Matrimonio e Sposa

Significato del matrimonio e leggi che lo regolano


Il matrimonio, inteso come unione di due persone finalizzata alla formazione di una famiglia, esiste sin dall’antichità, con forme e regole diverse che si sono evolute nel tempo.

Nell′ antica Roma

La parola matrimonio deriva dal latino matrimonium che ha per radice mater (madre). Nell’antica Roma, il matrimonio era un’istituzione fondata sul diritto naturale, definita come unione sessuale di un uomo e di una donna. In una prima fase, presupponeva la sottomissione della donna all’autorità (manus) dell’uomo: questa forma di matrimonio, cum manu, riconosceva all’uomo, nei confronti della moglie, un potere analogo a quello esercitato sui figli e sugli schiavi. Successivamente, al matrimonio cum manu subentrò il matrimonio sine manu, fondamentalmente libero e basato sul consenso degli sposi. Dal fatto che il matrimonio non si basi più su unione fisica ma sul consenso, derivano alcune importanti conseguenze, tra cui la legittimazione del divorzio, sia consensuale sia su iniziativa di uno dei due coniugi.

Con il Cristianesimo

La Chiesa cristiana, che riconosceva le unioni contratte secondo il diritto romano, rese ilmatrimonio un sacramento e, in quanto tale, sacro e indissolubile. Dopo l’Editto di Milano, nel 313, la Chiesa richiese alcune modifiche al diritto vigente in merito al matrimonio: sollecitò l’introduzione del divieto di divorzio e di secondo matrimonio dei vedovi. Solo un paio di secoli più tardi l’imperatore Giustiniano ridusse i motivi legittimi di divorzio unilaterale e soppresse quello consensuale (reintrodotto pochi decenni dopo dal suo successore).

Nel Medioevo

In quest’epoca, la Chiesa in parte accettò le regole del diritto germanico (che, a differenza del diritto romano, non riconoscevano alcuna autonomia alla volontà degli sposi), pur ripudiandone alcuni aspetti, come divorzio e concubinato (Carlo Magno ebbe legittimamente 4 concubine). A fine 800 la visione della vita matrimoniale venne riconsiderata e papa Niccolò I affermò, per la prima volta, il fondamento consensuale delmatrimonio. Durante il Medioevo, la Chiesa ampliò notevolmente la nozione di incesto, estendendo la consanguineità fino al settimo grado e, di fatto, impedendo il matrimonio in un raggio di parentela molto più ampio rispetto a quanto consentito dal diritto romano. Fu in questa fase che, assumendosi il compito di indagare su eventuali consanguineità, separando sposi incestuosi e annullando matrimoni, la Chiesa assunse un vero e proprio ruolo giuridico. E ben presto il matrimonio entrò nel diritto canonico e divenne una cerimonia religiosa nella quale il prete, dopo aver accertato l’assenza di rapporti di consanguineità, accertava negli sposi l’esistenza della libera volontà di contrarre matrimonio.

La Controriforma

Nel Concilio di Trento, nel 1563, la Chiesa definì solennemente la natura sacramentale del matrimonio, condannando le dottrine protestanti che l’avevano negata. Lutero, che riconosceva l’origine divina del matrimonio, sosteneva che fosse stato istituito non in rapporto al problema della salvezza, ma in rapporto all’ordine naturale dei rapporti umani e, quindi, non era da considerarsi sacramento. Per queste ragioni, Lutero reinserì ilmatrimonio nel diritto civile, ammettendo anche casi di divorzio. Da allora, il matrimonio civile si andò affermando nei Paesi protestanti, mentre in quelli cattolici restò competenza del diritto canonico fino alla Rivoluzione francese, quando la competenza della materia matrimoniale venne affidata al diritto civile e pian piano si estese in tutta Europa. In Italia, il matrimonio venne reintrodotto nel codice civile nel 1865; i Patti Lateranensi, nel 1929, introdussero invece un doppio regime, riconoscendo effetti civili aimatrimoni celebrati con rito cattolico.

