Syd Barrett Il Pifferaio magico dei Pink floyd (il cosmico in Piper)

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Syd Cosmic

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Se i Pink Floyd diventarono famosi nel ristretto cerchio dei loro primi seguaci come il gruppo “che mangiava gli asteroidi a colazione“, questo si deve in parte a due brani contenuti in Piper: “Astronomy Domine”  ed “Interstellar Overdrive“.

Astronomy Domine☊

L’attacco astrologico di Piper ha contribuito ad etichettare la musica di Barrett come space rock, ad evocare un suono che sembrava invocare altri mondi e visioni ultraterrene, tanta era l’originalità rispetto al mondo musicale contemporaneo. Ispirata dalla sua passione per le stelle, la canzone getta uno sguardo affascinato e al contempo timoroso nei confronti dei mondi nascosti in qualche parte dell’universo, nell’esprimere la bellezza del cielo ma anche il rispetto che incute la sua infinita grandezza.

Ξ ᴵˡ ᵗᵉˢᵗᵒ❂❂⪼

Lime and limpid green
A second scene
A fight between the blue you once know
Floating down
The sound resounds around the icy waters underground
Jupiter and Saturn, Oberon Miranda
And Titania, Neptun, Titan
Stars car frighten

(Verde chiaro e limpido/Una seconda visione/Una battaglia nel blu che una volta conoscevi/Scivolando giù/Il suono riecheggia sulle fredde acque sotterranee/Giove e Saturno, Oberon, Miranda/E Titania, Nettuno, Titano,/Le stelle possono essere spaventose).

L’accenno a Oberon e Titania  è un chiaro riferimento a “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare. Le immagini che completano la canzone proseguono nella stessa direzione della prima strofa, dipingendo “bandiere al vento” che lampeggiano “fluide” e scalinate che si perdono nell’infinito. Tali suggestioni sono in linea con il Light Show” che il gruppo utilizzava in quel periodo, composto di proiettori la cui luce era filtrata attraverso lamine di perspex colorato, che generavano macchie cangianti di colore proiettate sul fondo del palcoscenico e sui membri della band. L’uso delle luci fu uno dei punti di forza dei Pink Floyd, uno dei primi gruppi ad includere nel proprio staff un tecnico a tempo pieno dedito a lavorare per creare uno spettacolo multimediale di qualità superiore alla media. All’epoca gran parte dei gruppi utilizzava le attrezzature in dote nel locale o nel teatro in cui si esibivano; i Floyd, al contrario, si resero subito conto dell’importanza di rendersi indipendenti sotto questo aspetto, proponendo al pubblico una performance unitaria dal punto di vista musicale, narrativo e drammaturgico.

 Ξ Curiosità❂❂⪼

Astronomy Domine non compare nell’edizione americana di Piper, sostituita da See Emily Play. Nell’edizione americana dell’album, non compaiono inoltre altri due brani presenti nell’edizione inglese: Flaming e Bike. Il brano fu suonato a lungo nelle esibizioni live ben oltre la dipartita di Barrett, per tutto il periodo psichedelico del gruppo precedente l’uscita di The Dark Side Of The Moon.  Una versione ufficiale è disponile nel live Ummagumma (1969). La canzone fu ripresa da Gilmour nei Floyd post-Waters durante la tournée di The Division Bell (1994) e compresa nel doppio CD Live Pulse (1995). Gilmour suonò Astronomy durante la tournée solista di On An Island (2006) e il brano compare nel doppio CD/DVD Live At Gdansk.

Interstellar Overdrive

Brano strumentale introdotto e concluso da un riff discendente con in mezzo una lunga sezione improvvisata in cui spiccano gli interventi di organo e chitarra slide. Qui la caratteristica astronomica anticipata dal titolo è evocata dal contrasto tra la condotta sostanzialmente libera della chitarra e dell’organo e l’accompagnamento di basso e batteria, squadrato e costante, che da agli strumenti solisti lo spazio musicale per sperimentare  una grande quantità di soluzione timbriche diverse.

 Ξ Curiosità❂❂⪼

Interstellar non ha raggiunto la longevità di Astronomy anche perché la caratteristica free del brano era congeniale all’estro creativo e folle di Syd. Durante le esibizioni live questo brano, con le sue lunghe improvvisazioni, riusciva a coprire anche fino a metà del loro show. E’ opinione diffusa di chi assisteva agli show dell’epoca che Piper, per quanto pirotecnico, non riflettesse pienamente lo spirito degli show dei Floyd dell’epoca, con particolare riferimento a questo brano. Va detto che non era facile canalizzare sulle tracce di un album l’esperienza libera e tridimensionale dei loro show, e ragioni di editing hanno imposto una serie di taglia e cuci e la realizzazione di un collage tale da rendere coerente e spendibile l’insieme dei brani. Una versione live ufficiale è compresa nel CD Pink Floyd London 1966/1967 (2014)  tratto da un film del 1967, con la regia di Peter Whitehead che presenta i Pink Floyd durante le loro sessioni di registrazioni dell’11 e 12 gennaio del 1967, negli studi della Sound Techniques, a Londra.

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Syd Barrett Il Pifferaio magico dei Pink Floyd (il fiabesco in Piper)

Syd Barrett Il Pifferaio magico dei Pink floyd (il cosmico in Piper)ultima modifica: 2022-11-20T16:43:47+01:00da millenium.21

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