Il caro buon Keynes torna sempre di moda. Soprattutto in tempi di crisi e di Coronavirus. L’economista britannico, all’anagrafe John Maynard Keynes, vate dell’intervento pubblico statale nell’economia con misure di politica di bilancio e monetaria. Nel caso in cui un’insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione nel sistema capitalista. Promuovendo quindi un tipo di economia mista. Le sue tesi furono formulate negli anni ‘30 (più precisamente dal ‘36), come risposta alla Grande depressione del ‘29 che svelò per la prima volta tutti i limiti di una economia capitalista, e ispiratrice del New Deal del dopoguerra. Keynes torna in auge ogni qualvolta sono in corso profonde crisi economiche, dove si invoca l’intervento economico statale per sollecitare l’economia depressa. Il precedente più recente è il 2008, quando lo scandalo sub-prime spinse perfino il governo americano a metterci soldi pubblici per salvare il salvabile. Ed ora, in tempo di Coronavirus, Keynes torna di moda anche tra tutti quegli economisti che professano un arretramento dello Stato nell’economia. Alias, una riduzione della spesa pubblica. Ecco una lista di chi si è ricreduto. CONTINUA A LEGGERE
Da Monti a Cottarelli: tutti gli anti-Stato che hanno cambiato idea con il Coronavirus
Il caro buon Keynes torna sempre di moda. Soprattutto in tempi di crisi e di Coronavirus. L’economista britannico, all’anagrafe John Maynard Keynes, vate dell’intervento pubblico statale nell’economia con misure di politica di bilancio e monetaria. Nel caso in cui un’insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione nel sistema capitalista. Promuovendo quindi un tipo di economia mista. Le sue tesi furono formulate negli anni ‘30 (più precisamente dal ‘36), come risposta alla Grande depressione del ‘29 che svelò per la prima volta tutti i limiti di una economia capitalista, e ispiratrice del New Deal del dopoguerra. Keynes torna in auge ogni qualvolta sono in corso profonde crisi economiche, dove si invoca l’intervento economico statale per sollecitare l’economia depressa. Il precedente più recente è il 2008, quando lo scandalo sub-prime spinse perfino il governo americano a metterci soldi pubblici per salvare il salvabile. Ed ora, in tempo di Coronavirus, Keynes torna di moda anche tra tutti quegli economisti che professano un arretramento dello Stato nell’economia. Alias, una riduzione della spesa pubblica. Ecco una lista di chi si è ricreduto. CONTINUA A LEGGERE