Procura di Bergamo blindata, Fontana da pm come teste
Protesta davanti alla procura, contestato il presidente della regione Lombardia
Di tutto questo la RAI ha dato solo una mezza notizia, omettendo l’altra metà; parlando solo di poche decine di manifestanti, ma tacendo contro chi manifestavano ed i motivi per cui manifestavano. (TG uno delle 20,00). Il presidente della Lombardia Attilio Fontana è in Procura a Bergamo per essere sentito come persona informata sui fatti dai pm che indagano sul caso dell’ospedale di Alzano, sulle morti nelle Rsa e sulla mancata istituzione di una zona rossa nella Bergamasca. Fontana è arrivato con la scorta. L’edificio dove ha sede la procura è presidiato dalle forze dell’ordine. Dopo di lui nella palazzina di piazza Dante Alighieri è entrato il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota. Presidio per protestare contro la gestione dell’emergenza coronavirus davanti alla procura di Bergamo dove si sta tenendo l’audizione del presidente della Lombardia Attilio Fontana convocato come testimone. Un gruppo di cittadini composto da poche decine di persone, con anche alcuni sindacalisti, ha srotolato uno striscione bianco con scritto “Fontana, Bergamo non dimentica” e un insulto in rosso. La protesta in particolare riguarda la mancata istituzione della zona rossa nella Bergamasca. Con un altro cartello si contestano anche gli industriali lombardi: “Confindustria. No zona rossa in Valseriana. Tranquilli ci ha pensato Fontana”, si legge. Nel mirino della protesta anche l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e Stefano Scaglia, presidente della Confindustria di Bergamo. Un manifestante con un megafono sta spiegando i motivi della protesta: “15 mila morti in Lombardia, non ci dimenticheremo di questa strage”. (nota ANSA del 29 maggio alle ore 16,19) Ne avevamo parlato ed anche denunciato…ma siamo ancora agli inizi degli accertamenti delle responsabilità. Ed Ora due parole su “Gigino”, il quale per chissà quale oscuro arcano si ritrova ministro degli esteri. Gigino si è incazzato con Grecia, Austria, Svizzera, Slovenia, Olanda, Danimarca, Spagna…facciamo prima a dire con mezza Europa, perché non ci vogliono nemmeno in vacanza, per via del covid-19. “Ci trattano come appestati”; ha detto il giovanotto. Ma…caro Gigino: vi è piaciuto fare morire tutti per coronavirus? Vi piace stare a guardare e sentire, come le reti televisive di stato e non fanno a gara a chi ha più vittime nella conta? Vi siete mai chiesti se sia opportuno fermare questi “professionisti della notizia del disastro”?…Allora di che ti lamenti?! Sai bene che da noi si dice che la minestra te la mangi come te la cucini! Ed infine, a dimostrazione di come divulgano le notizie i professionisti precedentemente “etichettati”, riporto cosa ha detto il TG uno delle 20,00 di ieri sera. Parlando della Svezia, che saggiamente non ha chiuso niente per il coronavirus, mandando avanti le normali attività quotidiane di quella nazione, la conduttrice da studio, ha comunicato che la Svezia, per colpa di questa scelta, è il quarto paese al mondo per numero di vittime rispetto alla popolazione. OK…allora come mai da noi non si dice che 30 mila decessi su sessanta milioni di abitanti, non sono neanche lo 0,5% e che quindi non rientreremmo neanche fra le prime 20 di questa “spregevole” classifica? Già: ma se si insegue la politica del terrore… meglio usare un altra matematica; ed invece di 30 mila su sessanta milioni, contiamo 30 mila su 300 mila positivi circa!…Perché?…Beh…lo abbiamo spiegato più volte! Ultima ora dai quotidiani; “LIbero” edizione di oggi: “La P.M. da ragione a Fontana; toccava al governo creare la zona rossa di Bergamo”… “L’eco di Bergamo”, sempre edizione di oggi; “Alzano: si alza il livello dello scontro; lega all’attacco del governo; ma Conte ha pronto un dossier difensivo”…La guerra del “non è colpa mia” è incominciata. Noi diciamo la nostra ed a titoli cubitali: “E’ TUTTA COLPA LORO!”. Buona domenica.