A flavour… LP guardare la cover e sentirne le note

Share on Facebook

flavour

A flavour. Volevo che la gente guardando le copertine potesse sentire le note. Alex Steinweiss

Colgo al volo l’occasione offertami da Mille, nel suo articolo su Mike Shinoda, per tornare a parlare delle covers dei dischi 33 giri che fin da piccola mi affascinavano, quando mio padre poggiava uno dei suoi LP sul suo piatto “Thorens” dopo avergli cambiato la puntina (lui dice sempre che per il rock ce ne voleva una ‘Audiotecnica’ per colorare la musica, e una ‘Ortofon’ per la classica, per renderla come era). Io restavo estasiata, seduta sul tappeto ai suoi piedi guardando una copertina in particolare: quella dei Jefferson Airplane dove uno stormo di tostapane e toasts bruscati  si liberavano in un cielo limpido sopra scure nuvole invernali. Sognavo poi di cavalcare un enorme drago che teneva fra le unghie una sfera magica pensando fosse quella di ‘Dragonball come nell’abum Spitfire. Anche la volpe sfuggita ai cacciatori di Foxtrot dei Genesis mi affascinava pensando ‘a come fosse riuscita a scappare saltando su una irraggiungibile isola galleggiante’. Chiedevo pertanto a mio padre di raccontarmi la storia che di certo i cantanti raccontavano nelle loro canzoni, e lui se la inventava per me di sana pianta.

71rJXf0y2VL._SL1080_

Scusate questo piccola divagazione sul mio passato ma è per spiegare la potenza evocativa che quelle covers avevano. La cover, dopotutto, fino all’avvento dei videoclip, era il mezzo più potente per una band di dare un ‘flavour’ di quello che sarebbe stato il contenuto del long playing.

flavourStoricamente la cover “grafica” nasce nell’epoca dei pesanti 78 giri (dischi di alluminio ricoperti di gommalacca) quando Alex Steinweiss, un graphic designer statunitense nel 1939 convinse la ‘Columbia‘ ad abbandonare gli anonimi involucri grigi e marroni per sostituirli con una illustrazione grafica. Fu subito un successo e da quel momento le immagini diventano parte integrante del disco. Naturalmente altri grandi case discografiche, (RCA, Decca) seguirono l’esempio della Columbia, e da allora, non solo anonimi graphic designer ma anche grandi artisti come Keith Hearing, Andy Warhol o Storm Thorgeson – citato da dall’amico ‘Crosspurposes’-  diedero il loro contributo a fare di certi LP autentiche opere d’arte grafiche. Le copertine si riempiono anche di contenuti mistici legati ai testi delle canzoni, e devono essere “interpretate”,  come in Foxtrot dove il colore dei cavalli dei cacciatori, e i cacciatori stessi, hanno un preciso significato voluto dalla band.

La musica pop e rock degli anni 70 è ormai indissolubilmente legata a quella formula.  Covers che già il CD aveva ferito riducendole a semplici foglietti dentro un misero caddy di plastica trasparente e ormai perse con Spotify, Youtube, Amazon Music (!). Resta il concetto della multimedialità che un videoclip esprime forse meglio di una cover. Ma, la potenza evocativa, la profondità del significato di un quadro fatto a mano che ricopre l’involucro di un LP in vinile, non potrà essere mai raggiunta dal migliore dei videoclip, anche se realizzato con i più potenti sistemi di Computer Graphics oggi esistenti.

Ancora a volte osservo mio padre quando ascolta un pezzo degli ELP come Tarkus o degli Yes come Relayer.. mentre si rigira fra le mani la cover, come se la musica non uscisse dalle casse del suo Hi-fi ma dal quadro della copertina e penso che molti ‘Millenial’,  ogni volta che poseranno i loro rari vinili sopra il piatto dei loro giradischi, come lui, lasciando che la puntina cerchi la prima traccia, contempleranno quelle custodie di cartoncino perché Steinwess fece in modo che la musica non si ascoltasse solo con l’udito, ma anche con i nostri occhi.

flavour  ᗩᑭᑭᑌᑎTO

Ⲥⳕⲁⲟ ⲥⳕⲁⲟ,

Ⲁⳑⲧⲏⲉⲁ

Le copertine originali degli Album di Jefferson Airplane, Genesis, Yes; in copertina Tarkus

flavourcopertina-foxtrota flavour

A flavour… LP guardare la cover e sentirne le noteultima modifica: 2021-11-29T18:51:29+01:00da AltheaDiMare

