La musica nel cuore

“DIVENIRE”: IL NUOVO ALBUM DI EUGENIO PICCHIANI


Dopo l’ultimo lavoro “L'Antidoto”, ecco a solo un anno di distanza, Eugenio Pacchiani presenta il suo quinto album in studio dal titolo DIVENIRE. Dopo la firma di contratto discografico con uno degli studi di registrazione più importanti dEuropa, il Paradise Studio‘s, Eugenio ha la possibilità di collaborare con musicisti del calibro di Stefano Zavattoni e Davide Aru, i quali assieme ad altri professionisti come Sergio Lepidio e Marco Di Pietrantonio, rendono DIVENIRE una produzione artistica di altissima qualità. Anticipato dal singolo AMATI, e disponibile dal 6 Novembre anche in tutti i negozi digitali, DIVENIRE racchiude ben tredici tracce inedite, e potrebbe definirsi una sorta di concept album, allinterno del quale ogni brano racconta un piccolo stadio di quellevoluzione che avviene di continuo dentro di noi, quella costante crescita fatta di tragitti e traguardi raggiunti, treni persi e partenze ritrovate, che in ogni momento ci rende sempre un po’ diversi dallistante precedente. Canzoni che s’inseriscono nel panorama melodico italiano, quello più classico, soprattutto per lenfasi a cui tiene corda una tonalità capace di raggiungere le note più alte. Unenfasi a tratti forse un po’ troppo aggressiva nei confronti della poeticità espressa dalle parole, ma che ci pone davanti il talento di una voce sconfinante nel bel canto; un genere un po’ trapassato, se confrontato con lattuale panorama musicale, ma che conferma una passione e un forte legame del cantautore con la melodia italiana e le sue radici e che quindi ben accontenta gli appassionati di un nostalgico retrò. La traccia che apre l’album, la quale è la stessa che lo chiude nella sua versione remix, è QUANDO IO HO TE. Un brano che sia per il testo, che per il mood, invoca alla spensieratezza, alla voglia di prendere e andarsene via dal caos e dalla frenesia per assaporare la libertà, dando l’idea di un singolo pensato per l’estate: nella penombra di questa stanza, tu sei la mia estate…canta proprio Eugenio; parole chiare, che arrivano subito all’ascoltatore, il quale non può fare a meno di fermarsi ad ascoltare. Una musica che si carica d’enfasi, sprigionata anche da una commistione di archi capace di avvolgere l’atmosfera musicale dell’intero brano. La seconda traccia, BELLA LA VITA esprime la voglia di cantare la bellezza della vita nonostante tutte le brutture che il mondo ci propina davanti e, insieme, la voglia di urlarlo a squarciagola: Bella la vita quando ritorno a respirare e non smetto di sognare. Scene di vita quotidiane dentro questa canzone, dove la metafora risiede in ogni strofa, perchè ci sarà sempre qualcosa per cui vale la pena vivere questa vita, in questo divenire in cui siamo coinvolti, si intuisce come il cantautore voglia farci capire che ciò che ci tiene stretti alla vita può cambiare, ma alcuni valori permangono, quelli dentro di noi, anche se al di fuori non siamo mai gli stessi di sempre: Ad ognuno la sua storia, ma ognuno con la sua memoria,in un brano in cui risalta fin da subito un riff di chitarra elettrica di chiara ascendenza british, e che percorre l’intero pezzo. La poeticità del testo di AMICI INVISIBILI risalta in frasi come: Quella strada illuminata non è mai finita è una sosta sconosciuta, una curva della vita, perché tutto ha un suo perchè…come un solco di pensieri.. .Anche qui emergono nello sfondo gli archi, con un suono, però più cupo, lasciando di nuovo spazio all’enfasi, come una risposta ai brutti pensieri, alle preoccupazioni che talvolta ci percuotono. L’amicizia è una carezza, il tuo sorriso una certezza: Un altro testo dedicato alla vita, alla forza in cui dobbiamo credere in questa vita e nelle sue meraviglie, nell’abbraccio di una voce rassicurante di Eugenio. E si arriva al singolo estratto dall’album, il quale nella prima strofa (entrambe le strofe sono costruite anaforicamente attraverso il Quando iniziale) ha una struttura impersonale, per parlare invece in prima persona nella seconda; come a dire che il messaggio è personale, ma nello stesso tempo può riguardare chiunque ascolti la canzone: Questo tempo che ci mette un po’ paura per come cambia in fretta…Quando, alzo gli occhi al cielo e dico arriveranno e non saremo soli. C’ è Un equilibrio perfetto che si conquista nel tempo, corre il mondo, lascia indietro il sentimento, siamo noi l’evoluzione amando..l’amore come una forza che governa l’universo, con riferimento alla filosofia di Empedocle. In AMATI la musica è molto calibrata sull’uso delle tastiere, ad ammorbidire il brano con una sfumatura elettronica. Amami, ripete