, Jahvè Dio non creò il serpente per tentare la donna. Non era il Suo piano specifico né una cosa che aveva predeterminato intenzionalmente; si potrebbe dire che fu inaspettato. Fu dunque per questo motivo che Jahvè espulse Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden e giurò di non creare mai più l’uomo. La saggezza di Dio, tuttavia, viene scoperta dalle persone soltanto su questa base, proprio come la frase che ho citato prima: “La Mia saggezza viene esercitata in base agli intrighi di Satana”. A prescindere da come l’umanità corrotta fosse cresciuta o da come il serpente l’avesse tentata, Jahvè aveva ancora la Sua saggezza; pertanto è impegnato in una nuova opera da quando ha creato il mondo, e nessuna delle sue fasi si è mai ripetuta. Satana ha ordito continuamente intrighi; l’umanità è stata costantemente corrotta dal demonio e Jahvè Dio ha svolto altrettanto costantemente la Sua saggia opera. Non ha mai fallito né ha mai interrotto l’opera dalla creazione del mondo a oggi. Dopo che l’umanità era stata corrotta da Satana, Egli operò continuamente tra gli uomini per sconfiggere il Suo nemico, colpevole della corruzione dell’umanità. Questa battaglia continuerà dall’inizio alla fine del mondo. Nel compiere tutta quest’opera, Dio non solo ha permesso all’umanità, che è stata corrotta da Satana, di ricevere la Sua grande salvezza, ma anche di vedere la Sua saggezza, onnipotenza e autorità, e alla fine lascerà che gli uomini vedano la Sua indole giusta, punendo i malvagi e ricompensando i buoni. Dio ha combattuto Satana fino a oggi e non è mai stato sconfitto, perché è un Dio saggio e la Sua saggezza viene esercitata in base agli intrighi di Satana. Così non solo Egli fa sì che ogni cosa nel cielo si sottometta alla Sua autorità, ma anche che ogni cosa sulla terra rimanga sotto il Suo sgabello e, non da ultimo, sottopone al Suo castigo i malvagi che si insinuano tra gli uomini e li tormentano. Tutti i risultati dell’opera si producono grazie alla Sua saggezza. Egli non l’aveva mai rivelata prima dell’esistenza dell’umanità, perché non aveva nemici in cielo, sulla terra o nell’intero universo, e non c’erano forze oscure che si insinuassero in qualunque cosa nella natura. Dopo che l’arcangelo Lo ebbe tradito, Dio creò l’umanità sulla terra e fu per il genere umano che iniziò formalmente la Sua guerra millenaria contro Satana, l’arcangelo, una guerra che si infiamma sempre di più a ogni fase. La Sua onnipotenza e saggezza sono presenti in ciascuna di queste fasi. Solo in questo momento tutte le cose in cielo e sulla terra possono vedere la saggezza, l’onnipotenza e soprattutto la realtà di Dio. Egli compie ancor oggi l’opera nello stesso modo realistico; inoltre, mentre la svolge, rivela anche la Sua saggezza e onnipotenza; vi consente di vedere l’intima verità di ogni fase dell’opera, di capire esattamente come spiegare l’onnipotenza di Dio e, in particolare, la Sua realtà.

Tratto da “Dovresti sapere come l’umanità intera si è evoluta fino a oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 148 La Sua opera si compie sempre spontaneamente; ogni volta che Egli la pianifica, la porta a termine. Perché dico sempre che l’opera dello Spirito Santo è realistica? Che è sempre nuova e mai vecchia, e sempre la più recente? La Sua opera non era già stata pianificata quando venne creato il mondo; non andò affatto così! Tutte le fasi dell’opera producono un effetto adeguato ai rispettivi periodi e non interferiscono tra loro. Ci sono molte occasioni in cui i piani nella tua testa semplicemente non corrispondono all’opera più recente dello Spirito Santo. Essa non è semplice come il ragionamento degli uomini, né complessa come la loro immaginazione; consiste nel provvedere agli uomini in ogni istante e in ogni luogo a seconda dei loro bisogni del momento. Nessuno più di Lui ha chiara la sostanza delle persone ed è proprio per questa ragione che nulla è in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze realistiche degli individui come lo fa la Sua opera. Da una prospettiva umana, pertanto, essa fu pianificata con diversi millenni di anticipo. Mentre, in questo momento, Dio opera tra voi, e così facendo non smette mai di operare e parlare osservando nel frattempo lo stato in cui vi trovate, per ognuno degli stati in cui Si imbatte Egli pronuncia esattamente le parole di cui gli uomini hanno bisogno. Prendiamo la prima fase della Sua opera: il tempo del castigo. Dopo di esso, le persone mostrarono un certo comportamento, agirono per certi versi in modo ribelle, ed emersero determinate condizioni positive e anche negative, e i limiti superiori di questa negatività raggiunsero un certo livello. Dio compì l’opera in base a tutte queste cose e perciò ne approfittò per ottenere un effetto assai migliore. Egli sta semplicemente compiendo la Sua opera, che consiste nel provvedere alle persone secondo le loro condizioni attuali. Svolge ogni fase dell’opera in base alle condizioni effettive degli uomini. Tutto il creato è nelle Sue mani; potrebbe non conoscerle? Alla luce delle condizioni delle persone, Dio esegue la fase successiva dell’opera da compiere, in ogni momento e in ogni luogo. Quest’opera non fu affatto pianificata con millenni d’anticipo; questa è una concezione umana! Egli agisce mentre osserva gli effetti dell’opera ed essa si approfondisce e si evolve continuamente; mentre ne osserva i risultati, Dio porta a termine la fase successiva. Usa molte cose per effettuare una transizione graduale e per rendere visibile la Sua nuova opera alle persone nel tempo. Questo tipo di opera è in grado di soddisfare i bisogni delle persone, perché Dio conosce gli uomini fin troppo bene. È così che compie l’opera dal cielo. Analogamente, il Dio fattoSi carne svolge l’opera nello stesso modo, pianificando secondo la realtà e operando tra gli uomini. Nessun aspetto dell’opera fu pianificato prima della creazione del mondo né fu meticolosamente programmato in anticipo. Duemila anni dopo la creazione del mondo, Jahvè vide che l’umanità era diventata così corrotta da indurLo a usare la bocca del profeta Isaia per annunciare che, dopo la fine dell’Età della Legge, avrebbe compiuto l’opera di redenzione dell’umanità nell’Età della Grazia. Questo, naturalmente, era il piano di Jahvè, ma fu progettato anche secondo le circostanze che Egli osservò all’epoca; certamente non ci aveva pensato subito dopo la creazione di Adamo. Isaia pronunciò solo una profezia, ma durante l’Età della Legge Jahvè non aveva fatto dei preparativi per quest’opera; piuttosto, Si mise a compiere quest’opera all’inizio dell’Età della Grazia, quando il messaggero apparve in sogno a Giuseppe e lo illuminò dicendogli che Dio Si sarebbe fatto carne, e così ebbe inizio l’opera dell’incarnazione. Al contrario di ciò che immaginano le persone, Dio non Si preparò per l’opera dell’incarnazione dopo aver creato il mondo; ciò fu deciso solo in base al grado di evoluzione dell’umanità e dello stato della Sua guerra contro Satana.

Tratto da “Dovresti sapere come l’umanità intera si è evoluta fino a oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 149 Quando Dio Si incarna, il Suo Spirito scende sull’uomo; cioè, lo Spirito di Dio Si veste di carne. Egli svolge l’opera sulla terra e, anziché comportare diverse fasi limitate, essa è assolutamente illimitata. L’opera che lo Spirito Santo compie nella carne è ancora determinata dai suoi effetti, ed Egli usa queste cose per stabilire il lasso di tempo in cui compirà l’opera mentre è incarnato. Lo Spirito Santo rivela direttamente ogni fase dell’opera; la esamina man mano che procede; non è nulla di così soprannaturale da sfidare i limiti dell’immaginazione umana. È simile all’opera di Jahvè durante la creazione dei cieli, della terra e di tutte le cose; Egli pianificò e operò simultaneamente. Separò la luce dalle tenebre, e nacquero la mattina e la sera. Occorse un giorno. Il secondo giorno Egli creò il cielo, che richiese anch’esso un giorno, e poi creò la terra, i mari e le cose che li popolavano, impiegando un altro giorno. Ciò continuò durante il sesto giorno, quando Dio creò l’uomo e gli permise di gestire tutte le cose sulla terra, fino al settimo giorno, quando finì di crearle e Si riposò. Dio benedisse il settimo giorno e lo designò come santo. Lo stabilì dopo aver creato tutte le cose, non prima. Anche quest’opera si compì spontaneamente; prima della creazione di tutte le cose, Dio non decise di creare il mondo in sei giorni e di riposare il settimo; non andò affatto così. Egli non lo disse né lo pianificò. Non disse assolutamente che la creazione di tutte le cose sarebbe stata completata il sesto giorno e che Si sarebbe riposato il settimo; invece creò le cose secondo ciò che Gli sembrava buono. Dopo che ebbe finito di crearle, era già il sesto giorno. Se avesse finito il quinto giorno, avrebbe designato il sesto come giorno santo; tuttavia ultimò la creazione il sesto giorno, perciò il settimo divenne un giorno santo, e come tale è stato tramandato fino a oggi. Pertanto l’opera attuale si compie nello stesso modo. Dio parla e soddisfa i vostri bisogni a seconda delle vostre condizioni. In altre parole, lo Spirito parla e opera a seconda delle condizioni delle persone; sorveglia ogni cosa e opera in ogni momento e in ogni luogo. Ciò che faccio, dico, vi impongo e vi concedo è, senza eccezione, ciò di cui avete bisogno. Perciò nessun aspetto della Mia opera è separato dalla realtà; è totalmente reale, perché voi tutti sapete che “lo Spirito di Dio sorveglia ogni cosa”. Se tutto ciò fosse stato deciso in anticipo, non sarebbe stato troppo scontato? Tu pensi che Dio abbia operato per sei interi millenni per poi predestinare l’umanità a essere ribelle, refrattaria, disonesta e subdola, ad avere la corruzione della carne, l’indole satanica, la lussuria degli occhi e l’inclinazione alla soddisfazione dei propri desideri. Ciò non era stato prestabilito da Dio, bensì è dovuto alla corruzione di Satana. Alcuni diranno: “Satana non era anch’esso nelle mani di Dio? Dio aveva predestinato il demonio a corrompere l’uomo in questo modo, quindi compì l’opera tra gli esseri umani”. Dio predestinerebbe davvero Satana a corrompere l’umanità? È fin troppo impaziente di permettere all’umanità di vivere una normale vita umana; potrebbe intralciare la vita dell’uomo? Se fosse così, sconfiggere Satana e salvare l’umanità non sarebbe uno sforzo inutile? Come potrebbe la ribellione dell’umanità essere prestabilita? In realtà, fu causata dalle vessazioni di Satana; come potrebbe essere stata predestinata da Dio? Il Satana nelle mani di Dio – quello che voi conoscete – e il Satana nelle mani di Dio – quello di cui Io parlo – sono molto diversi. Secondo la vostra affermazione “Dio è onnipotente e Satana è nelle Sue mani”, il demonio non Lo tradirebbe. Non hai detto che Dio è onnipotente? La vostra conoscenza è troppo astratta e non corrisponde alla realtà; l’uomo non può mai capire i pensieri di Dio, né la Sua saggezza! Dio è onnipotente; questo non è affatto falso. L’arcangelo Lo tradì perché inizialmente Dio gli conferì una parte di autorità. Naturalmente, fu un evento inaspettato, come Eva che cedette alla tentazione del serpente. Tuttavia, a prescindere da come Satana compia il tradimento, a differenza di Dio esso non è onnipotente. Come avete detto, Satana è potente; qualunque cosa faccia, l’autorità di Dio lo sconfigge sempre. Questo è il vero significato del detto “Dio è onnipotente e Satana è nelle Sue mani”. Pertanto la Sua guerra contro Satana deve compiersi poco per volta; inoltre, Egli pianifica l’opera in risposta agli stratagemmi di Satana. In altre parole, a seconda dell’età, Dio salva le persone e rivela la Sua saggezza e onnipotenza. Analogamente, l’opera negli ultimi giorni non fu prestabilita prima dell’Età della Grazia né predeterminata in modo ordinato, per esempio: primo, indurre un cambiamento nell’indole esterna dell’uomo; secondo, infliggere all’uomo il castigo e le prove di Dio; terzo, fargli sperimentare la prova della morte; quarto, fargli vivere il momento di amare Dio ed esprimere la risolutezza di un essere creato; quinto, fargli vedere la volontà di Dio e farglieLo conoscere interamente, quindi completare l’uomo. Egli non pianificò tutte queste cose durante l’Età della Grazia, bensì cominciò a programmarle nell’epoca attuale. Satana è all’opera, come lo è Dio. Satana esprime la sua indole corrotta, mentre Dio parla direttamente e rivela alcune cose essenziali. Questa è l’opera che si compie oggi e questo stesso genere di principio operativo fu usato molto tempo fa, dopo la creazione del mondo.

Tratto da “Dovresti sapere come l’umanità intera si è evoluta fino a oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 150 Prima Dio creò Adamo ed Eva, e anche un serpente. Tra tutte le cose, il serpente era la più velenosa; il suo corpo conteneva veleno e Satana se ne servì. Fu il serpente a indurre Eva a peccare. Adamo peccò dopo di lei e allora entrambi furono in grado di distinguere il bene dal male. Se Jahvè sapeva che il serpente avrebbe tentato Eva e che Eva avrebbe tentato Adamo, perché li mise tutti insieme in un giardino? Se era in grado di prevedere queste cose, perché creò un serpente e lo collocò nel giardino dell’Eden? Perché il giardino dell’Eden conteneva il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male? Dio voleva che Adamo ed Eva lo mangiassero? Quando arrivò Jahvè, nessuno dei due osò affrontarLo ed Egli apprese solo in quel momento che avevano mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male e che erano caduti nell’inganno del serpente. Alla fine Dio maledisse il serpente e anche Adamo ed Eva. Quando i due mangiarono il frutto dell’albero, Jahvè era completamente all’oscuro del fatto che lo stessero facendo. Gli uomini divennero corrotti al punto di diventare malvagi e sessualmente promiscui, e addirittura di covare nel cuore cose che erano tutte cattive e ingiuste, tutte immonde. Così Jahvè Si pentì di aver creato l’umanità. Successivamente compì l’opera di distruzione del mondo con un diluvio, cui Noè e i suoi figli sopravvissero. In realtà, alcune cose non sono così progredite e soprannaturali come le persone potrebbero immaginare. Alcuni chiedono: “Poiché Dio sapeva che l’arcangelo Lo avrebbe tradito, perché lo creò?”. Ecco come andò: quando la terra ancora non esisteva, l’arcangelo era il più grande degli angeli del cielo. Aveva la giurisdizione su tutti loro; questa era l’autorità che Dio gli aveva concesso. A eccezione di Lui, era il più grande degli angeli del cielo. In seguito, quando Dio creò l’umanità, l’arcangelo commise un tradimento più grave ai danni di Dio sulla terra. Dico che tradì Dio perché voleva gestire l’umanità e superare la Sua autorità. Fu l’arcangelo a indurre Eva al peccato; lo fece perché desiderava fondare il suo regno sulla terra e spingere l’umanità a tradire Dio e a obbedire al demonio. Vide che molte cose gli obbedivano: gli angeli, così come gli uomini sulla terra. Gli uccelli e le bestie, gli alberi, le foreste, le montagne, i fiumi e tutte le cose sulla terra erano affidati all’uomo, cioè a Adamo ed Eva, che a loro volta obbedivano al demonio. L’arcangelo volle dunque superare l’autorità di Dio e tradirLo. Poi indusse molti angeli, che in seguito diventarono spiriti immondi, a tradire Dio. L’evoluzione del genere umano fino a oggi non è stata forse determinata dalla corruzione dell’arcangelo? Oggi l’umanità è quella che è solo perché esso tradì Dio e corruppe gli uomini. Quest’opera graduale non è affatto astratta e semplice come immaginano le persone. Satana commise il tradimento per un motivo ben preciso, ma gli uomini non riescono a comprendere una cosa così semplice. Perché Dio creò il cielo, la terra e tutte le cose, e anche Satana? Dato che lo disprezza profondamente ed esso è Suo nemico, perché lo creò? Creando Satana, non stava creando un nemico? In realtà, no; piuttosto, creò un angelo e poi l’angelo Lo tradì. La sua posizione era così elevata che desiderò tradire Dio. Si potrebbe dire che fu una coincidenza, ma fu anche una conclusione inevitabile. È simile all’inevitabilità con cui una persona muore a una certa età; le cose si sono già evolute fino a una certa fase. Alcune persone stolte dicono: “Dato che Satana è Tuo nemico, perché l’hai creato? Non sapevi che l’arcangelo Ti avrebbe tradito? Non riesci a scrutare dall’eternità all’eternità? Non conosci la natura dell’arcangelo? Poiché chiaramente sapevi che Ti avrebbe tradito, perché ne hai fatto un arcangelo? Anche se si ignora la questione del tradimento, esso guidò numerosi angeli e scese nel mondo dei mortali per corrompere l’umanità; fino a oggi non sei stato in grado di completare il Tuo piano di gestione di seimila anni”. Sono giuste quelle parole? Pensandola in questo modo non ti stai creando più problemi del necessario? Altri ancora dicono: “Se Satana non avesse corrotto l’umanità fino a oggi, Dio non l’avrebbe salvata in questo modo. In tal caso, la saggezza e l’onnipotenza di Dio sarebbero state invisibili; dove si sarebbe manifestata la Sua saggezza? Dunque Dio creò una razza umana per Satana; in futuro avrebbe rivelato la Sua onnipotenza, altrimenti l’uomo come avrebbe scoperto la Sua saggezza? Se l’uomo non Gli resistesse e non si comportasse in modo ribelle verso di Lui, non sarebbe necessario che le Sue azioni si manifestassero. Se tutto il creato Lo adorasse e Gli obbedisse, Egli non avrebbe alcuna opera da compiere”. Questo è ancora più lontano dalla realtà delle cose, perché non c’è nulla di immondo in Dio ed Egli non può creare cose immonde. Ora rivela le Sue azioni solo per sconfiggere il nemico, per salvare l’umanità che ha creato, per sgominare i demoni e Satana, che Lo odia, Lo tradisce e Gli resiste, che all’inizio era sotto il Suo controllo e Gli apparteneva; Dio desidera sconfiggere questi demoni e, così facendo, rivelare la Sua onnipotenza a tutte le cose. L’umanità e tutte le cose sulla terra sono ora sotto il controllo di Satana e dei malvagi. Dio vuole rivelare le Sue azioni a tutte le cose affinché le persone Lo conoscano e dunque sconfiggano Satana e sgominino totalmente i Suoi nemici. Tutta quest’opera si compie attraverso la rivelazione delle Sue azioni. Tutte le Sue creature sono sotto il controllo di Satana e perciò Egli desidera rivelare loro la Sua onnipotenza, sconfiggendo così il demonio. Se non ci fosse Satana, non avrebbe bisogno di rivelare le Sue azioni. Se non fosse per le vessazioni del demonio, avrebbe creato l’umanità e l’avrebbe condotta a vivere nel giardino dell’Eden. Perché non rivelò mai tutte le Sue azioni agli angeli o all’arcangelo prima del tradimento di Satana? Se gli angeli e l’arcangelo Lo avessero conosciuto e Gli avessero obbedito fin dall’inizio, Dio non avrebbe compiuto quelle azioni insensate. A causa dell’esistenza di Satana e dei demoni, le persone Gli resistono e sono piene fino all’orlo di indole ribelle, perciò Dio desidera rivelare le Sue azioni. Poiché desidera fare la guerra con Satana, deve usare la Sua autorità e le Sue azioni per sconfiggerlo; in questo modo, l’opera di salvezza che Egli compie tra gli esseri umani permetterà loro di vedere la Sua saggezza e onnipotenza. L’opera che Dio svolge oggi è significativa e non assomiglia affatto a ciò che dicono alcuni: “L’opera che svolgi non è forse contraddittoria? Quest’opera progressiva non è forse solo un modo per angosciarTi? Hai creato Satana, poi hai lasciato che Ti tradisse e che Ti resistesse. Hai creato l’umanità, poi l’hai ceduta a Satana e hai permesso a Adamo ed Eva di essere tentati. Dato che hai fatto tutte queste cose intenzionalmente, perché detesti l’umanità? Perché detesti Satana? Queste cose non sono forse opera Tua? Cos’è che odi tanto?”. Molte persone stolte pronunceranno queste parole. Desiderano amare Dio, ma in cuor loro si lamentano di Lui. Che contraddizione! Non capisci la verità, hai troppi pensieri assurdi e sostieni addirittura che questo sia un errore di Dio: come sei stolto! Sei tu che travisi la verità; non è un errore di Dio! Alcuni addirittura protestano continuamente: “Sei stato Tu a creare Satana e a gettarlo nel mondo degli uomini consegnandogli l’umanità. Gli uomini possiedono un’indole satanica; anziché perdonarli, li detesti moltissimo. All’inizio amavi profondamente l’umanità e ora la detesti. Sei Tu che detesti e ami l’umanità. Qual è la spiegazione? Non è forse una contraddizione?”. A prescindere da come vedete la questione, questo è ciò che accadde in cielo; l’arcangelo tradì Dio e l’umanità venne corrotta, continuando così fino a oggi. Comunque la raccontiate, questa è la storia completa. Tuttavia dovete capire che Dio compie l’opera odierna per salvarvi e per sconfiggere Satana.

Tratto da “Dovresti sapere come l’umanità intera si è evoluta fino a oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 151 Dio usa la Sua gestione degli uomini per sconfiggere Satana. Corrompendo le persone, il demonio mette fine al loro destino e intralcia l’opera di Dio. Quest’ultima, invece, coincide con la salvezza dell’umanità. Quale fase dell’opera di Dio non ha lo scopo di salvare l’umanità? Quale non ha lo scopo di purificare le persone, di indurle ad attuare la giustizia e a vivere in modo da creare un’immagine che possa essere amata? Satana, invece, non fa così. Corrompe l’umanità; svolge continuamente il suo lavoro di corruzione dell’umanità in tutto l’universo. Naturalmente, anche Dio compie la Sua opera. Non presta attenzione al demonio. Per quanta autorità Satana possa avere, gli fu comunque concessa da Dio; in realtà, semplicemente Egli non gli diede tutta la Sua autorità, perciò, qualunque cosa il demonio faccia, non può superare Dio ed è sempre nelle Sue mani. Dio non rivelò alcuna delle Sue azioni mentre era in cielo. Diede a Satana soltanto una piccola parte di autorità per permettergli di esercitare il controllo sugli angeli. Pertanto, qualunque cosa il demonio faccia, non riesce a superare l’autorità di Dio, perché l’autorità che Egli gli concesse inizialmente è limitata. Mentre Dio opera, Satana intralcia. Negli ultimi giorni smetterà di disturbare; analogamente, l’opera di Dio terminerà e il tipo di persona che Egli desidera completare sarà completato. Dio guida gli individui in modo positivo; la Sua vita è acqua viva, incommensurabile e senza limiti. Satana ha corrotto l’uomo fino a un certo punto; alla fine l’acqua viva della vita completerà l’uomo e per Satana sarà impossibile interferire e svolgere il suo lavoro. Perciò Dio guadagnerà completamente queste persone. Satana si rifiuta ancora di accettarlo; si misura continuamente con Dio, ma Egli non gli presta attenzione. Ha detto: “Trionferò su tutte le forze oscure di Satana e su tutti gli influssi del male”. Questa è l’opera che va svolta ora nella carne ed è anche il significato dell’incarnazione. Serve a completare la fase dell’opera di sconfitta di Satana negli ultimi giorni, ad annientare tutte le cose che gli appartengono. La vittoria di Dio sul demonio è una conclusione inevitabile! Satana, in realtà, fallì molto tempo fa. Quando il Vangelo cominciò a diffondersi nella terra del gran dragone rosso, ossia quando il Dio incarnato iniziò a operare e quest’opera fu avviata, Satana venne totalmente sconfitto, perché lo scopo dell’incarnazione era sgominare il demonio. Satana vide che Dio Si era fatto di nuovo carne e aveva anche cominciato a compiere l’opera, e capì che nessuna forza avrebbe potuto fermarla. Dunque rimase sbalordito quando la vide, e non osò più svolgere altro lavoro. All’inizio credeva di possedere anch’esso molta saggezza e interruppe e intralciò l’opera di Dio; tuttavia non si aspettava che Dio Si sarebbe incarnato nuovamente e che, nell’opera, avrebbe usato la natura ribelle del demonio perché fungesse da rivelazione e da giudizio per l’umanità, conquistando così l’umanità e sconfiggendo Satana. Dio è più saggio del demonio e la Sua opera lo supera di gran lunga. In precedenza ho dunque dichiarato quanto segue: l’opera che svolgo si compie in risposta agli stratagemmi di Satana. Alla fine rivelerò la Mia onnipotenza e l’impotenza del demonio. Quando Dio compie l’opera, Satana Gli sta alle costole finché, alla fine, non viene distrutto. Non saprà nemmeno cosa gli sia successo! Si renderà conto della verità soltanto quando sarà già stato annientato e schiacciato; in quel momento sarà già stato bruciato nello stagno di fuoco. A quel punto non sarà del tutto convinto? Infatti non ha altri stratagemmi da usare!

Tratto da “Dovresti sapere come l’umanità intera si è evoluta fino a oggi” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 152 L’opera di Dio in mezzo agli uomini è inseparabile dall’uomo, poiché l’uomo è l’oggetto di tale opera ed è l’unica creatura di Dio che possa renderGli testimonianza. La vita dell’uomo e tutte le attività dell’uomo sono inscindibili da Dio e sono tutte controllate dalla mano di Dio, e si può persino dire che nessuna persona può esistere indipendentemente da Dio. Nessuno può negare questo, poiché è un dato di fatto. Tutto ciò che Dio compie è a beneficio dell’umanità, ed è diretto alle macchinazioni di Satana. Tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno viene da Dio, e Dio è la sorgente di vita dell’uomo. Pertanto, è semplicemente impossibile che l’uomo si separi da Dio. Dio, inoltre, non ha mai avuto alcuna intenzione di separarSi dall’uomo. L’opera che Dio svolge è per il bene di tutta l’umanità e i Suoi pensieri sono sempre amorevoli. Per l’uomo, quindi, l’opera di Dio e i pensieri di Dio (cioè, la volontà di Dio) sono entrambi “visioni” che dovrebbero essergli note. Tali visioni sono anche la gestione di Dio, e un’opera che l’uomo non sarebbe mai in grado di svolgere. Le richieste che Dio fa all’uomo durante lo svolgimento della Sua opera vengono chiamate “pratica” dell’uomo. Le visioni sono l’opera di Dio Stesso o la Sua volontà per il genere umano o lo scopo e il significato della Sua opera. Le visioni possono anche essere considerate parte della gestione, poiché tale gestione è l’opera di Dio ed è diretta all’uomo, il che significa che è l’opera che Dio svolge in mezzo agli uomini. Quest’opera è la prova e il cammino attraverso cui l’uomo arriva a conoscere Dio, ed è per lui della massima importanza. Se le persone, anziché prestare attenzione alla conoscenza dell’opera di Dio, prestano attenzione solo alle dottrine della fede in Dio, o a dettagli del tutto insignificanti, allora semplicemente non arriveranno a conoscere Dio e, inoltre, non saranno secondo il cuore di Dio. L’opera di Dio è estremamente utile alla conoscenza che l’uomo può avere di Dio, ed è chiamata visioni. Tali visioni sono l’opera di Dio, la volontà di Dio, e gli scopi e il significato dell’opera di Dio; esse sono tutte a beneficio dell’uomo. La pratica si riferisce a quello che dovrebbe essere fatto dall’uomo, che dovrebbe essere fatto dalle creature che seguono Dio. È anche il dovere dell’uomo. Ciò che l’uomo dovrebbe fare non è qualcosa che è stato compreso dall’uomo fin dal principio, ma consiste nelle richieste che Dio fa all’uomo nel corso dello svolgimento della Sua opera. Tali richieste divengono gradualmente più profonde e più elevate nel corso dell’opera di Dio. Per esempio, durante l’Età della Legge, l’uomo era tenuto a seguire la legge, mentre durante l’Età della Grazia, l’uomo ha dovuto portare la croce. L’Età del Regno è diversa: le richieste rivolte all’uomo sono più alte di quelle fatte durante l’Età della Legge e l’Età della Grazia. Man mano che le visioni si fanno più elevate, le richieste all’uomo diventano sempre più alte, e sempre più chiare e più reali. Allo stesso modo, anche le visioni si fanno sempre più reali. Queste numerose visioni reali sono tali da condurre l’uomo non solo a obbedire a Dio, ma anche a conoscerLo.

Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 153 In confronto alle età precedenti, l’opera di Dio durante l’Età del Regno è più pratica, più diretta all’essenza dell’uomo e ai cambiamenti della sua indole, e più capace di recare testimonianza a Dio Stesso per tutti coloro che Lo seguono. In altre parole, durante l’Età del Regno, nel corso della Sua opera, Dio rivela Se Stesso all’uomo più che in qualsiasi altro momento del passato, il che significa che le visioni che dovrebbero essere note all’uomo sono più elevate di quelle di ogni età precedente. Poiché l’opera di Dio in mezzo agli uomini è entrata in un territorio senza precedenti, le visioni note all’uomo durante l’Età del Regno sono le più elevate di tutta la Sua opera di gestione. L’opera di Dio è entrata in un territorio senza precedenti, e pertanto le visioni che devono essere note all’uomo sono divenute le più elevate, e anche la risultante pratica dell’uomo è più elevata di quella di ogni precedente età, poiché la pratica dell’uomo cambia di pari passo con le visioni, e la perfezione delle visioni segna anche la perfezione delle richieste fatte all’uomo. Non appena l’intera opera di gestione di Dio si ferma, anche la pratica dell’uomo cessa e, senza l’opera di Dio, l’uomo non avrà altra scelta che quella di attenersi alla dottrina dei tempi passati, altrimenti non gli resterà semplicemente altro a cui volgersi. Senza nuove visioni, non ci sarà alcuna nuova pratica dell’uomo; senza visioni complete, non ci sarà alcuna pratica perfetta per l’uomo; senza visioni più elevate, non ci sarà pratica più elevata da parte dell’uomo. La pratica dell’uomo cambia seguendo le orme di Dio, e, allo stesso modo, anche la conoscenza e l’esperienza dell’uomo cambiano insieme all’opera di Dio. Indipendentemente dalle capacità dell’uomo, egli è comunque inseparabile da Dio e, se Dio dovesse sospendere la Propria opera, fosse anche per un solo momento, l’uomo morirebbe immediatamente a motivo della Sua ira. L’uomo non ha nulla di cui vantarsi, poiché per quanto elevata sia la sua conoscenza attuale, per quanto profonde siano le sue esperienze, egli è inseparabile dall’opera di Dio, poiché la pratica dell’uomo e ciò che egli dovrebbe perseguire nella sua fede in Dio sono inscindibili dalle visioni. In ogni aspetto dell’opera di Dio ci sono visioni che l’uomo dovrebbe conoscere e, a seguito di queste, vengono fatte opportune richieste all’uomo. Senza tali visioni come fondamento, l’uomo non sarebbe capace di alcuna pratica, né sarebbe in grado di seguire Dio senza tentennamenti. Se l’uomo non conosce Dio o non comprende la Sua volontà, allora tutto ciò che l’uomo fa è invano, e tale da non poter ricevere l’approvazione di Dio. Per quanto abbondanti siano i doni dell’uomo, egli resta inseparabile dall’opera e dalla guida di Dio; per quanto buone o numerose siano le azioni dell’uomo, esse non possono sostituire l’opera di Dio. Pertanto, in nessuna circostanza la pratica dell’uomo può essere separata dalle visioni. Coloro che non accettano le nuove visioni non hanno alcuna nuova pratica. La loro pratica non ha alcuna relazione con la verità, poiché si attengono alla dottrina e osservano la legge ormai morta; non hanno affatto nuove visioni e, quale risultato, non mettono in pratica nulla relativo alla nuova età. Hanno perso le visioni e, così facendo, hanno perso anche l’opera dello Spirito Santo, e hanno perso la verità. Coloro che sono privi della verità sono progenie dell’assurdità, personificazioni di Satana. Qualunque tipo di persona essi siano, non possono stare senza le visioni dell’opera di Dio né possono essere privati della presenza dello Spirito Santo; non appena perdono tali visioni, precipitano all’istante nell’Ade e vivono nelle tenebre. Le persone prive delle visioni sono coloro che seguono Dio insensatamente, coloro che sono prive dell’opera dello Spirito Santo e vivono nell’inferno. Tali persone non perseguono la verità ed espongono il nome di Dio come un’insegna. Coloro che non conoscono l’opera dello Spirito Santo, coloro che non conoscono il Dio incarnato, coloro che non conoscono le tre fasi dell’opera nell’interezza della gestione di Dio, non conoscono le visioni e pertanto sono privi della verità. E coloro che non possiedono la verità non sono forse tutti operatori di iniquità? Coloro che desiderano mettere in pratica la verità, che desiderano giungere a conoscere Dio e che davvero cooperano con Dio, sono persone per le quali le visioni fungono da fondamenta. Essi godono dell’approvazione di Dio, perché collaborano con Dio, ed è proprio tale collaborazione che dovrebbe essere messa in pratica dall’uomo.

Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 154 Nelle visioni sono contenuti molti percorsi di pratica. Le richieste pratiche fatte all’uomo sono a loro volta contenute nelle visioni, in quanto si tratta dell’opera di Dio che dovrebbe essere nota all’uomo. In passato, durante i raduni speciali o i grandi raduni tenuti in diversi luoghi, si parlava solo di un aspetto del percorso di pratica. Tale pratica era quella richiesta durante l’Età della Grazia e aveva scarsa relazione con la conoscenza di Dio, poiché la visione dell’Età della Grazia si limitava alla visione della crocefissione di Gesù, e non c’erano visioni più ampie. Si supponeva che l’uomo dovesse conoscere solo l’opera della Sua redenzione dell’umanità attraverso la crocefissione e, pertanto, durante l’Età della Grazia non c’erano altre visioni che l’uomo fosse tenuto a conoscere. In tal modo, l’uomo aveva solo una conoscenza approssimativa di Dio e, a parte la conoscenza dell’amore e della compassione di Gesù, non c’erano che poche cose semplici e irrisorie che doveva mettere in pratica, cose lontane mille miglia da quelle richieste oggi. In passato, indipendentemente da come fosse formata la sua assemblea, l’uomo non era in grado di parlare di una conoscenza pratica dell’opera di Dio, e tanto meno era in grado di indicare chiaramente quale fosse il percorso di pratica più idoneo da intraprendere. Egli aggiungeva semplicemente pochi semplici dettagli a fondamenta fatte di sopportazione e di pazienza; non c’era alcun cambiamento nella sostanza della sua pratica, poiché all’interno della stessa età Dio non compiva alcuna opera innovativa, e le sole richieste da Lui fatte all’uomo erano la sopportazione e la pazienza, ossia portare la croce. A parte tali pratiche, non c’erano visioni più elevate di quella della crocifissione di Gesù. In passato non si faceva alcuna menzione di altre visioni, poiché Dio non operava molto e poiché Egli faceva all’uomo solo richieste limitate. In tal modo l’uomo, indipendentemente da cosa facesse, era incapace di superare tali limiti, limiti che consistevano di poche cose, semplici e banali, che egli doveva mettere in pratica. Io oggi parlo di altre visioni, poiché oggi è stata compiuta una parte maggiore dell’opera, un’opera che è molte volte superiore a quella dell’Età della Legge e dell’Età della Grazia. Le richieste fatte all’uomo sono, inoltre, di gran lunga superiori a quelle delle età passate. Se l’uomo fosse incapace di conoscere appieno tale opera, essa non avrebbe alcun grande significato; si potrebbe dire che l’uomo avrebbe difficoltà a conoscerla pienamente, se non vi dedicasse l’impegno della sua intera vita. Nell’opera di conquista, parlare soltanto del cammino della pratica renderebbe la conquista dell’uomo impossibile. Anche parlare soltanto delle visioni, senza alcuna richiesta all’uomo, renderebbe la conquista dell’uomo impossibile. Se non si facesse che parlare del cammino della pratica, allora sarebbe impossibile colpire l’uomo nel suo tallone d’Achille, o sfatarne le concezioni, e così sarebbe impossibile anche conquistare interamente l’uomo. Le visioni sono il principale strumento di conquista dell’uomo, eppure se non ci fosse altro cammino di pratica oltre alle visioni, l’uomo non avrebbe modo di seguirlo, tanto meno i mezzi per accedervi. Questo è stato il principio dell’opera di Dio, dall’inizio alla fine: nelle visioni c’è ciò che deve essere messo in pratica e, pertanto, ci sono visioni in aggiunta a tale pratica. Il livello di cambiamento, sia nella vita che nell’indole dell’uomo, accompagna i cambiamenti delle visioni. Se l’uomo dovesse fare affidamento esclusivamente sui propri sforzi, gli sarebbe impossibile raggiungere alcun significativo livello di cambiamento. Le visioni parlano dell’opera di Dio Stesso e della gestione di Dio. La pratica si riferisce al percorso di pratica dell’uomo e alle modalità dell’esistenza umana; in tutta la gestione divina, la relazione tra visioni e pratica è la relazione tra Dio e l’uomo. Se le visioni venissero rimosse, o se ne parlasse senza parlare della pratica, o ci fossero solo visioni e la pratica dell’uomo ne venisse sradicata, tali cose non potrebbero essere considerate la gestione di Dio, tanto meno si potrebbe dire che l’opera di Dio sia per il bene dell’umanità; in tal modo, non solo il dovere dell’uomo sarebbe rimosso, ma costituirebbe una negazione del proposito dell’opera di Dio. Se, dall’inizio alla fine, all’uomo fosse richiesta solo la pratica, senza il coinvolgimento dell’opera di Dio, e, a maggior ragione, se all’uomo non fosse richiesta alcuna conoscenza dell’opera di Dio, ancor meno tale opera potrebbe chiamarsi gestione di Dio. Se l’uomo non conoscesse Dio e ignorasse la Sua volontà, e svolgesse ciecamente la sua pratica in modo approssimato e astratto, egli non potrebbe mai diventare una creatura pienamente qualificata. Entrambe queste cose sono pertanto indispensabili. Se ci fosse solo l’opera di Dio, vale a dire, se ci fossero solo le visioni e non ci fosse alcuna cooperazione o pratica da parte dell’uomo, allora tali cose non potrebbero chiamarsi gestione di Dio. Se ci fossero solo la pratica e l’ingresso dell’uomo, ciò, indipendentemente da quanto elevato possa essere il percorso intrapreso dall’uomo, sarebbe altrettanto inaccettabile. L’ingresso dell’uomo deve gradualmente cambiare in sintonia con l’opera e le visioni; non può cambiare a casaccio. I principi della pratica dell’uomo non sono liberi e incondizionati, bensì definiti da limiti. Tali principi cambiano in sintonia con le visioni dell’opera. Pertanto la gestione di Dio, alla fine, si riduce all’opera di Dio e alla pratica dell’uomo.

Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 155 L’opera di gestione fu intrapresa unicamente per l’umanità, il che significa che fu determinata unicamente dall’esistenza del genere umano. Non c’era gestione prima dell’umanità o al principio, quando i cieli e la terra e tutte le cose furono creati. Se, in tutta l’opera di Dio, non ci fosse pratica che sia di beneficio all’uomo, vale a dire, se Dio non facesse richieste adeguate all’umanità corrotta (se, nell’opera compiuta da Dio, non ci fosse alcun percorso idoneo alla pratica dell’uomo), allora tale opera non potrebbe chiamarsi gestione di Dio. Se l’opera di Dio nella sua interezza comprendesse solo il comunicare all’umanità corrotta come svolgere la propria pratica, e Dio non portasse avanti la Propria impresa, e non mostrasse un briciolo della Propria onnipotenza o saggezza, allora, indipendentemente da quanto elevate possano essere le richieste che Dio fa all’uomo, indipendentemente da quanto a lungo Dio decida di vivere in mezzo agli uomini, l’uomo non conoscerebbe nulla dell’indole di Dio; se le cose stessero così, allora un’opera di tal genere sarebbe ancor meno degna di chiamarsi gestione di Dio. Per dirlo in modo più semplice, l’opera di gestione di Dio è l’opera compiuta da Dio, e tutta l’opera svolta sotto la guida di Dio da coloro che sono stati guadagnati da Dio. Tale opera si può riassumere nella definizione di gestione. In altre parole, l’opera di Dio in mezzo agli uomini, così come la cooperazione con Lui di tutti coloro che Lo seguono, sono definite collettivamente gestione. Qui, l’opera di Dio assume il nome di visioni e la cooperazione dell’uomo assume il nome di pratica. Più elevata è l’opera di Dio (cioè, più elevate sono le visioni), più l’indole di Dio viene resa comprensibile all’uomo, e più questa risulta in disaccordo con le concezioni dell’uomo, e più elevate sono la pratica e la cooperazione dell’uomo. Più si fanno elevate le richieste all’uomo, più l’opera di Dio risulta in disaccordo con le concezioni dell’uomo e, di conseguenza, le prove cui viene sottoposto l’uomo e gli standard di conformità che gli viene richiesto di soddisfare si fanno più elevati. Alla conclusione di tale opera, tutte le visioni saranno state completate, e ciò che all’uomo sarà richiesto di mettere in pratica avrà raggiunto il culmine della perfezione. Questo sarà anche il tempo in cui ognuno verrà classificato a seconda del tipo, poiché sarà stato mostrato all’uomo ciò che gli è richiesto di conoscere. Pertanto, quando le visioni raggiungeranno il loro apogeo, l’opera si avvicinerà di conseguenza alla propria conclusione, e anche la pratica dell’uomo avrà raggiunto lo zenit. La pratica dell’uomo si basa sull’opera di Dio, e la gestione di Dio trova piena espressione solo grazie alla pratica e alla cooperazione dell’uomo. L’uomo è il fiore all’occhiello dell’opera di Dio, così come l’oggetto e anche il prodotto dell’intera opera di gestione di Dio. Se Dio operasse da solo, senza la collaborazione dell’uomo, allora non ci sarebbe nulla che potrebbe fungere da cristallizzazione della Sua intera opera e, in tal caso, la gestione di Dio non avrebbe il benché minimo significato. Oltre alla Sua opera, solo scegliendo oggetti adeguati per esprimere la Sua opera e provarne l’onnipotenza e la saggezza, Dio può raggiungere lo scopo della Sua gestione, nonché quello di utilizzare tutti gli aspetti di quest’opera per sconfiggere completamente Satana. L’uomo è, pertanto, parte indispensabile dell’opera di gestione di Dio ed è l’unico che può far sì che essa porti frutto e raggiunga il suo fine supremo; nessun’altra forma di vita, ad esclusione dell’uomo, può assumere tale ruolo. Se l’uomo è destinato a divenire l’autentica cristallizzazione dell’opera di gestione, allora la disobbedienza dell’umanità corrotta deve essere completamente dissipata. Ciò richiede che all’uomo venga assegnata una pratica adeguata ai diversi periodi e che Dio svolga la corrispondente opera in mezzo agli uomini. Solo in tal modo, alla fine, si potrà ottenere un gruppo di persone che siano la cristallizzazione dell’opera di gestione. L’opera di Dio in mezzo agli uomini non può rendere testimonianza a Dio Stesso unicamente attraverso il lavoro di Dio solo; tale testimonianza richiede che ci siano esseri umani viventi in grado di far sì che la Sua opera si realizzi. Dio lavorerà dapprima su tali persone, attraverso le quali la Sua opera verrà in seguito manifestata, e così che tale testimonianza sarà portata tra le creature. E in questo, Dio avrà raggiunto lo scopo della Propria opera. Dio non opera da solo per sconfiggere Satana, poiché Egli non può rendere diretta testimonianza di Sé fra tutte le creature. Se dovesse farlo, sarebbe impossibile convincere totalmente l’uomo, e pertanto Dio deve lavorare sull’uomo al fine di conquistarlo, e solo in seguito Egli potrà far sì che Gli sia resa testimonianza tra tutte le creature. Se Dio dovesse operare da solo, senza la collaborazione dell’uomo, o se all’uomo non venisse richiesto di cooperare, allora l’uomo non potrebbe mai giungere a conoscere l’indole di Dio e sarebbe per sempre all’oscuro della Sua volontà; se così fosse, non potrebbe chiamarsi l’opera di gestione di Dio. Se l’uomo dovesse adoperarsi, cercare e lavorare duramente da solo, ma non avesse alcuna comprensione dell’opera di Dio, tutto si ridurrebbe a una farsa. Senza l’opera dello Spirito Santo, ciò che l’uomo compie appartiene a Satana, ed egli non è che un ribelle e un operatore di iniquità; Satana si manifesta in tutto ciò che viene compiuto dall’umanità corrotta e, in tali azioni, non c’è nulla che sia compatibile con Dio, e tutte sono manifestazioni di Satana. Nulla, in tutto ciò di cui si è parlato, appartiene esclusivamente alle visioni e alla pratica. Sul fondamento delle visioni, l’uomo trova la pratica e il sentiero dell’obbedienza, così da poter mettere da parte le proprie concezioni e ottenere le cose che non ha posseduto in passato. Dio richiede che l’uomo cooperi con Lui, che si sottometta completamente alle Sue richieste; l’uomo chiede di contemplare l’opera realizzata da Dio Stesso, di sperimentare l’onnipotente potere di Dio e di conoscere l’indole di Dio. Questa, in sintesi, è la gestione di Dio. L’unione di Dio con l’uomo è la gestione, e la più grandiosa delle gestioni.

Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 156 Ciò che implica visioni riguarda principalmente l’opera di Dio Stesso, mentre ciò che implica la pratica dovrebbe essere svolto dall’uomo, e non ha nulla a che fare con Dio. L’opera di Dio viene compiuta esclusivamente da Dio, e la pratica dell’uomo viene svolta dall’uomo. Ciò che dovrebbe essere fatto da Dio Stesso non ha bisogno di essere fatto dall’uomo, e ciò che dovrebbe essere praticato dall’uomo non ha nulla a che fare con Dio. L’opera di Dio è il Suo Proprio ministero, e non ha nulla a che vedere con l’uomo. Tale opera non ha bisogno di essere svolta dall’uomo e, inoltre, l’uomo non sarebbe in grado di svolgere l’opera che deve essere svolta da Dio. Quel che all’uomo viene chiesto di praticare, deve essere fatto dall’uomo, sia che si tratti del sacrificio della sua vita, sia che riguardi la sua consegna nelle mani di Satana per rendere testimonianza – tutto ciò deve essere compiuto dall’uomo. Dio Stesso porta a compimento tutto il lavoro che Gli spetta, e ciò che l’uomo dovrebbe fare viene mostrato all’uomo, e il lavoro rimanente viene lasciato all’uomo. Dio non compie alcuna opera aggiuntiva. Egli compie solamente l’opera che rientra nel Suo ministero, e Si limita a mostrare all’uomo la via e compie solo il lavoro di aprirgli tale via, non di spianargli il cammino; ciò dovrebbe esser compreso dall’uomo. Mettere in pratica la verità significa mettere in pratica la parola di Dio, e tutto ciò è dovere dell’uomo, è il compito che dovrebbe essere svolto dall’uomo, e non ha nulla a che fare con Dio. Se l’uomo chiede che anche Dio soffra il tormento e il raffinamento nella verità, allo stesso modo dell’uomo, allora l’uomo sta compiendo un atto di disobbedienza. L’opera di Dio consiste nell’esecuzione del Suo ministero, e il dovere dell’uomo consiste nell’obbedire a tutte le indicazioni fornite da Dio, senza opporre alcuna resistenza. L’uomo deve attenersi a ciò che è opportuno fare, indipendentemente da come Dio operi o viva. Solo Dio Stesso può fare richieste all’uomo, vale a dire, solo Dio Stesso è in grado di fare richieste all’uomo. L’uomo non dovrebbe avere alcuna scelta, non dovrebbe fare nulla se non sottomettersi e praticare; questa è la consapevolezza che l’uomo dovrebbe avere. Una volta che l’opera che deve essere svolta da Dio Stesso sia stata portata a compimento, all’uomo viene richiesto di farne esperienza, passo dopo passo. Se, alla fine, quando tutta l’opera di gestione di Dio sarà stata completata, l’uomo non avrà ancora fatto ciò che gli è stato richiesto da Dio, allora l’uomo dovrà essere punito. Se l’uomo non adempie alle richieste di Dio, allora ciò è dovuto alla sua disobbedienza; non significa che Dio non sia stato abbastanza meticoloso nello svolgimento della Propria opera. Tutti coloro che non riescono a mettere in pratica le parole di Dio, coloro che non adempiono alle richieste di Dio, e coloro che non sono in grado di offrire la propria lealtà e di compiere il proprio dovere – tutti costoro saranno puniti. Oggi, quello che vi viene chiesto di realizzare non sono richieste aggiuntive, bensì il dovere dell’uomo, e ciò che dovrebbe essere fatto da tutte le persone. Se non siete in grado neppure di fare il vostro dovere, o di farlo bene, non vi state forse mettendo nei guai? Non state corteggiando la morte? Come potreste ancora aspettarvi un futuro e delle prospettive? L’opera di Dio è per il bene dell’umanità e la collaborazione dell’uomo è per il bene della gestione di Dio. Dopo che Dio ha compiuto tutto ciò che Gli spetta, all’uomo è richiesto di continuare instancabile nella pratica, e di cooperare con Dio. Nell’opera di Dio, l’uomo non dovrebbe lesinare alcuno sforzo, dovrebbe offrire la propria lealtà e non dovrebbe indulgere in numerose concezioni o sedere passivamente in attesa della morte. Dio può sacrificare Se Stesso per l’uomo, quindi perché l’uomo non può offrire la propria lealtà a Dio? Dio è costante nell’amore e nella considerazione per l’uomo, quindi perché l’uomo non può offrire un po’ di collaborazione? Dio opera per l’umanità, quindi perché l’uomo non può fare almeno un po’ del proprio dovere per il bene della gestione di Dio? L’opera di Dio è giunta fino a questo punto, eppure voi state ancora a guardare senza agire, ascoltate ma non vi muovete. Persone simili non sono forse oggetto di perdizione? Dio ha già dato all’uomo tutto ciò che è Suo, quindi perché, oggi, l’uomo è incapace di compiere scrupolosamente il proprio dovere? Per Dio, quest’opera è la Sua priorità assoluta, e l’opera di gestione è della massima importanza. Per l’uomo, mettere in pratica la parola di Dio e adempiere alle Sue richieste sono priorità assoluta. Questo dovreste comprendere, tutti quanti. Le parole pronunciate hanno raggiunto la parte più intima della vostra essenza, e l’opera di Dio è entrata in un territorio senza precedenti. Molte persone ancora non comprendono la verità o la falsità di questo cammino; sono ancora in attesa di vedere, e non compiono il proprio dovere. Esaminano, invece, ogni parola e azione di Dio, focalizzando l’attenzione su ciò che mangia e indossa, e le loro convinzioni si fanno sempre più deplorevoli. Queste persone non stanno forse facendo molto rumore per nulla? Come potrebbero tali persone essere coloro che cercano Dio? E come potrebbero essere coloro che hanno l’intenzione di sottomettersi a Dio? Relegano la propria lealtà e il proprio dovere in un angolo della mente e si concentrano invece sulle faccende di Dio. Sono uno scandalo! Se l’uomo avesse compreso tutto quel che dovrebbe comprendere, e avesse messo in pratica tutto quello che dovrebbe mettere in pratica, Dio sicuramente gli elargirebbe benedizioni, poiché ciò che Egli richiede all’uomo è di fare il proprio dovere e di svolgere il compito che gli è stato assegnato. Se l’uomo è incapace di comprendere ciò che dovrebbe comprendere, ed è incapace di mettere in pratica ciò che dovrebbe mettere in pratica, allora l’uomo verrà punito. Coloro che non collaborano con Dio sono nemici di Dio, coloro che non accettano la nuova opera vi si oppongono, anche se non fanno nulla che possa essere considerata una diretta opposizione. Tutti coloro che non mettono in pratica la verità richiesta da Dio sono persone che deliberatamente si oppongono e disobbediscono alla parola di Dio, anche qualora dovessero prestare una particolare attenzione all’opera dello Spirito Santo. Le persone che non obbediscono alla parola di Dio e non si sottomettono a Dio sono dei ribelli che si oppongono a Dio. Le persone che non fanno il proprio dovere sono coloro che non collaborano con Dio, e le persone che non collaborano con Dio sono coloro che non accettano l’opera dello Spirito Santo.

Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 157 Quando l’opera di Dio giungerà a un certo punto, e la Sua gestione giungerà a un certo punto, coloro che sono in sintonia con il Suo cuore, saranno tutti capaci di adempiere alle Sue richieste. Dio avanza all’uomo richieste secondo i Propri standard e in base a quel che l’uomo è in grado di raggiungere. Mentre parla della Propria gestione, indica anche all’uomo il percorso da seguire perché possa sopravvivere. La gestione di Dio e la pratica dell’uomo appartengono entrambe alla stessa fase dell’opera e vengono svolte simultaneamente. Il discorso sulla gestione di Dio tratta dei cambiamenti nell’indole dell’uomo, e il discorso su ciò che dovrebbe essere fatto dall’uomo e sui cambiamenti nell’indole dell’uomo, tratta dell’opera di Dio; non c’è momento in cui i due possano venire separati. La pratica dell’uomo sta cambiando, passo dopo passo. Ciò accade perché anche le richieste che Dio fa all’uomo stanno cambiando, e perché l’opera stessa di Dio è in continuo cambiamento e in continua progressione. Se la pratica dell’uomo rimane intrappolata nella dottrina, questo prova che egli è privo dell’opera e della guida di Dio; se la pratica dell’uomo non cambia mai né va più a fondo, allora ciò prova che la pratica dell’uomo viene svolta secondo la volontà dell’uomo e non è la pratica della verità; se l’uomo non ha alcun sentiero da percorrere, allora è già caduto nelle mani di Satana ed è stato asservito da Satana, il che significa che è stato asservito dallo spirito maligno. Se la pratica dell’uomo non va più a fondo, allora l’opera di Dio non si svilupperà, e se non c’è alcun cambiamento nell’opera di Dio, allora l’ingresso dell’uomo si fermerà; ciò è inevitabile. Se, nel corso dell’intera opera di Dio, l’uomo dovesse sempre osservare la legge di Jahvè, l’opera di Dio non potrebbe progredire, tanto meno sarebbe possibile condurre l’intera età a compimento. Se l’uomo portasse sempre la croce e a praticare la pazienza e l’umiltà, allora sarebbe impossibile per l’opera di Dio continuare a progredire. Seimila anni di gestione non possono semplicemente essere portati a compimento tra persone che si limitano al rispetto della legge, o a portare la croce e a praticare la pazienza e l’umiltà. Invece, l’intera opera di gestione di Dio si conclude tra coloro degli ultimi giorni che conoscono Dio e sono stati sottratti alle grinfie di Satana, e si sono completamente liberati dell’influenza di Satana. Questa è l’inevitabile direzione dell’opera di Dio. Perché si dice che la pratica di quelli che frequentano le chiese religiose è obsoleta? Perché ciò che essi mettono in pratica è separato dall’opera attuale. Nell’Età della Grazia, ciò che essi mettevano in pratica era giusto, ma dal momento che quell’età è ormai trascorsa e l’opera di Dio è cambiata, la loro pratica è gradualmente divenuta obsoleta. È stata sorpassata dalla nuova opera e dalla nuova luce. In base al proprio originario fondamento, l’opera dello Spirito Santo ha compiuto diversi passi in direzione di una maggiore profondità. Tuttavia, quelle persone sono ancora ferme alla fase originaria dell’opera di Dio e ancora aderiscono alle vecchie pratiche e alla vecchia luce. L’opera di Dio può cambiare enormemente in tre o cinque anni; non è logico quindi che trasformazioni ancor più grandi si verifichino nel corso di 2.000 anni? Se l’uomo non ha nuova luce o nuova pratica, significa che non ha tenuto il passo con l’opera dello Spirito Santo. Questo rappresenta il fallimento dell’uomo; l’esistenza della nuova opera di Dio non può essere negata perché, oggi, coloro che prima avevano l’opera dello Spirito Santo si attengono ancora a pratiche obsolete. L’opera dello Spirito Santo è in continua progressione, e tutti quelli che sono nella corrente dello Spirito Santo dovrebbero a loro volta progredire in profondità e cambiare, passo dopo passo. Non si dovrebbero fermare a una singola fase. Solo coloro che non conoscono l’opera dello Spirito Santo si fermerebbero alla Sua opera originaria e non accetterebbero la nuova opera dello Spirito Santo. Solo coloro che disobbediscono sarebbero incapaci di ottenere l’opera dello Spirito Santo. Se la pratica dell’uomo non tiene il passo con la nuova opera dello Spirito Santo, allora la pratica dell’uomo si separa inevitabilmente e risulta incompatibile con l’opera attuale. Persone obsolete come queste sono semplicemente incapaci di compiere la volontà di Dio, tanto meno potrebbero diventare coloro che alla fine dei tempi si leveranno a rendere testimonianza a Dio. Inoltre, l’intera opera di gestione non potrebbe essere portata a conclusione in mezzo a un tale gruppo di persone. Poiché, se coloro che un tempo si sono attenuti alla legge di Jahvè e coloro che un tempo hanno sofferto per la croce, non sono in grado di accettare la fase dell’opera degli ultimi giorni, tutto ciò che hanno fatto è stato invano, e di nessuna utilità. La più evidente espressione dell’opera dello Spirito Santo consiste nell’abbracciare il qui ed ora, non nel restare abbarbicati al passato. Coloro che non hanno tenuto il passo con l’opera attuale e che si sono separati dalla pratica attuale, sono coloro che si oppongono e non accettano l’opera dello Spirito Santo. Tali persone sfidano la presente opera di Dio. Sebbene seguano ancora la luce del passato, ciò non significa che sia possibile negare che non conoscono l’opera dello Spirito Santo. Perché è stato fatto tutto questo discorso circa i cambiamenti nella pratica dell’uomo, circa le differenze tra il passato e oggi, e su come la pratica veniva svolta durante l’età precedente e su come viene svolta oggi? Tali divisioni nella pratica dell’uomo sono sempre oggetto di discussione, poiché l’opera dello Spirito Santo progredisce continuamente e, pertanto, alla pratica dell’uomo è richiesto un costante cambiamento. Se l’uomo resta fermo in una fase, ciò prova che è incapace di tenere il passo con la nuova opera e la nuova luce di Dio; ciò non prova che il piano di gestione di Dio non sia cambiato. Coloro che sono al di fuori della corrente dello Spirito Santo pensano sempre di essere nel giusto ma, di fatto, in loro l’opera di Dio è cessata da tempo e l’opera dello Spirito Santo è completamente assente. L’opera di Dio è stata da lungo tempo trasferita a un altro gruppo di persone, un gruppo sul quale Egli intende portare a compimento la Propria nuova opera. Poiché coloro che appartengono alla religione sono incapaci di accettare la nuova opera di Dio e si attengono solamente alla vecchia opera del passato, Dio ha abbandonato tali persone e compie la Sua nuova opera sulle persone che la accettano. Queste sono persone che collaborano alla Sua nuova opera e solo in questo modo la Sua gestione può essere portata a compimento. La gestione di Dio progredisce in continuazione e la pratica dell’uomo ascende sempre più in alto. Dio è sempre all’opera e l’uomo è sempre nel bisogno, così che entrambi raggiungano il proprio zenit, e Dio e l’uomo siano in completa unione. Questa è l’espressione del compimento dell’opera di Dio, nonché l’esito finale dell’intera gestione di Dio.

Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 158 In ogni fase dell’opera di Dio ci sono determinate richieste all’uomo. Tutti coloro che sono nella corrente dello Spirito Santo sono posseduti dalla presenza e dalla disciplina dello Spirito Santo, mentre coloro che non sono nella corrente dello Spirito Santo sono sotto il dominio di Satana e privi di qualsiasi opera dello Spirito Santo. Le persone che sono nella corrente dello Spirito Santo sono coloro che accettano la nuova opera di Dio e vi collaborano. Se coloro che sono in questa corrente sono incapaci di collaborare e di mettere in pratica la verità richiesta da Dio in questo periodo di tempo, allora saranno disciplinati e, nel peggiore dei casi, abbandonati dallo Spirito Santo. Coloro che accettano la nuova opera dello Spirito Santo, vivranno nella Sua corrente, riceveranno la cura e la protezione dello Spirito Santo. Coloro che sono disposti a mettere la verità in pratica sono illuminati dallo Spirito Santo, mentre coloro che non sono disposti a mettere la verità in pratica vengono disciplinati dallo Spirito Santo e possono persino venire puniti. Indipendentemente da quale tipo di persone siano, purché siano nella corrente dello Spirito Santo, Dio Si assumerà la responsabilità di coloro che accettano la Sua nuova opera per amore del Suo nome. Coloro che glorificano il Suo nome e sono disposti a mettere in pratica la Sua parola riceveranno le Sue benedizioni; coloro che Gli disobbediscono e non mettono in pratica la Sua parola subiranno la Sua punizione. Le persone che sono nella corrente dello Spirito Santo sono coloro che accettano la nuova opera e, dal momento che la hanno accettata, dovrebbero collaborare in modo adeguato con Dio e non comportarsi come ribelli che non adempiono al proprio dovere. Questa è la sola richiesta di Dio all’uomo. Non è così per coloro che non accettano la nuova opera: essi sono fuori della corrente dello Spirito Santo e la disciplina e il rimprovero dello Spirito Santo non si applicano a loro. Tutto il giorno, costoro vivono nella carne e nelle loro menti, e tutto ciò che fanno è secondo la dottrina prodotta dall’analisi e dalla ricerca dei loro cervelli. Non sono queste le richieste della nuova opera dello Spirito Santo, né tanto meno è collaborazione con Dio. Coloro che non accettano la nuova opera di Dio sono privi della Sua presenza e, per di più, sprovvisti delle benedizioni e della protezione di Dio. La maggior parte delle loro parole e azioni si attiene alle passate richieste dell’opera dello Spirito Santo, che sono dottrina, non verità. Tale dottrina e regola sono sufficienti a provare che il fatto di riunirsi insieme di queste persone non è altro che religione; non sono i prescelti, né l’oggetto dell’opera di Dio. L’assemblea di tutti loro può chiamarsi soltanto un grande congresso religioso, non una Chiesa. Questo è un fatto inalterabile. Essi non hanno la nuova opera dello Spirito Santo; quello che fanno sembra pregno di religiosità, ciò che vivono sembra intrisa di religiosità; ma non possiedono la presenza e l’opera dello Spirito Santo, tanto meno sono idonei a ricevere la disciplina o l’illuminazione dello Spirito Santo. Queste persone sono cadaveri senza vita, larve prive di spiritualità. Non hanno alcuna conoscenza della ribellione e resistenza dell’uomo, né di tutta l’iniquità operata dall’uomo, tanto meno conoscono tutta l’opera di Dio e la Sua presente volontà. Non sono che gentaglia, persone ignoranti e meschine, indegne di essere chiamate credenti! Nulla di ciò che fanno ha attinenza con la gestione di Dio, tanto meno può compromettere i Suoi piani. Le loro parole ed azioni sono troppo disgustose, troppo patetiche e semplicemente indegne di alcuna menzione. Nulla di ciò che fanno coloro che non sono all’interno della corrente dello Spirito Santo, ha qualcosa a che fare con la nuova opera dello Spirito Santo. A causa di ciò, indipendentemente da cosa facciano, sono privi della disciplina dello Spirito Santo e, per di più, privi della Sua illuminazione. Perché sono tutte persone che non hanno amore per la verità e che sono state detestate e rifiutate dallo Spirito Santo. Sono chiamati operatori di iniquità perché camminano nella carne e fanno qualsiasi cosa piaccia loro sotto l’insegna di Dio. Mentre Dio opera, essi Gli sono deliberatamente ostili, e corrono nella direzione opposta alla Sua. La mancanza di collaborazione dell’uomo con Dio è la suprema ribellione in sé, dunque queste persone che deliberatamente vanno contro Dio non riceveranno in particolar modo la loro giusta punizione?

Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 159 Dovete giungere a conoscere la visione dell’opera di Dio e comprendere l’indirizzo generale della Sua opera. Questo significa conseguire l’ingresso in senso positivo. Quando padroneggerai accuratamente le verità della visione, il tuo ingresso sarà garantito; in qualsiasi maniera la Sua opera dovesse modificarsi, tu rimarrai saldo nel tuo cuore, comprenderai con chiarezza la visione e avrai un obiettivo per il tuo ingresso e la tua ricerca. In tal modo, tutta la tua esperienza e la tua conoscenza interiore si approfondiranno e si affineranno. Quando avrai percepito il quadro complessivo nella sua totalità, non subirai perdite nella vita e non sarai smarrito. Se non giungi a conoscere questi diversi momenti dell’opera, subirai perdite in ciascuno di essi. Non puoi mutare direzione in appena pochi giorni e non sarai in grado di intraprendere la retta via nemmeno in un paio di settimane. Questo non causerà ritardi? Sono molte le cose che riguardano l’ingresso in senso positivo e simili pratiche che dovete padroneggiare e, inoltre, devi comprendere diversi aspetti relativi alla visione della Sua opera, come l’importanza della Sua opera di conquista, il cammino verso la perfezione nel futuro, che va conseguito attraverso l’esperienza di prove e tribolazioni, l’importanza di giudizio e castigo, i principi dell’opera dello Spirito Santo e quelli della perfezione e della conquista. Queste sono tutte verità della visione. Il resto è costituito dalle tre fasi dell’opera nell’Età della Legge, nell’Età della Grazia e nell’Età del Regno, nonché dalla testimonianza futura. Anche queste sono verità pertinenti alla visione, e sono quelle fondamentali, oltre che cruciali. Attualmente vi sono troppe cose a cui dovete accedere e che dovete mettere in pratica e ora si presentano maggiormente stratificate e dettagliate. Se non hai conoscenza di queste verità, ciò dimostra che ancora non hai conseguito l’ingresso. Il più delle volte, la conoscenza della verità da parte dell’uomo è troppo superficiale; egli è incapace di mettere in pratica alcune verità fondamentali e non sa gestire nemmeno questioni banali. L’uomo è incapace di mettere in pratica la verità a causa della sua indole ribelle e del fatto che la sua conoscenza dell’opera di oggi è troppo superficiale e unilaterale. Pertanto, non è compito facile per lui essere reso perfetto. La tua ribellione è troppo sviluppata e serbi ancora in misura eccessiva il tuo vecchio sé; sei incapace di stare dalla parte della verità e di mettere in pratica perfino le verità più evidenti. Simili uomini non possono essere salvati e rappresentano coloro che non sono stati conquistati. Se il tuo ingresso non possiede né dettagli né obiettivi, la tua crescita sarà lenta. Se il tuo ingresso non possiede nemmeno un briciolo di realtà, la tua ricerca sarà vana. Se sei ignaro della sostanza della verità, non potrai cambiare. La crescita della vita dell’uomo e la trasformazione della sua indole si conseguono accedendo alla realtà e, anche, a esperienze dettagliate. Se durante la tua fase di ingresso vivi molte esperienze dettagliate e possiedi grande conoscenza e ingresso reali, la tua indole si trasformerà rapidamente. Anche se, al momento, non hai completa chiarezza riguardo alla pratica, devi come minimo averla riguardo alle visioni dell’opera di Dio. Altrimenti, non sarai in grado di conseguire l’ingresso, che non ti sarà possibile se prima non avrai acquisito conoscenza della verità. Soltanto se lo Spirito Santo ti illuminerà nella tua esperienza guadagnerai una comprensione più profonda della verità e conseguirai un ingresso più profondo. Dovete giungere a conoscere l’opera di Dio.

Tratto da “La differenza tra il ministero di Dio incarnato e il dovere dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 160 Dopo la creazione dell’umanità, in principio, furono gli israeliti a fungere da fondamento dell’opera, e l’intero Israele fu la base dell’opera di Jahvè in terra. L’opera di Jahvè serviva a guidare e pascere l’uomo, stabilendo le leggi affinché egli potesse vivere una vita normale e adorare Jahvè in maniera normale in terra. Nell’Età della Legge, Dio era Uno che non poteva essere né visto né toccato dall’uomo. Semplicemente, guidava gli uomini inizialmente corrotti da Satana ed era lì per istruirli e pascerli, perciò le parole da Lui pronunciate riguardavano soltanto statuti, ordinanze e concetti comuni su come vivere la vita umana, e niente affatto le verità che provvedono alla vita dell’uomo. Sotto la Sua guida, gli israeliti non erano profondamente corrotti da Satana. La Sua opera di legislazione fu soltanto la primissima fase dell’opera di salvezza, solo l’inizio dell’opera di salvezza, e praticamente non aveva nulla a che vedere con la trasformazione dell’indole di vita dell’uomo. Pertanto, al principio dell’opera di salvezza, non vi era necessità che Egli Si facesse carne per la Sua opera in Israele. Per questo motivo era necessario un mezzo, ossia uno strumento, con cui entrare in contatto con l’uomo. Così, fra gli esseri creati, emersero coloro che parlavano e operavano in nome di Jahvè, e fu in questo modo che i figli dell’uomo e i profeti giunsero a operare tra gli uomini. I figli dell’uomo operarono tra gli esseri umani in nome di Jahvè. Il fatto che fossero da Lui così definiti significa che essi enunciavano le leggi in nome di Jahvè ed erano anche sacerdoti fra il popolo di Israele; tali uomini erano sacerdoti sorvegliati e protetti da Jahvè e avevano in sé l’opera del Suo Spirito; erano i capi del popolo, al servizio diretto di Jahvè. I profeti, d’altro canto, erano coloro che si dedicavano a parlare in nome di Jahvè agli uomini di tutti i paesi e di tutte le tribù. Erano anche coloro che profetizzavano l’opera di Jahvè. Che si trattasse dei figli dell’uomo o dei profeti, tutti erano innalzati dallo Spirito di Jahvè Stesso e possedevano in sé l’opera di Jahvè. Tra il popolo, erano i diretti rappresentanti di Jahvè; operavano solo perché erano stati innalzati da Lui e non perché costituissero l’incarnazione dello Spirito Santo Stesso. Pertanto, anche se allo stesso modo parlavano e operavano in nome di Dio, questi figli dell’uomo e profeti dell’Età della Legge non erano l’incarnazione di Dio. La situazione è esattamente opposta nell’Età della Grazia e nell’ultima fase, poiché l’opera di salvezza e giudizio dell’uomo è per entrambi gli aspetti compiuta da Dio Stesso incarnato e, quindi, non vi è bisogno di innalzare nuovamente profeti e figli dell’uomo affinché operino in nome Suo. Agli occhi dell’uomo, non vi sono differenze essenziali fra la sostanza e i mezzi della loro opera. Ed è per questo motivo che l’uomo confonde sempre l’opera del Dio incarnato con quella dei profeti e dei figli dell’uomo. La manifestazione del Dio incarnato è sostanzialmente la stessa di quella dei profeti e dei figli dell’uomo. E il Dio incarnato è perfino più ordinario e reale dei profeti. Quindi, l’uomo è completamente incapace di distinguere fra questi due casi. L’uomo si concentra unicamente sulle apparenze, completamente ignaro del fatto che, tanto nell’opera quanto nei discorsi, vi è una differenza essenziale. Poiché la capacità di discernimento dell’uomo è troppo scarsa, egli non può discernere questioni fondamentali e ancora meno distinguere aspetti tanto complessi. La parola e l’opera dei profeti e quelle utilizzate dallo Spirito Santo compiono tutte il dovere dell’uomo, svolgendone la funzione di essere creato e facendo ciò che l’uomo dovrebbe fare. Tuttavia la parola e l’opera del Dio incarnato servono a svolgere il Suo ministero. Sebbene la Sua forma esteriore sia quella di un essere creato, la Sua opera serve a svolgere non la Sua funzione ma il Suo ministero. Il termine “dovere” viene usato in relazione agli esseri creati, mentre “ministero” viene usato in relazione alla carne del Dio incarnato. Vi è una differenza essenziale fra i due termini, che non sono intercambiabili. L’attività dell’uomo è soltanto compiere il suo dovere, mentre l’opera di Dio è gestire e svolgere il Suo ministero. Pertanto, anche se molti apostoli furono utilizzati dallo Spirito Santo e molti profeti erano ricolmi di Lui, la loro opera e la loro parola servivano soltanto a compiere il loro dovere di esseri creati. Sebbene le loro profezie potessero essere più grandi della via della vita di cui ha parlato il Dio incarnato, e perfino la loro umanità fosse più trascendente di quella del Dio incarnato, comunque compivano il loro dovere e non svolgevano un ministero. Il dovere dell’uomo si riferisce alla sua funzione ed è qualcosa di conseguibile da parte sua. Invece, il ministero svolto dal Dio incarnato è legato alla Sua gestione, che non è conseguibile da parte dell’uomo. Che il Dio incarnato parli, operi o manifesti prodigi, sta compiendo un’opera grandiosa nell’ambito della Sua gestione, e tale opera non può essere svolta dall’uomo in Sua vece. L’attività dell’uomo è solo di compiere il suo dovere di essere creato in una data fase dell’opera di gestione di Dio. Senza la gestione di Dio, cioè, se il ministero del Dio incarnato dovesse andare perduto, andrebbe perduto anche il dovere dell’essere creato. L’opera di Dio nello svolgere il Suo ministero ha lo scopo di gestire l’uomo, mentre l’uomo che compie il suo dovere rappresenta l’esecuzione dei suoi obblighi di soddisfare le richieste del Creatore e in nessun modo ciò può essere considerato lo svolgimento di un ministero. Per l’essenza intrinseca di Dio, ossia il Suo Spirito, l’opera di Dio è la Sua gestione, ma per il Dio incarnato, che assume la forma esteriore di un essere creato, l’opera è lo svolgimento del Suo ministero. Qualunque opera compia, ha il fine di svolgere il Suo ministero, e tutto ciò che l’uomo può fare è dare il proprio meglio nell’ambito della Sua gestione e sotto la Sua guida.

Tratto da “La differenza tra il ministero di Dio incarnato e il dovere dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 161 Nell’Età della Grazia, anche Gesù parlò molto e compì molte opere. In che modo era diverso da Isaia? In che modo era diverso da Daniele? Era un profeta? Perché viene detto che è Cristo? Quali sono le differenze tra loro? Erano tutti uomini che pronunciavano parole, e le loro parole sembravano agli altri più o meno uguali. Tutti parlavano e compivano opere. I profeti dell’Antico Testamento esprimevano profezie, e analogamente poteva farlo Gesù. Come mai? La distinzione qui si fonda sulla natura dell’opera. Per discernere tale questione, non puoi considerare la natura della carne e non devi considerare la profondità o superficialità delle loro parole. Devi sempre considerare prima di tutto la loro opera e gli effetti che essa produce sull’uomo. Le profezie pronunciate dai profeti all’epoca non provvedevano alla vita dell’uomo, e i messaggi ricevuti da persone come Isaia e Daniele erano soltanto profezie e non la via della vita. Se non fosse stato per la rivelazione diretta da parte di Jahvè, nessuno avrebbe potuto compiere quell’opera, che non è possibile per i mortali. Anche Gesù parlò molto, ma le Sue parole erano la via della vita da cui l’uomo poteva trovare un cammino per la pratica. Vale a dire, primo, che Egli poteva provvedere alla vita dell’uomo, poiché Gesù è vita; secondo, Egli poteva correggere le deviazioni dell’uomo; terzo, la Sua opera poteva seguire quella di Jahvè nel proseguimento dell’era; quarto, Egli poteva comprendere dall’interno le necessità dell’uomo e capire ciò che gli manca; quinto, Egli poteva inaugurare una nuova era e concludere quella precedente. Ecco perché viene chiamato Dio e Cristo; è diverso non solo da Isaia ma anche da tutti gli altri profeti. Si prenda Isaia per confronto riguardo all’opera dei profeti. Primo, egli non avrebbe potuto provvedere alla vita dell’uomo; secondo, non avrebbe potuto inaugurare una nuova era. Operava sotto la guida di Jahvè e non allo scopo di inaugurare una nuova era. Terzo, ciò di cui parlava andava al di là della sua stessa comprensione. Riceveva rivelazioni direttamente dallo Spirito di Dio, e altri non avrebbero capito, nemmeno dopo averle ascoltate. Queste poche cose da sole sono sufficienti a dimostrare come le sue parole non fossero altro che profezie, nient’altro che un aspetto dell’opera compiuta in luogo di Jahvè. Isaia non poteva però rappresentare completamente Jahvè. Era servo di Jahvè, strumento della Sua opera. Compì l’opera soltanto entro l’Età della Legge e nell’ambito dell’opera di Jahvè; non operò al di là dell’Età della Legge. Al contrario, l’opera di Gesù era diversa. Gesù superava l’ambito dell’opera di Jahvè; operava quale Dio incarnato e subì la crocifissione per redimere l’intera umanità. Vale a dire, compì una nuova opera al di fuori dell’opera compiuta da Jahvè. Si trattava di inaugurare una nuova era. Un ulteriore aspetto è che Gesù poteva parlare di cose che l’uomo non avrebbe potuto realizzare. La Sua opera rientrava nella gestione di Dio e coinvolgeva l’intera umanità. Non operò solo tra pochi uomini, né la Sua opera consisteva nel guidare un numero limitato di uomini. Quanto al modo in cui Dio Si sia incarnato in un essere umano, a come lo Spirito abbia fornito rivelazioni a quell’epoca e a come lo Spirito sia disceso su un uomo per compiere l’opera, sono questioni che l’uomo non può né vedere né toccare. È del tutto impossibile che queste verità servano a dimostrare che Egli sia il Dio incarnato. Stando così le cose, si può compiere una distinzione solo riguardo alla parola e all’opera di Dio, che per l’uomo sono tangibili. Soltanto questo è reale, perché le questioni dello Spirito non ti sono visibili e sono note chiaramente solo a Dio Stesso, e nemmeno l’incarnazione di Dio sa tutto; tu puoi solo verificare se Egli sia Dio[a] dall’opera che ha compiuto. Dalla Sua opera si può vedere che, primo, Egli è in grado di inaugurare una nuova era; secondo, è in grado di provvedere alla vita dell’uomo e di mostrargli la via da seguire. Ciò è sufficiente per stabilire che Egli è Dio Stesso. Come minimo, l’opera da Lui compiuta può rappresentare pienamente lo Spirito di Dio, e da tale opera si può vedere che lo Spirito di Dio è in Lui. Poiché l’opera compiuta dal Dio incarnato serve principalmente a inaugurare una nuova era, guidare una nuova opera e introdurre un nuovo regno, questi pochi aspetti da soli sono sufficienti a stabilire che Egli è Dio Stesso. Questo, allora, Lo differenzia da Isaia, da Daniele e dagli altri grandi profeti. Isaia, Daniele e gli altri appartenevano tutti a una categoria di uomini altamente istruiti e colti; erano uomini straordinari sotto la guida di Jahvè. Anche la carne del Dio incarnato era sapiente e non priva di ragione, ma la Sua umanità era piuttosto normale. Era un uomo ordinario, e a occhio nudo non si poteva discernere in Lui alcuna umanità speciale né individuare nella Sua umanità qualcosa di diverso da quella degli altri. Non era affatto soprannaturale né straordinario, e non possedeva un’istruzione, una conoscenza o una teoria di livello superiore. La vita di cui parlava e il cammino che inaugurava non venivano conseguiti mediante la teoria, la conoscenza, l’esperienza di vita o l’educazione familiare. Invece, erano l’opera diretta dello Spirito, che è l’opera dell’incarnazione. Siccome l’uomo possiede concetti grandiosi riguardo a Dio, e in particolare tali concetti sono composti da troppi elementi di vaghezza e di soprannaturale, agli occhi umani, un Dio ordinario con debolezze umane, che non è in grado di compiere segni e miracoli, decisamente non è Dio. Non sono queste forse le concezioni errate dell’uomo? Se il Dio incarnato non fosse un uomo normale, come si potrebbe dire che Si è fatto carne? Farsi carne significa essere un uomo normale, ordinario; se fosse stato un essere trascendente, non sarebbe stato incarnato. Per dimostrare di esserSi fatto carne, il Dio incarnato doveva possedere una carne normale. Ciò serviva semplicemente a completare il significato dell’incarnazione. Tuttavia non fu così per i profeti e i figli dell’uomo. Essi erano uomini dotati e utilizzati dallo Spirito Santo; per occhi umani, la loro umanità era particolarmente grande, ed essi eseguivano molti atti che superavano la normale umanità. Per questo motivo, l’uomo li considerava Dio. Ora, tutti voi dovete capire chiaramente questa cosa, poiché nelle epoche passate è stata la questione che più facilmente ha creato confusione in tutti gli uomini. Per di più, l’incarnazione è il mistero più grande di tutti, e il Dio incarnato è la cosa più difficile da accettare per l’uomo. Ciò che Io dico vi aiuta a svolgere la vostra funzione e a capire il mistero dell’incarnazione. Tutto ciò è legato alla gestione di Dio, alla visione. Capire questo vi sarà maggiormente utile per acquisire conoscenza della visione, ossia dell’opera di gestione. In tal modo acquisirete anche una migliore comprensione del dovere che i diversi generi di uomini sono tenuti a compiere. Anche se queste parole non vi indicano direttamente la via, sono comunque di grande aiuto per il vostro ingresso, poiché la vostra vita attualmente è assai carente in fatto di visione, e questo diventerà un ostacolo significativo che impedirà il vostro ingresso. Se non sarete stati in grado di capire tali questioni, non avrete alcuna motivazione per stimolare il vostro ingresso. E come può una tale ricerca consentirvi di compiere al meglio il vostro dovere?

