La musica nel cuore

Intervista al Bluesman Fabio Salvi


Oggi siamo in compagnia di Fabio Salvi, ma andiamo a consocerlo meglio
Ciao Fabio, presentati ai nostri lettori
Sono nato a Rimini da mamma scozzese e papà napoletano.. eh si un mix mica da poco! Il primo approccio con la musica credo d'averlo avuto a 12 anni, scalpitando su una tastiera della Viscount di mio padre. Dopo qualche anno lui stesso ha portato a casa una chitarra acustica della Fender e me ne sono innamorato praticamente subito, suonandoci ore ed ore fino a quando non mi usciva il sangue dalle dita! La passione per il ritmo l'ho presa "da babbo" (come direbbero a Napoli), batterista in gioventù e insegnante di balli caraibici in età più avanzata. Il gusto per la melodia probabilmente è arrivato più da mamma, con i dischi di James Taylor, Carol King, Ray Charles e Dionne Warwick. Un giorno poi, per puro caso, ho scoperto fra i vinili di mio padre "Slowhand", un disco capolavoro di Eric Clapton. Inizia così il mio viaggio attraverso le mille sfaccettature della musica blues che, ancora oggi, persiste con la stessa passione di allora.
Ci parli di Goldfish?
Goldfish è nata nel 2015 in un giorno di fancazzismo totale (si può dire fancazzismo?)  durante il mio soggiorno a Bath(Uk). Al tempo gestivo un piccolo negozio di strumenti musicali e, in quella particolare giornata, non si era visto un cliente nemmeno a pagarlo. Da tempo avevo in testa un giro armonico sul quale desideravo scrivere di un vecchio amore finito, volevo farlo però con un filo di "saggio" sarcasmo. Così, grazie anche alla collaborazione della vice manager Jade Morris, è nata Goldfish. Il giro di chitarra sembrava aspettare proprio quelle parole e l'analogia al pesce rosso (Goldfish appunto) mi è giunta praticamente subito quel pomeriggio. Il pesciolino viene spessa immaginato all'interno di una bustina di plastica o di un'acquario. Io ho preferito pensarlo nel mare assieme ai suoi amici libero dall'incantesimo che troppo a lungo lo ha tenuto legato a chi non ha saputo apprezzarne le qualità. Il testo cita appunto: "I'm a goldfish swimming with my friends, free from your spell and this won't be the end, there're plenty more fish out in the sea that can treat me better than you treated me..". Tradotto: "sono un pesce rosso che nuota con i suoi amici libero dal tuo incantesimo e questa non sarà la fine. Ci sono molte più pescioline fuori nel mare che sapranno trattarmi meglio di quanto l'abbia fatto tu.."
Quali sono i tuoi ascolti musicali?
Sono cresciuto a colpi di soul, funk e country pop americano ed è per questo motivo che principalmente canto in inglese. Inoltre non mi sono mai sentito bravo abbastanza per cantare in italiano e solo ultimamente ho acquistato fiducia nel farlo. Lo so un paradosso ma credetemi.. quando i tuoi sono persone come Pino Daniele, Lucio Battisti e Fabio Concato..capirai.. e dove vado?!? Per quel che riguarda la scena internazionale passata e attuale ascolto principalmente da BB King, Freddie King, Ray Charles e Aretha Franklin a Norah Jones, John Mayer, Gary Clark Junior e Kenny Wayne Shepherd.
Secondo te in quale stato di salute si trova oggi la musica?
Io credo che la musica sia in continua evoluzione e che in questo costante turbinio di generi musicali, la buona melodia alla fine vinca sempre. Un po come le mode che girano; a volte per perdersi e altre per ritrovarsi.
Come stai promuovendo il tuo album?
Fino ad ora ho sempre curato io la promozione del mio lavoro ma presto incontrerò un paio di agenti per valutare le loro offerte. Per il momento mi appoggio ai sistemi mediatici e alle gig, cercando sempre e comunque di instaurare un buon rapporto con il pubblico, condividendo brevemente il perché e per come di ogni brano originale da me scritto.
Progetti futuri?
Al momento mi sono dato un anno di scadenza per vedere cosa succederà qui a Londra. "Goldfish" sembra rescuotere ottime critiche sia come singolo (grazie soprattutto al video) che come album. Uscirà presto un'altro video legato a l'album mentre il secondo cd è già in cantiere.
I tuoi contatti?
Londra è caotica, nervosa ma pur sempre ancora estremamente artistica non c'è nulla da fare. Per questo non è difficile a mio avviso trovare contatti. Magari non sempre estremamente utili ma comunque interessanti. "Rigiro" ciò che mi è stato detto quando sono arrivato nella metropoli: "fai molte jam sessions! (qui comunemente chiamate "open mic") Se suoni qualcosa di interessante prima o poi verrai notato". In effetti così è. Certamente trovarsi al posto giusto nel momento giusto aiuta. A volte però credo diventi anche la legge di chi non crede fino in fondo nelle proprie capacità artistiche, ed è un vero peccato. Un settore poi che va molto è quello del "turnista" , ossia il musicista che suona su chiamata per varie band. Date i numerosi gruppi musicali , infatti, una volta innescato il passaparola è facile essere ingaggiati per fare delle serate.
Grazie mille Fabio e buona musica