Eugenio più volte nel ritornello ma poi, l’ultima parola del testo è il titolo AMATI, come a dire che tu “devi amare, ma non devi scordarti di amare anche te stessa”. Un ritmo travolgente insegue l’ascoltatore fin dalle prime note di CERCO AMORE grazie alla potenza della batteria, ma anche qui esplodono le tastiere, giorni che corrono e si portano giù tutti i momenti che non riavrai mai più. Come nella traccia precedente, il cerco amore, diventa cerca amore: il soggetto è interscambiabile ancora una volta con l’ascoltatore che viene coinvolto in prima persona Prendi la vita così come ti viene, e nel ritornello: Vivi in un sogno anche se un sogno non è, Tutto dipende quasi sempre da te. Ed ecco MAYBE, la traccia migliore dell’album, sia per l’originalità tematica, che per l’accostamento terminologico; MAYBE sei una costante in movimento…l’incertezza, una canzone questa, che già nel titolo prova a trasmettere questo senso di incertezza appunto, questa nostra fugacità: Non c’è mai un traguardo senza una ripartenza…in continuo divenire eterno nascere e morire, (tra)maturamenti e ruoli di altri tempi, non c’è niente che è per sempre, non c’è certezzatutto quanto è vita in questa giostra che ci sfida, a prenderla sei in corsa, non cadere mai… Di nuovo protagonista la poeticità in ALBA E TRAMONTO: Dove è fantasia si fa più bello il tempo e la sua evoluzione…al di là dei sogni io mi immergo in fondo dove c’è emozione….. La solarità sprigionata anche dal cantato, riesce a tenere alto il tenore di una scelta terminologica certamente meno ricercata del testo precedente, ma che comunque non disdegna talune immagini sinestetiche: tutto il giorno bruci le idiozie, e accarezzi le malinconie, in un mood elettronico che dà quel vigore e quell’energia proprio come il sole, evocato in più tracce all’interno dell’album. Le chitarre elettriche dall’intro del brano…NOI NO riporta un temi scottanti e purtroppo sempre attuali, quali la guerra e l’odio razziale: Proiettili per la strada a colpire l’innocenza, Non ci sarà pace mai per noi uomini; parole crude ma veraci, decise a colpire la coscienza di chi fa finta di non sentire, a cui anche il forte giro di basso sembra rispondere, cercando di emergere da tutto questo clamore, come lo stesso assolo di chitarra a chiusura del pezzo. In UN BACIO E UNA CAREZZA risalta invece il tocco del pianoforte, per lasciare posto anche a quello della batteria, che come il battito del cuore, sembra rispondere a tutta questa profusione di sentimentalismo, tanto che Eugenio canta: Cuore mio che vai così veloce, rallenta per un attimo e fammi riposare. Anche in CHI SIAMO, sembra emergere quella cupezza già di AMICI INVISIBILI, questa volta messa risalta dalla chitarra elettrica, nel pezzo forse più rockeggiante, dove l’enfasi che accompagna ogni traccia dell’album, rende qui ragione per la rabbia proferita anche attraverso le parole del testo: Quanti occhi danno sentenza, quante mani indicano facce, quanti Giuda sulla strada,Benefattori e santi fatevi avanti!La verità è un traguardo lontano, dove nessuno più si domanda chi siamo. Quindi ecco riproposto il concetto alla base dell’album, con il tema del traguardo che entra in gioco nel DIVENIRE. La voglia che gli altri ci vedano e ci conoscano come siamo veramente, in una tonalità crescente sprigionata dalla voce di Eugenio, fino all’assolo finale che risponde all’urlo indignato. Inizia con un giro d’archi a cui risponde il basso di VIVIMI ADESSO, Questa vita la possiamo scegliere, siamo noi che abbiamo l’opportunità…Una grande dichiarazione d’amore, a cui si accompagna la voglia di rinnovare l’entusiasmo di una storia d’amore capace di sfidare il tempo, un amore vivo oggi come allora.. Dopo l’esplosione enfatica di VIVIMI ADESSO, l’intro di PROMESSE è un tocco di piano, che sconfina con il jazz, una morbida ballata, dove il tempo aggiusta quello che è perduto già , ma buttare il resto non servirà.. riprendendo il tema dell’album, il tempo scorre e ci evolve noi, ma qui Eugenio ci dice che il tempo che abbiamo davanti, quello lo possiamo, anzi lo dobbiamo sfruttare, senza rimpiangere quello ormai perso. Un cantato confidenziale, con un piano che crea l’atmosfera da serenata dedicata all’amata per un pezzo che, si esclude la versione remix di QUANDO IO HO TE, viene posto a chiusura dell’album. Un cerchio quindi che si chiude da dov’è tutto ha avuto inizio, proprio nello stile di un concept album: un DIVENIRE che ci evolve, ci cambia, ma che talvolta, ci fa tornare sui nostri passi, su alcuni valori i quali, nonostante le incertezze, rimangono lì a sostenerci e ad incoraggiarci. Sonia Bellin