Quante volte avete detto “ti amo”? Una, dieci, cento volte? Ora pensate: quante volte avete creduto in quel “ti amo”? Quante volte quel “ti amo” è stato percepito come la dimostrazione di un sentimento? Quante volte è bastato dirlo? Quante volte, invece, quel “ti amo” si è reso concreto? Quanti vuoti ha coperto col tempo?
Pensandoci, basterebbe stringersi, trovarsi, incontrarsi con le mani.
Ogni persona che è entrata nella nostra vita ha contribuito, a suo modo, a farci essere quello che siamo oggi. Ogni incontro fatto, nei modi più diversi, ha messo alla luce qualcosa di noi. Ognuno ha scritto, con o senza volontà, una pagina del nostro cuore.
Ogni singola emozione è stata da noi assorbita e anche un po’ cercata. Io, ho sempre cercato in chi mi ha circondato [e mi circonda] quel qualcosa che ha dato e da alla mia esistenza un motivo per renderla migliore. Ho cercato, ancor di più, persone pronte a ricevere, perché non c’è cosa più bella che donare quello che abbiamo dentro sapendo che c’è qualcuno pronto ad accoglierlo. Ho deciso poi, di colorare le mie e le loro giornate.
Con pazienza, ho raccolto e conservato quei piccoli pezzi “di bene” ricevuti e insieme ho formato il quadro che rappresenta il mio quotidiano. Piccoli pezzi che vibrano e danno uno stimolo ad andare avanti, come tante piccole riserve d’energia. Energia pronta ad essere subito trasformata e spesa sotto forma di altro bene, di amicizia e amore.
Ricorda: tra i tanti pezzi che conservo nel mio cuore, c’è anche il tuo.
Hai davvero un ricordo di me??? Dove inizia e in che punto finisce quel ricordo? Quando è apparso la prima volta? Sapresti descriverlo chiudendo gli occhi o è così lontano da vedere solo alcuni frammenti? Allora prova a definirlo, a descriverlo: bello, triste, allegro, spensierato, malinconico, estremamente sensuale. E’ il ricordo di una notte serena, delle parole sussurrate, delle promesse, di un momento, di tanti momenti, di mille brividi. Ma quanto dura poi, un ricordo? Il mio per esempio. Forse lo trovi in un attimo, nascosto tra quei brividi. Poco o tanto, quanto ci metti ad afferrarlo, a stringerlo a te e conservarlo? E’ questa la parte più difficile: conservare quel ricordo e non lasciarlo andare.
Con le mie labbra, sfiorando le tue. Con la tua sensualità, facendola volteggiare. Stringendoti come un dolce uragano e accendendo la tua passione. Lo sguardo si illumina, il tuo respiro tocca la mia pelle e, mano nella mano, entriamo nel vortice del desiderio. Sento i battiti, i passi, respiro il tuo fiato e vedo le nostre anime danzare. Insieme ai nostri corpi. Voglio sedurti,
Tu, davanti allo specchio mentre osservi il tuo viso. Tu, con l’espressione persa tra i pensieri, con gli occhi che diventano sempre più grandi come grandi sono le tue fantasie. Tu, che segui il movimento dei capelli quando s’infrangono sul tuo collo come onde del mare. Tu, in ogni colore: il rosa della pelle, quello degli occhi, il rosso delle labbra. Labbra dischiuse quasi a prendere un respiro, che in un niente formano un sorriso. Furtivo, malizioso, quasi provocatorio. Tu, che con un dito nascondi il suo contorno, fermo lì, sospeso nel mezzo di un desiderio.