Tratto da “La differenza tra il ministero di Dio incarnato e il dovere dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

Note a piè di pagina: a. Il testo originale non contiene la frase “se Egli sia Dio”. La Parola quotidiana di Dio Estratto 162 Alcuni domanderanno: “Qual è la differenza tra l’opera realizzata dal Dio incarnato e quella dei profeti e degli apostoli del passato? Anche Davide venne chiamato Signore, e così fu per Gesù; sebbene l’opera compiuta da entrambi fosse diversa, furono chiamati nello stesso modo. A tuo parere, perché le loro identità non erano le stesse? Quanto testimoniato da Giovanni riguardava una visione che proveniva dallo Spirito Santo, ed egli fu capace di dire le parole che intendeva dire lo Spirito Santo; perché l’identità di Giovanni è diversa da quella di Gesù?” Le parole pronunciate da Gesù furono in grado di rappresentare in pieno Dio e la Sua opera. Quello che vide Giovanni fu una visione, ed egli era incapace di rappresentare completamente l’opera di Dio. Per quale motivo Giovanni, Pietro e Paolo pronunciarono molte parole come aveva fatto Gesù, eppure non avevano la stessa identità di Gesù? Principalmente perché l’opera che svolsero fu diversa. Gesù personificava lo Spirito di Dio, ed era lo Spirito di Dio che agiva direttamente. Compì l’opera della nuova età, l’opera che in precedenza nessuno aveva fatto. Aprì una nuova via, rappresentò Jahvè e Dio Stesso. Mentre Pietro, Paolo e Davide, indipendentemente da come fossero stati chiamati, rappresentavano unicamente l’identità di una creatura di Dio, e furono inviati da Gesù o da Jahvè. Dunque, a prescindere da quante opere avessero compiuto o dalla grandezza dei loro miracoli, erano comunque solo delle creature di Dio, incapaci di rappresentare lo Spirito divino. Operarono in nome di Dio o dopo essere stati mandati da Dio; inoltre, operarono nelle età iniziate da Gesù o da Jahvè, e l’opera che svolsero non era separata. In fin dei conti, erano soltanto creature di Dio. Nell’Antico Testamento, molti profeti profetizzarono o scrissero dei libri profetici. Nessuno sostenne che fossero Dio, ma non appena Gesù cominciò a operare, lo Spirito di Dio Gli rese testimonianza come Dio. Perché? A questo punto dovresti già saperlo! Prima, gli apostoli e i profeti scrissero varie epistole e pronunciarono molte profezie. In seguito, gli uomini ne selezionarono alcune da inserire nella Bibbia, e altre sono andate perdute. Siccome alcuni affermano che tutto ciò che dissero proveniva dallo Spirito Santo, perché una parte viene considerata buona e un’altra parte cattiva? E perché alcune parti sono state selezionate e altre no? Se fossero state davvero parole pronunciate dallo Spirito Santo, sarebbe stato necessario farle selezionare dalle persone? Perché i resoconti delle parole pronunciate da Gesù e quanto da Lui compiuto sono diversi in ognuno dei quattro Vangeli? Non è forse colpa di chi li scrisse? Alcune persone chiederanno: “Dal momento che le epistole scritte da Paolo e dagli altri autori del Nuovo Testamento e la loro opera in parte proveniva dalla volontà umana, ed era mischiata a concezioni umane, non c’è l’impurità dell’uomo nelle parole che Tu (Dio) proferisci oggi? Davvero non contengono alcuna concezione umana?” Questa fase dell’opera compiuta da Dio è completamente diversa da quella di Paolo e dei molti apostoli e profeti. Non vi è solo una differenza di identità, ma principalmente è diversa l’opera svolta. Dopo che Paolo fu colpito e cadde davanti al Signore, fu guidato a operare dallo Spirito Santo, divenne un inviato, e scrisse così le epistole alle Chiese, e tali epistole seguivano tutte gli insegnamenti di Gesù. Paolo fu inviato dal Signore a operare nel nome del Signore Gesù, ma quando Dio Stesso è venuto, non ha agito in nome di nessuno e nella Sua opera non ha personificato altri che lo Spirito di Dio. Dio è venuto a realizzare la Sua opera direttamente: Egli non è stato perfezionato dall’uomo e il Suo operato non è stato realizzato secondo gli insegnamenti umani. In questa fase dell’opera, Dio non conduce parlando delle Sue esperienze personali, ma compie l’opera direttamente in base a quello che ha. Per esempio, l’opera dei servitori, i periodi di castigo, la prova della morte, i periodi dell’amore per Dio… Questa è tutta l’opera che non è mai stata fatta prima e che appartiene all’età presente, anziché alle esperienze umane. Nelle parole che ho proferito, quali sono le esperienze umane? Non provengono tutte direttamente dallo Spirito e non sono state emanate dallo Spirito? È solo che la tua levatura è così scarsa da renderti incapace di vedere la verità! La via della vita pratica di cui parlo consiste nell’aprire la strada, e in precedenza nessuno ne ha mai parlato, né ha mai sperimentato questo percorso o conosciuto tale realtà. Prima che proferissi tali parole, non erano mai state dette da nessuno. Nessuno aveva mai parlato di queste esperienze, né di tali dettagli, e inoltre nessuno aveva mai messo in evidenza queste situazioni per rivelare tali cose. Nessuno aveva mai guidato il cammino che Io faccio oggi, e se fosse guidato dall’uomo, non sarebbe una nuova via. Prendi Paolo e Pietro, per esempio. Non avevano fatto esperienze personali prima che Gesù guidasse il cammino. Solo dopo che Gesù lo ebbe mostrato loro poterono sperimentare le parole pronunciate da Gesù e il sentiero da Lui aperto; ciò permise loro di fare molte esperienze e di scrivere le epistole. Dunque, le esperienze umane non sono uguali all’opera di Dio e l’opera di Dio non è analoga alla conoscenza descritta dalle concezioni e dalle esperienze umane. Ho ribadito più volte che oggi sto aprendo una nuova via e sto compiendo una nuova opera, e la Mia opera e le Mie parole sono diverse da quelle di Giovanni e di tutti gli altri profeti. Non ho bisogno di fare esperienze per poi parlarvene: le cose non funzionano affatto così. Se così fosse, questo non vi avrebbe causato un ritardo molto tempo fa? In passato, fu anche esaltata la conoscenza di cui parlavano molti, ma tutte le loro parole venivano proferite solo in base alle cosiddette figure spirituali. Non mostravano la via, ma provenivano dalle loro esperienze, da quello che avevano visto e dalla loro conoscenza. In alcuni casi si trattava di loro nozioni e in altri di loro esperienze che avevano sintetizzato. Oggi, la natura della Mia opera è totalmente diversa dalla loro. Io non ho sperimentato il fatto di essere guidato da altri, né ho accettato di essere perfezionato da altri. Inoltre, tutto ciò che ho detto e condiviso è diverso da quello di chiunque altro, e non è mai stato proferito da nessun altro. Oggi, a prescindere da chi voi siate, il vostro operato viene eseguito sulla base delle parole che dico. Senza tali discorsi e tale opera, chi sarebbe in grado di sperimentare queste cose (la prova dei servitori, i periodi di castigo…) e chi potrebbe parlare di tale conoscenza? Sei davvero incapace di vederlo? A prescindere da quale sia la fase dell’opera, non appena vengono proferite le Mie parole voi iniziate a condividere e a operare secondo le Mie parole, e non è un modo che qualcuno di voi abbia mai pensato. Essendo arrivato a questo punto, non sei capace di comprendere una questione così semplice e chiara? Non è la via ideata da qualcuno e non si basa su alcuna figura spirituale. Si tratta di un cammino nuovo e persino molte parole un tempo proferite da Gesù non valgono più. Ciò di cui parlo è l’opera che apre una nuova epoca, un’opera unica, a sé stante; l’opera che compio e le parole che dico sono tutte nuove. Non è questa la nuova opera odierna? Anche l’opera di Gesù era così. Essa era diversa da quella della gente del tempio e dei farisei, e non aveva alcuna somiglianza con quanto fatto da tutto il popolo di Israele. Dopo esserne stati testimoni, gli individui non riuscivano a decidersi: “Era stata davvero compiuta da Dio?” Gesù non Si attenne alla legge di Jahvè; quando venne a insegnare all’umanità, tutto ciò che disse era nuovo e diverso da quanto era stato rivelato dagli antichi santi e profeti del Vecchio Testamento e, a causa di ciò, la gente restava incerta. Ecco che cosa rende l’uomo così difficile da gestire. Prima di accettare questa nuova fase dell’opera, il cammino che la maggior parte di voi aveva percorso consisteva nel mettere in pratica e accedere sulla base del cammino di queste figure spirituali. Tuttavia, oggi l’opera che compio è molto diversa e dunque non siete in grado di stabilire se sia giusta o no. Non Mi importa quale strada percorrevi prima, né Mi interessa sapere chi ti ha “nutrito” o chi hai considerato “padre”. Da quando sono arrivato e ho portato una nuova opera per guidare l’uomo, tutti coloro che Mi seguono devono agire secondo quanto dico. Quale che sia la potenza della “famiglia” da cui provieni, tu devi seguire Me, non devi agire in base alle tue vecchie abitudini, tuo “padre adottivo” dovrebbe ritirarsi e dovresti presentarti al tuo Dio per ottenere la giusta parte. Tu sei completamente nelle Mie mani e non devi fidarti troppo ciecamente del tuo padre adottivo; egli non può controllarti del tutto. L’opera odierna è a sé stante. Tutto quello che oggi dico, non si basa ovviamente su un fondamento del passato; è un nuovo inizio, e se dici che è creato dalla mano dell’uomo, allora sei cieco oltre ogni dire!

Tratto da “Riguardo all’appellativo e all’identità” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 163 Isaia, Ezechiele, Mosè, Davide, Abramo e Daniele furono capi o profeti del popolo eletto di Israele. Perché non venivano chiamati Dio? Perché lo Spirito Santo non rese loro testimonianza? Perché lo Spirito Santo rese testimonianza a Gesù non appena Questi iniziò a operare e a parlare? E perché lo Spirito Santo non rese testimonianza ad altri? Essi, uomini di carne, furono tutti chiamati “Signore”. Indipendentemente da come venissero chiamati, la loro opera rappresenta il loro essere e la loro essenza; e il loro essere e la loro essenza rappresentano la loro identità. La loro essenza non è legata ai loro appellativi; è rappresentata da ciò che espressero e da come vissero. Nell’Antico Testamento, non c’era nulla di straordinario nell’essere chiamato Signore, e una persona poteva essere chiamata in qualsiasi modo, ma la sua essenza e la sua identità intrinseca erano comunque immutabili. Tra i falsi cristi, i falsi profeti e gli ingannatori, non c’è forse anche chi viene chiamato “Dio”? E perché non è Dio? Perché non è in grado di svolgere l’opera di Dio. Si tratta di uomini, di gente che inganna il prossimo, in fin dei conti, non di Dio, e dunque non possiedono la Sua identità. Davide non veniva chiamato anche Signore nelle dodici tribù? Anche Gesù venne chiamato Signore; perché solo Gesù fu definito Dio incarnato? Geremia non era noto anche lui come Figlio dell’uomo? E Gesù non era conosciuto come il Figlio dell’uomo? Perché Gesù venne crocefisso per conto di Dio? Non è forse perché la Sua essenza era differente? Non è forse perché l’opera che compì era diversa? Il titolo conta? Sebbene Gesù venisse chiamato anche Figlio dell’uomo, Egli fu la prima incarnazione di Dio e venne ad assumere il potere e a compiere l’opera di redenzione. Ciò dimostra che l’identità e l’essenza di Gesù erano diverse da quanti venivano chiamati anch’essi Figlio dell’uomo. Oggi, chi di voi osa dire che tutte le parole pronunciate da coloro di cui Si è avvalso lo Spirito Santo, provenivano dallo Spirito Santo? Qualcuno ha il coraggio di fare simili dichiarazioni? Se affermi queste cose, per quale motivo il libro profetico di Esdra venne eliminato, e perché i libri di quegli antichi santi e profeti fecero la stessa fine? Se erano tutti venuti dallo Spirito Santo, perché osate fare queste scelte capricciose? Possiedi la qualifica per scegliere l’opera dello Spirito Santo? Vennero eliminate anche molte storie di Israele. E se ritieni che questi scritti del passato provenissero tutti dallo Spirito Santo, perché alcuni libri sono stati scartati? Se fossero tutti provenuti dallo Spirito Santo, avrebbero dovuto essere tutti tenuti e inviati ai fratelli e alle sorelle delle Chiese per essere letti. Non dovrebbero essere scelti o eliminati per volontà umana; è sbagliato farlo. Affermare che le esperienze di Paolo e Giovanni erano mescolate alle loro visioni personali, non vuole dire che le loro esperienze e conoscenze venissero da Satana, ma solo che possedevano cose provenienti dalle loro esperienze e visioni personali. La loro conoscenza si basava sul contesto delle esperienze reali all’epoca, e chi poteva dire con certezza che tutto ciò proveniva dallo Spirito Santo? Se i quattro Vangeli fossero tutti derivati dallo Spirito Santo, perché allora Matteo, Marco, Luca e Giovanni riferirono ciascuno cose diverse sull’opera di Gesù? Se non ci credete, leggete i racconti nella Bibbia di come Pietro rinnegò per tre volte il Signore: sono tutti diversi e tutti possiedono caratteristiche proprie. Molti, nella loro ignoranza, dicono: “Dio incarnato è anche uomo, dunque possono le parole che Egli pronuncia provenire totalmente dallo Spirito Santo? Se nelle parole di Paolo e Giovanni c’era una componente di volontà umana, questa non può essere presente anche nelle parole pronunciate da Lui?” Chi dice questo è cieco e ignorante! Leggete con attenzione i quattro Vangeli; leggete quanto viene annotato delle cose che Gesù fece e delle parole che pronunciò. Ogni resoconto era semplicemente diverso, e ognuno ha una sua prospettiva. Se quanto fu scritto dagli autori di questi libri fosse derivato tutto dallo Spirito Santo, avrebbe dovuto essere tutto uguale e coerente. Perché allora vi sono discrepanze? L’uomo non è forse così stolto da non poterlo vedere? Se ti venisse chiesto di rendere testimonianza a Dio, che tipo di testimonianza puoi offrire? Un tale modo di conoscere Dio può renderGli testimonianza? Saresti in grado di dare una risposta chiara alla domanda: “Se nei racconti di Giovanni e Luca c’era una componente di volontà umana, questo non vale forse per le parole pronunciate dal vostro Dio?” Dopo che Luca e Matteo ebbero udito le parole di Gesù e visto la Sua opera, parlarono della loro conoscenza personale sotto forma di reminiscenze, fornendo dettagli su alcuni fatti operati da Gesù. Puoi affermare che la loro conoscenza fosse stata completamente rivelata dallo Spirito Santo? Al di fuori della Bibbia, ci furono molte figure spirituali con una conoscenza superiore alla loro; perché le loro parole non sono state accolte dalle generazioni successive? Non furono utilizzate anche dallo Spirito Santo? Sappi che, nell’opera odierna, Io non parlo delle Mie vedute basate sul fondamento dell’opera di Gesù, né parlo della Mia conoscenza nel contesto dell’opera di Gesù. Che opera compì Gesù all’epoca? E quale opera compio Io oggi? Quello che faccio e dico non ha precedenti. Il cammino che percorro oggi non è mai stato battuto prima d’ora dal popolo delle epoche e delle generazioni passate. È stato inaugurato oggi e non è opera dello Spirito? Benché si trattasse dell’opera dello Spirito Santo, i capi del passato svolsero tutti il proprio compito a partire da ciò che avevano fatto altri; tuttavia, l’opera di Dio Stesso è diversa. La fase dell’opera di Gesù fu lo stesso: Egli aprì una via nuova. Quando venne, predicò il Vangelo del Regno dei Cieli, e disse che l’uomo doveva pentirsi e confessarsi. Dopo che Gesù ebbe completato la Sua opera, Pietro e Paolo e altri iniziarono a portare avanti quello che Gesù aveva cominciato. Dopo la crocefissione e ascensione di Gesù, vennero mandati dallo Spirito a divulgare la via della croce. Anche se le parole di Paolo furono esaltate, si basavano sul fondamento posto da quel che Gesù disse, come la pazienza, l’amore, la sofferenza, il fatto di coprirsi il capo, il battesimo o altre dottrine da seguire. Tutto questo poggiava sul fondamento delle parole di Gesù. Essi erano incapaci di aprire una nuova via, perché erano tutti uomini usati da Dio.

Tratto da “Riguardo all’appellativo e all’identità” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 164 I discorsi e l’operato di Gesù all’epoca non si conformavano alla dottrina ed Egli non svolse la Sua opera in base a quella della legge dell’Antico Testamento, bensì in funzione dell’opera che doveva essere compiuta nell’Età della Grazia. Egli agì in base all’opera che aveva originato, secondo il Suo piano e secondo il Suo ministero; non operò secondo la legge dell’Antico Testamento. Nulla di ciò che fece fu secondo la legge del Vecchio Testamento, e non venne a operare per compiere le parole dei profeti. Nessuna fase dell’opera di Dio aveva l’espressa finalità di realizzare le profezie degli antichi profeti, ed Egli non venne per conformarSi alla dottrina o adempiere deliberatamente le predizioni degli antichi profeti. Eppure le Sue azioni non sovvertirono le profezie degli antichi profeti, né disturbarono l’opera che Egli aveva fatto in precedenza. Il punto saliente della Sua opera era il non conformarsi a una qualsiasi dottrina e compiere l’opera che Lui Stesso doveva fare. Egli non era un profeta o un veggente, bensì un uomo d’azione, che in realtà venne a svolgere l’opera che doveva fare, e per inaugurare la Sua nuova era e realizzare la Sua nuova opera. Quando Gesù venne a compierla, ovviamente, adempì anche a molte delle parole pronunciate dagli antichi profeti nel Vecchio Testamento. Similmente, l’opera odierna ha compiuto le profezie degli antichi profeti del Vecchio Testamento. È solo che Io non Mi attengo a quel “vecchio almanacco ingiallito”, questo è quanto. Perché c’è un’ulteriore opera da compiere e ci sono ulteriori parole che devo dirvi, e quest’opera e queste parole sono di gran lunga più importanti che non il fatto di spiegare i passi della Bibbia, in quanto un’opera come questa non riveste un grande significato o valore per voi, e non può aiutarvi né cambiarvi. Ho intenzione di svolgere una nuova opera non per il gusto di dare compimento a qualche brano della Bibbia. Se Dio fosse venuto sulla terra solo per adempiere le parole degli antichi profeti della Bibbia, chi è più grande, Dio incarnato o gli antichi profeti? In fin dei conti, Dio dipende dai profeti oppure i profeti dipendono da Dio? Come spieghi queste parole?

Tratto da “Riguardo all’appellativo e all’identità” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 165 Ogni fase dell’opera divina segue uno stesso flusso, e dunque, nel piano di gestione di seimila anni di Dio, ogni fase è stata immediatamente seguita da quella successiva, dalla creazione del mondo fino a oggi. Se non ci fosse stato nessuno a spianare la strada, non ci sarebbe stato nessuno a venire dopo; poiché se ci sono quelli che vengono dopo, ci sono quelli che preparano la strada. In questo modo l’opera è stata tramandata, passo dopo passo. Una fase segue l’altra e, senza qualcuno che prepari la strada, sarebbe impossibile iniziare l’opera e Dio non avrebbe alcun mezzo per farla progredire. Nessuna fase è in contraddizione con l’altra, e ciascuna segue l’altra in sequenza formando un flusso; questo è tutto compiuto dallo stesso Spirito. Tuttavia, indipendentemente dal fatto che qualcuno prepari la strada o svolga l’opera di un altro, ciò non determina la sua identità. Non è giusto? Giovanni preparò la strada e Gesù portò avanti la sua opera, dunque ciò dimostra forse che l’identità di Gesù sia inferiore a quella di Giovanni? Jahvè compì la Sua opera prima di Gesù, dunque puoi dire che Jahvè è più grande di Gesù? Che abbiano preparato la strada o portato avanti l’operato altrui non è importante; ciò che più conta è la sostanza della loro opera e l’identità che rappresentano. Non è corretto? Dato che Dio intendeva operare tra gli uomini, dovette innalzare coloro che potevano svolgere il compito di preparare la via. Quando Giovanni aveva appena iniziato a predicare, disse: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i Suoi sentieri”. “Ravvedetevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”. Parlò così sin dall’inizio, e perché poté dire queste parole? In base all’ordine in cui vennero pronunciate tali parole, Giovanni fu il primo a parlare del Vangelo del Regno dei Cieli, mentre Gesù ne parlò in seguito. Secondo le nozioni degli uomini, fu Giovanni che preparò la nuova strada, e naturalmente Giovanni era più grande di Gesù. Ma Giovanni non disse che era il Cristo, e Dio non gli rese testimonianza come Figlio prediletto di Dio, ma Si limitò soltanto ad avvalerSene per aprire la strada e preparare la via per il Signore. Preparò la strada per Gesù, ma non poteva agire in nome di Gesù. Tutta l’opera dell’uomo fu sostenuta anche dallo Spirito Santo. Nell’Età del Vecchio Testamento, era Jahvè a condurre il cammino, e la Sua opera rappresentò l’intera epoca del Vecchio Testamento e quanto da Lui compiuto in Israele. Mosè sostenne semplicemente quest’opera sulla terra e le sue fatiche sono la cooperazione fornita dall’uomo. All’epoca, era Jahvè a parlare chiamando Mosè, ed Egli elevò Mosè tra il popolo di Israele, facendo sì che lo conducesse attraverso il deserto e fino alla terra di Canaan. Questa non fu l’opera di Mosè, bensì venne diretta personalmente da Jahvè, e quindi Mosè non può essere chiamato Dio. Mosè mise per iscritto anche la legge, ma questa legge fu stabilita personalmente da Jahvè. Solo che la fece pronunciare da Mosè. Anche Gesù stilò dei comandamenti, abolendo la legge del Vecchio Testamento e stabilendo i comandamenti della nuova età. Perché Gesù è Dio Stesso? Perché non sono la stessa cosa. A quel tempo, il lavoro svolto da Mosè non rappresentò l’età né aprì una nuova strada; egli fu guidato da Jahvè ed era semplicemente un uomo di cui Dio Si era servito. Quando venne Gesù, Giovanni aveva effettuato una fase dell’opera di spianare la strada e aveva iniziato a diffondere il Vangelo del Regno dei Cieli (opera avviata dallo Spirito Santo). Quando Gesù venne sulla terra, svolse direttamente l’opera per conto Suo, ma c’era una grande differenza tra la Sua opera e quella di Mosè. Anche Isaia rivelò molte profezie, ma perché non era Dio Stesso? Gesù non enunciò molte profezie, ma perché era Dio Stesso? Nessuno osò dire che l’opera di Gesù a quel tempo provenisse tutta dallo Spirito Santo, né che provenisse tutta dalla volontà umana, o che fosse completamente l’opera di Dio Stesso. L’uomo non aveva modo di analizzare simili cose. Si può dire che Isaia abbia svolto una certa opera e abbia rivelato determinate profezie e che tutto provenisse dallo Spirito Santo; non venivano direttamente da Isaia stesso, bensì da Jahvè. Gesù non compì tante opere e non pronunciò molte parole, né rivelò molte profezie. All’uomo, la Sua predicazione non sembrava particolarmente elevata, eppure era Dio Stesso, e ciò è inspiegabile per l’uomo. Nessuno ha mai creduto in Giovanni o in Isaia o in Davide, né essi sono mai stati chiamati Dio, o Davide Dio o Giovanni Dio; nessuno ha mai parlato così, e solo Gesù è stato sempre chiamato Cristo. Questa classificazione è fatta secondo la testimonianza di Dio, l’opera che Egli intraprese e il ministero che compì. Per quanto concerne i grandi uomini della Bibbia – Abramo, Davide, Giosuè, Daniele, Isaia, Giovanni e Gesù –, attraverso l’operato da loro svolto puoi affermare chi è Dio Stesso e quali tipi di persone sono i profeti e quali gli apostoli. Di chi Dio Si sia avvalso e chi fosse Dio Stesso dipende dalla sostanza e dal tipo di opera compiuta. Se non riesci a distinguere la differenza, ciò dimostra che non sai cosa significhi credere in Dio. Gesù è Dio perché pronunciò tante parole, compì molte opere, in particolare mostrando numerosi miracoli. Similmente, anche Giovanni operò molto e proferì tante parole, e così fece Mosè; perché non vennero chiamati Dio? Adamo fu creato direttamente da Dio; perché non è stato chiamato Dio, invece di essere definito solo una creatura? Se qualcuno ti dicesse: “Oggi, Dio ha compiuto molte opere e ha detto tante parole; Egli è Dio Stesso. Dunque, dal momento che Mosè proferì tante parole, anche lui deve essere Dio Stesso!”, dovresti domandargli a tua volta: “All’epoca, perché Dio rese testimonianza a Gesù come Dio Stesso, e non a Giovanni? Giovanni non era forse arrivato prima di Gesù? Quale fu l’opera più grande, quella di Giovanni o quella di Gesù? Agli occhi dell’uomo, l’opera di Giovanni sembra più grande di quella di Gesù, ma per quale motivo lo Spirito Santo rese testimonianza a Gesù e non a Giovanni?” La stessa cosa accade oggi! All’inizio, quando Mosè condusse il popolo di Israele, Jahvè gli parlava tra le nuvole. Mosè non parlava direttamente, ma era guidato direttamente da Jahvè. Questa fu l’opera di Israele del Vecchio Testamento. In Mosè non c’era lo Spirito o l’essere divino. Egli non avrebbe potuto compiere quell’opera e vi è quindi una grande differenza tra quanto da lui realizzato e quanto realizzato da Gesù. E questo lo si deve al fatto che l’operato svolto da entrambi fu diverso! Il fatto che un individuo sia usato da Dio, o sia un profeta o un apostolo o Dio Stesso, lo si può capire in base alla natura della sua opera, e questo metterà fine ai tuoi dubbi. Nella Bibbia sta scritto che solo l’Agnello può aprire i sette sigilli. Nel corso delle età, ci sono stati molti commentatori delle Scritture tra quei grandi personaggi, e puoi dire che sono tutti l’Agnello? Puoi affermare che le loro spiegazioni provengono tutte da Dio? Si tratta solo di commentatori; non hanno l’identità dell’Agnello. Come potevano essere degni di aprire i sette sigilli? È vero che “Solo l’Agnello è in grado di aprire i sette sigilli”, ma non viene solo per aprire i sette sigilli; non vi è alcuna necessità di quest’opera, viene fatta per inciso. Egli ha tutto chiaro sulla Propria opera; è necessario che trascorra molto tempo a interpretare le Scritture? “L’Età dell’Agnello che interpreta le Scritture” deve essere aggiunta ai seimila anni di operato? Viene per realizzare una nuova opera, ma fornisce altresì alcune rivelazioni sull’opera dei tempi passati per far sì che le persone comprendano la verità di seimila anni di opera. Non c’è bisogno di spiegare un gran numero di brani biblici; è l’opera di oggi a essere la chiave, a essere importante. Dovresti sapere che Dio non viene specificamente ad aprire i sette sigilli, ma a compiere l’opera di salvezza.

