Pesche ripiene, ricetta estiva dal gusto rètro

Questa è una ricetta un po’ “della nonna”, anche se la faceva mia mamma, so che veniva realizzata anche più in là negli anni.

La pesca è l’elemento principale, frutto della stagione estiva, dolce e succoso. Io uso le pesche noci perché non mi piace sentire in bocca la buccia con il pelo (mi fa venire i brividi, stessa cosa con le albicocche, che mi piacciono moltissimo ma faccio fatica a mangiarle per lo stesso motivo).

1981

Ingredienti per 4 persone:

2 pesche appena mature

mezza tazza di amaretti

3 cucchiaiate di cacao amaro in polvere

facoltativo: zucchero, latte

Come vedete servono davvero pochissime cose per la realizzazione. L’unico “problema” a mio avviso è che per la cottura bisogna accendere il forno, cosa che può risultare fastidiosa in estate, con il caldo! Si possono eventualmente preparare la sera, quando rinfresca… Io ho la fortuna di avere una seconda cucina in taverna, e di solito le cuocio lì, che fa meno afa. In questi giorni il caldo sta dando una tregua, per cui penso che ne preparerò ancora!

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La procedura è davvero semplice, anche per chi è alle prime armi:

Tagliare le pesche a metà, verticalmente, ruotare con le mani, in senso opposto, ciascuna metà, per aprire la pesca. Rimuovere con un cucchiaino il nocciolo, poi, con lo stesso cucchiaino allargare un po’ l’incavo dove c’era il nocciolo, mettendo in una ciotola la polpa e il succo che togliete.

Posizionare le 4 metà delle pesche, con il foro verso l’alto, in un piatto o in una placca da forno, ricoperta da carta oleata da forno. Sbriciolare a mano gli amaretti nella stessa ciotola con la polpa e il liquido della pesca, poi aggiungere il cacao in polvere (eventualmente, dello zucchero). Amalgamare bene il composto con un cucchiaio ed aggiungere qualche goccia di latte se risultasse troppo secco.

Poi distribuire l’impasto dentro l’incavo delle pesche, pressando leggermente. Ora sono pronte per essere infornate, 150/170° per circa 15/20 minuti, controllate la cottura. Le pesche devono cominciare a perdere un po’ di liquido e raggrinzirsi leggermente (questo significa che sono cotte).

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Servire tiepide o fredde, anche il giorno dopo. Si possono accompagnare a del gelato, per esempio alla vaniglia, a della crema pasticcera o a dello zabaglione anche aromatizzato (basta lasciare in infusione quando è ancora tiepido un rametto di rosmarino o di lavanda che toglierete prima di guarnire il piatto).