16 Comments Add yours

  1. CrossPurposes scrive:

    Post pieno zeppo di spunti. Althea, ti sognerò a cavallo di Tarkus, l’armadillo cingolato corazzato, che si scansino i draghi

  2. Grazie Althea per aver pubblicato copertine originali, come detto, hai fotografato gli album di collezione di famiglia! Molto belle le tue impressioni, dal vinile al Cd, soprattutto riguardo le distanze tra generazioni colmabili sempre dai racconti e dalle illustrazioni*_* ciao Mille♥

  3. ps: e anche per aver mostrato i lati positivi dell’essere millennial…

  4. AltheaDiMare scrive:

    Caro Crosspurposes, a dire il vero, come ho scritto, il mio sogno era di essere a cavallo del drago, (ho rivisto non so quante volte Dragonhearth, film bellissimo sia per le bellissime musiche che per la trama che narra l’amicizia fra un drago e un cavaliere. Tarkus, ibrido fra un armadillo ed un carro armato inglese della prima guerra mondial,e mi ha sempre fatto un po’ paura. Però anche il fatto che queste cover evochino in noi sentimenti positivi o negativi che siano, di certo è una forma di arte, perché arte (non è una frase mia ma di un insegnante) è la capacità di evocare e trasmettere sentimenti, emozioni. Condivido pienamente perché qui è il mix fra musica e grafica ad essere ARTE!

    1. CrossPurposes scrive:

      FraMille, il bello della musica sta nella condivisione, non solo delle conoscenze, anche delle esperienze. Althea ci mette la faccia e la sua passione (ma anche una gran competenza, lasciamelo dire) e questo mi fa molto piacere, sia a titolo personale come lettore, che per i contenuti del blog. Poi magari i parrucconi della mia età (che si sono dimenticati di essere stati giovani) dicono che i giovani di oggi non hanno valori e passioni. Il prossimo che sento dire qualcosa del genere, te lo mando a lavorar qua dentro. 🙂

      1. Ciao Cross …mi fiderei molto della tua valutazione sulle risorse umane da occupare in utilità sociali*_* ma dal momento che per la pubblicazione degli articoli devo mettere in campo ennesime risorse personali, preferisco lasciare spazio a quelle già invitate, e delle quali ne ho viste le potenzialità, senza sbagliare ‘.) Ben venga chi ha voglia di fare.
        Si, queste condivisioni tra musica ed esperienze personali sono una panacea di questi tempi frammentati, l’epoca del Suono di cui parliamo è un must opportuno da rispolverare, proprio ora. Questa è la mia intuizione e sono felice se viene apprezzata, discussa e ampliata ♥…in infiniti rimandi

    2. Althea, sono una cultural producer, condivido il pensiero dell’insegnante e ti capisco perfettamente…grazie ‘.)

  5. CrossPurposes scrive:

    Cara Althea, effettivamente Tarkus era nato per incutere timore, come saprai era espressione di sentimenti negativi, di una certa disumanizzazione, dell’orrore dell’uomo che non trae mai tesoro dagli insegnamenti della storia, passando da una guerra all’altra, fino a quando non verrà sconfitto dalla Manticora. Solo che mi è così piaciuta questa tua padronanza e immedesimazione in capisaldi del progressive di 50 anni fa che mi è venuta spontanea l’associazione, come se stessi riportando certa musica a casa. Sicuramente le copertine del vecchi LP, soprattutto ai tempi del vinile, avevano un impatto fondamentale sulla presa del disco, tanto che a volte qualcuno, andando contro i voleri della propria casa discografica, si è assunto il rischio di pubblicare il disco senza l’indicazione del nome (come a dire, noi siamo quello che la nostra arte esprime, al di là del nome), vedi i Pink Floyd con Atom Heart Mother, ma anche Led Zeppelin IV con il vecchio piegato sotto la fascina di legna. In senso lato, è interessante constatare come, nella storia dei grandi gruppi come noi li conosciamo e amiamo, una parte rilevante del loro appeal e del loro successo derivi da fattori extra musicali, e/o da fattori esterni ai membri che suonano. E non mi riferisco solo alle copertine, anche alla collaborazione di episodici turnisti (cosa sarebbe Dark Side of The Moon senza Clare Torry di cui ha parlato Mille, e senza Alan Parson?) o anche degli stessi manager. Peter Grant era considerato il quinto Zeppelin, e quando vide che nella fine degli anni ’60 l’Inghilterra non sembrava ancora pronta per quel tipo di musica, si caricò il gruppo e lo portò a fare le ossa negli States dove gli Zeppelin riempivano gli stadi. Di spunti ce ne sarebbero molti, anche al contrario (come i depistaggi, i titoli degli album che poco o nulla c’entrano con la musica e coi testi che esprimono), la musica e l’arte sono circolari, e conducono ad infiniti rimandi.