Tratto da “Riguardo all’appellativo e all’identità” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 166 Nell’Età della Grazia, Giovanni spianò la strada a Gesù. Non potendo compiere l’opera di Dio Stesso, compì solo il dovere dell’uomo. Benché fosse il precursore del Signore, non poteva rappresentare Dio; era solo un uomo di cui lo Spirito Santo Si avvaleva. Dopo che Gesù fu battezzato, lo Spirito Santo discese su di Lui come una colomba e a quel punto diede avvio alla Sua opera, ossia cominciò a svolgere il ministero di Cristo. È per questo motivo che assunse l’identità di Dio, perché era da Dio che proveniva. A prescindere da come fosse stata la Sua fede prima di allora (può darsi che fosse stata ora debole ora forte) tutto ciò apparteneva alla normale vita umana che aveva condotto prima di svolgere il Suo ministero. Dopo essere stato battezzato (ossia dopo l’unzione) Egli ebbe immediatamente con Sé il potere e la gloria di Dio e così cominciò a svolgere il Suo ministero. Poteva operare segni e prodigi, fare miracoli, e aveva potere e autorità, perché operava direttamente per conto di Dio Stesso; svolgeva l’opera dello Spirito al Suo posto ed esprimeva la Sua voce. Dunque era Dio Stesso: questo è indiscutibile. Giovanni venne utilizzato dallo Spirito Santo. Non poteva rappresentare Dio ed era nell’impossibilità di farlo. Se l’avesse desiderato, lo Spirito Santo non lo avrebbe permesso, perché Giovanni non era in grado di compiere l’opera che Dio Stesso intendeva realizzare. Forse in lui c’era una forte componente di volontà umana, o qualcosa di deviante; in nessun caso avrebbe potuto rappresentare direttamente Dio. I suoi sbagli e la sua fallacia rappresentavano soltanto lui, ma la sua opera era rappresentativa dello Spirito Santo. Però non si può dire che tutto, in lui, rappresentasse Dio. La sua deviazione e la sua fallacia avrebbero forse potuto rappresentare anche Dio? Essere fallaci nel rappresentare l’uomo è normale, ma una persona deviante nel rappresentare Dio non sarebbe per Lui un disonore? Non sarebbe una blasfemia contro lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo non permette con leggerezza all’uomo di prendere il posto di Dio, anche se viene esaltato da altri. Se non è Dio, in ultimo non riuscirebbe a mantenersi saldo. Lo Spirito Santo non permette all’uomo di rappresentare Dio come più gli aggrada! Per esempio, è stato lo Spirito Santo a rendere testimonianza a Giovanni e anche a rivelare che sarebbe stato lui a spianare la strada a Gesù, ma l’opera svolta su di lui dallo Spirito Santo era ben misurata. L’unica cosa che fu chiesta a Giovanni era di spianare la strada a Gesù, preparare la via per Lui. In altre parole, lo Spirito Santo appoggiò solo la sua opera di spianamento della strada e gli permise di svolgere solo tale opera: a Giovanni non fu consentito di fare altro. Giovanni rappresentava Elia, e rappresentava un profeta che aveva spianato la strada. In ciò era sostenuto dallo Spirito Santo; finché la sua opera consistette nello spianare la strada, lo Spirito Santo la sostenne. Tuttavia, se Giovanni avesse rivendicato di essere Dio Stesso e affermato di essere venuto a completare l’opera di redenzione, lo Spirito Santo avrebbe dovuto disciplinarlo. Per quanto grande sia stata l’opera di Giovanni, e per quanto sia stata sostenuta dallo Spirito Santo, la sua opera non era priva di limiti. È vero, infatti, che la sua opera era sostenuta dallo Spirito Santo, ma il potere a lui concesso a quel tempo era limitato allo spianamento della strada. Egli non poteva affatto compiere altra opera, perché era soltanto Giovanni, incaricato di spianare la strada, e non Gesù. Pertanto la testimonianza dello Spirito Santo è fondamentale, ma l’opera che Egli permette all’uomo di svolgere è ancora più cruciale. Giovanni non ha forse ricevuto una potente testimonianza all’epoca? La sua opera non è stata anch’essa grande? Eppure l’opera da lui compiuta non ha potuto superare quella di Gesù, perché egli non era altro che un uomo usato dallo Spirito Santo e non poteva rappresentare direttamente Dio, e per questo motivo la sua opera era limitata. Una volta completata l’opera di spianare la strada, lo Spirito Santo non sostenne più la sua testimonianza, nessuna nuova opera lo seguì, e Giovanni se ne andò quando ebbe inizio l’opera di Dio Stesso. Ci sono alcuni che sono posseduti da spiriti malvagi e che si ostinano a gridare: “Io sono Dio!” Tuttavia, alla fine vengono smascherati, perché ciò che rappresentano è sbagliato. Essi rappresentano Satana, e lo Spirito Santo non presta loro ascolto. Per quanto tu possa esaltarti, o per quanto forte tu possa gridare, sei sempre un essere creato, e un essere creato che appartiene a Satana. Io non grido mai: “Io sono Dio, Io sono l’amato Figlio di Dio!” Però l’opera che svolgo è l’opera di Dio. Ho bisogno di urlare? Non vi è alcuna necessità di ricorrere all’esaltazione. Dio compie la Sua opera da Sé e non necessita che l’uomo Gli conferisca uno status o un titolo onorifico: è la Sua opera a rappresentare la Sua identità e il Suo status. Prima del battesimo, Gesù non era Dio Stesso? Non era la carne incarnata di Dio? Sicuramente non si può dire che sia diventato l’unico Figlio di Dio solo dopo avere ricevuto testimonianza. Non c’era forse già un uomo di nome Gesù molto prima che Egli iniziasse la Sua opera? Tu non puoi creare nuovi percorsi o rappresentare lo Spirito. Non puoi esprimere l’opera dello Spirito o le parole che Egli pronuncia. Non puoi compiere l’opera di Dio Stesso, e sei altrettanto inetto a compiere quella dello Spirito. La saggezza, la meraviglia e l’insondabilità di Dio e tutta l’indole con cui Egli castiga l’uomo: tutte queste sono cose che vanno al di là della tua capacità di espressione. Pertanto non avrebbe senso rivendicare di essere Dio: avresti solo il nome e non la sostanza. Dio Stesso è venuto, ma nessuno Lo riconosce, eppure Egli continua nella Sua opera e lo fa in rappresentanza dello Spirito. ChiamaLo pure uomo o Dio, Signore o Cristo o chiamaLa sorella, ma l’opera che Egli compie è quella dello Spirito e rappresenta l’opera di Dio Stesso. Egli non Si cura del nome con cui l’uomo Lo chiama. Può quel nome determinare la Sua opera? Indipendentemente da come Lo chiami, dal Suo punto di vista Dio è la carne incarnata dello Spirito di Dio; Egli rappresenta lo Spirito ed è da Lui approvato. Se non puoi introdurre una nuova età, non puoi porre fine a quella vecchia o inaugurarne una nuova o compiere una nuova opera, non puoi essere chiamato Dio!

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (1)” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 167 Neppure un uomo di cui lo Spirito Santo Si avvale può rappresentare Dio Stesso. Significa non solo che quest’uomo non può rappresentare Dio, ma che nemmeno la sua opera può rappresentarLo direttamente. Vale a dire che l’esperienza umana non può essere collocata direttamente entro la gestione di Dio e non può rappresentarla. Tutta l’opera che Dio Stesso compie è quella che Egli intende svolgere nel Suo piano di gestione ed è legata alla grande gestione. L’opera dell’uomo consiste nel fornire la propria esperienza individuale. Consiste nel trovare un nuovo cammino di esperienza, diverso da quello percorso da coloro che li hanno preceduti, e guidare i fratelli e le sorelle sotto la direzione dello Spirito Santo. Ciò che questi uomini offrono è la loro esperienza individuale oppure gli scritti spirituali di uomini spirituali. Anche se lo Spirito Santo Si avvale di loro, la loro opera non è legata alla grande opera di gestione nel piano di seimila anni. Sono solo persone che in varie epoche sono state elevate dallo Spirito Santo per guidare gli uomini nella corrente dello Spirito Santo, finché al compimento delle funzioni che sono in grado di adempiere o al termine la loro vita. L’opera che compiono serve solo a preparare una strada adeguata per Dio Stesso o a continuare un certo aspetto nella gestione di Dio Stesso sulla terra. Di per sé questi uomini non sono in grado di compiere la parte più consistente della Sua gestione e non possono neppure aprire nuove vie d’uscita, e tanto meno portare a conclusione tutta l’opera di Dio dell’età precedente. Dunque l’opera che svolgono rappresenta soltanto un essere creato che svolge la sua funzione e non può rappresentare Dio Stesso nel compimento del Suo ministero. Questo perché l’opera che compiono è diversa da quella di Dio Stesso. L’opera di inaugurare una nuova età non è una cosa che possa essere fatta dall’uomo al posto di Dio. Non può essere compiuta da nessun altro se non da Dio Stesso. Tutta l’opera svolta dall’uomo consiste nel fare il suo dovere di creatura e si compie solo quando egli è mosso o illuminato dallo Spirito Santo. La guida che tali uomini offrono consiste interamente nel mostrare all’uomo la via della pratica nella vita quotidiana e come l’uomo debba agire in armonia con la volontà di Dio. L’operato dell’uomo non coinvolge la gestione di Dio né rappresenta l’opera dello Spirito. A titolo di esempio, l’opera di Witness Lee e di Watchman Nee è consistita nel guidare il cammino. Che fosse nuova o vecchia, l’opera si fondava sul principio di rimanere nella Bibbia. Che venisse fatta per restaurare o per costruire la Chiesa locale, l’opera di questi due uomini ha avuto a che vedere con la fondazione delle chiese. L’opera che hanno svolto ha portato avanti ciò che Gesù e i Suoi apostoli non avevano ultimato o sviluppato ulteriormente nell’Età della Grazia. Ciò che hanno fatto con la loro opera è stato ripristinare quello che Gesù durante la Sua opera aveva chiesto alle generazioni successive di fare, come coprirsi il capo, ricevere il battesimo, spezzare il pane o bere il vino. Si potrebbe dire che la loro opera sia consistita nell’attenersi alla Bibbia e nel cercare percorsi solo dal suo interno. Non hanno fatto alcun nuovo progresso. Nella loro opera, dunque, si può vedere solo la scoperta di nuove vie dentro la Bibbia, oltre a pratiche migliori e più realistiche. In essa, tuttavia, non si può trovare la volontà attuale di Dio, e ancor meno la nuova opera che Dio negli ultimi giorni ha in serbo di compiere. Questo perché il cammino che hanno percorso era ancora uno dei vecchi cammini: non c’è stato alcun progresso né rinnovamento. Hanno continuato ad attenersi alla “crocifissione di Gesù”, a osservare la pratica di chiedere agli uomini di pentirsi e di confessare i propri peccati, ad attenersi a quanto detto, ossia che chi resiste fino alla fine sarà salvato e che l’uomo è il capo della donna e la moglie deve essere sottomessa al marito, e soprattutto alla nozione tradizionale secondo cui le sorelle non possono predicare ma solo obbedire. Se questo tipo di guida fosse stato seguito ancora, lo Spirito Santo non sarebbe mai stato in grado di compiere alcuna nuova opera, di liberare gli uomini dalla dottrina o di condurli verso una dimensione di libertà e bellezza. Dunque questa fase dell’opera, che determina un cambiamento d’età, deve essere svolta e pronunciata da Dio Stesso, altrimenti nessun uomo può farlo in Sua vece. Finora tutta l’opera dello Spirito Santo al di fuori di questa corrente ha subito una battuta d’arresto, e coloro di cui Egli Si è avvalso hanno perso l’orientamento. Pertanto, poiché il lavoro degli uomini usati dallo Spirito Santo è diverso dall’opera compiuta da Dio Stesso, sono differenti anche le loro identità e gli esseri per conto di cui essi agiscono. Questo perché l’opera che lo Spirito Santo intende svolgere è diversa, e per tale ragione a coloro che operano in modo analogo vengono conferite identità e status diversi. Gli uomini di cui Egli Si avvale potrebbero anche svolgere una parte nuova dell’opera e altresì eliminare una parte di quella compiuta nell’età precedente, ma il loro lavoro non può esprimere l’indole e la volontà di Dio nella nuova età. Operano solo per cancellare l’opera dell’età precedente, non per compiere la nuova opera volta a rappresentare direttamente l’indole di Dio Stesso. Così, per quante pratiche obsolete aboliscano o per quante nuove ne introducano, essi rappresentano ancora l’uomo e gli esseri creati. Quando Dio Stesso compie l’opera, invece, non dichiara apertamente l’abolizione delle pratiche della vecchia età né l’inizio di una nuova. È diretto e immediato nella Sua opera. È schietto nell’esecuzione dell’opera che intende compiere, cioè esprime direttamente l’opera che ha provocato, la svolge direttamente come stabilito in origine, esprimendo il Suo essere e la Sua indole. Per come la vede l’uomo, la Sua indole e anche la Sua opera sono diverse da quelle delle epoche passate. Tuttavia, dalla prospettiva di Dio Stesso, si tratta semplicemente di una prosecuzione e di un ulteriore sviluppo della Sua opera. Quando a operare è Dio Stesso, Egli esprime la Sua parola e porta direttamente la nuova opera. Invece, quando a operare è l’uomo, ciò avviene attraverso la riflessione e lo studio, oppure si tratta di un ampliamento della conoscenza e della sistematizzazione della pratica, costruiti sulla base dell’opera altrui. Vale a dire che l’essenza dell’opera compiuta dall’uomo è rispettare un ordine stabilito e “percorrere vecchie strade con scarpe nuove”. Ciò significa che persino la strada percorsa dagli uomini di cui lo Spirito Santo Si avvale è costruita su quella aperta da Dio Stesso. Così, a conti fatti, l’uomo rimane uomo e Dio rimane Dio.

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (1)” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 168 Giovanni nacque da una promessa, proprio come Isacco nacque da Abramo. Spianò la strada per Gesù e svolse molto lavoro, ma non era Dio. Piuttosto, era uno dei profeti, perché non fece altro che spianare la strada a Gesù. Anche la sua opera fu grande, e Gesù cominciò ufficialmente la propria solo dopo che egli ebbe spianato la strada. In sostanza, Giovanni lavorò semplicemente per Gesù e la sua opera fu al servizio di quella di Gesù. Dopo che Giovanni ebbe finito di spianare la strada Gesù iniziò la Sua opera, un’opera che era più nuova, più specifica e più dettagliata. Giovanni svolse solo la parte iniziale dell’opera; la parte più consistente della nuova opera fu compiuta da Gesù. Anche Giovanni svolse una nuova opera, ma non fu lui a inaugurare una nuova età. Egli nacque da una promessa e il suo nome fu dato dall’angelo. A quel tempo, alcuni volevano chiamarlo con il nome di suo padre Zaccaria, ma sua madre alzò la voce, dicendo: “Questo bambino non può essere chiamato con quel nome. Deve essere chiamato Giovanni”. Tutto ciò fu disposto dallo Spirito Santo. Anche il nome di Gesù fu attribuito per disposizione dello Spirito Santo, ed Egli nacque dallo Spirito Santo e dalla Sua promessa. Gesù era Dio, Cristo e il Figlio dell’uomo. Se anche l’opera compiuta da Giovanni fu grande, allora perché non fu chiamato Dio? Qual era esattamente la differenza tra l’opera compiuta da Gesù e quella compiuta da Giovanni? L’unica ragione era forse che Giovanni era colui che aveva spianato la strada a Gesù? O che ciò fosse stato predestinato da Dio? Benché anche Giovanni abbia detto: “Ravvedetevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”, e anche Giovanni abbia predicato il Vangelo del Regno dei Cieli, la sua opera non è stata approfondita e ha costituito solo un inizio. Invece, Gesù ha inaugurato una nuova età e portato a termine la vecchia, ma ha adempiuto anche la legge dell’Antico Testamento. L’opera che ha compiuto è stata più grande di quella di Giovanni, e soprattutto è venuto per redimere tutta l’umanità. È stato Lui a svolgere quella fase dell’opera. Quanto a Giovanni, ha preparato solo la strada. Anche se la sua opera fu grande, le sue parole molteplici e i discepoli che lo seguirono numerosi, la sua opera non fece altro che portare all’uomo un nuovo inizio. Da lui l’uomo non ricevette mai la vita, la via o verità più profonde, e per suo tramite non ottenne neppure la comprensione della volontà di Dio. Giovanni fu un grande profeta (Elia) che esplorò un nuovo terreno per l’opera di Gesù e che preparò gli eletti; fu il precursore dell’Età della Grazia. Simili questioni non si possono discernere semplicemente osservando il loro normale aspetto umano, tanto più che Giovanni svolse un’opera molto grande, oltre al fatto che nacque dalla promessa dello Spirito Santo e la sua opera fu da Lui sostenuta. Dunque l’unico modo per distinguere tra le loro rispettive identità è la loro opera, perché l’aspetto esteriore dell’uomo non è indicativo della sua sostanza e l’uomo non è in grado di accertare la vera testimonianza dello Spirito Santo. L’opera svolta da Giovanni e quella svolta da Gesù sono state dissimili e di diversa natura. È in base a questo che si può determinare se Giovanni fosse o meno Dio. L’opera di Gesù è consistita nell’iniziare, nel continuare, nel concludere e nel realizzare. Ciascuna di queste fasi è stata compiuta da Gesù, mentre l’opera di Giovanni è consistita solo in un inizio. In principio, Gesù diffuse il Vangelo e predicò la via del pentimento, poi passò a battezzare l’uomo, a guarire i malati e a scacciare i demoni. Alla fine redense l’umanità dal peccato e portò a termine la Sua opera per l’intera età. Inoltre predicò all’uomo e diffuse il Vangelo del Regno dei Cieli in tutti i luoghi. Da questo punto di vista Lui e Giovanni erano sullo stesso piano, con la differenza che Gesù inaugurò una nuova epoca e portò all’uomo l’Età della Grazia. Dalla Sua bocca uscì la parola relativa alle cose che l’uomo avrebbe dovuto praticare e alla via da seguire nell’Età della Grazia, e alla fine Egli completò l’opera di redenzione. Quest’ultima non avrebbe mai potuto essere svolta da Giovanni. Così fu Gesù a compiere l’opera di Dio Stesso, ed è Lui a essere Dio Stesso e a rappresentarLo direttamente. Le nozioni dell’uomo dicono che tutti coloro che nascono da una promessa, che nascono dallo Spirito, che sono sostenuti dallo Spirito Santo, e che aprono nuove vie d’uscita sono Dio. Secondo questo ragionamento, anche Giovanni sarebbe Dio, e così Mosè, Abramo e Davide… anche loro sarebbero Dio. Non è una cosa estremamente ridicola?

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (1)” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 169 Alcuni potrebbero chiedersi: “Perché l’età deve essere inaugurata da Dio Stesso? Non può un essere creato fare le Sue veci?” Voi siete tutti consapevoli che Dio Si fa carne espressamente allo scopo di inaugurare una nuova età e, naturalmente, quando lo fa, allo stesso tempo avrà concluso la precedente. Dio è il Principio e la Fine; è Lui Stesso a mettere in moto la Sua opera e quindi deve essere Lui Stesso a concludere l’età precedente. Questa è la prova che Egli sconfigge Satana e conquista il mondo. Ogni volta che Dio Stesso opera tra gli uomini è l’inizio di una nuova battaglia. Senza l’inizio della nuova opera, naturalmente non ci sarebbe alcuna conclusione di quella vecchia. E la mancanza di conclusione di quella vecchia è la prova che la battaglia con Satana deve ancora giungere al termine. Solo se Dio Stesso viene e compie una nuova opera tra gli uomini, essi possono liberarsi completamente dal dominio di Satana e ottenere una nuova vita e un nuovo inizio. Altrimenti, l’uomo vivrà per sempre nella vecchia epoca e sotto il vecchio influsso di Satana. A ogni età guidata da Dio, una parte dell’uomo viene liberata, e così egli avanza insieme all’opera di Dio verso la nuova età. La vittoria di Dio significa una vittoria per tutti coloro che Lo seguono. Se la razza di esseri umani creati fosse incaricata di concludere l’età, a prescindere che ciò avvenga dal punto di vista dell’uomo o di Satana, questo sarebbe solo un atto di opposizione o di tradimento a Dio, non un atto di obbedienza nei Suoi confronti, e il lavoro dell’uomo diventerebbe uno strumento per Satana. Solo se l’uomo obbedisce a Dio e Lo segue in un’era inaugurata da Dio Stesso Satana può pienamente convincersi, perché è questo il dovere di un essere creato. Così dico che dovete solo seguire e obbedire, e non vi viene chiesto nient’altro. È questo che si intende quando si dice che ciascuno ottempera al suo dovere e svolge la sua funzione. Dio svolge la Sua opera e non ha bisogno che l’uomo lo faccia in Sua vece, né Si intromette nel lavoro degli esseri creati. L’uomo adempie al proprio dovere e non interferisce con l’opera di Dio. Solo questo è obbedienza e la prova che Satana è sconfitto. Dopo aver inaugurato la nuova età, Dio Stesso non scende più a operare tra gli uomini. Solo allora l’uomo entra ufficialmente nella nuova età per ottemperare al suo dovere e per compiere la sua missione di essere creato. Questi sono i principi in base ai quali Dio opera e che non possono essere trasgrediti da nessuno. Solo operare in questo modo è sensato e ragionevole. L’opera di Dio deve essere svolta da Dio Stesso. È Lui a mettere in moto la Sua opera, ed è Lui anche a concluderla. È Lui a pianificare l’opera, ed è Lui anche a gestirla e, cosa ancor più rilevante, è Lui a portarla a compimento. È come è scritto nella Bibbia: “Io sono il Principio e la Fine; Io sono il Seminatore e il Mietitore”. Tutto ciò che è legato alla Sua opera di gestione viene compiuto da Lui Stesso. Egli è il Sovrano del piano di gestione di seimila anni; nessuno può compiere la Sua opera in Sua vece o portarla a termine, perché è Lui ad avere il controllo di tutto. Poiché Egli ha creato il mondo, sarà Lui a guidare il mondo intero affinché viva nella Sua luce e sarà Lui a concludere l’intera età portando così a compimento tutto il Suo piano!

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (1)” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 170 L’intera indole di Dio è stata rivelata nel corso del piano di gestione di seimila anni. Non viene rivelata soltanto nell’Età della Grazia, neppure soltanto nell’Età della Legge e tantomeno in questo periodo degli ultimi giorni. L’opera compiuta negli ultimi giorni rappresenta il giudizio, l’ira e il castigo. L’opera compiuta negli ultimi giorni non può sostituire quella dell’Età della Legge o dell’Età della Grazia. Tuttavia, le tre fasi si intrecciano formando un’unica entità e sono tutte l’opera di un unico Dio. Naturalmente, l’esecuzione di tale opera è divisa in età distinte. L’opera eseguita negli ultimi giorni porta tutto a una conclusione; quella compiuta nell’Età della Legge è stata l’opera di esordio, e quella compiuta nell’Età della Grazia è stata l’opera di redenzione. Per quanto concerne le visioni dell’opera contenuta in tutto il piano di gestione di seimila anni, nessuno è in grado di intuire o comprendere, e queste visioni rimangono degli enigmi. Negli ultimi giorni viene compiuta soltanto l’opera della parola per introdurre nell’Età del Regno, ma non è rappresentativa di tutte le età. Gli ultimi giorni non sono altro che gli ultimi giorni, e non sono altro che l’Età del Regno, e non rappresentano né l’Età della Grazia né l’Età della Legge. Semplicemente, durante gli ultimi giorni, vi viene rivelata tutta l’opera contenuta nel piano di gestione di seimila anni. Questo è lo svelamento del mistero. Un mistero di questo genere è qualcosa che non può essere svelato da nessun uomo. Non importa quanto sia ampia la comprensione che l’uomo ha della Bibbia: rimane comunque nient’altro che parole, dal momento che l’uomo non comprende la sostanza della Bibbia. Leggendola egli può comprendere alcune verità, spiegare delle parole o sottoporre a pedante analisi qualche celebre passo e capitolo, ma non sarà mai in grado di districare il significato contenuto in quelle parole, poiché non vede altro che parole morte, non le scene dell’opera di Jahvè e Gesù, e non c’è modo per l’uomo di dipanare il mistero di quest’opera. Pertanto, il mistero del piano di gestione di seimila anni è il più grande mistero, quello nascosto più in profondità e assolutamente imperscrutabile per l’uomo. Nessuno può comprendere direttamente la volontà di Dio, a meno che Egli Stesso non la spieghi rivelandola agli uomini, altrimenti queste cose rimarranno in eterno un enigma per l’uomo, rimarranno in eterno misteri inaccessibili. Non parliamo dei membri del mondo religioso; se non vi fosse stato detto oggi, neppure voi l’avreste compreso. Quest’opera di seimila anni è più misteriosa di tutte le profezie dei profeti. È il più grande mistero dalla creazione a oggi, e nessuno tra i profeti in tutte le età è mai riuscito a decifrarlo, perché questo mistero viene rivelato solo nell’età finale e non è mai stato rivelato prima. Se riuscite a comprendere questo mistero e siete in grado di assimilarlo nella sua interezza, tutte le persone religiose ne saranno sopraffatte. Soltanto questa è la più grande delle visioni: è quella che l’uomo anela maggiormente ad afferrare, ma anche quella che gli è meno chiara. Quando vivevate nell’Età della Grazia non sapevate di cosa trattasse l’opera svolta da Gesù né quella compiuta da Jahvè. Gli uomini non capivano perché Jahvè promulgasse leggi, perché chiedesse alla moltitudine di rispettarle o perché dovesse essere edificato il tempio, e ancor meno comprendevano perché gli Israeliti fossero stati condotti dall’Egitto nel deserto e poi a Canaan. Solo oggi queste questioni sono state rivelate.

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (4)” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 171 Nessuno è in grado di vivere in maniera indipendente se non coloro i quali ricevono guida e direzione speciale dallo Spirito Santo, perché tutti hanno bisogno del ministero e del pascolo di coloro di cui Dio Si serve. Per questo, in ogni età Dio eleva persone diverse che si impegnano con sollecitudine a pascere le Chiese nell’interesse della Sua opera. In altri termini, l’opera di Dio deve essere attuata tramite coloro a cui Egli guarda con favore e che approva; lo Spirito Santo deve avvalerSi di quella parte interiore di essi degna di essere impiegata per svolgere il Suo lavoro, ed essi sono così resi idonei all’uso da parte di Dio in quanto resi perfetti dallo Spirito Santo. Poiché la capacità di comprensione dell’uomo è fin troppo carente, egli deve essere pasciuto da coloro di cui Dio Si serve. Come successe con Mosè, di cui Dio Si servì perché aveva trovato in lui molto di quanto all’epoca era adatto per tale servizio e che Egli utilizzò per svolgere la Sua opera in quella fase. In questa fase, Dio Si serve di un uomo e nel contempo sfrutta quella parte dell’uomo di cui può servirSi lo Spirito Santo per operare; dal canto Suo, lo Spirito Santo lo guida e insieme rende perfetta la parte restante, non utilizzabile. L’opera svolta dalla persona di cui Dio Si serve è intesa come collaborazione con l’opera di Cristo o dello Spirito Santo. Tale persona viene elevata da Dio tra gli esseri umani, ha il compito di guidare tutti gli eletti da Dio ed è inoltre innalzata per svolgere l’opera di cooperazione umana. Tramite una siffatta persona, che è capace di svolgere l’opera di cooperazione umana, si possono ottenere ulteriori requisiti richiesti da Dio all’uomo, nonché l’opera che lo Spirito Santo deve compiere nell’umanità. In altri termini: l’obiettivo di Dio nel servirSi di tale persona consiste nel fatto che tutti i Suoi seguaci possano comprendere meglio la Sua volontà e ottenere un maggior numero dei Suoi requisiti. Poiché gli esseri umani sono incapaci di comprendere direttamente le parole o la volontà di Dio, Egli ha elevato qualcuno che viene usato per svolgere tale opera. La persona di cui Egli Si serve può essere definita altresì un mezzo tramite il quale Dio guida la gente, il “traduttore” che mette in comunicazione Dio e l’uomo. Pertanto, tale persona è diversa da chiunque operi nella casa di Dio o da qualunque apostolo. Al pari di questi, può definirsi una persona che serve Dio, ma nella sostanza del suo lavoro e per il fatto che Dio Si serve di lui, egli è notevolmente diverso dagli altri operatori e apostoli. Quanto alla sostanza del suo lavoro e al fatto che Dio Si serve di lui, quest’uomo è elevato da Dio, è preparato da Dio per la Sua opera e collabora nell’opera di Dio Stesso. Nessuno potrebbe mai sostituirlo nel suo lavoro: si tratta di cooperazione umana indispensabile insieme all’opera divina. Nel contempo, il lavoro svolto da altri operatori o apostoli non è che la trasmissione e attuazione dei molti aspetti delle disposizioni destinate in ogni epoca alle Chiese, o altrimenti la messa in opera di qualche semplice provvista di vita intesa a dare sostegno alla vita della Chiesa. Tali operatori e apostoli non sono designati da Dio, tanto meno possono definirsi persone di cui Si serve lo Spirito Santo. Essi sono selezionati fra le Chiese e, dopo un periodo di formazione e di tirocinio, quanti tra loro sono ritenuti idonei rimangono, mentre i non idonei vengono rimandati indietro. Poiché tali persone sono selezionate nelle Chiese, alcune mostrano la loro vera natura una volta diventate leader, altre compiono addirittura molti atti malvagi e finiscono con l’essere eliminate. D’altro canto, colui di cui Dio Si serve è stato preparato da Dio, è dotato di una certa levatura e di umanità. È stato preventivamente preparato e reso perfetto dallo Spirito Santo che lo guida in tutto e per tutto e, in particolare per quanto attiene al suo operato, egli viene diretto e comandato dallo Spirito Santo: di conseguenza non vi sono deviazioni dal percorso nel guidare gli eletti di Dio, perché Dio Si assume di certo la responsabilità della Propria opera, che compie costantemente.