Perchè sposarsi?

Il matrimonio è la decisione di formare una famiglia, è l’impegno di trascorrere la propria vita a fianco della persona amata, è la legittimazione dell’unione da leggi civili e religiose. Il suo significato è riassunto nella formula che gli sposi sono invitati a recitare: "… accolgo te come mia/o sposa/o, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e di onorarti tutti i giorni della mia vita". L’assunzione di questo impegno, tramite la presa di coscienza e l’accettazione a voce alta di regole, viene effettuata di fronte alle persone invitate, quindi quelle più vicine agli sposi, e rappresenta per questo un impegno di fronte a tutta la società.

La scelta della data in cui sposarsi

Nella scelta della stagione in cui sposarsi influiscono senz’altro i gusti personali, che possono far propendere – come nella maggioranza dei casi – per la stagione primaverile ed estiva, o possono far scegliere la stagione autunnale e invernale. Un fattore da non sottovalutare nell’identificazione della data è legato alla disponibilità della struttura desiderata, per la cerimonia e per il ricevimento: le chiese più ambite, così come i ristoranti, possono avere liste di attesa lunghe anche un anno, soprattutto nei mesi tradizionalmente ‘preferiti’ per il matrimonio (maggio, giugno e settembre).

Credenze e superstizioni nella scelta della data

Innumerevoli, e a volte contraddittorie, le credenze e le superstizioni popolare legate alla scelta della data. Per quanto riguarda la scelta del mese: Riguardo, invece, al giorno della settimana:

Gli inviti al matrimonio

Una volta stabilita la data delle nozze, il luogo della cerimonia e quello del ricevimento, e definita la lista degli invitati, è necessario spedire le partecipazioni, di norma via posta o consegnandole a mano almeno due mesi prima del matrimonio. Insieme alle partecipazioni, si preparano anche gli inviti destinati a coloro che si desidera siano presenti al ricevimento successivo alla cerimonia e i bigliettini da inserire nelle bomboniere. È consigliabile ordinare le partecipazioni almeno tre o quattro mesi prima del matrimonio, in un numero superiore a quello degli invitati per poter gestire eventuali dimenticanze o cambiamenti. Partecipazioni e bigliettini per le bomboniere possono avere un valore aggiunto, se gli sposi sostengono una scelta solidale: tante le associazioni che offrono il servizio di personalizzazione e stampa di partecipazioni e i bigliettini, e utilizzano poi i contributi ricevuti per lo svolgimento delle loro attività.

I testimoni di nozze

Il testimone è una figura chiave nella celebrazione del matrimonio. Dal punto di vista istituzionale, ha il compito di porre la propria firma al termine del rito, a testimonianza della autenticità e regolarità della celebrazione. Inoltre, il testimone conserva le fedi degli sposi durante la celebrazione, per poi passarle al sacerdote o direttamente allo sposo (nel caso di rito civile). Dal punto di vita affettivo, il testimone è una persona che svolge un ruolo importante nella vita degli individui che si stanno per sposare, un parente stretto o un carissimo amico. Il suo compito è anche quello di aiutare gli sposi nei preparativi e di assisterli anche dal punto di vista morale.

Matrimonio: il rito religioso

Il rito del matrimonio cattolico può essere scelto da due sposi entrambi di fede cattolica, viene celebrato in chiesa da un sacerdote e richiede, oltre agli adempimenti burocratici, anche la frequentazione da parte degli sposi di un corso prematrimoniale e un giuramento di fronte al sacerdote, da effettuare circa 90 giorni prima della data delle nozze, in seguito al quale verranno preparate le pubblicazioni religiose. Complessivamente, per chi sceglie questo rito è consigliabile iniziare i preparativi, a livello di pratiche e documenti, almeno sei mesi prima della data prescelta. I tempi possono allungarsi nel caso siano necessarie dispense particolari, o nel caso in cui i fidanzati desiderino sposarsi in una chiesa che non è la parrocchia di appartenenza di nessuno dei due.

