Le elezioni europee sono passate già da qualche giorno (qui l’approfondimento) e ora all’interno del Governo e del Movimento cinque stelle, è partita la resa dei conti.
Matteo Salvini, trionfatore con il 34%, batte cassa. Non chiedendo più Ministeri e Sottosegretariati, ma spingendo per i temi a lui più cari. Mentre il Movimento cinque stelle, che ha visto quasi dimezzare i suoi voti in un anno (da 32 a 17), ha messo in discussione la leadership di Luigi Di Maio tramite voto su Rousseau. Che però lo ha confermato con l’80% dei voti.
Ancora, ha visto polemizzare qualche big, che ha accusato il movimento di essersi snaturato (Paragone si è anche dimesso da senatore in rotta con Di Maio). E ha visto il ritorno di Alessandro Di Battista, il pasionario che forse ha capito che stare con un piede dentro e uno fuori non aiuta certo il movimento.
Riguardo il voto degli italiani all’estero, spesso accusato di presunti brogli e sospetti, emerge un dato assurdo. Con una ragione che sa di ingiustizia.