La musica nel cuore

L’INTERVISTA A SABU’ ALAIMO


Mi trovo al telefono con Salvatore, in arte Sabù Alaimo, cantautore siciliano presente da tempo nel panorama musicale anche come autore, il quale, dopo le prime esperienze in varie band, Sabù intraprende la carriera solista; numerose sono le manifestazioni a cui prende parte, nonché i concerti, tra i quali le aperture di live dei big della musica italiana. Dopo essere arrivato alle finali di Sanremo giovani nel 2014, il 27 Novembre dello scorso anno è uscito il suo ultimo album dal titolo GENERAZIONE DIGITALE. Dieci canzoni che raccontano storie di vita vissuta, esperienze sospese tra sospiri ed esitazioni, dove il filo conduttore è quello dell’autenticità delle emozioni; dove un passato guardato con disincanto, si fonde nell’orizzonte di un presente frenetico e un futuro ancora incerto, ma dove l’entusiasmo non è assopito, nemmeno per un attimo. Ma chiedo direttamente all’artista, che pochi istanti fa era intento nella preparazione del nuovo video per il suo prossimo singolo SOGNI MULTIMEDIALI… A proposito di SOGNI MULTIMEDIALI, si tratta di un brano che racconta di un amore tanto fugace, quanto intenso, in cui alla fine però non resta che dire: “E’ andata come è andata”e, come si evince dal titolo, si parla del valore dei sogni… Si, infatti questa traccia risulta essere proprio il motore dell’album, in quanto i sogni sono tutto nella vita, come nella musica.. e qui i sogni fanno proprio da traino, in quest’album dove racconto le emozioni, le aspirazioni, le vicissitudini, anche le delusioni di questa generazione digitale, i sogni, sono sempre al centro di tutto, in qualche modo. STIAMO DORMENDO ritengo sia una traccia che, ben rappresenta questa attuale “GENERAZIONE DIGITALE”, con un andamento che mira quasi a svegliarci da questo sonno di cui si parla nel brano; un sonno capace di inibire ogni nostra presa d’iniziativa all’interno della società, la quale ci trova come lei stessa ci vuole, ossia passivi e apatici…un sonno quindi subdolo e per questo ingannevole… STIAMO DORMENDO rappresenta la facciata più ironica dell’album, l’altra è quella più intimista: ci sono questi due lati della mia personalità e che, per questo, ho riversato poi in GENERAZIONE DIGITALE. C’ è il lato più intimista e quello più irruento, i quali poi convivono in ogni persona, dove talvolta l’uno è più esposto dell’altro, a seconda anche dei momenti…In ogni caso ritengo che, non si debba essere né troppo romantici, ne troppo irruenti… In ognuno di noi è presente una continua evoluzione, un cambiamento costante, come la musica, anch’essa si evolve di continuo…STIAMO DORMENDO è la traccia che definirei rock, un genere che non considero tale per la strumentazione adoperata o per gli arrangiamenti, ma “rock” in quanto “atteggiamento”. Il brano, infatti, è volutamente provocatorio, si parla per l’appunto delle multinazionali, le quali “hanno comprato il sesso e messo sopra gli scaffali”; per questo, sempre all’interno del brano, ad un certo punto affermo: “sto pensando di vendere tutte le mie foto”, ma anche i sentimenti. Ovvio che tutto ciò è un’esagerazione, me ne rendo conto, ma dietro l’esagerazione, viene esaltata una piccola verità., una verità che, in tal modo, viene messa al centro dell’attenzione quindi, più accessibile a tutti. Peraltro il bello delle canzoni, sono le interpretazioni che ognuno ne dà, dato che io non apporto soluzioni, in quanto comunque non le ho neanche per me stesso e per la mia vita. Semplicemente tento di raccontare delle verità attraverso delle metafore, dove alla base c’è un messaggio, ma spesso è importante proprio ciò che chi ascolta recepisce di questo messaggio, in questo modo la canzone diventa aggregante. E cos’è l’”aggregazione”, se non proprio quello che si cerca attraverso la musica? Un modo per non sentirsi mai soli, per condividere un sentimento, una sensazione e un messaggio appunto.. Sulla stessa linea di Stiamo Dormendo è presente un’altra traccia che si potrebbe definire controcorrente, qual’ è SGOMITO… SGOMITO ha una matrice anticonformista, anche se la parola “anticonformista”, non è esattamente un termine che amo utilizzare, infatti mi vene in mente una frase che era solito affermare il grande Lucio Dalla “la cosa eccezionale è essere normali”, tutto è il contrario di tutto, quindi, perché essere anticonformista? Questo brano è il mio punto di vista verso una società in cui “si sgomita”, metto l’accento sui ragazzi dell’università, in quanto loro sono il futuro, mi sono rivisto io stesso universitario, con le stesse difficoltà che avevo io a quell’epoca. Ascoltando il tuo album ho notato esser presenti due tracce, PETROLIO E RESPIRO, le quali, nel loro essere apparentemente opposte a partire dal titolo - in quanto proprio il petrolio impedisce qualsiasi traspirazione- siano poi due brani che si incontrano in più punti;da una parte la viscosità, l’artificiosità del “petrolio”, dall’altra la naturalità e la spontaneità di un “respiro”. In effetti, queste due sono canzoni simili, perché sono nate nello stesso periodo a Milano… RESPIRO l’ho scritta, proprio dopo aver frequentato i locali, la vita mondana…..dopo essermi perso nella futilità delle cose…ho intravisto allora quanto la gente appare diversamente da com’è poi nella realtà… Mi sono chiesto allora se tutta quella gente stesse recitando una parte o se era realmente in quel modo….se per un certo periodo non indossasse solo una maschera. Ho capito allora quanto ci sia bisogno di perdersi nel vuoto delle cose, per poi ritrovarsi…. Ritrovare il ”respiro” appunto, ritrovare la nostra essenza.. la canzone racconta proprio di questo, il respiro non è che la nostra anima, il dare ossigeno all’anima e, per provare tutto questo, ho dovuto però prima perdermi nella futilità delle cose, nella mondanità, in quanto proprio dalla futilità, si ritorna poi all’essenza. Sonia Bellin