Lo scorso 16 Novembre ha avuto luogo il Convegno UGDEC, l’Unione dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Parma.
Il capoluogo parmense ha dunque ospitato un evento di rilevanza nazionale che ha chiarito agli astanti, una volta di più, l’importanza del Trust come strumento di riferimento per la Gestione Patrimoniale.
A dispetto delle convinzioni distorte del passato, che vedevano nel Trust solo un complicato strumento atto all’elusione fiscale, oggi sono sempre di più gli italiani che, sulla scia di quanto avviene già da tempo nel resto d’Europa, identificano nel Trust una possibilità concreta in grado di assicurare guadagno ed ottimizzazione fiscale.
Con il rapporto fiduciario che si instaura tra disponente e trustee, infatti, ha luogo un conferimento di capitali che il professionista gestisce come se fossero di sua proprietà, occupandosi di garantire il vantaggio predefinito al beneficiario del Trust.
Dopo di noi: una beve introduzione
Il Trust, istituto di origine anglosassone, è stato identificato come strumento di riferimento anche per l’attuazione delle tutele sancite nei confronti dei disabili gravi a seguito dell’introduzione della Legge Dopo di Noi. Attraverso l’istaurazione di questo trust, è possibile tutelare e garantire un futuro degno anche ai soggetti disabili rimasti senza familiari, per poter avere comunque delle possibilità in linea con le loro esigenze.
Marco Zoppi, con GCT anche il trust in Italia
Per sostenere tutti i migliori progetti di tutela e di inclusione sociale dei disabili gravi, il Governo ha disposto lo stanziamento di 6,5 Milioni di Euro per l’Emilia Romagna.
L’importante cifra, seconda sola ai 15 Milioni destinati alla Lombardia, non è stata invece corrisposta a numerose altre regioni, che non hanno ancora presentato progetti validi: Global Capital Trust e Marco Zoppi (CEO della stessa GCT) auspicano per queste un immediato cambio di rotta ed una rapida comprensione della grande importanza sociale delle nuove misure di legge.
