Quel che resta

Per tutte le volte che ti domandi se ti penso quanto mi pensi tu.

Se anche tu rimani impigliata nel tempo. Nelle ore. Ai momenti.

Quando ci si tocca con il pensiero, in un respiro mancato, nel buio che s’illumina.

Si può desiderare l’anima più del corpo e cercare quel desiderio solo da lontano?

O scegliere l’attesa, quella dell’attimo prima.

Quel fremito lasciato alla distanza. A non potersi sfiorare.

Distanti tanto da odiare il destino.

Al punto da cercare negli occhi di chi ci guarda il ricordo

e il profumo dei nostri desideri.

Stringerei i denti e affronterei il freddo

sapendo di ricevere ancora il tuo calore

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La mia regina

Si muove come una dea la mia regina. In ogni posizione, in ogni sguardo, in ogni momento la ritrovo su di me.

Severa la mia regina, con il suo scettro ha preso il mio cuore e ha liberato le mie emozioni. Mi ha fatto prigioniero con le sue parole e con il suo severo tocco mi ha fatto delirare.

Sento il profumo della mia regina che, insieme ai suoi occhi, mi ha reso un manichino. Mi nutre e mi consuma la mia regina e mi manda in altri luoghi, con un rapido tocco delle sue labbra mi porta alla pazzia.

Non so se voglio uscirne fuori mia regina, quindi ti chiedo:

Che cosa vuoi che io diventi? Demone con ali d’angelo o un semplice giullare?

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Ordina pure mia regina.

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Nessuna sfumatura, solo due colori intensi

La camera avvolta dalla luce soffusa della lampada.

Tu ferma, seduta su quella sedia.

I pensieri come brezza, come foglie sugli alberi,

gocce di pioggia che scendono tra i tuoi sensi.

Senti i miei passi avvicinarsi. Tremi e il buio che ti circonda trattiene il piacere.

Tremi, ma non hai freddo. Sei lì, indossi la mia camicia

e la fragranza del mio profumo.

Impaziente mi cerchi. Impaziente aspetti.

Muovi la testa. Prima a destra, dopo a sinistra.

E in quel momento ti abbraccio e appoggio la mia bocca sul tuo collo.

Solo una manciata di bottoni separa il nostro godere.

Scivola il primo. Sospiri.

Dall’occhiello il secondo. Socchiudi la bocca.

Salta il terzo. Dici si.

E in un attimo le mie mani si riempiono di te.

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Un punto

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Tra i tanti punti che scoprirei per respirare il tuo profumo, questo sarebbe il primo. Non a caso. Perché racchiude la tua vera essenza. Perché lì, non troverei solo il profumo della tua pelle ma la parte visibile e tangibile della tua anima, insieme alla parte più alta del tuo cuore. Ti stai chiedendo cosa farei? Come prima cosa, accorcerei lo spazio dalla mia bocca. Dopo, userei le mie labbra per apprezzare meglio il tuo sapore. E infine, userei ogni mio singolo senso per raggiungere i punti giusti e far vibrare, nello stesso momento, non solo la tua anima.

Ma anche il tuo corpo.

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A lei, a lui

A lei, l’indice lungo la schiena.

A lui, il suo profumo.

A lei, quando è tra le sue braccia.

A lui, quando percepisce il suo calore.

A lei, il sapore della pelle.

A lui, il suo sguardo.

A lei, la sua bocca.

A lui, le sue labbra sporche di cioccolata.

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A entrambi, la notte.

Un cubetto di ghiaccio, la sua voce, 

un bacio, il solletico, una risata,

una canzone, il buio, il temporale.

Fino a che punto riuscirai a mantenere il controllo dei sensi?

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