Un chiaro esempio di come gli “sguatteri di regime” con annessi i telesoloni e lacché informano la gente; che comunque rimane terrorizzata nonostante l’evidenza delle prove, a conferma che lo starnuto, se curato come si è sempre fatto per le varie influenze stagionali è una malattia normalissima, ma che interessi occulti e palesi, hanno trasformato in un mostro! Intanto, per la “gioia” dei siringanti seriali, anticipiamo la notizia che la Cambogia sta già rifilando la sesta dose del siero dei miracoli! Coraggio ragazzi: non sia mai che una Cambogia qualsiasi ci freghi il primato!
BUONGIORNO! Ora tutti a cercare di addossare le colpe della crisi energetica in UE a quel delinquente di Putin…ma gli “idioti schiavetti” di Washington, non hanno per caso emanato sanzioni e puttanate varie contro la Russia, sapendo che a ritrovarsi con “le pezze nel culo” sarebbero stati loro?…Cioè noi; a loro poco importa se a pagarla cara sono i loro popoli che sono i loro stupidi elettori! Loro la doccia la faranno sempre e comunque con l’acqua calda… Eppure gli “imbecilli” che si atteggiano a statisti, in particolare nel nostro paese…(difficilmente al mondo ve ne sia un altro che annovera fra i suoi ministri “Giggino il bibitaro” e Speranza) sono tutti convinti di essere alleati e non sudditi della peggiore organizzazione che circola impunemente a seminar guerre sul pianeta: la NATO; un alleanza che di difensivo non ha mai avuto nemmeno l’ombra, ma solo cavilli per scaricare tonnellate di bombe in ogni angolo del globo! Ed allora, pomposamente i politici di ogni risma o quasi, che stanno disputandosi la “conquista” tirannica dell’Italia, e non il governo DEMOCRATICO della stessa; sostenuti ognuno dai propri sguatteri di regime, cantano inni alla “democrazia” della nazione più corrotta in Europa; e che da oltre otto anni vessa e stermina i propri cittadini, colpevoli di parlare un altra lingua, sotto l’occhio benevole, e la guida subdola ed interessata degli americani! Stiamo spendendo miliardi in armi da inviare non agli ucraini, ma alla loro mafia governativa corrotta e criminale; che le rivende poi a prezzi stracciati ad altri criminali: alle loro mafie, ed alle mafie di mezzo mondo; nonché a tutti i despoti in circolazione; il tutto sulla pelle degli italiani che sono le uniche vittime della stronzata sanzioni! Ecco un esempio di come cantava quel “coso” che guida il pd alcuni mesi fa: Ha avuto ragione al contrario…in ginocchio ci siamo finiti noi!
A seguire un breve articolo del Prof. D’Orsi che illumina molto più di Letta! “Perché l’aumento delle bollette “non è colpa di Putin”. UE e i “nostri” speculatori i veri colpevoli”
di Angelo D’Orsi su “l’ANTIDIPLOMATICO” 29 Agosto 2022 13:00
Nella narrazione che il sistema mediatico ci ha imposto da fine febbraio, anche l’aumento incessante, vertiginoso dei prezzi delle materie prime, e in particolare delle fonti energetiche a cominciare dal gas, “è colpa di Putin”.
Innanzi tutto, occorre sottolineare che la scelta delle sanzioni contro la Russia è un micidiale autogol dell’Europa e in particolare di un soggetto debole come l’Italia, che con la Federazione Russa aveva connessioni economiche importanti, e se ne stanno accorgendo tutti, tranne il nostro governo e le forze che lo sostengono, le quali mentre sono alleate nell’Esecutivo, fingono di combattersi in campagna elettorale. La loro linea-guida è un’obbedienza “pronta, cieca e assoluta” alla Nato e agli Usa. Ora, l’effetto delle sanzioni ha certamente favorito un abnorme aumento del prezzo del gas, che ora se la guerra proseguirà (Draghi ha addirittura annunciato che si andrà avanti fino alla riconquista della Crimea, in un delirante discorso per la ricorrenza del giorno dell’indipendenza ucraina pochi giorni fa…), importeremo dagli Stati Uniti pagandolo il quadruplo, mentre Mosca ha già una fila di acquirenti pronti a pagare anche in rubli il gas russo. E il gas che verrà dagli Usa arriverà in forma liquida, dopo aver attraversato l’Oceano, e bisognerà trasformarlo nel primitivo stato gassoso: di qui l’esigenza di “rigassificatori”, un manufatto industriale altamente inquinante, e che tra l’altro garantisce un gas di mediocre qualità, e a sua volta inquinante (ma a Washington non si può dire di no…).
Ciò detto, basta guardare l’andamento sul mercato internazionale del gas che la spiegazione di un aumento allucinante del prezzo è tutta interna all’Occidente, e alla lucida follia del capitalismo neoliberista. Al nostro Paese il gas non è mai mancato, finora, e le scorte sono alte, ma si deve alimentare anche con questo argomento l’odio per i russi. Il fatto è che il prezzo del gas non dipende dalla normale legge domanda/offerta, ma dalla volontà rapace degli speculatori internazionali che si erano scatenati fin dal dicembre del 2021, facendo salire i prezzi senza uno straccio di giustificazione. Dal 24 febbraio, inizio del conflitto in Ucraina, la speculazione (a partire dalla borsa di Amsterdam principale sede del mercato del gas) ha proseguito su questa linea, favorita dalle preoccupazioni che si sarebbero chiusi i famosi “rubinetti del gas russo”. A partire da quel momento la corsa in alto del prezzo è proseguita senza alcun intervento delle autorità politiche: l’Unione Europea aveva impartito come legge suprema il libero mercato dell’energia, senza limitazioni, senza regole, senza freni. E gli Stati aderenti devono uniformarsi: è “il libero mercato”, bellezza! È la gioia del finanzcapitalismo, cari cittadini! Sicché il prezzo è salito in meno di un anno, da 28 euro a 300 euro a megawattora (unità di misura per il gas). Tutto questo a beneficio della speculazione che fa capo a chi? Guarda caso a una holding finanziaria che si chiama International Exchange, e, sorpresa!, ha sede negli Usa.
Ma ovviamente gli speculatori sono anche tra di noi, e spesso in società a partecipazione statale (ENI, ENEL, ACEA, per esempio…) e stanno macinando utili mostruosi: sono i famigerati “extraprofitti” che il Governo Draghi ha tassato per un 25% (Macron in Francia ha colpito con un 40% e UP propone di tassare almeno al 90% (e sarebbe ancora una misura assai modesta). In sostanza mentre i ricchi si arricchiscono in maniera oscena, alcune migliaia di imprese, alcune decine di migliaia di famiglie, alcune centinaia di migliaia di individui, soffrono: esercizi commerciali e attività imprenditoriali rischiano di chiudere, con conseguenze inimmaginabili. E la proposta Draghi di un tetto al prezzo del gas è un imbroglio, perché deve intervenire la UE (rimangiandosi il suo ultraliberismo micidiale) a mettere un tetto al prezzo, per tutti i fornitori, mentre ora si sta ragionando di metterlo solo al gas russo, come ulteriore forma di sanzione. Insomma lorsignori ossia il capitalismo del nostro tempo si nutre di guerra, guerra non solo militare, ma commerciale, finanziaria, ideologica. E sulla guerra, sui morti, sulle distruzioni, i suoi esponenti ingrassano. Mentre “il popolo tira la cinghia”, come si diceva un tempo.
Ed il mio di sogno? Il 25 settembre 2022 liberare l’Italia facendo tabula rasa della feccia che siede in questa aula e che ha distrutto il paese… moralmente, fisicamente ed economicamente! Proponiamo ora a seguire due vicende emblematiche del disastro ignobile provocato con i sieri magici completamente inutili!: Morto a 24 anni. Il giudice ordina: «Indagate sul vaccino»
Traian Calancea è morto a 24 anni nell’ottobre scorso per un’emorragia cerebrale. “Malore domestico”, per il medico intervenuto. Ma ieri il Gip di Trento ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e disposto indagini per appurare la correlazione tra il decesso e la vaccinazione. Il legale Renate Holzeisen alla Bussola: «Decisione che farà scuola, la Procura ha negato riscontri fondamentali anche a causa di un conflitto di interesse. Ora potremo dimostrare la correlazione e il dolo dei sanitari».
Traian Calancea aveva appena 24 anni quando nell’ottobre scorso morì a seguito di una massiva emorragia cerebrale. I medici avevano sbrigativamente archiviato la sua morte come “malore improvviso”, come è accaduto per tanti nella sua condizione che avevano appena ricevuto il vaccino. Calancea, la sua prima dose (Pfizer) l’aveva ricevuta a Trento, la sua città, dieci giorni prima che la madre lo trovasse in camera privo di sensi. Ebbene: ci sono voluti 10 mesi per convincere un giudice che su quel decesso bisogna indagare al fine di trovare una correlazione tra il vaccino e l’emorragia cerebrale.
Merito della caparbietà della madre del giovane e del suo legale, l’avvocato Renate Holzeisen di Bolzano la quale ha ottenuto ieri un’importante vittoria presso il tribunale di Trento che ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura: l‘indagine sul nesso causale tra l’iniezione e la morte del povero Traian. La Bussola l’ha intervistata.
Avvocato, qual è stata la svolta?
Nell’udienza davanti al gip del 5 luglio scorso ho presentato diversi studi scientifici usciti a livello internazionale che dimostrano che le emorragie, tra cui quelle cerebrali ma non solo, nelle persone trattate con questi sieri sperimentali sono significativamente più alte rispetto al resto della popolazione. È un indizio molto forte di una correlazione tra l’inoculazione e un’emorragia massiva di tipo cerebrale.
Il ragazzo era sano?
Sì, studiava Economia e Commercio, aveva una vita normalissima, era molto sportivo, ma dall’esame autoptico è emerso che aveva un aneurisma, che è scoppiato provocando l’emorragia.
E questo potrebbe essere stato un fattore di rischio?
Ci sono ormai sempre studi scientifici che dimostrano che questi sieri a mRna provocano degli aumenti bruschi di pressione del sangue. Come tantissimi giovani, Traian aveva un aneurisma nel cervello di cui non si era a conoscenza. Si può arrivare tranquillamente alla vecchiaia in queste condizioni, ma ciò che bisognava stabilire è perché pur in giovane età l’aneurisma si è rotto.
E voi avete sospettato il vaccino?
La letteratura scientifica parla chiaro, ecco perché i consulenti della Procura di Trento sarebbero dovuti andare fino in fondo alla rottura dell’aneurisma come conseguenza meccanica naturale di un aumento di pressione vascolare, dato appunto dal cosiddetto vaccino.
Che cosa avete chiesto?
Esami specifici volti alla ricerca della proteina spike nel corpo e nella zona dell’aneurisma, ma questo ci è stato negato da parte dei consulenti della procura, uno dei quali è in conflitto di interessi.
A chi si riferisce?
È negli atti del processo. Il professor Ugo Moretti si trova in un gravissimo conflitto di interessi perché è responsabile della farmacovigilanza per la Regione veneto e la Provincia di Bolzano. I consulenti hanno dichiarato che loro, come Università di Verona, non avrebbero la possibilità di fare l‘esame da noi chiesto. (Nell’impossibilità di un contraddittorio immediato, la Bussola offre fin da ora al professore citato il diritto di replica ndr.)
E invece?
Invece questi esami sono possibili anche in Italia, ma comunque noi avevamo già incontrato la disponibilità dell’Istituto di medicina legale di Kiel, in Germania. Tutto inutile.
Che elementi avete per sospettare che la spike nel cervello possa essere responsabile dell’emorragia?
Sappiamo che l’mRna incapsulato in queste nano particelle viaggia in tutto il corpo e superano la barriera sangue/cervello. Una volta entrate creano loro stesse in modo incontrollato la proteina Spike, producendo il disastro.
Ora però il Gip vi dà la possibilità di proseguire nelle indagini. Chiederete di indagare anche sulla presenza della spike?
Sì. Ma bisogna farlo con la massima urgenza.
Non è troppo tardi, oggi?
No, avevamo chiesto già nel momento dell’autopsia di mettere una certa quantità di tessuto in ghiaccio in modo tale che si conservasse, ovviamente bisogna fare in fretta, ecco perché faremo subito un’altra istanza con la massima urgenza. A ottobre sarà trascorso un anno dalla sua morte.
A proposito di autopsia. È stato semplice ottenerla?
No, la mamma aveva spiegato ai sanitari che sono intervenuti a casa che Traian aveva fatto il vaccino da dieci giorni, ma nonostante questo il referto parla di “malore a domicilio”.
Insufficiente…
Incredibile, questa non può essere una causa di morte specifica medica, l’azienda sanitaria è obbligata attraverso una farmacovigilanza molto accurata a cercare tutte le cause, invece i sanitari diedero subito il via libera ai funerali del ragazzo. Sono dovuta intervenire direttamente in Procura con un’apposita denuncia spiegando che eravamo di fronte a un caso che imponeva anche alla stessa Procura di aprire un fascicolo.
Che cosa auspicate ora?
Ci sono ancora presupposti per una condanna in sede penale. Traian è stato inoculato in un hub vaccinale nel corso di un open day e attraverso un semplice drive through. Eppure, qualunque somministrazione di un vaccino prevede una prescrizione medica come condizione imprescindibile nel rispetto dell’articolo 13 del codice deontologico dei medici nella quale il medico deve informare il paziente dei rischi connessi a quel trattamento che sta per fare.
E non è stato fatto?
Ma figuriamoci, si arrivava in auto, neanche si scendeva e si offriva il braccio dal finestrino. Ma c’è dell’altro.
Cosa?
La violazione del regolamento della comunità europea 507 del 2006 sulla base del quale si possono autorizzare in via condizionata dei farmaci a certe condizioni, tra cui informare il paziente. Non è stato fatto nulla di tutto questo.
Crede che la decisione del gip possa “fare scuola” in giurisprudenza?
Penso di sì e me lo auguro. Queste morti non possono restare impunite.
Tumori nuovi e recidive fulminanti dopo il vaccino anti Covid: “incidenza del cancro aumentata del 143% nei vaccinati”
Tumori nuovi e recidive fulminanti dopo i vaccini mRNA contro il Covid-19: testimonianze, studi e ricerche
La storia di Bonnie Eisenberg è purtroppo drammaticamente ricorrente in migliaia di persone, come molte famiglie italiane possono constatare di giorno in giorno anche per esperienze e testimonianze personali. Bonnie è una 73enne che, dopo aver ricevuto tre dosi del vaccino anti Covid di Moderna, ha avuto una ricaduta del tumore al seno che l’aveva colpita nel 2012 e da cui era guarita. Il tumore era stato diagnosticato al secondo stadio e, dopo il successo del trattamento durato due anni, era in remissione dal 2014. Da allora, il suo medico ha misurato i livelli del markers tumorali nel suo corpo per monitorare eventuali ricadute. I markers tumorali sono indicatori riferiti a proteine che indicano, insieme ad altri valori, la possibile crescita di un tumore. Il medico di Bonnie Eisenberg, nel monitoraggio della sua paziente, aveva scelto di concentrarsi in particolare sull’antigene carcinoembrionario (CEA), un marker tumorale molto comune per i tumori di seno, colon, retto, prostata, ovaio, polmone, tiroide e fegato.
Dal 2014, Eisenberg ha diligentemente sostenuto test CEA mensili, insieme ad altre analisi. I test sono hanno sempre dato risultati confortanti, mantenendosi nell’intervallo normale, che secondo il suo medico era compreso tra 0 e 4,0 ng/mL. I risultati medi del CEA di Eisenberg erano stati di 0,4 ng/mL, indicando che il suo cancro era sotto controllo.
“Stava andando tutto bene da anni“, ha detto Eisenberg in un’intervista all’autorevole quotidiano multilingue internazionale “The Epoch Times”, “sono stato uno dei suoi migliori pazienti. Non si è mai preoccupato per me“. La situazione, però, è cambiata drammaticamente dopo la vaccinazione anti Covid. Bonnie ha ricevuto la sua prima iniezione di Moderna nel gennaio 2021 e ha sperimentato vari effetti avversi comuni tra cui febbre, tremori, dolori agli arti e altri guai mai sperimentati prima nella sua lunga vita. Dopo la prima dose, il suo test CEA era già salito a 3,7 ng/mL. Tuttavia, poiché era ancora all’interno dell’intervallo normale, sia Eisenberg che il suo medico non erano preoccupati, così Eisenberg ha fatto la seconda dose del vaccino a febbraio 2021 e ha subito nuovamente gli stessi effetti negativi. Il suo valore di CEA è balzato a 5,2 ng/mL quel mese, portandola fuori dall’intervallo normale. Ma poiché Eisenberg è stata una paziente così stabile nel tempo e poiché il suo risultato era così vicino all’intervallo normale, sia lei che il suo medico non si sono preoccupati. I booster sono diventati disponibili nell’ottobre 2021. Eisenberg non era felice di fare la terza dose, date le sue precedenti reazioni avverse, ma lei e suo marito l’hanno preso comunque in autunno e lei ha vissuto le stesse terribili reazioni avverse.
Il 13 dicembre 2021 alle 8 del mattino ha ricevuto una chiamata dal suo medico. Era molto preoccupato. “Quando ricevi una telefonata così presto al mattino, qualcosa non va. Mi dice: ‘Bonnie, dobbiamo scansionarti.’ Ho chiesto: qual è il problema? Il mio valore era fino a 17,6 ng/mL: ero nei guai“. Eisenberg è stata immediatamente inviato per una TAC, oltre a scansioni MRI e PET. Dalle scansioni PET, ha mostrato che il suo cancro al seno precedentemente dormiente si è “metastatizzato”, il che significa che si è diffuso in posizioni al di fuori del seno, in pochissimo tempo. “E’ stata una cosa molto difficile da accettare. È qualcosa che non avrebbe mai dovuto accadere. Il tumore si era diffuso a tutte le mie ossa, non è andato a nessuno dei miei organi del corpo, ma era su ogni osso a cui riuscivi a pensare. Sulla scansione PET mi sono illuminata come un albero di Natale“.
Eisenberg è convinta che il vaccino sia responsabile della sua recidiva del cancro. L’aumento dei livelli di CEA era ben correlato alla tempistica del suo vaccino ed è fermamente fermamente convinta che non riceverà più vaccinazioni, temendo che ne morirà davvero. Nello stesso mese (dicembre 2021), Eisenberg ha iniziato la terapia mirata. Il principale farmaco che assume per il suo cancro costa circa 14 mila dollari al mese, “ma ho solo una piccola copertura di co-pagamento per questo“. Ha anche un bloccante ormonale e un’iniezione mensile di denosumab (3.000 dollari ciascuno) per prevenire le fratture ossee. Fortunatamente, la sua assicurazione copre il costo del denosumab. Eisenberg ha risposto molto bene ai suoi farmaci e il suo cancro è tornato in remissione: da quando ha ricominciato il trattamento, i suoi numeri CEA sono scesi da 4,7 nel gennaio 2022 a meno di 1 ng/mL nel giugno 2022. I suoi numeri sono proprio come com’era prima della vaccinazione. Anche i punti luminosi che rappresentano le cellule tumorali sono spariti nelle sue nuove scansioni PET. Ma le cose non sono tornate completamente alla normalità; gli effetti collaterali dei farmaci di cui si lamenta Eisenberg probabilmente la accompagneranno per il resto della sua vita, e hanno ridotto i globuli bianchi indebolendo significativamente il suo sistema immunitario e ponendola a rischio di infezioni.
Eisenberg è considerata molto fortunata ad essere tornata in remissione, perché il tumore metastatico era molto diffuso ed aveva raggiunto il quarto stadio. La donna ha voluto condividere la sua esperienza con altre donne sperando che la sua storia possa aiutare altri: oltre ad essere fortunata, infatti, Bonnie si è salvata solo ed esclusivamente perché aveva un medico molto attento che le prescriveva il più attendibile test mensile, che le ha consentito di scoprire in tempo la comparsa della recidiva. Molte altre persone, purtroppo, non si sottopongono ad analisi così frequenti, anche dopo aver avuto e superato un tumore, sottovalutando i rischi delle recidive e ignorando completamente la possibilità che il vaccino anti Covid possa innescarle.
Sono numerose, infatti, le testimonianze di tumori e recidive fulminanti in pazienti vaccinati, che si accorgono del problema soltanto dopo aver sviluppato i sintomi, quando ormai è troppo tardi. Eisenberg non ha alcun dubbio che a provocare la sua recidiva sia stato il vaccino: “i medici non sanno cosa questo vaccino provoca al sistema immunitario, nessuno è in grado di fornire risposte precise. Puoi parlare con migliaia di medici, ma non lo sanno. Sicuramente ci saranno tante altre persone vaccinate che in questo momento non sanno neanche cosa sta succedendo dentro di loro perché non vengono testate correttamente. E’ terribile“.
La ricerca attuale suggerisce che i vaccini anti Covid-19 hanno alterato il sistema immunitario determinando cambiamenti immunitari alterando gli interferoni (IFN), cioè le proteine antivirali che proteggono e tutelano il nostro corpo da infezioni, malattie e tumori. Gli studi dimostrano che sono particolarmente importanti nella risposta precoce alle infezioni e al cancro: “La segnalazione di interferoni alterati è collegata a molti rischi di malattie, in particolare il cancro, poiché questa proteina sopprime la proliferazione di virus e cellule tumorali arrestando il ciclo cellulare“, hanno spiegato un gruppo di ricercatori americani guidati dalla dott.ssa Stephanie Seneff del Massachusetts Institute of Tecnology.
Le ricerche sulla proteina spike dei vaccini a tecnologia mRna evidenziano che proprio questa proteina può compromettere gli interferoni. La stessa dott.ssa Stephanie Seneff ha spiegato che “se inizialmente i vaccinati, nei primi mesi post vaccino, in caso di contagio da Covid-19 hanno meno sintomatologia, è proprio a causa di questo processo. Infatti i sintomi da contagio di Covid-19 sono provocati dall’azione dell’interferone che attiva il sistema immunitario per sconfiggere il virus. I vaccinati non hanno sintomi pesanti, non si sentono male, ma in realtà stanno diffondendo la malattia perché non la stanno combattendo“. Ciò significa anche che il virus rimarrà più a lungo negli individui vaccinati e se la malattia non viene eliminata dopo un lungo periodo di tempo, può causare gravi complicazioni su tutto l’organismo.
Questa ricerca concorda anche con i risultati delle analisi del patologo Dr. Ryan Cole che, nel suo laboratorio medico, Cole Diagnostics, ha rilevato dopo le vaccinazioni anti Covid, la ricomparsa del Molluscum contagiosum, un parapoxvirus che la maggior parte delle persone contrae durante l’infanzia ed è solitamente tenuto sotto controllo dal sistema immunitario, che evidentemente nei vaccinati non funziona più bene come prima.
Oltre alla recidiva del cancro, ci sono anche casi di sviluppo improvviso di nuovi tumori dopo la vaccinazione anti Covid-19 in persone precedentemente libere dal cancro. Dopotutto, le cellule tumorali non si limitano ai malati di cancro: è noto che tutti possono avere cellule cancerose; ciò che conta è se il sistema immunitario può tenere sotto controllo il cancro. Cheryl Rolf ha condiviso l’esperienza del suo defunto marito John Rolf con un esordio improvviso di cancro esofageo entro un mese o due dopo la vaccinazione: “È stato vaccinato con il primo vaccino l’1 marzo 2021 e poi il secondo vaccino il 29 marzo“, ha detto Cheryl sempre al “The Epoch Times” in un’intervista. Pochi giorni dopo la sua seconda vaccinazione John, che era sempre stato in buona salute, ha iniziato a tossire ed a soffocarsi sporadicamente con il cibo, e “questo è gradualmente aumentato di frequenza nel tempo“. Ad agosto, il medico di John lo ha mandato a fare una scansione, mostrando una crescita sospetta alla base dell’esofago, e alla fine di agosto a John è stato diagnosticato un cancro esofageo allo stadio 3. “L’oncologo ha detto di aver contrassegnato John come curabile“, ha detto Rolf. “Ha pianificato che John si riprendesse completamente da questo brutto male“. Il cancro esofageo è una forma più rara di cancro che colpisce prevalentemente gli uomini di età compresa tra 45 e 70 anni. Il fumo, il consumo eccessivo di alcol a lungo termine, il reflusso biliare, i problemi ai nervi dell’esofago e l’obesità sono tutti rischi di cancro dell’esofago. Considerando l’età di 68 anni di John all’epoca, era a rischio. Tuttavia, non aveva una storia medica o familiare di cancro. Inoltre non aveva reflusso gastrico, né fumava e beveva alcolici solo occasionalmente. Non era obeso.
Ai primi di settembre John ha iniziato la sua chemio e radioterapia ed è stata un’esperienza particolarmente tortuosa per lui. I problemi di deglutizione di John sono peggiorati presto, insieme alla nausea e a un alterato senso del gusto dovuto alla chemio. Ben presto “sembrava aver rinunciato a mangiare o bere. John avrebbe dovuto assumere più cibo e liquidi – ne stava prendendo un po’ – ma stava anche sputando un sacco di catarro giallo… non poteva semplicemente bere. Poteva solo prendere un sorso e provare a tirarlo giù“. La disidratazione e la perdita di peso dimostravano che aveva anche bisogno di idratazione via flebo una volta ogni tre giorni.
John ha terminato il suo regime di trattamento a metà ottobre 2021 e i medici hanno pianificato che si riprendesse fisicamente dalla terapia, riprendesse le forze e quindi rimuovesse il tumore attraverso un intervento chirurgico. Tuttavia, il 25 ottobre, tre giorni dopo aver ricevuto la sua ultima flebo, John è morto nel sonno. “Quella mattina mi sono alzata e lui ha detto ‘Voglio dormire ancora un po” e non si è alzato. Dopo un po’ sono andata a guardare e lui era morto. Ho chiamato i soccorsi, hanno provato a rianimarlo ma John non c’era già più. E’ stata un’esperienza orribile“.
Un’altra drammatica testimonianza è quella di Stanley Pruszynski, che ha visto l’improvviso sviluppo del mieloma multiplo in sua moglie dopo due dosi del vaccino anti Covid sempre di Moderna. La moglie di Pruszynski, Bonnie, allora 69enne, aveva una vita molto sana da sempre, ed era molto attenta alla sua salute. Pruszynski ha detto che Bonnie era molto in forma. I due facevano passeggiate di cinque miglia al giorno, e di solito era lui a volersi prendere una pausa. Tuttavia, due settimane dopo la sua seconda dose di Moderna a febbraio, Bonnie ha sviluppato sintomi influenzali con tosse costante e sudorazione notturna e dormiva poco. Questi sintomi persistevano e i farmaci hanno fatto poco per migliorare le sue condizioni. Cominciò a sentirsi debole e chiedeva pause durante le passeggiate prima che lo facesse Pruszynski. Era spesso spaventata, sarebbe caduta e aveva bisogno di tenersi alle pareti durante la quotidianità nel loro appartamento. Ad aprile, Bonnie è caduta ed è stata portata al pronto soccorso. Al momento del ricovero, il suo livello di emoglobina era così basso che le fu somministrata una trasfusione di sangue. A giugno, a Bonnie è stato diagnosticato un mieloma multiplo e ha iniziato la chemioterapia. Ha iniziato la terapia con cellule staminali nel dicembre 2021 e ha trascorso il Natale in ospedale. La stanchezza di Bonnie è migliorata e il suo cancro è andato in remissione, ma si sente ancora debole. I due ora percorrono un quarto di miglio al giorno, rispetto alle cinque miglia a cui erano abituati. Bonnie ora lavora da remoto con orario ridotto. Pruszynski stima che il suo stipendio sia probabilmente dimezzato. Pruszynski crede che il vaccino possa aver innescato qualcosa nel sistema immunitario di Bonnie che porta al cancro del sangue. “Le danno una stima di forse dai cinque ai 10 anni, forse meno. Non lo sanno davvero. Non ne hanno la più pallida idea, adesso è viva e siamo felici, ma consapevoli che in ogni caso alla fine la ucciderà“.
Un’analisi di The Expose sui dati VAERS ha indicato un aumento del cancro del 143.233% tra le persone vaccinate contro il Covid-19.