da “Come Dio Si serve dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 172 L’opera nella corrente dello Spirito Santo, che si tratti dell’opera propria di Dio o degli uomini utilizzati da Dio, è l’opera dello Spirito Santo. La sostanza di Dio Stesso è lo Spirito, che può essere chiamato lo Spirito Santo oppure lo Spirito sette volte intensificato. Tutto sommato, si tratta dello Spirito di Dio, solo che lo Spirito di Dio assume un nome diverso nelle differenti ere, ma la sostanza è sempre una. Pertanto, l’opera di Dio Stesso è l’opera dello Spirito Santo; l’opera del Dio incarnato non è altro che lo Spirito Santo all’opera. L’opera degli uomini che vengono usati è anch’essa opera dello Spirito Santo. Nondimeno l’opera di Dio è la completa espressione dello Spirito Santo, il che è assolutamente vero, mentre l’opera degli uomini utilizzati è mescolata a molti aspetti umani e non è diretta espressione né tanto meno completa espressione dello Spirito Santo. L’opera dello Spirito Santo è varia e non limitata da alcuna condizione. L’opera varia a seconda delle persone e trasmette differenti essenze su cui lavorare. L’opera differisce anche nelle diverse ere, così come in diversi paesi. Ovviamente, sebbene lo Spirito Santo operi in diversi modi e secondo molti principi, indipendentemente da come l’opera venga fatta o su quale tipo di persone, la sostanza è sempre diversa, e l’opera che Egli fa su diverse persone ha tutti i principi e tutto può rappresentare la sostanza dell’oggetto dell’opera. Ciò, perché l’opera dello Spirito Santo è molto specifica riguardo all’ambito e accuratamente misurata. L’opera compiuta nel corpo incarnato non è la stessa di quella svolta sulle persone e inoltre varia a seconda del diverso calibro di persone. L’opera fatta nel corpo incarnato non viene svolta sulle persone, e nel corpo incarnato Egli non svolge la stessa opera svolta sulle persone. In una parola, indipendentemente da come Egli operi, l’opera svolta su oggetti differenti non è mai la stessa, e i principi secondo i quali Egli opera differiscono a seconda dello stato e della natura delle diverse persone. Lo Spirito Santo opera su persone diverse in base alla loro sostanza intrinseca e non fa loro richieste che vadano oltre la loro sostanza intrinseca, né opera su di loro oltre il loro effettivo calibro. Pertanto, l’opera dello Spirito Santo sull’uomo permette alle persone di vedere la sostanza dell’oggetto dell’opera. La sostanza intrinseca dell’uomo non cambia; il calibro effettivo dell’uomo è limitato. Sia che lo Spirito Santo usi le persone, sia che operi sulle persone, la sua opera è sempre in rapporto ai limiti di calibro delle persone, così che possano trarne beneficio. Quando lo Spirito Santo opera sugli uomini che vengono utilizzati, sia i loro doni sia il calibro effettivo entrano in gioco senza alcuna riserva. Il loro calibro effettivo viene totalmente messo a servizio della realizzazione dell’opera. Si può dire che Egli operi usando le parti degli uomini a Sua disposizione, al fine di ottenere i risultati desiderati. Per contro, l’opera svolta nel corpo incarnato è diretta espressione dell’opera dello Spirito e non si mescola con mente e pensieri umani, non è raggiungibile né dai doni, né dall’esperienza, né dall’innata condizione dell’uomo. L’opera dello Spirito Santo, dalle innumerevoli sfaccettature, mira nella sua totalità a beneficiare ed edificare l’uomo, ma alcune persone possono essere portate a perfezione, mentre altre non possiedono le condizioni per giungere la perfezione, vale a dire, non possono essere portate a perfezione e a stento possono essere salvate, e anche se possono aver goduto dell’opera dello Spirito Santo, verranno alla fine eliminate. Questo è per dire che, sebbene l’opera dello Spirito Santo sia per l’edificazione delle persone, ciò non significa che tutti coloro che hanno beneficiato di essa possano essere portati a completa perfezione, poiché il percorso seguito da molte persone non è il percorso dell’essere portati a perfezione. Esse possiedono solo l’unilaterale opera dello Spirito Santo, non la personale collaborazione umana, né la corretta ricerca umana. In tal modo, l’opera dello Spirito Santo su queste persone diviene opera al servizio di coloro che vengono portati a perfezione. L’opera dello Spirito Santo non può essere direttamente vista, né direttamente toccata dalle persone stesse. Può solamente essere espressa mediante l’aiuto degli uomini con il dono dell’opera, vale a dire, l’opera dello Spirito Santo viene fornita ai seguaci mediante l’espressione degli uomini.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 173 L’opera dello Spirito Santo viene svolta e completata attraverso molti tipi di persone e molte differenti condizioni. Sebbene l’opera del Dio incarnato possa rappresentare l’opera di un’intera era e l’ingresso delle persone di un’intera era, l’opera sull’ingresso dettagliato delle persone ancora deve essere fatta dagli uomini utilizzati dallo Spirito Santo e non dal Dio incarnato. Pertanto, l’opera di Dio o il ministero proprio di Dio è l’opera del corpo incarnato di Dio e non può essere svolta dall’uomo in Sua vece. L’opera dello Spirito Santo viene completata da molti diversi tipi di persone e non può essere compiuta né completamente chiarita da una sola particolare persona. Neanche coloro che sono a capo di una Chiesa possono completamente rappresentare l’opera dello Spirito Santo; possono solo svolgere parte dell’opera di conduzione. In tal modo, l’opera dello Spirito Santo può essere divisa in tre parti: l’opera propria di Dio, l’opera degli uomini che vengono utilizzati, e l’opera di tutti coloro che sono nella corrente dello Spirito Santo. Tra le tre, l’opera propria di Dio è quella di condurre l’intera era; l’opera degli uomini che vengono utilizzati è quella di guidare i seguaci di Dio, mediante l’essere inviati o il ricevere incarichi in base all’opera propria di Dio, e costoro sono quelli che collaborano all’opera di Dio; l’opera svolta dallo Spirito Santo su coloro che si trovano nella corrente è quella di mantenere tutta la Propria opera, cioè mantenere l’intera gestione e mantenere la Sua testimonianza, portando contemporaneamente a perfezione coloro che possono essere condotti a perfezione. Queste tre parti costituiscono l’opera completa dello Spirito Santo, ma senza l’opera di Dio Stesso, l’intera opera di gestione stagnerebbe. L’opera di Dio Stesso comprende l’opera di tutto il genere umano, e rappresenta anche l’opera dell’intera era. Vale a dire, l’opera propria di Dio rappresenta il movimento e la tendenza di tutta l’opera dello Spirito Santo, mentre l’opera degli apostoli segue l’opera propria di Dio e non conduce l’era, né rappresenta le tendenze dell’opera dello Spirito Santo nell’intera era. Essi compiono solo l’opera che spetta all’uomo, e che non interessa affatto l’opera di gestione. L’opera propria di Dio consiste nel progetto all’interno dell’opera di gestione. L’opera dell’uomo consiste solo nello svolgimento dei compiti assegnati agli uomini che vengono usati e non ha alcuna relazione con l’opera di gestione. A causa delle differenti identità e rappresentazioni dell’opera, nonostante il fatto che siano entrambe opera dello Spirito Santo, ci sono chiare e sostanziali differenze tra l’opera propria di Dio e l’opera dell’uomo. Inoltre, l’estensione dell’opera compiuta dallo Spirito Santo sui destinatari di tale opera con differenti identità varia. Questi sono i principi e l’ambito dell’opera dello Spirito Santo.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 174 L’opera dell’uomo rappresenta la sua esperienza e la sua umanità. Ciò che l’uomo provvede e l’opera che l’uomo svolge lo rappresentano. Il modo dell’uomo di vedere, di ragionare, la sua logica, la sua ricchezza di immaginazione, sono tutti aspetti inclusi nella sua opera. In particolare, l’esperienza dell’uomo è maggiormente in grado di rappresentare la sua opera e le esperienze che una persona ha compiuto saranno i componenti della sua opera. L’opera dell’uomo può esprimere la sua esperienza. Quando alcune persone stanno sperimentando una condizione di passività, gran parte della loro comunione è costituita da elementi negativi. Se per un periodo di tempo la loro esperienza è positiva e in particolare percorrono sentieri positivi, la comunione con loro è molto incoraggiante e le persone potranno ottenere da loro un positivo sostegno. Se un lavoratore diventa passivo per un periodo di tempo, la sua comunione sarà sempre contrassegnata da elementi negativi. Questo tipo di comunione è deprimente e gli altri ne saranno inconsapevolmente influenzati, seguendola. Lo stato dei seguaci cambia in base a quello della loro guida. Ciò che un lavoratore sente internamente è ciò che egli esprime, e l’opera dello Spirito Santo spesso cambia con lo stato dell’uomo. Egli opera in base all’esperienza dell’uomo e non costringe un uomo, bensì gli fa delle richieste conformi al normale corso della sua esperienza. Vale a dire che la comunione umana differisce dalla parola di Dio. Ciò che gli uomini comunicano trasmette il loro personale modo di vedere e di sentire, esprimendo ciò che osservano e provano sul fondamento dell’opera di Dio. La loro responsabilità consiste nello scoprire, dopo che Dio opera o parla, ciò che devono mettere in pratica o in cui devono entrare, e poi trasmetterlo ai propri seguaci. Pertanto, l’opera dell’uomo rappresenta il suo ingresso e la sua pratica. Ovviamente, tale opera è mescolata a lezioni ed esperienze umane o ad alcuni pensieri umani. Indipendentemente da come lo Spirito Santo operi, sull’uomo o nel Dio incarnato, sono sempre i lavoratori a esprimere ciò che sono. Sebbene sia lo Spirito Santo che opera, l’opera è fondata su ciò che l’uomo intrinsecamente è, poiché lo Spirito Santo non opera senza fondamento. In altre parole, l’opera non viene fatta dal nulla, ma è sempre conforme alle circostanze attuali e alle reali condizioni. È solo in tal modo che l’indole dell’uomo può essere trasformata, che le sue vecchie nozioni e i suoi vecchi pensieri possono essere modificati. Ciò che l’uomo esprime è ciò che osserva, sperimenta e può immaginare. Anche se si tratta di dottrine o di nozioni, sono tutte raggiungibili dal pensiero umano. Indipendentemente dalle dimensioni dell’opera umana, essa non può uscire dall’ambito dell’esperienza umana, da ciò che l’uomo osserva o da ciò che l’uomo può immaginare o concepire. Ciò che Dio esprime è ciò che Dio Stesso è, e va oltre la portata dell’uomo, cioè al di là del pensare umano. Egli esprime la Sua opera di conduzione dell’intera umanità e ciò non è rilevante per i dettagli dell’esperienza umana, bensì riguarda la Sua Stessa gestione. L’uomo esprime la propria esperienza, mentre Dio esprime il Proprio essere: questo essere è la Sua intrinseca indole ed è al di là della portata dell’uomo. L’esperienza dell’uomo consiste nella sua osservazione e nella conoscenza acquisita in base all’espressione del Proprio essere da parte di Dio. Tale osservazione e conoscenza prendono il nome di essere dell’uomo. Sono espresse sul fondamento dell’intrinseca indole dell’uomo e del suo effettivo calibro; di conseguenza vengono anche chiamate essere dell’uomo. L’uomo è in grado di comunicare ciò che sperimenta e osserva, e non è in grado di comunicare ciò che non ha sperimentato o osservato o che la sua mente non può arrivare a comprendere, cioè quanto non ha dentro di sé. Se ciò che l’uomo esprime non è la sua esperienza, si tratta della sua immaginazione o dottrina. In una parola, non c’è alcuna realtà nelle sue parole. Se tu non fossi mai entrato in contatto con gli aspetti della società, non saresti in grado di condividere con chiarezza le complesse relazioni all’interno della società. Se non avessi famiglia, ma altre persone ti parlassero di problemi familiari, non riusciresti a comprendere la maggior parte di ciò che stanno dicendo. Così, ciò che l’uomo comunica e l’opera che compie rappresentano il suo essere interiore. Se qualcuno condividesse la propria comprensione del castigo e del giudizio, ma tu non ne avessi alcuna esperienza, non oseresti negare la sua conoscenza, meno ancora oseresti esserne certo al cento per cento. Questo accade perché ciò che egli sta condividendo è qualcosa che tu non hai mai sperimentato, qualcosa che non hai mai conosciuto, e la tua mente non è in grado di immaginarlo. Puoi solo estrarre dalla sua conoscenza un percorso futuro relativo al castigo e al giudizio, ma tale percorso può solo servire come comprensione basata sulla dottrina, e non può sostituire la tua personale comprensione, e ancor meno la tua esperienza. Forse pensi che ciò che egli dice sia molto giusto, ma quando ne fai esperienza, lo trovi impraticabile sotto molti aspetti. Forse avverti che parte della conoscenza di cui senti parlare è del tutto impraticabile; in quell’occasione nascono in te delle opinioni su quanto è stato detto e, sebbene lo accetti, lo fai solo controvoglia. Quando invece ne fai esperienza, la conoscenza che genera in te le opinioni diviene la tua modalità di pratica. E più pratichi, più comprendi il vero valore e il significato delle sue parole. Dopo averne fatto esperienza, puoi parlare della conoscenza che dovresti possedere circa le cose che hai sperimentato. Inoltre, puoi anche distinguere tra coloro la cui conoscenza è reale e pratica e coloro la cui conoscenza è basata sulla dottrina ed è priva di valore. Che la conoscenza di cui parli corrisponda o meno alla verità dipende, pertanto, in larga misura dal fatto che tu ne abbia fatto esperienza pratica. Dove c’è la verità nella tua esperienza, la tua conoscenza sarà pratica e preziosa. Attraverso la tua esperienza, puoi anche acquisire discernimento e introspezione, approfondire la tua conoscenza e accrescere la tua saggezza e il buon senso nella conduzione di te stesso. La conoscenza trasmessa da persone che non possiedono la verità è dottrina, non importa di quale levatura. Questo tipo di persone possono essere anche molto intelligenti quando si tratta di questioni della carne, ma non sono in grado di fare distinzioni quando si tratta di questioni spirituali. Ciò accade perché tali persone non hanno alcuna esperienza di questioni spirituali. Queste sono persone che non sono illuminate nelle questioni spirituali e non comprendono gli argomenti spirituali. Qualunque tipo di conoscenza tu esprima, nella misura in cui è essa è il tuo essere, allora è la tua personale esperienza, la tua reale conoscenza. Anche ciò di cui parlano coloro che enunciano solo dottrina, cioè coloro che non possiedono verità o realtà, può essere considerato il loro essere, poiché la loro dottrina è giunta loro solo da profonda contemplazione ed è il risultato della profonda speculazione della loro mente, ma è solo dottrina, niente più che immaginazione!

