Verità supposte

Jovanotti ancora sotto accusa per il suo Jova Beach Tour


Problemi zero, problemi a non finire” canta Jovanotti – al secolo Lorenzo Cherubini – in una delle sue più famose canzoni: Ragazzo fortunato. E di problemi, a quanto pare, ne sta provocando il suo Beach Tour. Sono passati trenta anni e passa da quando quel ragazzino magro e col cappello capovolto proponeva pezzi orecchiabili e portava un genere fino ad allora sconosciuto alla massa italiana: il Rap. Oggi diventato, forse, il genere più proposto. Anche con una estremizzazione trash: il Trap. Cantava anche “No Vasco, no Vasco, io non ci casco per quelli che la notte ritornano alle tre”. Eppure fu proprio il Blasco a credere ancora in lui quando ormai nessuno lo faceva. Dicendo “Jovanotti ha solo iniziato”. E così Lorenzo negli anni ‘90 smise i panni del rapper e indossò quelli del cantautore. Con sempre al suo fianco il fido bassista Saturnino. Scrivendo brani sentimentali che hanno lasciato il segno, come Serenata Rap, Bella, Un raggio di sole, ma anche la ritmata L’ombelico del Mondo. Poi arrivarono gli anni 2000 e con essi il cantante romano dalla barba incolta e dalla “S” sofferta, lanciò pezzi come Mi fido di te, A te, Le tasche piene di sassi, Baciami ancora. E pezzi più rock come Tanto o che sconfinano nella dance come Sabato. Riscuotendo sempre un grande successo. Ora però a tenere banco è il suo Beach Tour, considerato dagli ambientalisti in una vera minaccia all’ambiente. Almeno per tre tappe. CONTINUA A LEGGERE