La musica nel cuore

I JOLLY ROX IN “DREAMERS’ PARADISE”


Se si dovesse trovare un termine per descrivere degli amanti del rock vintage, quello che dopo decenni di chitarre, di capelli cotonati e di magliette con i loghi più impensati, ancora si risente suonare in radio come un vecchio successo del passato, forse “DREAMERS” sarebbe quello ideale, non soltanto perché richiamerebbe alla mente quell’intramontabile pezzo dei Mamas & the Papas, e quindi le origini del genere, ma perché proprio “sognatori” soltanto possono dirsi chi , nonostante l’attuale dispersione musicale , riesce a ritrovarsi in un genere che non è più espressione della nostra epoca; soltanto chi continua coltivare un sogno e lo fa ogni giorno, è capace di estromettersi da una crisi gravitante, appoggiandosi sulle proprie forze, riuscendo ritagliarsi un suo angolo di paradiso interiore. Si intitola proprio DREAMERS’ PARADISE il nuovo singolo dei Jolly Rox, una rock band fiorentina nata nel 2005, il cui nome altro non è, che un richiamo alla bandiera dei pirati, la famosa Jolly Roger, raffigurante un teschio e due ossa incrociate. Un modo dunque per allineare il mondo degli avventurieri del mare con quello musicale, dove il viaggio, con i suoi rischi e pericoli, non è esente da soddisfazioni che possono corrispondere, metaforicamente, alla fantomatica corsa al tesoro legata alle vicende dei pirati.

E l’avventura discografica dei Jolliy Rox ha inizio nel 2009 quando pubblicano il loro primo album “Welcome to my twisted room”; dopo diversi live e videoclip, nel 2013, esce il loro secondo lavoro, l’EP “Jack and the magic bean”.

Dopo una pausa di due anni e cambiamenti nella line up della band, nel 2017 esce invece il loro ultimo album “Dreamers’ Paradise”, il quale viene pubblicato dall’etichetta Hurrikan-Blitz Label, assieme a tre videoclip, ed è anticipato dal singolo omonimo, attualmente in promozione. DREAMERS’ PARADISE rappresenta al meglio lo stile musicale dei JOLLY ROX: i principi del classic rock anni ’70, ripresi e rivisitati secondo le strutture del power metal anni ’80 e di tutto il filone glamo

ur di quelli anni. L’eco di band quali Bon Jovi, Motley Crue, ed Europe non è ravvisabile soltanto dallo squinternato movimento delle chitarre, che si ritorgono sull’eco gravoso del basso; la voce stessa del cantante, il cui timbro graffiante riesce a perseguire un altalena tonale ampia a variegata, fa rivivere le stesse atmosfere di quelli anni: le sonorità, ma anche le luci, lo scintillio dei costumi, sono percepiti sin dalle prime note del brano. Il cantato sincopato, caratteristico del Glam metal, scolpisce assieme alle percussioni, un terreno musicale su cui si adagiano potenti riff e un lungo assolo, che uniti ad eccellenti arrangiamenti, danno prova di un talento musicale capace di legare l’o-scenità rock e i suoi migliori risultati.

Sonia Bellin