Uomini e donne

Lei dice che.
Lui capisce che.
Lei si arrabbia.
Lui ironizza.
 

Differenze, battute, confronti, attimi di competizione.

Se è vero che gli uomini e le donne sono compatibili come l’acqua e l’aceto, è altrettanto vero che per questo motivo si devono mescolare continuamente, altrimenti si separano.

Ma alla fine, parliamo la stessa lingua? Siamo così diversi?

Cosa sarebbero le donne senza gli uomini?

E viceversa?

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In quell’angolo della mia mente

Quello che mi ha colpito di lei è stata la sua semplicità. Quella sorta di luminosità e di trasparenza che difficilmente si trova in una donna. L’ho immaginata subito come una sognatrice. Di quelle che si perdono e sognano dopo aver letto una frase, una poesia, un libro. Sì, proprio così. L’ho immaginata bella, lo ammetto. Non appariscente ma raffinata, con quel qualcosa che ti prende, che ti acchiappa. E ti accende, eccome se ti accende. Ho colto le sfumature che la caratterizzano e le ho ammirate, quasi perso le ho fatte mie. Quel tipo di donna che quando ti circonda con il suo abbraccio sai con sicurezza che è lì con te, in quel momento, e in nessun altro posto.

Una donna difficile da spiegare, ma rara e stupenda nel suo genere.

 E non si può descrivere l’effetto che provochi dentro di me:

saresti capace di descrivere quello che si prova quando mordi

un pezzo di cioccolato? 

O la prima goccia d’acqua che tocca le labbra quando hai sete?

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Spiagge

Per me l’estate è qualcosa di più. Non è solo caldo, vacanze e mare. L’estate è un mondo nel mondo. Un mondo di ricordi. E’ quella parentesi aperta moltissimi anni fa, quando ero poco più di un ragazzino, e mai chiusa. E’ quell’inciso della mia vita che rileggo e mi emoziona ogni volta. L’estate è per me sinonimo di mille cose. E’ sinonimo di amicizia nata tra un ghiacciolo e una partita di calcetto, dove l’importante non era vincere ma correre e tuffarsi alla fine, come tanti pesci impanati di sabbia, in acqua.

E’ sinonimo di unione, quando intorno al falò si cantava e la chitarra suonava. Di amore. Dei tentativi maldestri di invitarla a giocare “a pallavolo”. Agli sfottò degli amici. Alle tante risate. Dei cugini venuti a trascorrere l’estate. Di gavettoni d’acqua ad oltranza. Di pomeriggi sdraiati in spiaggia aspettando la sera. Della doccia con il famoso “pino silvestre”. Insomma, ricordi che potrebbero durare giorni, anni. La fortuna in tutto questo è che oggi, dopo tanto tempo, questi ricordi posso ancora condividerli con molte delle persone che ho incontrato e conosciuto durante questa magnifica stagione.

Alcuni si sono persi, con altri il legame non si è mai rotto. Le nostre vite sono sicuramente cambiate, di anni ne sono passati, ma ogni volta ritrovarsi è bello, e basta poco, un pallone o una canzone, per rivivere in un attimo, in un flash, tutti quei meravigliosi momenti.

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