Corso prematrimoniale

Il corso di preparazione al matrimonio cattolico prevede una decina di incontri (in media) tra le coppie e il sacerdote della parrocchia scelta (quella di lei, di lui o della futura residenza degli sposi). Spesso durante il corso sono previsti interventi di educatori o coppie già spostate all’interno della comunità. Il contenuto del corso è mirato, prevalentemente, a far riflettere i giovani fidanzati sul significato del matrimonio, sul cammino di coppia che andranno a percorrere e sul significato della nuova famiglia che si accingono a costituire.

Matrimonio civile: documenti necessari

I documenti necessari per il matrimonio civile sono i seguenti: Nel caso uno dei due fidanzati sia divorziato, dovrà presentare la sentenza di divorzio. Nel caso uno dei due fidanzati sia vedovo, dovrà presentare l’atto di morte del coniuge defunto. Dopo che i futuri sposi hanno richiesto questi documenti al Comune, gli incaricati elaboreranno la domanda di matrimonio e contatteranno i futuri sposi per fissare la data del giuramento di matrimonio. In seguito al giuramento, verranno esposte le pubblicazioni nei Comuni di residenza di entrambi i fidanzati, complete di generalità degli promessi sposi e del luogo di celebrazione delle nozze. Lo scopo delle pubblicazioni è di rendere noto a tutti il prossimo matrimonio, in modo che chiunque ne abbia motivo possa opporsi. Quattro giorni dopo il termine delle pubblicazioni, l’Ufficiale di Stato Civile rilascia il nulla osta al matrimonio e i fidanzati possono celebrare le nozze nei successivi 180 giorni.

Il matrimonio misto

Il matrimonio detto "misto" è quello contratto tra una parte di fede cattolica e una non cattolica (battezzata o no). Questo tipo di celebrazione avviene in Chiesa e prevede che il coniuge non cattolico non sia partecipe in modo attivo al sacramento cattolico: per esempio, non parteciperà all’eucarestia, né pronuncerà le formule matrimoniali del matrimonio cattolico. Per la preparazione del matrimonio misto, è consigliabile richiedere l’aiuto del parroco.

Il ricevimento di nozze

Il ricevimento, a partire dalla scelta del luogo, rispecchierà l’impostazione che gli sposi hanno voluto dare al giorno delle nozze: sarà quindi in linea con lo stile e il tono delmatrimonio, in armonia con l’impostazione della cerimonia. Alcune scelte relative al ricevimento dipendono esclusivamente dal gusto e dal modo di essere degli sposi. Altre, invece, sono necessariamente influenzate da altri fattori, che determinano l’organizzazione logistica del ricevimento. Tra questi è fondamentale tener presente:

