Aggiornamenti su Linfoma di Hodgkin

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Linfoma di Hodgkin: chi colpisce e come si cura ?

I linfomi si dividono in due macro-gruppi: il linfoma di Hodgkin (dal nome di chi l’ha descritto per primo nella prima metà dell’800) e i linfomi non Hodgkin (tutti gli altri). Si sviluppano a seguito della degenerazione maligna del tessuto linfatico, diffuso in varie parti del nostro organismo, ma più spesso dalle ghiandole linfatiche (linfonodi) superficiali e profonde. Frequente è poi anche il coinvolgimento di milza, midollo osseo, fegato, stomaco e altri organi. Si tratta di un gruppo di malattie eterogenee, anche molto diverse fra loro, che possono avere un’evoluzione e un’aggressività differenti, così come richiedono trattamenti specifici a seconda della singola patologia.

Sono circa 1.200 i nuovi casi di linfoma di Hodgkin diagnosticati ogni anno in Italia. Colpisce soprattutto in giovane età (prima dei 45 anni, è più frequente nelle fasce di età intorno ai 20 anni, ma può svilupparsi anche oltre i 60) e oltre l’80 per cento dei pazienti è vivo e può essere considerato guarito a cinque anni dalla diagnosi. Oggi le moderne terapie consentono in molti casi di ottenere la guarigione anche se la malattia si è diffusa ad altri organi, o quanto meno di mantenerla in remissione per molti anni.
I principali tipi di trattamento del linfoma di Hodgkin sono chemioterapia e radioterapia, che possono essere usate da sole o in combinazione in funzione dello stadio della malattia, ed eventualmente anche un trapianto di cellule staminali. Del tutto recentemente si sono resi disponibili anche farmaci biologici «intelligenti» (anticorpi monoclonali e agenti che modulano il sistema immunitario) che riescono a guarire una proporzione consistente di pazienti nei quali la malattia non è più controllata dai trattamenti tradizionali. ( Fonte: Corriere )

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