“My son, ask for thyself another Kingdom,
for that which I leave is too small for thee.”
Filippo II di Macedonia
Uno degli aspetti più affascinanti degli anni dedicati all’ascolto musicale sta nel riscontrare come il destino di alcuni brani non dipenda tanto dalle qualità intrinseche della composizione in sé quanto a determinate scelte arbitrarie poste in essere dai rispettivi autori. Alcune canzoni diventano anthem perché, una volta pubblicate, entrano stabilmente nelle scalette dei concerti, figurano in ogni raccolta antologica pubblicata a posteriori; altre invece puoi ascoltarle esclusivamente nell’album in cui risultano edite, accade persino che non vengano eseguite dal vivo nemmeno nel tour promozionale del disco che segue la pubblicazione.
L’effetto di determinate scelte aumenta uscendo dalla ristretta cerchia dei seguaci che tutto ascoltano di un determinato autore; incidendo sulla diffusione e la popolarità dei brani se ne perimetra la conoscenza finendo per orientarne il gusto. Alcune esclusioni eccellenti sono di caratura maggiore rispetto ad altre eseguite e ascoltate in tutte le declinazioni possibili ed immaginabili.
E’ il caso di “Alexander The Great”, brano degli Iron Maiden pubblicato nell’album “Somewhere in Time” (1986), mai eseguito nei live prima dell’attuale tournée dalla band inglese tuttora in corso. La composizione, dedicata alla storica figura del condottiero macedone Alessandro Magno, è la classica cavalcata sonora in stile Maiden ad alta vocazione narrativa. Un concentrato heavy metal dal sapore progressive, composto dal bassista Steve Harris, particolarmente amato dagli storici fans del gruppo che per lunghi anni hanno atteso invano di ascoltarla ai concerti; un brano, peraltro, che proprio in virtù della sua struttura composita, risulta particolarmente congeniale alle esecuzioni live. Sicuramente di fattura migliore rispetto ad altri suonati nei tour decine, addirittura centinaia di volte, nel corso dei decenni di attività della band inglese. Con tutti i crismi della teatralità cari agli Iron, a partire dalla citazione storica della celebre introduzione che riporta una frase pronunciata da Filippo II, Re di Macedonia al figlio Alessandro: “Figlio mio, chiedi per te un altro regno perché quello che lascio è troppo piccolo per te.“
Riguardo al contenuto del brano, gli Iron Maiden sono famosi nell’ispirarsi a personaggi e fatti storici, biblici, mitologici, a composizioni letterarie, citazioni cinematografiche. Da Alessandro Magno a Gengis Khan passando per Winston Churchill (Aces High con Churchill via radio che invita i londinesi a resistere durante i bombardamenti dei tedeschi, II seconda guerra mondiale – variazione alla versione originale introdotta nel Live After Death); da Adolf Huxley ad Edgar Allan Poe, da Francis Ford Coppola a Ridley Scott, senza dimenticare Mel Gibson con il suo Braveheart (The Clansman, Virtual XI). Ispirazioni a Parabole, a Lucifero, al Purgatorio, a brani dell’Apocalisse. Il riferimento più celebre, certamente uno dei più amati è rappresentato da Rime of The Ancient Mariner, traduzione in musica de “La Ballata del Vecchio Marinaio” di Samuel Taylor Coleridge, contenuta nell’album “Powerslave” (1984). Che, a differenza di Alexander The Great, divenne leggenda a partire dal conseguente “World Slavery Tour” immortalato nel celebre “Live After Death” (1985). D’altro canto, il front-man cantautore Bruce Dickinson, romanziere, pilota di aerei, ha conseguito una laurea in Storia alla Queen Mary University of London nel 1979; dalla stessa Università si è visto assegnare una laurea “Honoris Causa” in Musica.
Cover e Video frame del film Alexander di Oliver Stone
Cross Purposes
L’adrenalina è come un rubinetto. Sta a noi aprirlo e decidere se disperdere l’acqua o convogliarla al terreno. Quando tutto intorno sarà seccato, germoglierà il raccolto. Rigoglioso.
*21.23*
Questa è un’epoca Cross in cui tante cose andrebbero riscritte, i vecchi adagi, i detti, le citazioni, gli abbinamenti mentali ormai scontati, le repliche automatiche prive di passione, questo è lo sforzo che leggo nel tuo breve ma incisivo commento. Parole ed esperienze proprie che valgono per intensità come le migliori. E per chi non si accontenta.♥ grazie
E più, ottimi l’inedito brano dal regno Maiden e l’Aces High citato, una sferzata…………………………………….
Aces High è diventato un inno alla Resistenza da quando i Maiden, nel portarla in tour, misero ad introduzione il celebre discorso di Churchill alla nazione via radio mentre Londra era sotto bombardamento aereo della Luftwaffe.
Il testo del discorso:
We shall go on to the end.
We shall fight in France,
We shall fight on the seas and oceans,
We shall fight with growing confidence and growing strength in the air.
We shall defend our island whatever the cost may be.
Difenderemo la nostra isola a qualunque costo
We shall fight on beaches, we shall fight on the landing grounds,
We shall fight in the fields and in the streets.
We shall fight in the hills,
We shall never surrender.
Andremo fino in fondo.
Noi combatteremo in Francia,
Noi combatteremo sui mari e sugli oceani,
Noi combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell’aria.
Difenderemo la nostra isola a qualunque costo.
Combatteremo sulle spiagge, combatteremo per i motivi di atterraggio,
Noi combatteremo nei campi e nelle strade.
Noi combatteremo sulle colline,
Non ci arrenderemo mai.
E’ tutto agli atti dal Live After Death:
https://www.youtube.com/watch?v=LLj0zwCyJhA