Primo giorno di scuola elementare. L’inizio del disagio sociale.

Salve a tutti.

Quando ero all’asilo ,ormai convinto che ci fosse un’abisso tra me e gli altri , mi autoconvinsi che forse non appartenevo a nessun gruppo o che neanche ero umano.

La mia curiosità mi spinse nel mondo della fantasia.  Un’enorme porta immaginaria,circondata da alte mura di siepi e mura.

Quella divenne il mio rifugio,la mia fortezza quando mi sentivo solo. Il mio giardino dei segreti che nessuno poteva vedere perchè non mi sentivo capito.

La prima volta che mi sentii incompreso fu intorno ai 5 anni.

Mia madre e mia zia mi dissero che avrei iniziato la scuola elementare e che per me avrebbe significato solo una cosa.  Socializzare con nuove persone.

Qualche mese dopo arrivò il primo giorno di scuola e come mi avrei dovuto aspettare mi persi in quella scuola. Anche se era decisamente piccola,ma con tutte quelle persone che mi sfrecciavano accanto quasi telecomandati e organizzati.

Solo una persona si accorse della mia presenza ,la bidella .

Mi accolse con un sorriso e mi domandò ” Ma ti sei perso?           In che classe devi andare?” ed io risposi con una voce tenue e tremolante :    ” In prima”    e immediatamente mi accompagnò in quella che avrebbe dovuto essere la mia classe.

L’ingresso non fu dei migliori, l’atmosfera era un quasi totale caos seguito da sguardi incuriositi e allo stesso tempo indifferenti.

Quello che era certo è che nonostante un’accoglienza calorosa , persisteva la voglia di rifugiarmi nel mio “castello immaginario” per difendermi da sguardi e contatti altrui.

Già ,perchè io avevo paura di entrare a contatto con gli altri… sia fisico che mentale. Non avevo avuto molte occasioni di scambiare opinioni e esperienze con seconde o terze persone quindi non mi restava altra scelta che accettare quello che sarebbe successo.

Tra i primi compiti da fare e i primi rimproveri, mi sentivo in gabbia e tornato a casa volevo solo stare davanti alla tv o nel mio rifugio che mi ero costruito nella siepe di casa.                                                                     continua…..

 

Mondi paralleli che nessuno vede , esperienze personali

Esperienze personali

Salve a tutti.

Iniziamo questa avventura che ci porterà a conoscere segreti o comunque nuove verita’ sulle realtà che le persone si portano dentro e che nessuno vede o conosce.

La mia storia inizia quando ero ancora un bambino.  Già dall’asilo sentivo che c’era qualcosa in me di diverso. Avevo una passione per le cose soprannaturali o almeno “strane” agli occhi delle persone.

Era un’epoca dove la tecnologia,almeno dove stavo io, non era ancora così presente.  Vivevo in una casa di campagna,abbastanza distante dalla civiltà o almeno da quello che poteva influenzare la mia persona.

Ero sempre stato molto attaccato ai miei genitori e all’asilo ero molto malinconico perche’ mi sentivo abbandonato,ma sapevo che era per il mio bene.    Qualcuno mi prendeva in giro perche’ non socializzavo molto con gli altri bambini.

Ricordo un’episodio in particolare nel quale .Mentre tutti giocavano e si rincorrevano , cosa che io non potevo fare molto bene per certi problemi alle gambe, me ne stavo in un’angolo e a un certo punto mi misi a piangere. Piuttosto che stare a giocare e parlare con gli altri  avrei voluto essere a casa..  Già, ero un piagnucolone e non volevo stare con loro.

Ero così disperato che appoggiatomi alla ringhiera che dava sulla strada ,la gente si preoccupava e mi rassicurava dicendomi di stare con gli altri  e che presto mia madre mi sarebbe venuta a prendere.

Da quella volta ho provato a essere in contatto con gli altri.                                   Dentro di me mi sentivo comunque diverso e col tempo mi sarei reso conto di tante cose difficili da accettare.  Comunque mi avrebbero portato ad essere quello che sono oggi.

Per oggi mi fermo qua.

Mi scuso se sbaglierò qualche verbo o coniugazione.Non sono un maestro di italiano e neanche uno scrittore.

Buona giornata a tutti