La licenza di matrimonio

I lavoratori possono richiedere una licenza di matrimonio dal lavoro, per poter festeggiare al meglio il giorno delle proprie nozze e per fare la tradizionale luna di miele. La licenza o congedo matrimoniale è di fatto una sospensione retribuita del lavoro in occasione del matrimonio, fissato dai vari CCNL in 15 giorni di calendario, che sono quindi esclusi dal conto ferie. Le leggi che regolano questa tipologia di permessi sono la R.D.L. 1334 del 1937 per gi impiegati e il contratto collettivo interconfederale del 1941 per gli operai,  entrambe le normative sono state poi riprese dai singoli contratti collettivi che ne definiscono durata e modalità. I futuri sposi dovranno quindi chiedere con adeguato anticipo la licenza di matrimonio al proprio datore di lavoro. Il congedo di matrimonio spetta a tutti i lavoratori dipendenti assunti da almeno una settimana, ovviamente a entrambi i coniugi che ne fanno richiesta. Il periodo di licenza per il matrimonio deve essere fruito in modo consecutivo in quanto non vi è la possibilità di frazionarlo. L’inizio del periodo di permesso coincide solitamente con la data del matrimonio, ma c’è anche la possibilità di fruirne entro trenta giorni dalla cerimonia, in base alle esigenze aziendali. Normalmente la licenza di matrimonio viene utilizzata dagli sposi per il viaggio di nozze, sarebbe quindi consigliato definire prima col datore di lavoro il periodo di congedo così da prenotare il viaggio durante gli effettivi giorni di permesso retribuito. La  normativa stabilisce comunque che la richiesta di congedo deve essere richiesta con un preavviso di almeno 6 giorni dal suo inizio, ma è necessario verificare il CNL perché in alcuni casi sono richiesti 10 o 15 giorni di preavviso. Dopo i 15 giorni di licenza gli sposi dovranno rientrare in azienda ed entro 60 giorni consegnare al datore di lavoro una copia del certificato di matrimonio.

Tradizioni e usanze

Dalla lunga storia del matrimonio, da suoi cambiamenti e dalle diverse epoche e usanze che lo hanno caratterizzato, derivano numerose tradizioni, la maggior parte delle quali vengono rispettate anche oggi.

L’abito bianco

Rappresenta verginità e purezza. La sua adozione risale all’Ottocento, quando sostituì gli abiti da sposa economici molto colorati che solitamente caratterizzavano questo momento: nell’antica Roma, le spose erano spesso agghindate con veli gialli e arancioni; anche durante Medioevo e Rinascimento si prediligevano abiti da sposa colorati, solitamente con prevalenza del rosso, che si riteneva un colore propiziatorio per le nascite.

Il velo

Il suo utilizzo risale ai tempi in cui i matrimoni erano concordati per interessi economici o politici e gli sposi, spesso, non avevano la possibilità di incontrarsi prima del matrimonio. A quel punto, il volto della sposa veniva coperto fino alla fine della cerimonia, per evitare possibili ripensamenti… Secondo altre ricostruzioni, gli antichi romani lo introdussero per proteggere la sposa dal ‘malocchio’ del corteggiatore deluso.

Le fedi

La fede nuziale portate all’anulare sinistro risale agli antichi Egizi (unico popolo dell’antichità che riconosceva parità tra uomini e donne nel matrimonio). Gli Egizi ritenevano che nell’anulare sinistro passasse una vena che arrivava al cuore e lungo la quale passavano i sentimenti: ‘legando’ questa vena ci si garantiva la fedeltà coniugale. In alcune regioni di Italia è chiamata anche ‘vera’, termine di origine slava che indica comunque fedeltà. Le fedi sono tradizionalmente d’oro, pregiato materiale molto resistente che conferisce all’unione caratteristiche di durevolezza e perfezione. Solitamente, all’interno si incide la data del matrimonio, il nome dello sposo in quella della sposa e viceversa.

I confetti

Sempre bianchi e sempre in numero dispari. Di solito 5, a indicare le virtù e le qualità che non possono mancare in un buon matrimonio: salute, fertilità, felicità, longevità, ricchezza.

La dote

Da tradizione, lo sposo non deve sostenere spese per l’abbigliamento della moglie durante il primo anno di matrimonio. Pertanto, la famiglia di lei era tenuta a fornire abiti, biancheria e accessori.

Il riso

Gettato sugli sposi dopo la cerimonia nuziale, simboleggia la fertilità.

Il bouquet

È l’ultimo regalo del fidanzato alla fidanzata: lo sposo dovrebbe farlo recapitare a casa della futura sposa la mattina del matrimonio. Alla fine del ricevimento viene lanciato tra le ragazze nubili: chi lo afferra si dovrebbe sposare presto.