  6. Althea, la tua competenza musicale e’ molto apprezzabile…Nel merito condivido il tuo pensiero, nel senso che le copertine degli LP spesso erano delle vere e proprie opere d’arte…Oltre a Tarkus (primo LP di livello che ho ascoltato nella mia vita e che mi ha aperto nuovi orizzonti) a livello di copertina erano notevoli anche gli altri album degli ELP…La lista sarebbe molto lunga, ricordo volentieri anche quella di STICKY FINGERS dei ROLLING STONES piuttosto particolare…Ciao

  7. La copertina di Tarkus è quella che mi piace di più tra le altre che già conoscevo. Sonorità interessanti nell’Album.

  8. AltheaDiMare scrive:

    Ciao Mille, ..bhe lo immaginavo che sei una cultural producer o qualcosa di simile, visto che il tuo blog si stacca totalmente da tutti quelli che ho visitato e che a mio parere sono un po’ “appiattiti sugli stessi argomenti”. Qui si vede una ventata di nuovo “out of the usual tracks” che a me mi ha subito presa, per la realizzazione grafica e argomenti.
    Allora io ora ti lancio un idea: vogliamo parlare anche dei videoclip nella musica rock/pop? A me viene in mente il buffo ma semplice “The Riddle” rimixato da Gigi d’Agostino ma anche il sofisticato “Take on me” degli A Ha (si so che siamo nel campo E-House/New Wave) per non parlare un po’ della nascita del videoclip molto spesso “ritagliato” da un film (spettacolo per me Elton John in Pinball Wizard tratto da Tommy ..veramente quel clip spacca, ma spacca di brutto). Ma anche in Queen: come trascina il loro clip su un treno in corsa in Breakthrough. Che ne dici? 😀

    1. Ciao ALT.hea in sintesi è il termine giusto:) Porto qui qualcosa che so. IL blog in ogni caso deve il suo impatto al template wp scelto ( da usare al massimo del potenziale), arricchito di immagini, evocative e poi contenuti specifici, insomma un buon menu e soprattutto diverso perché redazionale con voi autori. Quanto alle idee sei un vulcano! In questo ci somigliamo, lo avevi accennato..penso che se vuoi intervenire con gli argomenti che indichi si può. Mi piacerebbe più lavorare su novità musicali ed eventi o colonne sonore di film…ma ci vorrà tempo per farlo.
      Tu puoi sempre preparare delle bozze e poi ne discutiamo come al solito♥ Buon pomeriggioMILLE

  9. Duca scrive:

    Ciao 1000 e ciao a tutti sebbene sono in ritardo, vedo ke avete tutti le idee molto chiare e un ‘ottima cultura musicale, vorrei spendere 2 parole riguardo questo disco ke adoro ; dunque sono un amante passionale di brani del calibro di Tarkus cioè sono composizioni complesse, questa suite dura 20 minuti circa ma ha una partenza con un tempo in 5/4 e nn il solito 4/4,questo fa la differenza in brani con composizione tipo ternaria o affini, mi dovrei rivedere un po’ di solfeggio

    1. ciao Duca sempre tosto e presente amico mio! Mi hai scritto che il commento non è completo, cosa manca? …

  10. Duca scrive:

    Carissima Fra avevo scritto molto di più ma cmq dicevo ke come tarkus cui la composizione non è normalissima, alludevo a brani del genere come Anke suppers ready dei Genesis ke all’inizio mi piaceva la melodia senza capirne il tempo, poi un amico mi fece notare ke è in 9/8 e piano piano iniziai a scandirne il tempo, tagliando corto brani composti in questo modo forse non sono comprendibilissimi ma una vera opera d’arte mescolando generi come jazz, classica, funky, blues ne esce il progressive che a mio avviso è molto fino e curato nei dettagli, c sarebbe da discutere di composizioni e brani di questo tipo e li adoro x l’appunto, tanto di cappello

    1. Si certo caro Duca entrare nei dettagli compositivi concorre alla comprensione del brano e dei generi…mi soffermo molto su questi particolari. Ma sicuramente tu ne sai di più avendo suonato in una band che da quanto racconti non se la cavava affatto male:) Quindi i tuoi argomenti, e come sai, sono benvenuti! Notte bella Mille♥

Rispondi a AltheaDiMare Annulla risposta

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.