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 175 Le esperienze di diversi tipi di persone sono la rappresentazione di ciò che sta dentro di loro. Tutti coloro che sono privi di esperienza spirituale non possono parlare di conoscenza della verità, né di corretta conoscenza circa diversi generi di cose spirituali. L’uomo esprime ciò che è interiormente – questo è certo. Chi desidera avere conoscenza delle questioni spirituali e della verità, deve farne effettiva esperienza. Se non puoi parlare chiaramente del buon senso relativo alla vita umana, quanto meno sarai capace di parlare di questioni spirituali? Coloro che possono guidare Chiese, infondere vita alle persone ed essere apostoli per la gente, devono avere effettive esperienze, devono avere una corretta comprensione delle questioni spirituali, un corretto apprezzamento ed esperienza della verità. Solo tali uomini sono qualificati per essere lavoratori o apostoli alla guida di una Chiesa. Altrimenti, possono solo seguire in quanto ultimi e non possono condurre, né tantomeno essere apostoli, in grado di infondere vita alla gente. La ragione di ciò sta nel fatto che la funzione degli apostoli non è quella di correre o di combattere, bensì quella di compiere l’opera consistente nell’essere ministri della tutelare la vita e guidare gli altri nella trasformazione della propria indole. A coloro i quali svolgono questa funzione è affidato un incarico di grande responsabilità, una responsabilità che non tutti sono in grado di sostenere. Questo tipo di opera può essere svolto solo da coloro con un essere vitale, cioè coloro che hanno esperienza della verità. Non può essere intrapreso da chiunque possa rinunciare, possa correre o essere disposto a spendere; persone che non abbiano alcuna esperienza della verità, che non siano state potate o giudicate, non sono in grado di svolgere questo tipo di opera. Le persone senza alcuna esperienza, cioè prive di realtà, non sono in grado di vedere la realtà con chiarezza, poiché esse stesse non possiedono l’essere in questo ambito. Così, questo genere di persone non solo non è in grado di svolgere un’opera di guida, ma sarà anche soggetto all’eliminazione, se non possiede alcuna verità per un lungo periodo di tempo. Le osservazioni di cui parli possono riguardare le difficoltà che hai sperimentato nella vita, per quali questioni sei stato castigato e a quale proposito sei stato giudicato. Ciò vale anche nelle prove: gli aspetti in cui si è stati raffinati, quelli in cui si è più deboli, queste sono le cose di cui si ha esperienza, le cose in cui si hanno competenze. Per esempio, se qualcuno soffre di frustrazione nel matrimonio, condividerà per la maggior parte del tempo affermazioni come: “Grazie a Dio! Dio sia lodato! Devo adempiere al desiderio del cuore di Dio e offrire in dono la mia intera vita, mettere il mio matrimonio interamente nelle mani di Dio. Sono disposto ad affidare tutta la mia vita a Dio”. Tutte le cose interiori dell’uomo possono dimostrare ciò che egli è attraverso la condivisione. La velocità del discorso di una persona, il suo parlare a voce alta o sottovoce, tali questioni, che non sono oggetto di esperienza, non possono rappresentare ciò che egli ha ed è. Possono solo dire se il suo carattere sia buono o cattivo, se la sua natura sia buona o cattiva, ma non possono essere equiparate all’avere esperienza. L’abilità di esprimersi quando si parla, le competenze linguistiche, o la scioltezza espositiva sono solo questione di pratica e non possono sostituire la sua esperienza. Quando parli delle tue esperienze individuali, condividi ciò cui attribuisci importanza e tutti i tuoi aspetti interiori. I Miei discorsi rappresentano il Mio essere, ma ciò che dico è al di là della portata dell’uomo. Ciò che dico non è ciò di cui l’uomo fa esperienza e non è qualcosa che l’uomo possa vedere, né qualcosa che l’uomo possa toccare, ma è ciò che Io sono. Alcune persone ammettono solo che ciò che Io condivido sia ciò di cui ho fatto esperienza, ma non riconoscono che sia diretta espressione dello Spirito Santo. Ovviamente, ciò che dico è ciò di cui ho fatto esperienza. Sono Io che ho svolto l’opera di gestione per oltre seimila anni. Io ho fatto esperienza di tutto, dall’inizio della creazione dell’umanità fino a ora; come potrei non essere in grado di parlarne? Quando si tratta della natura dell’uomo, Io l’ho vista chiaramente, e l’osservo da molto tempo; come potrei non essere in grado di parlarne con chiarezza? Dal momento che ho visto l’essenza dell’uomo con chiarezza, sono qualificato a castigare l’uomo e a giudicarlo, poiché tutte le persone hanno avuto origine da Me, ma è stato corrotto da Satana. Ovviamente sono anche qualificato a valutare l’opera da Me svolta. Sebbene quest’opera non sia stata fatta dalla Mia carne, è la diretta espressione dello Spirito, e questo è ciò che possiedo e ciò che sono. Pertanto, Io sono qualificato a esprimerlo e a fare l’opera che devo fare. Ciò che gli uomini dicono, è ciò di cui hanno fatto esperienza. È ciò che hanno visto, ciò che le loro menti riescono a cogliere, e ciò che sentono e provano. Questo è ciò che possono condividere. Le parole pronunciate dal corpo incarnato di Dio sono la diretta espressione dello Spirito ed esprimono l’opera compiuta dallo Spirito. La carne non ha sperimentato né visto ciò, ma esprime ancora il Suo essere, poiché la sostanza della carne è lo Spirito, ed Egli esprime l’opera dello Spirito. Anche se la carne non è in grado di coglierlo, si tratta dell’opera già compiuta dallo Spirito. Dopo l’incarnazione, attraverso l’espressione della carne, Egli permette alla gente di conoscere l’essere di Dio e permette alla gente di vedere l’indole di Dio e l’opera da Lui svolta. L’opera dell’uomo permette alla gente di acquisire più chiarezza su ciò a cui dovrebbero accedere e ciò che dovrebbero comprendere; ciò include il condurre la gente a comprendere e a fare esperienza della verità. L’opera dell’uomo ha lo scopo di sostenere la gente; l’opera di Dio ha lo scopo di aprire nuovi sentieri e nuove ere per l’umanità e rivelare alla gente ciò che non è noto ai mortali, permettendo loro di conoscere la Sua indole. L’opera di Dio è di guidare tutta l’umanità.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 176 L’opera dello Spirito Santo consiste tutta nel permettere alla gente di ottenere benefici; consiste tutta nell’edificare la gente; non c’è opera che non giovi alla gente. Indipendentemente dal fatto che la verità sia profonda o superficiale e indipendentemente dal calibro di coloro che accettano la verità, qualsiasi cosa lo Spirito Santo faccia, è tutto a beneficio della gente, ma l’opera dello Spirito Santo non può essere svolta direttamente; deve passare attraverso gli uomini che collaborano con Lui. È solo in questo modo che possono essere ottenuti i risultati dell’opera dello Spirito Santo. Ovviamente, quando si tratta dell’opera diretta dello Spirito Santo, essa non ha subito alcuna adulterazione; ma quando viene utilizzata la mediazione dell’uomo, tutto risulta molto mescolato e non si tratta dell’opera originaria dello Spirito Santo. In tal modo, la verità si modifica in gradi diversi. I seguaci non ricevono l’originaria intenzione dello Spirito Santo, bensì una combinazione dell’opera dello Spirito Santo e dell’esperienza e della conoscenza dell’uomo. La parte di opera dello Spirito Santo che viene ricevuta dai seguaci è corretta. L’esperienza e la conoscenza dell’uomo che vengono ricevute variano, poiché i lavoratori sono diversi. Una volta che i lavoratori hanno l’illuminazione e la guida dello Spirito Santo, di conseguenza compiono esperienze basate su tale illuminazione e guida. All’interno di queste esperienze si trova una combinazione della mente e dell’esperienza dell’uomo, così come l’essere dell’umanità, in base al quale guadagnano la conoscenza o la dovuta osservazione. Questa è la via della pratica dopo che l’uomo ha sperimentato la verità. Questa via della pratica non è sempre la stessa, poiché le persone hanno esperienze diverse e le cose che le persone sperimentano sono differenti. In tal modo, la stessa illuminazione dello Spirito Santo porta a conoscenza e pratica differenti, poiché coloro che ricevono l’illuminazione sono differenti. Alcune persone compiono piccoli errori durante la pratica, mentre altri compiono errori gravi, e altri ancora non fanno altro che sbagliare. Ciò accade perché la capacità delle persone di comprendere varia, e perché anche il loro effettivo calibro varia. Alcune persone lo comprendono in un modo dopo aver sentito un messaggio, altre persone lo comprendono in un altro modo dopo avere sentito una verità. Alcune persone deviano leggermente; altre non comprendono affatto il vero significato della verità. E così uno guida gli altri a seconda di ciò che ha compreso; è ciò è perfettamente vero, perché la sua opera consiste proprio nell’esprimere il suo essere. Le persone guidate da coloro che hanno una comprensione corretta della verità avranno a loro volta una comprensione corretta della verità. Anche se ci fossero persone con errori di comprensione, sarebbero poche, e non tutte sarebbero in errore. Se una ha un’erronea comprensione della verità, coloro che la seguono saranno senza dubbio anch’essi nell’errore. Queste persone saranno in errore in ogni senso della parola. Il grado di comprensione della verità tra i seguaci dipende in larga misura dai lavoratori. Ovviamente, la verità proveniente da Dio è corretta e priva di errori, ed è del tutto certa, ma i lavoratori non sono del tutto corretti e non possono dirsi completamente affidabili. Se i lavoratori hanno una via per praticare la verità che è molto pratica, allora anche i seguaci avranno una via di pratica. Se i lavoratori non hanno una via per praticare la verità, ma hanno solo dottrina, i seguaci non possederanno nulla di reale. Il calibro e la natura dei seguaci sono determinati dalla nascita e non sono associati con i lavoratori, ma la misura in cui i seguaci comprendono la verità e conoscono Dio dipende dai lavoratori (è così solo per alcune persone). A seconda di come è il lavoratore, così saranno anche i seguaci che egli guida. Ciò che un lavoratore esprime è il suo stesso essere, e senza riserve. Le richieste che egli fa ai suoi seguaci sono ciò che egli stesso si propone di ottenere o ciò che egli stesso è in grado di ottenere. La maggior parte dei lavoratori fa richieste ai propri seguaci basate su ciò che essi stessi fanno, nonostante ce ne siano molte che le persone non sono affatto in grado di soddisfare. Ciò che le persone non sono in grado di fare diviene un ostacolo al loro ingresso.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 177 Le deviazioni sono assai meno frequenti nel lavoro di coloro che sono stati sottoposti a potatura, trattamento, giudizio e castigo, e l’espressione del loro lavoro è molto più accurata. Coloro che fanno affidamento sulla propria predisposizione naturale per lavorare commettono errori piuttosto gravi. Il lavoro delle persone non perfezionate esprime la loro naturalità in modo eccessivo, e ciò rappresenta un serio ostacolo all’opera dello Spirito Santo. Per quanto buona possa essere la statura di un individuo, egli deve ugualmente sottoporsi alla potatura, al trattamento e al giudizio prima di poter eseguire il lavoro relativo al mandato divino. Se non è stato sottoposto a tale giudizio, il suo lavoro, per quanto ben eseguito, non può essere conforme ai principi della verità, ed è sempre e comunque frutto della sua naturalità e bontà umana. Il lavoro di coloro che sono stati sottoposti a potatura, trattamento e giudizio è molto più accurato del lavoro di coloro che invece non sono stati potati, giudicati e sottoposti a trattamento. Coloro che non sono stati sottoposti a giudizio non esprimono che carne e pensieri umani, miscelati in misura considerevole con intelligenza umana e talenti innati. Questa non è l’espressione accurata dell’opera di Dio da parte dell’uomo. Coloro che seguono tali persone vengono attirati al loro cospetto dalla levatura innata di questi ultimi. Poiché esprimono una quantità eccessiva di conoscenze e di esperienze umane, le quali sono quasi del tutto avulse dall’originale intenzione di Dio e se ne discostano fin troppo, il lavoro di questo genere di persona non può condurre le persone dinanzi a Dio, ma le conduce piuttosto dinanzi all’uomo. Perciò, coloro che non sono stati sottoposti a giudizio e castigo non possiedono i requisiti per eseguire il lavoro commissionato da Dio. L’opera di un lavoratore qualificato è in grado di condurre le persone sulla retta via e di consentire loro un accesso più ampio alla verità. Il suo lavoro può condurre le persone dinanzi a Dio. In aggiunta, il lavoro da lui svolto può variare da individuo a individuo e non è vincolato da regole, concedendo alle persone liberazione e libertà, nonché la capacità di crescere progressivamente nella vita e di conseguire un accesso più profondo alla verità. L’opera di un lavoratore non qualificato è di gran lunga inferiore; la sua opera è insensata. Egli può solo condurre le persone al rispetto delle regole, e ciò che richiede alle persone non varia da individuo a individuo; non lavora in ragione degli effettivi bisogni delle persone. In questo genere di lavoro ci sono troppe regole e troppe dottrine, e non può condurre le persone ad accedere alla realtà o alla normale pratica della crescita nella vita. Può solo far sì che le persone siano in grado di rispettare poche regole prive di valore. Questo genere di guida può solo condurre le persone fuori strada. Ti porta a diventare simile a lui; può condurti a ciò che egli possiede e a ciò che egli è. Perché i seguaci sappiano discernere se un capo è qualificato, la chiave sta nell’osservare il percorso al quale egli conduce e i risultati del suo lavoro, e verificare se i seguaci ricevono o meno principi conformi alla verità e se ricevono o meno percorsi di pratica adatti alla loro trasformazione. Dovresti fare una distinzione tra le differenze relative al lavoro eseguito da tipi di persone differenti; non dovresti essere un seguace insensato. Questo fatto incide sulla questione dell’ingresso delle persone. Se non sei in grado di distinguere chi ha un percorso e chi no tra quanti esercitano un ruolo di guida, verrai facilmente tratto in inganno. Tutto ciò ha un’incidenza diretta sulla tua vita. C’è troppa naturalità nel lavoro delle persone non perfezionate; è mescolata a una quantità eccessiva di volontà umana. Il loro essere è naturalità, ciò che è insito in loro sin dalla nascita, non si tratta della vita successiva al trattamento o della realtà successiva alla trasformazione. Come può una persona simile sostenere coloro che perseguono la vita? La vita che l’uomo originariamente possiede consiste nella sua innata intelligenza o nel suo talento. Questo tipo di intelligenza o di talento è piuttosto distante dalle precise richieste che Dio fa all’uomo. Se un uomo non è stato reso perfetto e la sua corrotta indole non è stata sottoposta a potatura e trattamento, ci sarà un ampio divario tra ciò che egli esprime e la verità; la sua espressione sarà miscelata con cose vaghe, quali la sua immaginazione e la sua esperienza unilaterale. Inoltre, indipendentemente da come opera, le persone avvertono l’assenza di un obbiettivo generale e di verità che siano adatte all’ingresso di tutte le persone. La maggior parte di quanto viene richiesto alle persone è ben al di sopra delle loro capacità, come papere costrette ad appollaiarsi sopra una pertica. Questa è opera della volontà umana. L’indole corrotta dell’uomo, i suoi pensieri e le sue opinioni pervadono ogni parte del suo corpo. L’uomo non è nato con l’istinto di praticare la verità, né ha l’istinto di comprendere direttamente la verità. A ciò si aggiunge l’indole corrotta dell’uomo, perciò, quando questo genere di persona naturalmente dotata svolge un lavoro, non provoca forse interruzioni? Un uomo che è stato reso perfetto, invece, ha esperienza della verità che le persone dovrebbero comprendere ed è a conoscenza della loro indole corrotta, di modo che gli aspetti vaghi e irrealistici del suo lavoro gradualmente diminuiscono, le adulterazioni umane si riducono, e il lavoro e il servizio da lui svolti si avvicinano sempre di più ai criteri richiesti da Dio. Pertanto, il suo lavoro è entrato nella realtà della verità ed è inoltre divenuto realistico. I pensieri nella mente dell’uomo, in particolare, bloccano l’opera dello Spirito Santo. L’uomo ha una fervida immaginazione e una logica razionale, nonché una lunga esperienza nel gestire questioni. Se questi aspetti dell’uomo non vengono sottoposti a potatura e a correzione, sono tutti di ostacolo all’opera. Pertanto, il lavoro dell’uomo non può raggiungere la massima accuratezza, specialmente quello delle persone non perfezionate.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 178 L’opera dell’uomo ha un ambito e delle limitazioni. Una persona è in grado di svolgere solo l’opera di una determinata fase e non può svolgere l’opera di un’intera era, altrimenti porterebbe le persone nelle regole. L’opera dell’uomo può essere applicabile solo a un particolare periodo o a una determinata fase. Questo perché l’umana esperienza ha un ambito. Non si può confrontare l’opera dell’uomo con l’opera di Dio. Le vie della pratica dell’uomo e la sua conoscenza della verità sono tutte applicabili a un ambito particolare. Non si può dire che il percorso che l’uomo compie sia completamente volontà dello Spirito Santo poiché l’uomo può essere illuminato solo dallo Spirito Santo e non può essere completamente ripieno di Spirito Santo. Le cose che l’uomo può sperimentare sono tutte nell’ambito della normale umanità e non possono uscire dall’ambito dei pensieri della normale mente umana. Tutti coloro che sanno vivere la realtà della verità fanno esperienza all’interno di tale ambito. Quando sperimentano la verità, si tratta sempre di un’esperienza di normale vita umana sotto l’illuminazione dello Spirito Santo, non di un’esperienza tale da deviare dalla normale vita umana. Sperimentano la verità illuminati dallo Spirito Santo sul fondamento del vivere la propria vita umana. Questa verità, inoltre, varia da persona a persona e la sua profondità è in relazione allo stato della persona. Si può solo dire che il percorso da loro compiuto è quello della normale vita umana di un uomo che persegue la verità, ed è la via percorsa da una persona normale che ha l’illuminazione dello Spirito Santo. Non puoi dire che il sentiero che percorrono sia il sentiero preso dallo Spirito Santo. Nella normale esperienza umana, poiché le persone che cercano non sono le stesse, anche l’opera dello Spirito Santo non è la stessa. Inoltre, poiché gli ambienti della loro esperienza e gli ambiti della loro esperienza non sono gli stessi, a motivo della mescolanza del loro modo di ragionare e dei loro pensieri, la loro esperienza è mescolata a livelli diversi. Ogni persona comprende una verità in base alle proprie condizioni individuali. La sua comprensione del significato reale della verità non è completa e riguarda solo uno o pochi aspetti di essa. L’ambito all’interno del quale la verità viene sperimentata dall’uomo si fonda quasi sempre sulle differenti condizioni individuali e pertanto non è lo stesso. In tal modo, la conoscenza della stessa verità espressa da diverse persone non è la stessa, vale a dire, l’esperienza dell’uomo ha sempre dei limiti e non può rappresentare nella sua completezza la volontà dello Spirito Santo, e il lavoro dell’uomo non può essere percepito come l’opera di Dio, anche se quanto viene espresso dall’uomo corrisponde molto da vicino alla volontà di Dio, anche se l’esperienza dell’uomo è molto vicina all’opera di perfezionamento svolta dallo Spirito Santo. L’uomo può essere solo un servitore di Dio, svolgendo l’opera che Dio gli assegna. L’uomo può esprimere la conoscenza solo sotto l’illuminazione dello Spirito Santo e le verità raggiunte mediante le proprie personali esperienze. L’uomo non è qualificato e non possiede le condizioni per essere l’emissario dello Spirito Santo. Non è autorizzato a dire che l’opera dell’uomo è l’opera di Dio. L’uomo ha principi di lavoro umani e tutti gli uomini hanno esperienze diverse e si trovano in condizioni soggette a cambiamento. L’opera dell’uomo include tutte le esperienze da lui compiute sotto l’illuminazione dello Spirito Santo. Queste esperienze possono essere rappresentative solo dell’essere dell’uomo e non rappresentano l’essere di Dio, né il volere dello Spirito Santo. Il sentiero percorso dall’uomo, pertanto, non può essere definito come il percorso compiuto dallo Spirito Santo, poiché l’opera dell’uomo non può rappresentare l’opera di Dio e l’opera ed esperienza dell’uomo non sono l’intera volontà dello Spirito Santo. L’opera dell’uomo è propensa a ricadere in una regola, e il metodo del suo operare viene facilmente confinato a un ambito limitato e non è in grado di condurre la gente in una via di libertà. La maggior parte dei seguaci vive in un ambito limitato e anche il loro modo di sperimentare possiede un ambito limitato. L’esperienza dell’uomo è sempre limitata; anche il metodo della sua opera è limitato a poche tipologie e non può essere paragonato all’opera dello Spirito Santo o di Dio Stesso; questo, perché l’esperienza dell’uomo, alla fine, è limitata. Comunque Dio compia la Sua opera, non ci sono regole in questo; comunque venga svolta, non è limitata a un solo e unico modo. Non ci sono regole di alcun tipo nell’opera di Dio, tutta la Sua opera è svincolata e libera. Indipendentemente da quanto tempo l’uomo passi a seguirLo, egli non sarà mai in grado di riassumere tutte le leggi e le vie della Sua opera. Sebbene la Sua opera abbia dei principi, viene sempre svolta in modi nuovi e possiede sempre nuovi sviluppi, che sono al di là dell’umana portata. Durante un periodo di tempo, Dio può utilizzare numerose differenti modalità di opera e diversi modi di condurre, così da permettere sempre alle persone di usufruire di nuovi ingressi e nuovi cambiamenti. Non puoi individuare le leggi che governano la Sua opera, poiché Egli lavora in modi sempre nuovi. Solo in tal modo i seguaci di Dio non cadono nelle regole. L’opera di Dio Stesso evita sempre le nozioni della gente e confuta le loro nozioni. Solo coloro che seguono e perseguono Dio con cuore sincero possono essere trasformati nella propria indole e divenire in grado di vivere liberamente senza essere soggetti ad alcuna regola né vincolati ad alcun concetto religioso. Le richieste che l’opera dell’uomo fa alle persone sono basate sulla sua personale esperienza e su ciò che egli stesso può ottenere. Gli standard di tali richieste sono limitati a un determinato ambito e i metodi della pratica sono anch’essi molto limitati. I seguaci, pertanto, vivono senza rendersene conto all’interno di questo ambito limitato; con il passare del tempo, le richieste diventano regole e riti. Se l’opera di un periodo è guidata da una persona che non è stata sottoposta al perfezionamento personale di Dio e non ha ricevuto alcun giudizio, i suoi seguaci diventeranno tutti fanatici religiosi ed esperti nel resistere a Dio. Pertanto, se qualcuno è una guida qualificata, tale persona deve essere stata sottoposta al giudizio e avere accettato il perfezionamento. Coloro che non sono stati sottoposti a giudizio, sebbene possano avere l’opera dello Spirito Santo, ne esprimono solo aspetti vaghi e irreali. Con il tempo, essi condurranno la gente all’osservazione di regole vaghe e soprannaturali. L’opera eseguita da Dio non si accorda con la carne dell’uomo; non si accorda con i pensieri dell’uomo, bensì confuta le nozioni dell’uomo; non è mescolata a vaga colorazione religiosa. I risultati della Sua opera non possono essere raggiunti da un uomo che non sia stato condotto a perfezione da Lui, e sono al di là della portata del pensiero umano.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 179 L’opera nella mente dell’uomo viene ottenuta con eccessiva facilità dall’uomo. Pastori e guide nel mondo religioso, per esempio, confidano nei propri doni e nella propria posizione per svolgere il loro lavoro. Le persone che li seguono per lungo tempo verranno influenzate dai loro doni e da qualche aspetto di ciò che sono. Essi si concentrano su doni, abilità e conoscenze delle persone e fanno attenzione ad alcuni aspetti soprannaturali e a molte dottrine profondamente irrealistiche (ovviamente, tali profonde dottrine sono inarrivabili). Non si concentrano sui cambiamenti nell’indole delle persone, quanto piuttosto sul preparare le persone a predicare e lavorare, migliorandone le conoscenze e le copiose dottrine religiose. Non si concentrano su quanto l’indole delle persone sia cambiata o su quanto le persone comprendano la verità. Non si preoccupano della sostanza delle persone e ancor meno cercano di conoscerne gli stati normali o anomali. Non confutano le nozioni delle persone né rivelano le proprie, e ancora meno potano le persone per le loro mancanze o corruzioni. La maggior parte di coloro che li seguono servono mediante i propri doni, e tutto ciò che esplicitano consiste in nozioni religiose e teorie teologiche prive di qualsiasi contatto con la realtà e del tutto incapaci di conferire vita agli uomini. In effetti, la sostanza del loro lavoro consiste nel nutrire il talento, trasformando qualcuno che non ha nulla in un talentuoso diplomato da un seminario che porterà avanti a sua volta il lavoro e la guida. Dai seimila anni di opera di Dio, sei in grado di dedurre una qualsiasi legge? Ci sono un sacco di regole e di restrizioni nell’opera compiuta dall’uomo, e il cervello umano è troppo dogmatico. Pertanto ciò che l’uomo esprime è una qualche conoscenza e realizzazione appartenenti alla totalità delle sue esperienze. L’uomo non è in grado di esprimere alcunché oltre a questo. L’esperienza o la conoscenza dell’uomo non sgorgano dai suoi doni innati o dal suo istinto; sgorgano invece a motivo della guida di Dio e della diretta cura pastorale di Dio. L’uomo ha solo l’organo per accettare tale cura pastorale, e non l’organo per esprimere direttamente che cosa sia la divinità. L’uomo non è in grado di essere la sorgente, bensì può solo essere il recipiente che accoglie l’acqua dalla sorgente; questo è l’istinto umano, l’organo che si dovrebbe possedere in quanto esseri umani. Se una persona perde l’organo per accettare la parola di Dio e perde l’istinto umano, quella persona perde anche ciò che è più prezioso, e perde il dovere di uomo creato. Se una persona non ha conoscenza né esperienza della parola di Dio o della Sua opera, quella persona perde il dovere, il dovere che dovrebbe svolgere in quanto creatura, e perde la dignità di creatura. È istinto di Dio esprimere ciò che è la divinità, che venga espresso nella carne o direttamente dallo Spirito; questo è il ministero di Dio. L’uomo esprime le proprie esperienze o conoscenze (cioè, esprime ciò che è) durante l’opera di Dio o in seguito; questo è l’istinto e il dovere dell’uomo, è ciò che l’uomo dovrebbe ottenere. Sebbene l’espressione dell’uomo sia di gran lunga inferiore all’espressione di Dio e ci siano un sacco di regole in ciò che l’uomo esprime, l’uomo deve svolgere il dovere che gli è stato assegnato e fare quel che deve fare. L’uomo dovrebbe fare tutto ciò che è umanamente possibile per compiere il proprio dovere e non dovrebbero esserci le benché minime riserve.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 180 Dovete sapere come differenziare l’opera di Dio da quella dell’uomo. Che cosa sei in grado di vedere dall’opera dell’uomo? Ci sono un sacco di elementi dell’esperienza umana nell’opera dell’uomo; quel che l’uomo esprime è ciò che egli è. Anche l’opera propria di Dio esprime ciò che Egli è, ma ciò che Egli è differisce da ciò che l’uomo è. Ciò che l’uomo è rappresenta l’esperienza e la vita dell’uomo (ciò che l’uomo sperimenta o incontra nella propria vita, o le sue filosofie di vita), e le persone che vivono in contesti differenti esprimono esseri differenti. Che tu abbia o meno delle esperienze sociali e che cosa tu di fatto viva e sperimenti nella tua famiglia, può essere osservato in ciò che esprimi, mentre tu non puoi vedere dall’opera del Dio incarnato se Egli abbia o meno delle esperienze sociali. Egli è perfettamente consapevole dell’essenza dell’uomo, Egli può rivelare ogni tipo di pratica relativa a qualsiasi genere di persona. È ancor più bravo nel rivelare l’indole umana corrotta e il comportamento ribelle. Non vive tra la gente del mondo, ma è consapevole della natura dei mortali e di tutte le corruzioni della gente del mondo. Questo è ciò che Egli è. Sebbene non abbia a che fare con il mondo, Egli conosce le regole dell’avere a che fare con il mondo, poiché comprende appieno la natura umana. Conosce l’opera dello Spirito, che gli occhi dell’uomo non possono vedere e che le orecchie dell’uomo non possono sentire, sia di oggi che del passato. Ciò include una saggezza che non è una filosofia di vita e meraviglie che la gente fatica a immaginare. Questo è ciò che Egli è, palesato e al tempo stesso nascosto alla gente. Ciò che Egli esprime non è quale straordinaria persona Egli sia, bensì gli attributi intrinseci e l’essere dello Spirito. Egli non viaggia per il mondo, ma ne conosce ogni aspetto. Contatta gli “antropoidi” che non hanno alcuna conoscenza né intuizione, ma esprime parole che sono più elevate della conoscenza e superiori a quelle di grandi uomini. Vive in mezzo a un gruppo di persone ottuse e intontite che non hanno umanità, e che non comprendono la vita e le convenzioni umane, ma può chiedere al genere umano di condurre una vita umana normale, rivelando al tempo stesso la bassezza e la meschinità dell’umanità del genere umano. Tutto questo è ciò che Egli è, più alto di quanto sia ogni persona in carne e ossa. Per Lui, non è necessario fare esperienza di una complessa, complicata e sordida vita sociale, per compiere l’opera che Egli deve fare e svelare a fondo l’essenza di un’umanità corrotta. La sordida vita sociale non edifica la Sua carne. La Sua opera e le Sue parole si limitano a rivelare la disobbedienza dell’uomo e non forniscono all’uomo esperienza e lezioni per affrontare il mondo. Non ha bisogno di indagare società o famiglia dell’uomo mentre dona all’uomo la vita. Mettere a nudo e giudicare l’uomo non è un’espressione delle esperienze della Sua carne, serve per rivelare l’iniquità dell’uomo, dopo aver conosciuto a lungo la disobbedienza umana e detestato la corruzione umana. L’opera che Egli compie consiste nel rivelare la Propria indole all’uomo ed esprimere il Proprio essere. Egli soltanto può svolgere quest’opera, non si tratta di qualcosa che una persona in carne e ossa possa fare.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 181 L’opera svolta da Dio non rappresenta l’esperienza della Sua carne; l’opera svolta dall’uomo rappresenta l’esperienza dell’uomo. Ognuno parla della propria personale esperienza. Dio può esprimere direttamente la verità, mentre l’uomo può solo esprimere l’esperienza corrispondente dopo aver sperimentato la verità. L’opera di Dio non ha regole e non è soggetta a limiti di tempo o a confini geografici. Egli può esprimere ciò che è in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. Lavora come Gli pare e piace. L’opera dell’uomo ha condizioni e contesto; altrimenti, egli non è in grado di lavorare né di esprimere la propria conoscenza di Dio o la sua esperienza della verità. Non devi far altro che confrontare le differenze tra loro per dire se si tratti dell’opera propria di Dio o dell’opera dell’uomo. Se non ci fosse alcun’opera svolta da Dio Stesso e ci fosse solo l’opera dell’uomo, sapresti semplicemente che gli insegnamenti dell’uomo sono elevati, al di là delle capacità di chiunque altro; il loro modo di parlare, i loro principi nel gestire le situazioni e il loro modo di lavorare, ricco di esperienza e di consistenza, sono al di là della portata degli altri. Voi tutti ammirate queste persone di buona statura e elevata conoscenza, ma tu non sei in grado di vedere dall’opera e dalle parole di Dio quanto elevata sia la Sua umanità. Invece, Egli è ordinario e mentre opera è normale e reale ma anche incommensurabile per i mortali, e questo fa sì che la gente provi un certo tipo di timore per Lui. Forse l’esperienza di una persona nel proprio lavoro è particolarmente elevata o la sua immaginazione e le sue opinioni sono particolarmente alte, e la sua umanità è particolarmente buona; questi aspetti possono guadagnare solo l’ammirazione della gente, ma non possono far nascere in loro alcuna riverenza e terrore. Tutta la gente ammira coloro che hanno la capacità di lavorare e che hanno un’esperienza particolarmente profonda e possono praticare la verità, ma ciò non può mai suscitare timore, solo ammirazione e invidia. Tuttavia, le persone che hanno sperimentato l’opera di Dio non ammirano Dio, bensì sentono che la Sua opera sia al di là della portata dell’uomo e che sia imperscrutabile per l’uomo, e che sia fresca e meravigliosa. Quando le persone sperimentano l’opera di Dio, la prima cosa che apprendono di Lui è che Egli è imperscrutabile, sapiente e meraviglioso, e inconsciamente Lo temono e avvertono il mistero dell’opera da Lui compiuta, che è al di là della portata della mente umana. Le persone vogliono semplicemente essere all’altezza delle Sue richieste, per adempiere i Suoi desideri; non desiderano superarLo, poiché l’opera che Egli compie va al di là del pensiero e dell’immaginazione dell’uomo e non può essere svolta dall’uomo in Sua vece. Persino l’uomo non conosce le proprie inadeguatezze, mentre Egli ha aperto un nuovo percorso e viene a condurre l’uomo in un mondo più nuovo e più bello, così che l’umanità abbia compiuto nuovi progressi e avuto un nuovo inizio. Ciò che gli uomini provano per Dio non è ammirazione, o piuttosto, non è solo ammirazione. La loro più profonda esperienza è di timore e amore, la loro sensazione è che Dio sia effettivamente meraviglioso. Egli compie un’opera che l’uomo non è in grado di svolgere, e dice cose che l’uomo non è in grado di dire. Gli uomini che hanno sperimentato l’opera di Dio provano sempre una sensazione indescrivibile. Gli uomini che hanno un’esperienza sufficientemente approfondita sono in grado di comprendere l’amore di Dio; sono in grado di sentire la Sua amabilità, di cogliere il fatto che la Sua opera sia così sapiente, così meravigliosa e in tal modo tra loro si genera un infinito potere. Non si tratta di paura o di amore e rispetto occasionali, ma di una sensazione profonda della compassione e della tolleranza di Dio nei confronti dell’uomo. Tuttavia, le persone che hanno fatto esperienza del Suo castigo e giudizio, Lo sentono maestoso e inoffensibile. Persino le persone che hanno fatto molta esperienza della Sua opera non sono in grado di scandagliarLo; tutte le persone che veramente Lo temono sanno che la Sua opera non è in linea con le nozioni della gente, bensì va sempre contro di esse. A Lui non serve che le persone provino completa ammirazione o facciano finta di sottomettersi a Lui, bensì che provino autentica riverenza e vera sottomissione. In tale quantità della Sua opera, chiunque ne abbia fatta autentica esperienza prova per Lui riverenza, che è più elevata dell’ammirazione. Le persone hanno visto la Sua indole a motivo della Sua opera di castigo e di giudizio e pertanto Lo riveriscono nei loro cuori. Dio deve essere riverito e obbedito, poiché il Suo essere e la Sua indole non sono gli stessi di un essere creato e sono al di sopra di quelli di un essere creato. Dio esiste da sé ed è eterno, Egli è un essere non creato, e soltanto Dio è degno di riverenza e di obbedienza: l’uomo non è qualificato per questo. Tutte le persone, pertanto, che hanno sperimentato la Sua opera e che veramente Lo conoscono, provano riverenza per Lui. Tuttavia, coloro che non abbandonano le proprie nozioni su di Lui, cioè, coloro che semplicemente non Lo considerano Dio, non hanno alcuna riverenza per Lui e anche se Lo seguono non sono conquistati; sono persone disobbedienti per natura. Egli compie quest’opera per ottenere il risultato che tutte le creature possano riverire il Creatore, adorarLo, e sottomettersi al Suo dominio incondizionatamente. Questo è il risultato finale che tutta la Sua opera si propone di ottenere. Se le persone che hanno fatto esperienza di tale opera non temono Dio, neppur minimamente, se la loro disobbedienza del passato non muta affatto, allora tali persone saranno sicuramente eliminate. Se l’atteggiamento di una persona verso Dio consiste solo nel provare ammirazione e mostrare rispetto a distanza, senza la benché minima traccia di amore, questo è ciò che ottiene una persona senza un cuore capace di amare Dio, e tale persona manca dei requisiti per essere perfezionata. Se così tanta opera non è in grado di ottenere il sincero amore di una persona, ciò significa che quella persona non ha guadagnato Dio e non persegue sinceramente la verità. Una persona che non ama Dio, non ama la verità e pertanto non può guadagnare Dio né tanto meno ricevere l’approvazione di Dio. Persone simili, indipendentemente dalla loro esperienza dell’opera dello Spirito Santo e indipendentemente dalla loro esperienza del giudizio, non sono ancora in grado di riverire Dio. Queste sono persone la cui natura è immutabile, che hanno un’indole estremamente malvagia. Tutti coloro che non riveriscono Dio devono essere eliminati, devono essere oggetto di punizione e devono essere puniti proprio come coloro che commettono il male, mediante una sofferenza persino maggiore di coloro che hanno compiuto azioni inique.

Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 182 Dopo tutto, l’opera di Dio è diversa dal lavoro dell’uomo e, inoltre, come potrebbero le Sue espressioni essere le stesse di quelle dell’uomo? Dio ha una Sua indole particolare, mentre l’uomo ha doveri da compiere. L’indole di Dio Si esprime nella Sua opera, mentre il dovere dell’uomo si incarna nelle esperienze dell’uomo e si esprime in ciò che persegue. Perciò, diviene evidente tramite l’opera che viene compiuta se qualcosa sia espressione di Dio o dell’uomo. Non c’è bisogno che sia Dio Stesso a spiegarlo, né serve che l’uomo si sforzi di rendere testimonianza; inoltre, non occorre Dio Stesso per opprimere una persona. Tutto questo avviene come una rivelazione naturale; non è né forzato, né qualcosa in cui l’uomo possa interferire. Si può conoscere il dovere dell’uomo tramite le sue esperienze, e non serve che le persone compiano alcun altro lavoro empirico. Tutta l’essenza dell’uomo può essere rivelata nel compimento del dovere dell’uomo, mentre Dio può esprimere la Sua indole intrinseca compiendo la Sua opera. Non si può nascondere se si tratta del lavoro dell’uomo. Se è opera di Dio, è ancora più impossibile, per chiunque, occultare l’indole di Dio, e tanto meno l’uomo può controllarla. Nessun uomo può essere definito Dio, né si può guardare al suo lavoro e alle sue parole come santi o considerarli immutabili. Si può dire che Dio sia umano perché Si è rivestito di carne, ma non si può considerare la Sua opera lavoro o dovere dell’uomo. Inoltre, i discorsi di Dio e le lettere di Paolo non possono essere messi sullo stesso piano, né si può parlare allo stesso modo del giudizio e castigo di Dio e delle parole di istruzioni dell’uomo. Vi sono, pertanto, principi che distinguono l’opera di Dio dal lavoro dell’uomo. Queste si differenziano in base alle loro essenze, non grazie alla portata dell’opera o alla sua temporanea efficienza. La maggior parte delle persone commette errori di principio su questo argomento. Ciò accade perché l’uomo guarda all’aspetto esteriore, che può ottenere, mentre Dio guarda all’essenza, che non può essere osservata con gli occhi fisici del genere umano. Se guardi alle parole e all’opera di Dio come ai doveri di un uomo medio e consideri il lavoro su larga scala dell’uomo come l’opera di Dio rivestito di carne, anziché il dovere che l’uomo compie, non ti stai forse sbagliando in linea di principio? Le lettere e le biografie dell’uomo si possono scrivere facilmente, ma solo sul fondamento dell’opera dello Spirito Santo. Tuttavia, i discorsi e l’opera di Dio non possono essere facilmente realizzati dall’uomo, né possono essere compresi dalla saggezza e dal pensiero umani, né le persone possono spiegarli a fondo dopo averli esplorati. Se tali questioni di principio non suscitano in voi alcuna reazione, allora la vostra fede, evidentemente, non è molto vera o affinata. Si può solo dire che la vostra fede sia colma di vaghezza, confusa e priva di principi. Senza neppure la comprensione delle più elementari questioni essenziali di Dio e dell’uomo, questo tipo di fede non è forse una fede che manca completamente di percettività?

