Prima degli sguardi
attraversi la stanza, d’improvviso distratto
da una sera smembrata come questa.
Stacchi le sopracciglia
per alzare lo sguardo: arroventato.
Deve esserci pur stato un inganno
che si affollava agli angoli di strade,
a bassa voce,
un alone che parlasse di cose indifferenti.
Così come le icone,
che hanno il bagliore della memoria
per noi che abbiamo dimenticato i nomi,
dietro le tende il volto di tuo padre
per l’ultima goccia del suo vino.
Barcollando nel cuore di lavande
quando il tuo viso era fresco
nel comporre parole,
nel modo in cui sognavo
perdere forma nelle monotonie
dei giorni.
Nei frammenti separati di ferite,
saltando a braccia divelte
l’aria densa delle vostre fughe,
le ombre profonde dei gomiti
scomponevano segreti.
Girato..