Style e gossip

Le mille anime di Chiara Biasi


Amatissima sui social ma anche bersaglio degli haters, tra le prime in Italia a mettersi sul web grazie al consiglio di un'altra Chiara (Ferragni). Zingara per indole, per lavoro e per amore, si racconta per la prima volta in un libro. Noi l'abbiamo intervistata e abbiamo scoperto che...
Ventisei anni, da 8 sul web, più di 1 milione di follower e tantissime anime diverse. Chiara Biasi è decisamente una ragazza dalle mille sfumature: molte le rivela nel suo libro Chiaroscuri appena uscito per Mondadori. A dispetto del nome è scura di pelle, di capelli e, molto spesso, anche nel look. Per poi dimostrarsi limpida nelle esternazioni, quasi senza filtri (che non ama molto nemmeno su Instagram). Un libro che è un abecedario che scorre leggero, ma che si sofferma anche su temi profondi, come la malattia (un'ischemia l'ha colpita giovanissima), l'amore per la famiglia e le insicurezze che a volte fanno commettere scelte sbagliate. Un flusso di coscienza che spazia a tutto tondo nella sua vita e in cui si mette a nudo per la prima volta. Determinata, tosta, ma anche molto dolce. Guai a chiamarla blogger, si definisce - con puntiglio - una social media influencer. Mi hanno detto che è timida, è vero? Non si direbbe con il lavoro che fa... «Più che timida sono vergognosa. Soprattutto quando non conosco bene una persona. Poi mi lascio andare». Come si è trovata nei panni di scrittrice? Si sente più a suo agio con le parole o con le immagini? «Guarda ti dico solo che ci hanno messo 4 anni a convincermi a farlo! Sono una che si mette perennemente in discussione e ho visto tanti miei colleghi provarci prima di me, con risultati che non sono stati sempre quelli sperati. Tutto è nato un po’ al contrario: doveva essere un progetto incentrato sulla moda, ma è venuto fuori qualcosa che parla di me a 360°. Non è stato facile, nel frattempo sono cambiata io e anche alcuni miei modi di pensare. Aprirsi e mettere tutto nero su bianco è stato arduo, è molto diverso dallo scrivere per il web, che è molto più istantaneo e immediato». Leggendo il libro e le sue dichiarazioni sembra una ragazza davvero complessa, persino contraddittoria: forte e fragile, ribelle e perbenista, orgogliosamente indipendente, ma in amore ricerca la simbiosi totale. «Dico sempre che una persona per stare con me deve diventare uno psicologo! Ho dei valori molto old school, per esempio per me la famiglia e le persone che amo sono sacre. Credo nel rispetto, ma non mi piace seguire gli schemi né rientrare nella norma. Mi sono sempre comportata da ribelle fin da bambina. Però sono anche molto sensibile, nonostante gli scudi che a volte innalzo. Sono stata vittima di bullismo e ho avuto la mia dose di sofferenze, ma sto cercando di imparare a gestire tutti questi miei lati discordanti. Vorrei vivere con più leggerezza». Anche il suo look risente molto di queste diverse anime: passa dallo stile street un po’ maschiaccio ad abiti eleganti e un po’ sexy. In quale veste si sente meglio? «Sono un po’ Dr. Jekyll e Mr. Hyde anche in questo. Nella vita di tutti i giorni mi piaccio al naturale, struccata, con una t-shirt bianca addosso. Per poi sorprendermi a sorridere ogni volta che per lavoro o per qualche occasione speciale mi metto in ghingheri, tutta elegante. Diciamo che sono un maschiaccio col rossetto». Domanda retorica: chiede mai consiglio a qualcuno prima di scegliere cosa indossare? Ride. «Ovviamente no! Ma non perché ritenga di avere la verità in tasca, è solo che so già che alla fine farò di testa mia». Vive costantemente in viaggio: cosa non può mancare nella sua valigia? «Preparo fino a 10 borse a settimana, sono diventata un’esperta! Mi riduco sempre all’ultimo, 2 ore prima di partire. Giuro che non ho mai perso un aereo però! Parto da un paio di look completi per ogni giorno che starò via, e poco prima di uscire infilo cose alla rinfusa. Non mancano mai i miei biker, i jeans boyfriend, il chiodo e la mia lingerie preferita».