Speciale Porcupine Tree – 1 La band inesistente

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Storm Corrosion“There is only one movement and that is perpetual motion”

 Francis Picabia 1912 dal booklet di Up the downstair

Le radici della band affondano negli anni ’80 con una storia avvolta nel mistero e contorni da leggenda. Il gruppo nacque per gioco da una collaborazione scherzosa tra Steven Wilson e Malcom Stocks. I due inventarono una finta rock band denominata Porcupine Tree, creando dal nulla dettagli inesistenti sui sedicenti membri della band, sulla sua storia musicale. Trovati alla meglio  i soldi per l’acquisto delle prime attrezzature, Wilson inizia a registrare le prime demo tape da diffondere per comprovare la reale esistenza della band. Intanto è parallelamente impegnato nel progetto musicale dei No-Man in collaborazione con Tim Bowness. Nel frattempo la neonata etichetta Delerium Records, considerando alcuni pezzi potenzialmente commerciabili, coinvolge Wilson nella ristampa dei demo.

Il materiale migliore confluisce in “On The Sunday of Life” (1992) che diventa il primo disco ufficiale della band; gli  scarti formano invece la raccolta “Yellow Hedgerow Dreamscape”. E qui si configura quella che sarà, nei primi anni di vita, una caratteristica peculiare della band: accanto ad una discografia ufficiale viene condotta parallelamente una discografia ufficiosa, di materiale a tiratura limitata, di difficile reperibilità, che per anni farà impazzire i fans della band. Una mockumentary narrativa di grande suggestione (N.d.M)

Tanto “Sunday” che “Yellow” si configurano come un caleidoscopio di generi e stilemi musicali, dove alcuni frammenti sonori si alternano a brani compiuti, che spaziano dalla psichedelica al progressive. Sunday contiene in seno uno dei brani più riusciti della storia dei Porcupine: Radioactive Toy.

Una cavalcata sonora lunga 10 minuti dalla chiare reminescenze pinkfloydiane, sebbene la modalità narrativa ricordi la celebre “Starless” dei King Crimson; si parte dall’esposizione reiterata del tema della canzone, che approda ad una parte centrale di improvvisazione e alla riproposizione del tema originale nel finale . Sembra di ascoltare una band coinvolta in una jam sessionsolo che la band di fatto non esiste, dietro ai Porcupine c’è solo Wilson che registra tutti gli strumenti.

Il 1992 lascia ancora spazio ad una release ufficiosa: “Voyage 34“, che suona come una variazione del tema di Another Brick In The Wall su base cosmica, dilatata fino alla trance. Inizialmente composta di due movimenti (Phase I e Phase II) verrà poi ristampata con l’aggiunta delle Phase III e IV con il titolo  Voyage 34 (The complete Trip).

 Millenium21 + CrossPurposes  Speciale PorcupineTree

Reunion Torna a pungere l’Albero di Porcospino

Speciale Porcupine Tree – 1 La band inesistenteultima modifica: 2022-01-22T14:30:48+01:00da millenium.21

5 Comments Add yours

  1. Haruaki.Yachi scrive:

    bel post per i porcospini, non solo rock, e ho un’idea ┘,’こんにちは@@@H►@@@

    1. Ho pensato al “Dilemma del porcospino” *_*, mentre cercavo l’immagine di un albero di porcospini frattale considerato il riferimento al significato del nome del gruppo.

  2. CrossPurposes scrive:

    Vorrei spendere due parole, visto che nel post sono stato sintetico, dover presentare la storia e la discografia del gruppo in uno spazio ristretto ha fatto si che non indugiassi troppo in alcun disco, per non appesantire il discorso. Si pensa comunemente che Yellow contenga gli scarti rispetto al materiale compreso in Sunday of Life. Ora, al di là delle valutazioni che fece Wilson all’epoca, ascoltando i due dischi per me non è cosi, in Yellow ci sono alcuni brani secondo me migliori di altri che finirono in Sunday. La strumentale No reason to live, no reason to die è un trip pazzesco, insieme a Radioactive Toy merita di stare tra i brani più belli del gruppo. Ma anche pezzi con Mute o la stessa Yellow Hedgeroe Dreamscape hanno parti molto interessanti. Non è raro nella prima fase dei Porcupine, che alcune delle cose rimaste a margine, fossero interessanti tanto quanto il materiale finito nelle release ufficiali.

    1. Ciao Cross, viste le ricerche fatte e dovute per l’ uscita ormai prossima dello speciale che stai curando -Porcupine 2- sono rimasta colpita dall’incessante lavoro musicale e concettuale di questa band. Quindi difficile anche da trattare. La scelta di raccontarli in più post è ottimale per gustarli al meglio, in ogni caso occasione per approfondire coi giusti tempi di ascolto la loro musica, molto amata anche in Italia. Mille

      1. CrossPurposes scrive:

        Si, ci ho dovuto fare un lavoro dietro per amalgamare e armonizzare il tutto, sovrapporre i livelli per dare una consequenziale linearità di quello che è avvenuto, a latere della discografia ufficiale. Lavoro non facile anche perché alcuni lavori sono stati pubblicati dopo rispetto al periodo in cui furono concepiti. Fortunatamente li seguo da tempo e conoscendo i lavori, anche laddove non ricordavo, sono andato a cercare. Oggi diversi lavori sono stati assorbiti nella discografia, però esiste sempre una discografia marginale rispetto a quella ufficiale, non più clandestina o rara come un tempo, ma se non la conosci, resta li.

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