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Lecce[/caption]
La Corte di Cassazione a Roma ha bocciato una delibera del Sindaco di Lecce Salvemini per quanto riguarda le concessioni balneari,che aveva prvocato un vespaio di polemihe con i gestori dei lidi salentini.Soddisfazione e'stata espressa dal gruppo consiliare in Regione Puglia''Puglia Domani''sottolineando ''che concessioni già assegnate non devono essere messe a gara nel 2024, come invece ha sostenuto Salvemini che si è fatto vanto di aver interpretato al meglio la direttiva Bolkestein, non prorogando le concessioni fino al 2033 come invece hanno fatto i sindaci di Gallipoli, Taranto, Brindisi, Bari.Il comune salentino e'rimasto sordo alle proteste del sindacato e i ricorsi degli imprenditori balneari che gestiscono i 17 lidi leccesi, e le loro richieste di proroga delle concessioni, nelle more delle decisioni dei giudici e della riforma attesa dal governo.I rappresentanti di categoria e i concessionari hanno impugnato questa delibera dinanzi al Tar e hanno avuto ragione, mentre il Consiglio di Stato ha dato ragione all’amministrazione Salvemini. Ora, però, la decisione della Cassazione rimette la palla nelle mani del governo nazionale, che dovendo legiferare per mettere ordine nella materia delle concessioni balneari non potrà ignorare il pronunciamento della Cassazione