Tratto da “Qual è il tuo atteggiamento nei confronti delle tredici lettere?” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 183 Gesù visse sulla terra per trentatré anni e mezzo; Egli venne per eseguire l’opera della crocifissione e, tramite di essa, Dio conquistò una parte di gloria. Quando Dio Si fece carne, fu capace di essere umile e nascosto e poté sopportare terribili sofferenze. Sebbene fosse Dio Stesso, patì ancora ogni tipo di umiliazione e insulto, e soffrì il dolore immenso di essere inchiodato alla croce per completare l’opera di redenzione. Dopo la conclusione di questa fase della Sua opera, nonostante la gente avesse visto che Dio aveva ottenuto grande gloria, essa non era la totalità della Sua gloria, bensì una parte di essa che Egli aveva conquistato grazie a Gesù. Anche se Gesù è stato in grado di sopportare ogni avversità, rimanere umile e nascosto, ed essere crocifisso per Dio, Dio ha conquistato solo una parte della Sua gloria, e questa gloria fu ottenuta in Israele. Dio detiene ancora un’altra parte di gloria: venire sulla terra per svolgere realmente la Sua opera e rendere perfetto un gruppo di persone. Durante la fase dell’opera di Gesù, Egli compì alcuni atti soprannaturali, ma lo scopo di quella tappa non era assolutamente solo quello di manifestare quei segni e quei prodigi. L’intento era principalmente quello di dimostrare che Gesù poteva soffrire ed essere crocifisso per Dio, che era in grado di sopportare un dolore terribile per amore Suo e che, nonostante Dio Lo avesse abbandonato, era ancora disposto a sacrificare la Sua vita per la volontà di Dio. Dopo che Dio ebbe completato la Sua opera in Israele e Gesù fu inchiodato alla croce, Dio venne glorificato e ne rese testimonianza di fronte a Satana. Voi non sapete, né avete visto, in che modo Dio Si è fatto carne in Cina, quindi come potreste comprendere che è stato glorificato? Quando Egli compie gran parte dell’opera di conquista in voi e voi rimanete saldi, questa fase dell’opera di Dio ha successo ed è parte della gloria di Dio. Vedete soltanto questo, e dovete essere ancora resi perfetti da Lui, dovete ancora darGli interamente il vostro cuore. Voi non riuscite ancora a cogliere la totalità di questa gloria; vedete soltanto che Dio ha già conquistato il vostro cuore, che non potete mai lasciarLo, che Lo seguirete fino alla fine e il vostro cuore non cambierà, e che questa è la gloria di Dio. In che cosa la si può vedere? Negli effetti della Sua opera sulle persone. Esse riconoscono l’amorevolezza di Dio, Lo serbano nei loro cuori e non sono disposti a lasciarLo: questa è la gloria di Dio. Quando la forza dei fratelli e delle sorelle delle Chiese sorge, possono amare Dio con il cuore e vedere la potenza suprema dell’opera da Lui svolta e la forza incomparabile delle Sue parole; quando vedono che queste ultime recano autorità e che Dio può iniziare la Sua opera nella città fantasma della Cina continentale; quando, anche nella debolezza, le persone prostrano il cuore davanti a Dio e sono disposte ad accettare le Sue parole; quando, pur sentendosi fragili e inadeguate, sono in grado di percepire che le parole di Dio sono talmente amabili e degne di essere custodite come tesori, allora si manifesta la gloria di Dio. Quando arriverà il giorno in cui le persone saranno rese perfette da Lui e saranno in grado di arrenderGlisi, di obbedirGli completamente e di affidare le loro prospettive e il loro destino nelle Sue mani, la seconda parte della gloria di Dio sarà stata del tutto conquistata. Vale a dire che, quando l’opera del Dio concreto sarà stata completata interamente, il Suo lavoro nella Cina continentale sarà giunto al termine; in altre parole, quando coloro che sono stati predestinati e scelti da Dio saranno stati perfezionati, allora Egli sarà glorificato. Dio affermò di aver portato la seconda parte della Sua gloria a Oriente, tuttavia questo è invisibile all’occhio umano. Dio ha recato la Sua opera a Oriente: Egli è già venuto in Oriente e questa è la Sua gloria. Oggi, malgrado la Sua opera non sia ancora stata completata, poiché Egli ha deciso di operare, verrà indubbiamente portata a compimento. Dio ha deciso di completare questa opera in Cina ed è determinato a rendervi completi. Egli, quindi, non vi offre alcuna alternativa: ha già conquistato i vostri cuori e tu devi proseguire, che lo desideri o meno; quando siete guadagnati da Lui, Egli è glorificato. Attualmente Dio non è ancora stato completamente glorificato, perché voi dovete ancora essere resi perfetti. Sebbene i vostri cuori siano già tornati a Dio, ci sono ancora molti punti deboli nella vostra carne, non siete in grado di compiacerLo, di prestare attenzione alla Sua volontà e possedete ancora molte cose negative di cui dovete sbarazzarvi, oltre al fatto che dovete ancora subire molte prove e molti affinamenti. Solo in quel modo la vostra indole di vita potrà cambiare e potrete essere guadagnati da Dio.

Tratto da “Un breve discorso a proposito di ‘Il Regno Millenario è arrivato’” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 184 All’epoca, l’opera di Gesù era finalizzata alla redenzione di tutta l’umanità. I peccati di tutti coloro che credevano in Lui venivano perdonati; bastava credere in Lui perché Egli ti redimesse; ovvero, se credevi in Lui, non eri più un peccatore, venivi liberato dai tuoi peccati. Questo è ciò che significava essere salvati ed essere giustificati dalla fede. Eppure, in coloro che credevano permaneva ancora ciò che era ribelle e contrario a Dio e che doveva lentamente essere rimosso. La salvezza, infatti, non significava che l’uomo fosse stato completamente guadagnato da Gesù, bensì che l’uomo non si trovava più sotto il dominio del peccato, ossia che gli erano stati perdonati i peccati. Bastava che tu credessi per non essere più schiavo del peccato. A quel tempo, Gesù compì molte cose incomprensibili per i Suoi discepoli e disse molte cose che la gente non capiva. Questo perché, in quel periodo, Egli non diede alcuna spiegazione. Così, diversi anni dopo che Egli aveva lasciato la terra, Matteo stilò la Sua genealogia, e altri ancora svolsero una notevole quantità di lavoro secondo la volontà dell’uomo. Gesù non era venuto per perfezionare e per guadagnare l’uomo, bensì per svolgere una fase dell’opera: portare alla luce il Vangelo del Regno dei Cieli e completare l’opera della crocifissione. Perciò, quando Gesù venne crocifisso, la Sua opera fu definitivamente conclusa. Tuttavia nella fase attuale, l’opera di conquista, ci sono ulteriori parole da dire, ulteriore lavoro da svolgere e numerosi processi da portare a compimento. Allo stesso modo, quindi, anche i misteri dell’opera di Gesù e di Jahvè devono essere rivelati, in modo che tutte le persone possano ricevere comprensione e chiarezza nella loro fede, perché questa è l’opera degli ultimi giorni e gli ultimi giorni sono la conclusione dell’opera di Dio, il tempo della conclusione di tale opera. Questa fase dell’opera ti deluciderà riguardo alla legge di Jahvè e alla redenzione di Gesù, ed è intesa principalmente a far sì che tu comprenda tutta l’opera del piano di gestione di Dio di 6.000 anni, apprezzi tutto il significato e la sostanza di questo piano di gestione di 6.000 anni e capisca lo scopo di tutta l’opera svolta da Gesù e le Sue parole e persino la tua cieca fiducia nella Bibbia e l’adorazione che nutri per la sacra Scrittura. Tutto ciò ti permetterà di comprendere a fondo. Arriverai a capire sia l’opera svolta da Gesù che l’opera odierna di Dio; comprenderai e contemplerai tutta la verità, la vita e la via. Nella fase dell’opera di Gesù, per quale motivo Egli è andato via senza svolgere l’opera conclusiva? Perché la fase svolta da Gesù non era l’opera conclusiva. Quando fu inchiodato alla croce, anche le Sue parole giunsero a conclusione; dopo la Sua crocifissione, la Sua opera terminò completamente. La fase attuale è diversa: dopo che tutte le parole saranno state proferite e dopo che il lavoro di Dio sarà interamente portato a termine, soltanto allora la Sua opera sarà conclusa. Durante la fase dell’opera di Gesù, molte parole non furono dette o non furono pienamente enunciate. Eppure a Gesù non importava quello che diceva o non diceva, perché il Suo ministero non era un ministero di parole; per questo motivo, dopo la Sua crocifissione, Egli Se ne andò. Quella fase dell’opera fu principalmente incentrata sulla crocifissione ed è dissimile da quella attuale. Questa fase dell’opera è principalmente finalizzata a completare, chiarire e portare tutta l’opera a una conclusione. Se le parole non vengono proferite nella loro totale completezza non ci sarà modo di concludere quest’opera, perché in questa fase tutta l’opera viene portata a termine e realizzata attraverso parole. A quell’epoca, gran parte dell’opera svolta da Gesù fu incomprensibile per l’uomo. Egli Se ne andò in silenzio e ancora oggi ci sono molte persone che non capiscono le Sue parole, che ne hanno una comprensione erronea e tuttavia continuano a ritenerla giusta, senza sapere che si sbagliano. Questa fase attuale porterà l’opera di Dio a una fine completa e ne fornirà la conclusione. Tutti arriveranno a comprendere e a conoscere il piano di gestione di Dio. Tutti i concetti dell’uomo, le sue intenzioni, la sua comprensione errata, le sue concezioni per quanto riguarda l’opera di Jahvè e di Gesù, le sue opinioni circa i Gentili e i suoi altri errori e deviazioni saranno corretti. L’uomo conoscerà tutti i sentieri giusti della vita, tutta l’opera svolta da Dio e tutta la verità. Quando tutto ciò accadrà, questa fase dell’opera giungerà al termine. L’opera di Jahvè è stata la creazione del mondo, è stata l’inizio; la fase attuale è la fine dell’opera, la sua conclusione. All’inizio, l’opera di Dio si svolse tra i prescelti d’Israele, e l’alba di una nuova epoca ebbe inizio nel più santo di tutti i luoghi. L’ultima fase dell’opera è portata avanti nel più impuro di tutti i paesi, per giudicare il mondo e portare l’età a termine. Nella prima fase, l’opera di Dio si svolse nel luogo più luminoso di tutti; l’ultima fase viene compiuta in quello più oscuro e questa oscurità verrà respinta, la luce irromperà e tutto il popolo sarà conquistato. Quando la gente di questo luogo estremamente impuro e oscuro sarà conquistata e l’intera popolazione riconoscerà che c’è un Dio il Quale è il vero Dio e ogni persona ne sarà assolutamente convinta, questo avvenimento verrà a sua volta utilizzato per attuare l’opera di conquista in tutto l’universo. Questa fase dell’opera è simbolica: una volta che l’opera dell’età attuale sarà portata a termine, il piano di gestione di 6.000 anni giungerà completamente alla fine. Una volta che coloro i quali risiedono nel più oscuro di tutti i luoghi saranno stati conquistati, va da sé che la stessa cosa accadrà anche in ogni altro luogo. In quanto tale, solo l’opera di conquista in Cina racchiude in sé un simbolismo significativo. La Cina incarna tutte le forze delle tenebre e il popolo della Cina rappresenta coloro che vivono nella carne e sotto il dominio di Satana e che sono creature di carne e sangue. Quello cinese è il popolo maggiormente corrotto dal gran dragone rosso, il quale manifesta la più forte opposizione nei confronti di Dio e la cui umanità è estremamente vile e impura; quindi esso è l’archetipo di tutta l’umanità corrotta. Ciò, ovviamente, non significa che gli altri paesi non abbiano alcun problema; le concezioni dell’uomo sono sempre le stesse e, sebbene le persone di questi paesi possano essere di buona levatura, se non conoscono Dio è verosimile che Gli si oppongano. Perché anche gli Ebrei contrastarono e sfidarono Dio? Perché i Farisei fecero lo stesso? Perché Giuda tradì Gesù? In quel tempo, molti dei discepoli non conoscevano Gesù. Perché, dopo la crocifissione e la risurrezione di Gesù, la gente continuò a non credere in Lui? La disobbedienza dell’uomo non è forse la stessa? Il punto è semplicemente che il popolo della Cina funge da esempio, e quando sarà conquistato da Dio diventerà un modello e un campione e servirà da riferimento per altri popoli. Perché ho sempre detto che voi siete un elemento ausiliario del Mio piano di gestione? È nel popolo cinese che la corruzione, l’impurità, l’ingiustizia, l’opposizione e la ribellione si manifestano nel modo più completo e si rivelano in tutte le loro varie forme. Da un lato, esso ha scarsa levatura; dall’altro, la sua esistenza e la sua mentalità sono mediocri ed estremamente arretrate, così come le sue abitudini, il suo ambiente sociale e le sue origini familiari. Anche la loro condizione è bassa. L’opera in questo luogo è simbolica, e dopo che questo lavoro di prova sarà stato realizzato nella sua interezza, l’opera successiva di Dio andrà molto meglio. Se questa fase dell’opera può essere completata, allora l’opera successiva procederà senza intoppi. Una volta che questa fase sarà stata portata a compimento sarà stato pienamente raggiunto un grande successo, e l’opera di conquista dell’universo intero giungerà alla sua conclusione definitiva.

Tratto da “La visione dell’opera di Dio (2)” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 185 Compiere l’opera sui discendenti di Moab adesso significa salvare coloro che sono caduti nelle tenebre più buie. Dio è disposto a ottenere gloria da loro sebbene siano stati maledetti, perché all’inizio erano tutti uomini nel cui cuore non c’era traccia di Dio; solo ottenere che gli uomini senza traccia di Dio nel cuore obbediscano a Dio e Lo amino è una vera conquista, e il frutto di quest’opera è il più prezioso e convincente. Solo così si conquista la gloria: è questa la gloria che Dio desidera conquistare negli ultimi giorni. Sebbene queste persone siano di umili condizioni, il fatto che ora siano in grado di conquistare una salvezza così grande è davvero un’elevazione da parte di Dio. Quest’opera è molto importante ed è tramite il giudizio che Egli conquista questi uomini. Non è Sua intenzione punirli, ma salvarli. Se Egli durante gli ultimi giorni stesse ancora compiendo l’opera di conquista in Israele, non avrebbe alcun valore; anche se portasse frutto, non avrebbe valore né particolare significato ed Egli non riuscirebbe a conquistare tutta la gloria. Egli sta operando su di voi, su coloro che sono caduti nel più buio dei luoghi, su coloro che sono i più arretrati, persone che non riconoscono che esiste un Dio e non Ne hanno mai saputo l’esistenza. Sono creature corrotte da Satana fino al punto di dimenticare Dio. Sono state accecate da Satana e non hanno consapevolezza dell’esistenza di un Dio nei cieli. In cuor vostro, adorate tutti degli idoli e Satana: non siete i più umili, i più arretrati tra gli uomini? Siete gli esseri carnali più umili, privi di qualsiasi forma di libertà personale, e soffrite anche di privazioni. Siete inoltre gli individui al più basso gradino di questa società, senza nemmeno la libertà della fede. In questo risiede l’importanza di operare su di voi. Operare oggi su di voi, i discendenti di Moab, non ha lo scopo di umiliarvi, bensì di svelare l’importanza dell’opera. Per voi è una grande elevazione. Un uomo dotato di ragionevolezza e discernimento dirà: “Sono un discendente di Moab. Non sono affatto degno di ricevere oggi una così grande elevazione da Dio o benedizioni così grandi. Per tutto ciò che faccio e dico, stando al mio rango e al mio valore, non sono minimamente degno di benedizioni così grandi da parte di Dio. Gli Israeliti nutrono un grande amore per Dio e la grazia di cui godono è elargita da Lui, ma il loro rango è molto più alto del nostro. Abramo era molto devoto a Jahvè e Pietro lo era molto a Gesù; la loro devozione era cento volte maggiore della nostra. Stando alle azioni da noi compiute, siamo del tutto indegni di godere della grazia di Dio”. Il servizio di queste persone in Cina non può essere affatto portato al cospetto di Dio. È un gran caos: il fatto che ora godiate di tanta grazia da parte di Dio è solo un segno della Sua elevazione! Quando avete ricercato l’opera di Dio? Quando avete sacrificato la vita per Lui? Quando avete prontamente rinunciato alla famiglia, ai genitori e ai figli? Nessuno di voi ha pagato un prezzo alto! Se non ci fosse stato lo Spirito Santo a incoraggiarvi, quanti di voi sarebbero stati capaci di sacrificare tutto? Fino a oggi avete seguito solo sotto costrizione. Dov’è la vostra devozione? Dov’è la vostra obbedienza? Stando alle vostre azioni, meritavate di essere distrutti tanto tempo fa: di essere tutti spazzati via. Cosa vi dà il diritto di godere di benedizioni così grandi? Non ne siete minimamente degni! Chi tra di voi ha forgiato il proprio cammino? Chi tra di voi ha trovato da solo la vera via? Siete tutti dei miserabili, pigri, ingordi e in cerca di agiatezza! Pensate di essere grandi? Cosa avete da vantarvi? Anche non tenendo conto che siete discendenti di Moab, la vostra natura o il vostro luogo di nascita sono i migliori? Anche non tenendo conto che siete suoi discendenti, non siete forse tutti figli di Moab fino al midollo? La verità dei fatti si può cambiare? Svelare la vostra natura adesso è una mistificazione della verità dei fatti? Guardate il vostro servilismo, la vostra vita e il vostro carattere: non sapete di essere gli ultimi tra gli ultimi del genere umano? Cosa avete da vantarvi? Guardate la vostra posizione nella società. Non siete forse al livello più basso? Pensate che Mi sia sbagliato nel parlare? Abramo ha offerto in sacrificio Isacco. Cosa avete offerto voi? Giobbe ha offerto tutto in sacrificio. Cosa avete offerto voi? In tantissimi si sono immolati, hanno sacrificato la vita e versato il loro sangue al fine di cercare la vera via. Voi avete pagato quel prezzo? Al confronto, non avete affatto titolo per godere di tanta grazia. Dire oggi che siete discendenti di Moab vi fa torto? Non sopravvalutatevi. Non avete niente di cui vantarvi. Una così grande salvezza, una così grande grazia vi vengono concesse gratuitamente. Non avete sacrificato nulla eppure godete liberamente della grazia. Non provate vergogna? Questa vera via è qualcosa che avete cercato e scoperto da soli? Non è stato forse lo Spirito Santo che vi ha spinti ad accettarla? Non avete mai avuto a cuore la ricerca, men che mai la ricerca e la brama della verità. Ve ne siete solo stati a guardare e a godervela; avete guadagnato questa verità senza il minimo sforzo. Che diritto avete di lamentarvi? Tu pensi di essere di grandissimo valore? In confronto a coloro che hanno sacrificato la vita e versato il loro sangue, cosa avete da lamentarvi? Distruggervi adesso sarebbe giusto e naturale! Non avete altra scelta che obbedire e seguire. Siete semplicemente indegni! La maggior parte di voi è stata chiamata a farsi avanti, ma se il vostro ambiente non vi avesse costretti o se non foste stati chiamati, non avreste avuto la minima volontà di farvi avanti. Chi è disposto ad accollarsi una tale rinuncia? Chi è disposto a rinunciare ai piaceri della carne? Siete tutti persone che godono avidamente degli agi e cercano una vita sfarzosa! Avete guadagnato così grandi benedizioni, cos’altro avete da dire? Che lamentele avete? Vi è stato permesso di godere delle più grandi benedizioni e della grazia più abbondante dal cielo e oggi vi viene rivelata un’opera mai compiuta sulla terra. Non è una benedizione? Siete castigati a questo modo oggi perché avete resistito a Dio ribellandovi a Lui. A causa di questo castigo avete visto la misericordia e l’amore di Dio e in misura maggiore avete visto la Sua giustizia e santità. A causa di questo castigo e del sudiciume dell’umanità, avete visto la grande potenza di Dio e la Sua santità e grandezza. Questa non è forse la più rara delle verità? Non è una vita dotata di significato? L’opera che Dio compie è piena di significato! Pertanto, più basso è il vostro rango, più è la dimostrazione del fatto che siete elevati da Dio e del grande valore che ha la Sua opera odierna su di voi. È semplicemente un tesoro inestimabile che non si può ottenere in nessun altro luogo! In tutte le età nessuno ha goduto di una salvezza così grande. Il fatto che le vostre condizioni siano umili mostra quanto sia grande la salvezza di Dio e che Dio è fedele all’umanità: Egli salva, non distrugge.

Tratto da “Il significato di salvare i discendenti di Moab” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 186 Quando Dio è venuto sulla terra, non apparteneva al mondo e non Si è fatto carne per godere di esso. Il luogo in cui la Sua opera avrebbe rivelato la Sua indole e sarebbe stata più significativa è quello della Sua nascita. Che si tratti di una terra santa o di una terra di lordura, qualunque sia il luogo in cui Egli opera, Egli è santo. Ogni cosa al mondo è stata creata da Lui, sebbene tutto sia stato corrotto da Satana, e tuttavia ogni cosa appartiene comunque a Lui; è tutto nelle Sue mani. Egli viene in una terra di lordura e vi opera per rivelare la Sua santità; lo fa solo per la Sua opera, ovvero sopporta grandi umiliazioni per svolgere tale opera al fine di salvare gli uomini di questa sudicia terra. Lo fa per recare testimonianza, per il bene di tutta l’umanità. Ciò che quest’opera mostra è la giustizia di Dio ed essa si presta meglio a palesare la Sua supremazia. La Sua grandezza e rettitudine si manifestano nel recare salvezza a un gruppo di uomini umili che gli altri disprezzano. Essere nato in una terra di lordura non dimostra assolutamente che Egli è umile: permette invece a tutto il creato di vedere la Sua grandezza e il Suo vero amore per il genere umano. Più Egli agisce in questo modo, più rivela il Suo amore puro, il Suo amore impeccabile per l’uomo. Dio è santo e giusto. Anche se è nato in una terra sudicia, e anche se vive con quella gente colma di sudiciume, proprio come nell’Età della Grazia Gesù ha vissuto con i peccatori, la Sua opera in ogni sua sfumatura non viene forse compiuta per la sopravvivenza di tutto il genere umano? Non viene fatto tutto affinché l’umanità possa ottenere una grande salvezza? Duemila anni fa, Egli visse per un certo numero di anni con i peccatori. Lo fece a scopo di redenzione. Oggi vive con un gruppo di persone sudicie e umili. Lo fa a scopo di salvezza. Tutta la Sua opera non è per il bene di voi esseri umani? Se non fosse per salvare l’umanità, perché sarebbe vissuto e avrebbe sofferto per tanti anni con i peccatori dopo essere nato in una mangiatoia? E se non fosse per salvare l’umanità, perché tornare nella carne una seconda volta, nascere in questa terra dove si radunano i demoni e vivere con questi uomini profondamente corrotti da Satana? Dio non è fedele? Quale parte della Sua opera non è stata compiuta per l’umanità? Quale parte non è stata compiuta per il vostro destino? Dio è santo: questo è immutabile! Non è contaminato dal sudiciume, sebbene sia venuto in una terra di lordura; tutto ciò può solo significare che l’amore di Dio per l’umanità è estremamente disinteressato e che la sofferenza e l’umiliazione che Egli sopporta sono grandissime! Non sapete dell’enorme umiliazione che subisce per tutti voi e per il vostro destino? Invece di salvare grandi personalità o i rampolli di famiglie ricche e potenti, Si impegna a salvare coloro che sono umili e disprezzati. Non è forse un segno della Sua santità? Non è forse un segno della Sua giustizia? Per la sopravvivenza di tutto il genere umano, Egli ha preferito nascere in una terra di lordura e subire ogni umiliazione. Dio è autentico: non compie un’opera fasulla. Non è forse vero che ogni fase della Sua opera è stata compiuta in questo modo così concreto? Sebbene tutti Lo denigrino dicendo che siede a tavola con i peccatori, sebbene tutti si burlino di Lui dicendo che vive con i figli del sudiciume, con le persone più umili, Egli comunque dà tutto Se Stesso e tuttavia viene ancora rifiutato in questo modo tra gli esseri umani. La sofferenza che patisce non è più grande della vostra? L’opera che compie non ha forse più valore del prezzo da voi pagato? Siete nati in una terra di lordura, eppure avete guadagnato la santità di Dio. Siete nati in una terra dove si radunano i demoni, eppure avete ricevuto una grande protezione. Che scelta avete? Che lamentele avete? La sofferenza che Egli ha patito non è più grande di quella patita da voi? Egli è venuto sulla terra e non ha mai goduto dei piaceri del mondo umano. Egli detesta quelle cose. Dio non è venuto sulla terra per vederSi offrire dall’uomo cose materiali, e neppure per godere del cibo, del vestiario e degli ornamenti dell’uomo. A Lui non importano queste cose; è venuto sulla terra a soffrire per l’uomo, non per godere delle ricchezze terrene. È venuto per soffrire, per operare e per completare il Suo piano di gestione. Non ha scelto un bel posto, non ha scelto di vivere in un’ambasciata o in un hotel di lusso e non ha nemmeno uno stuolo di servi che Lo accudiscono. Sulla base di ciò che avete visto, non sapete se è venuto per operare o per divertirSi? I vostri occhi non vedono? Quanto vi ha dato? Sarebbe in grado di guadagnare la gloria, se fosse nato in un luogo confortevole? Riuscirebbe a compiere l’opera? Se così facesse, la Sua scelta avrebbe un qualche significato? Riuscirebbe a conquistare completamente il genere umano? Riuscirebbe a riscattare gli uomini dalla terra di lordura? Basandosi sulle proprie nozioni, gli uomini chiedono: “Perché, dal momento che Dio è santo, è nato in questo nostro luogo di lordura? Tu odi e detesti noi sudici esseri umani; detesti la nostra resistenza e ribellione, e allora perché vivi con noi? Sei un Dio supremo. Saresti potuto nascere in qualsiasi luogo, e allora perché sei dovuto nascere proprio in questa terra di lordura? Ci castighi e ci giudichi ogni giorno e sai bene che siamo i discendenti di Moab, quindi perché vivi ancora in mezzo a noi? Perché sei nato in una famiglia di discendenti di Moab? Perché l’hai fatto?” Questo vostro modo di pensare è completamente irragionevole! Solo un’opera siffatta consente agli uomini di vedere la Sua grandezza, la Sua umiltà e invisibilità. Egli è disposto a sacrificare ogni cosa per la Sua opera e ha patito tutte le sofferenze per amore di essa. Egli agisce per il bene del genere umano e, cosa ancora più importante, per conquistare Satana, in modo tale che tutte le creature possano sottomettersi al Suo dominio. Solo questa è un’opera importante e preziosa.

Tratto da “Il significato di salvare i discendenti di Moab” in “La Parola appare nella carne”

La Parola quotidiana di Dio Estratto 187 All’epoca in cui Gesù operava in Giudea lo faceva apertamente, ma ora Io opero e parlo tra voi in segreto. I miscredenti ne sono completamente all’oscuro. La Mia opera tra voi è inaccessibile a coloro che si trovano all’esterno. Queste parole, questi castighi e giudizi, sono noti soltanto a voi e a nessun altro. Tutta quest’opera è compiuta tra voi e svelata solo a voi; nessuno dei miscredenti ne è al corrente, perché non è ancora giunto il momento. Questi uomini che si trovano qui sono prossimi ad essere resi completi dopo aver sopportato dei castighi, ma coloro che sono all’esterno non ne sanno nulla. Quest’opera è troppo nascosta! A loro il Dio incarnato è celato, ma per coloro che sono nel flusso di questa corrente si può dire che Egli sia alla luce del sole. Sebbene in Dio tutto sia alla luce del sole, tutto sia rivelato e tutto sia lasciato libero, ciò vale soltanto per coloro che credono in Lui; quanto agli altri, i miscredenti, niente è reso noto. L’opera che attualmente viene svolta tra voi e in Cina è tenuta segreta per impedire che loro ne vengano al corrente. Se dovessero venire a conoscenza di quest’opera, non farebbero che condannarla e assoggettarla a persecuzioni. Non crederebbero ad essa. Operare nella nazione del gran dragone rosso, questo luogo arretratissimo, non è un compito facile. Se quest’opera fosse messa alla luce del sole sarebbe impossibile proseguirla. È semplicemente impossibile attuare questa fase dell’opera in questo luogo. Se venisse attuata alla luce del sole permetterebbero mai che proseguisse? Non si esporrebbe così l’opera a un rischio ancora maggiore? Se anziché essere dissimulata fosse svolta come all’epoca di Gesù, quando Egli guariva i malati e scacciava i demoni in modo spettacolare, i diavoli non l’avrebbero forse “presa prigioniera” già da molto tempo? Sarebbero in grado di tollerare l’esistenza di Dio? Se entrassi ora nelle sinagoghe per predicare e tenere sermoni, non sarei stato fatto a pezzi molto tempo fa? E se così fosse stato, come sarebbe potuta proseguire la Mia opera? Il motivo per cui non vengono apertamente manifestati né segni né miracoli è favorire l’occultamento. Così, per i miscredenti, la Mia opera non può essere né vista, né conosciuta né scoperta. Se questa fase dell’opera fosse attuata allo stesso modo in cui lo è stata quella di Gesù nell’Età della Grazia, non potrebbe essere salda com’è ora. Quindi, operare segretamente in questo modo reca beneficio a voi e all’opera tutta. Quando l’opera di Dio sulla terra giungerà al termine, vale a dire quando avrà fine quest’opera segreta, questa fase dell’opera salirà prepotentemente alla ribalta. Tutti sapranno che in Cina c’è un gruppo di vincitori; tutti sapranno che Dio incarnato è in Cina e che la Sua opera è giunta al termine. Solo allora all’uomo balenerà la domanda: come mai in Cina non si è ancora manifestato alcun declino o crollo? Salterà fuori che Dio sta personalmente realizzando la Sua opera in Cina e ha perfezionato un gruppo di uomini rendendoli vincitori.

Tratto da “Il mistero dell’incarnazione (2)” in “La Parola appare nella carne”

Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente Se hai ancora domande o confusione nella tua fede, puoi contattaci su Messenger.
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