La musica nel cuore

L’INTERVISTA ALLA SCIMMIA NUDA


Eccoci qui con LA SCIMMIA NUDA, un progetto musicale nato nel 2015, dietro il cui nome troviamo tre ragazzi che al cantautorato italiano, uniscono atmosfere e sonorità internazionali, arricchendo di volta in volta la musicalità dei loro brani, che scostandosi tra il pop d’autore e l’indie rock, apporta alla band un sound del tutto alternativo. Grazie all’intensità del loro  primo singolo “Restiamo sulla porta”, accompagnato da un videoclip da non perdere, la band si aggiudica il premio miglior testo al concorso “Il Maltese”; mentre proprio questo mese è prevista l’uscita del loro EP d’esordio dal titolo “LA FUGA”, il quale conterrà anche il brano “BERNARDO SOARES” che li vede presenti da quasi un mese in radio. Facciamoci allora raccontare dalla voce, nonché l’autore delle canzoni, com’è nato questo brano e qual è il messaggio che custodisce un titolo così curioso…   Il titolo prende libera ispirazione dal LIBRO DELL’INQUIETUDINE di Pessoa, di cui BERNARDO SOARES è appunto il protagonista…quella di riversare in musica le sensazioni derivate da questa lettura era un’esigenza espressiva ma forse anche una sorta di “catarsi”, volta a liberarsi da tale inquietudine…? La scrittura per me è prima di tutto una forma di terapia verso me stesso, quasi un’auto-psicoanalisi. Mi è necessaria per buttare fuori alcune cose che fluttuano tra l’inconscio e il conscio e che normalmente fanno fatica ad emergere. Questo pezzo è nato da un bisogno espressivo, per una curiosa sincronicità: proprio nel momento in cui stavo buttando giù alcune riflessioni, mi capitò tra le mani il Libro dell’Inquietudine di Pessoa. La voce narrante raccontava una serie di stati d’animo che stavo in parte attraversando in quel periodo: ciò mi è venuto d’aiuto nella stesura del testo definitivo ed è stato un valido segnale per decidermi a trasformare queste mie riflessioni in una canzone. 2)Si tratta di una canzone avvolgente, le cui parole sprigionano sentimenti difficili da esprimere con parole d’uso quotidiano e che invece, l’atmosfera in cui ci immerge l’andamento della canzone risulta particolarmente suggestiva nel dipingere uno stato d’animo “inquieto”… Quello che avevo in mente pensando a come strutturare il testo, era cercare di raccontare con immagini concrete e “viscerali” uno stato d’animo se vuoi più astratto, descrivendo con alcune metafore le sensazioni che si provano quando il corpo, l’anima e la mente sono scosse da questi particolari stati. 3)C’ è una frase nella prima strofa, che colpisce per la sua ricchezza di significato, “Quanta è pesante questa maschera sul viso e continua costante questa insicurezza” che in poche parole, di raccogliere immagini provenienti da tanta letteratura del nostro, come il riferimento alla maschera; un modo per nascondere facilmente la nostra identità e non svelarla del tutto, ma un modo anche per nascondere le nostre paure a noi stessi… Il tema della maschera mi è molto caro. Mi guardo intorno e noto di essere circondato da maschere, attori che recitano un ruolo. Poi mi guardo dentro e noto che anche dentro me stesso ne custodisco una collezione :... A volte mi capita di pensare con curiosità e con un sorriso sulle labbra a cosa succederebbe se un giorno, tutte queste maschere cadessero di colpo..probabilmente la società intera collasserebbe su se stessa, ma sarebbe un bellissimo, apocalittico, giorno di totale sincerità! I mostri sai non abitano sotto il letto, i mostri te li porti dentro…te li cresci dentro…” tale frase subentra nel ritornello con la forza di un’onda impetuosa e travolgente che può cogliere alla sprovvista chi ascolta, in quanto risuona quasi come un’intimazione…sembra il momento in cui quella maschera di cui parlavamo prima, viene di  colpo buttata a terra: ci guardiamo allo specchio e capiamo chi siamo realmente… e questo può far paura… Si dice che l’Oracolo di Delfi abbia pronunciato la frase: “Conosci te stesso e conoscerai l’Universo”. Come esseri umani siamo tutt'altro che perfetti: ospitiamo dentro una tale quantità di ombra e di demoni, che solo potessimo vederli tutti insieme, probabilmente collasseremmo all’istante. Quindi, come per una sorta di meccanismo di difesa, ci cuciamo addosso una serie di sovrastrutture socialmente accettabili e rassicuranti per la nostra salute mentale. Il problema però è che queste sovrastrutture sono spesso una facciata dietro cui si nasconde molto altro. Così, ciò che non vogliamo vedere e con cui non vogliamo fare i conti viene dimenticato nell’ombra, dove cresce a dismisura, fino al giorno in cui decide di uscire allo scoperto con la forza di un uragano. Definire il vostro genere semplicemente pop, risulterebbe riduttivo, questi due singoli dimostrano un riferimento alla canzone d’autore italiana, ma si sentono echi di sonorità alla Bon Iver… ti chiedo quindi…Quali sono le realtà musicali che ascolti abitualmente e che quindi ti influenzano poi nella scrittura e nella composizione…? La verità è che sono davvero troppe ... Per quanto riguarda il suono sicuramente quella musica indipendente inglese (Radiohead, Libertines, Arctic Monkeys) ma anche le sonorità americane anni ’90 (Smashing Pumpkins, Nirvana) con cui sono cresciuto da ragazzino. Il tutto però con l’aggiunta dei sintetizzatori. Per quanto riguarda invece la forma canzone e i testi, mi piace guardare ai grandi cantautori del passato che ci hanno lasciato davvero un serbatoio enorme da cui attingere; ma anche al cantautorato indipendente contemporaneo, che non disdegna di contaminarsi con quel pop orecchiabile, ma mai banale. Ti sto parlando di realtà artistiche quali i Baustelle, Brunori Sas, Le Luci Della Centrale Elettrica, Niccolò Contessa e la scena dei cantautori siciliani quali Nicolò Carnesi e Colapesce.   Qualche anticipazione riguardo il vostro EP: quali altri temi verranno affrontati, da cosa prendono ispirazione le altre tracce in esso contenute…? Il nostro EP in uscita il 16 Marzo si intitolerà “La Fuga”. Affronta appunto il tema della fuga, fisica e simbolica, spirituale e carnale da ciò che spaventa, che opprime, da ciò che si ama o si odia, dalle catene della mente o semplicemente dalle avance di un musicista molesto .... Si spazierà dal tema dell’alienazione ad una semplice “cotta da bar”. Ci auguriamo vi possa piacere!