Fiori d’arancio

La tradizione di ornare con fiori la sposa è molto antica: nei paesi arabi, dai quali si ritiene derivi, la futura sposa veniva abbellita con bianchi e delicati fiori d’arancio, simbolo di fertilità e verginità. Ora i fiori, in generale, sono considerati auspicio di maternità.

La luna di miele

Questa definizione del periodo immediatamente successivo alla cerimonia, durante il quale il matrimonio viene consumato, deriva probabilmente da una trazione del nord Europa, secondo la quale nel primo mese dopo le nozze gli sposi consumavano vino con miele, che aveva funzioni energetiche e afrodisiache.

Superstizioni e curiosità

Tante le piccole superstizioni e dicerie, legate al giorno del matrimonio, spesso differenti da Paese a Paese. Molte di esse hanno spiegazioni legate alle tradizioni storiche o mitologiche, mentre altre sono di origine più recente e popolare, e la loro origine non è sempre facilmente individuabile. Quasi tutte, sono curiose...

La fede che non crolla

Vietato, perché di pessimo auspicio, far cadere le fedi in chiesa. Se proprio dovesse accadere, meglio farle raccogliere da chi celebra la cerimonia. Se le si dimenticano, o le si perdono, meglio riconsiderare per bene la propria determinazione alla scelta coniugale...

Prestata, regalata, vecchia, nuova e blu

La sposa deve avere con sé, il giorno del matrimonio, 5 cose con le seguenti caratteristiche: una cosa prestata, che indica l’affetto delle persone che le stanno vicino in questo momento di cambiamento; una cosa regalata, che indica il bene che le vogliono le persone care; una cosa vecchia, a memoria del passato che non deve essere dimenticato in questo passaggio a nuova vita; una cosa nuova, che indica la nuova vita che si sta per iniziare; una cosa blu, anticamente, colore che simboleggiava la purezza e infatti spesso colore degli abiti delle spose.

Sposa bagnata, sposa fortunata

Non è solo una consolazione... La pioggia simboleggia in realtà fortuna e abbondanza che cade generosa sui novelli sposi.

Mai sposi di martedì e venerdì

Perché Marte è il dio della guerra e il venerdì, secondo la cabala, furono creati gli spiriti maligni. In certi Paesi del Nord Europa, invece, il venerdì è giorno preferito per i matrimoni, in quanto giorno di Venere, dea della bellezza, dell’amore e dell’armonia.

Il velo regalato

Se donato da una sposa felice, è più fortunato

L’abito da sposa, che il marito non veda

La sposa, secondo tradizioni, non deve mai mostrare, prima della cerimonia, l’abito da sposa al marito. Meglio, anzi, che lei stessa non si guardi allo specchio con l’abito nuziale il giorno prima del matrimonio (se proprio deve farlo, che si tolga una scarpa, un orecchino o un guanto).

Il lancio del riso

Simbolo di fertilità è un auspicio per gli sposi. Ma è più in generale associato a un augurio di gioia e ricchezza, tanto che in alcuni paesi insieme ai chicchi di riso si lanciano monete e confetti.

Il suono del clacson

Molti pensano sia solo un’abitudine, un po’ fastidiosa, di attrarre l’attenzione sul corteo nuziale. Secondo altri, serve a mettere in fuga gli spiriti maligni…

Il lancio del bouquet

Viene lanciato dalla sposa, a fine cerimonia, mentre dà le spalle alle invitate nubili. Chi lo afferra, riceverà una proposta di matrimonio e si sposerà entro l’anno. Anticamente, il bouquet era composto da fiori d’arancio che, oltre a significare fertilità e abbondanza, indicavano anche una richiesta di matrimonio.

Il matrimonio nel mondo

Tante le tradizioni legate al rito del matrimonio nel mondo, influenzate dalla religione, dalle usanze popolari e profondamente influenzate dagli usi, dai costumi e dalla civiltà delle diverse popolazioni. Ecco alcune curiosità: