15 marzo c.a. In piazza scendono i sette nani al canto di “andiam andiam, andiamo a guerreggiar”Ma Biancaneve ci saràà?

BUONGIORNO! Oggi; in questo paese, si è “risvegliata” la voglia di guerra; si è arrivato all’assurdo di marciare per la guerra…neanche nostra, poi. L’accozzaglia messa insieme da un certo Michele Serra, di professione “ex satiro antisistema, divenuto buffone alla corte del potere”, ha comunque un merito: smascherare gli ipocriti che ogni giorno affondano l’Italia per consegnarla poi nelle mani dei mandanti! In piazza tutta, quello che prima era la sinistra progressista che per un ventennio ha illuso il paese ed il popolo, di poter prendere fra le mani il proprio destino, è stata fagocitata sino a diventare loro i tentacoli del potere! Chi l’avrebbe detto qualche decennio fa, che i “comunisti sarebbero morti democristiani”! E’ successo. In questo post proponiamo la lettura di un ampio stralcio di Agata Iacono, edito su “l’Antidiplomatico”, ed un video del prof. Frajese, sul tema, e mutuato da RadioRadio, visibile nel post successivo assieme ad altri due.

 

“Non saliremo sul carro (armato) della guerra imperialista”: le prime defezioni alla manifestazione di Repubblica del 15 marzo

 

“Parafrasando una felice espressione della contro-manifestazione indetta il 15 marzo a piazza Barberini a Roma, “l’effetto serra” nuoce gravemente alle maschere della sedicente sinistra.

A dire la verità, queste maschere sono già cadute da tempo, ma in modo graduale, quasi omertoso e distopico, ma non tutte insieme.
La partecipazione entusiasta alla manifestazione per armare l’Europa, (con distinguo chimerici ridicoli ), equivale ad una bomba (tanto per essere in tema).

Il collante sembra essere l’antitrumpismo, perché Trump è “di destra”.

Trump distrugge come un elefante in una cristalleria tutta la patina di falso buonismo dem della cultura woke, falsamente di sinistra , falsamente ecologica, falsamente paladina dei deboli (leggasi donne islamiche, migranti, transessuali) e altrettanto indifferente per i diritti economici e sociali.

Forse non è peregrina l’ipotesi che, in effetti, non è la guerra combattuta quella che i “Serrapiattisti’ (altra felice definizione, di Pino Cabras)

vogliono.

Anche perché sarebbero imbecilli, pazzi furiosi, se pensassero tutti di poter sconfiggere la Russia, visto che quest’ultima non ha alcun interesse a voler invadere questo pastrocchio di vecchia europa affetta da demenza senile.

Quindi?

Ricordate la terminologia del periodo covid?

Nemico, coprifuoco, app di tracciamento, lasciapassare…

Cioè controllo.

È questo il controllo, già sperimentato con la paura, il terrorismo mediatico, l’isolamento e la criminalizzazione dei portatori di pensiero autonomo, lo scopo della militarizzazione?Un’Europa che ha perso tutti i treni della Storia, dalla possibilità di essere mediatore di Pace alla capacità di dialogare con il mondo multipolare dei BRICS, abbandonata anche dagli USA, non può che andare incontro ad un declino epocale accelerato.

Quindi, ha bisogno di una organizzazione militare, repressiva, emergenziale e di estremo controllo per affrontare le inevitabili manifestazioni di rivolta sociale.

È un’Europa che non fa più neppure finta di essere democratica, che decide il riarmo senza consultare il parlamento e disconosce le elezioni nazionali se non sono funzionali alla narrazione, impedendo addirittura a Georgescu di ricandidarsi.

Le contraddizioni scoppiano proprio per la Serrata di Via Solferino : PD, CGIL e persino ANPI aderiscono al progetto di militarizzazione del piano di repressione e controllo.

Il re è nudo e qualcuno osa ormai gridarlo alla folla.

Sono queste prese di posizione che “spaccano”, più di qualsiasi contro manifestazione.

Sì susseguono le prese di distanza e credo che sia opportuno dare loro voce.

“NON SALIREMO SUL CARRO (ARMATO) DELLA GUERRA IMPERIALISTA”

Abbiamo letto con stupore e rammarico il recente comunicato della segreteria nazionale ANPI circa la manifestazione lanciata per il 15 marzo dal giornalista Michele Serra.

Nel testo si ribadisce (correttamente) che l’ANPI è contraria al piano ReArm, ma allo stesso tempo si dichiara la partecipazione di delegazioni territoriali alla manifestazione.
Crediamo sia un errore grave che potrebbe avere ripercussioni importanti sia per la popolazione in generale sia per la vita della nostra stessa associazione.

Innanzitutto non si può dichiararsi contro il piano di guerra e allo stesso tempo aderire
alla piazza per sostenerlo. Una evidente contraddizione che non è passata inosservata. Nelle ultime ore la pagina nazionale dell’ANPI è inondata di proteste degli iscritti che non hanno condiviso la scelta della Segreteria e che minacciano seriamente di lasciare l’Associazione.

La manifestazione lanciata da Michele Serra è una “chiamata alle armi” a danno dei popoli – dall’inizio della guerra sono quasi 10 milioni gli sfollati ucraini e centinaia di migliaia i soldati mandati al massacro da entrambi gli schieramenti in conflitto – e delle risorse, già di per sé scarse, per scuole, sanità e servizi pubblici.

Per altro, soldi che in larga parte saranno sottratti dai fondi per lo sviluppo e la coesione, ovvero da quelle già insufficienti risorse destinate al meridione d’Italia.
Non si può lottare (giustamente) contro  l’autonomia differenziata e al tempo stesso sostenere una guerra finanziata col saccheggio del sud.”

 

 

15 marzo c.a. In piazza scendono i sette nani al canto di “andiam andiam, andiamo a guerreggiar”Ma Biancaneve ci saràà?ultima modifica: 2025-03-13T05:52:44+01:00da GUATAMELA1

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