La musica nel cuore

TONY CERRONE Il 15 d’agosto


Tony Cerrone gioca da sempre con la musica, accompagnato dalla sua fedele chitarra acustica ma un paio di anni fa decide di riordinare le tante idee buttate giù nel tempo, mettendo a punto vecchi brani e componendone di nuovi.  Sceglie una formazione minima, composta da un basso acustico ed un cajon, per far risaltare al massimo i fraseggi della sua chitarra. Conosce così il bassista Flavio Luserna ed il percussionista Ismael Souza, che suonano in una band di musica sudamericana e che da quel momento condivideranno il suo progetto. Il trio inizia ad esibirsi nei locali del torinese, zona in cui abita l'artista. I suoi brani echeggiano la musica americana degli anni '40 e '50 ma con un tocco di raffinatezza tutto italiano, strizzando l’occhio, in alcuni momenti, a Jobim e Vinicius De Moraes. Cerrone partecipa anche come solista alle selezioni della settima edizione del Premio Lucio Dalla, qualificandosi tra i sedici interpreti ammessi alla finalissima all’auditorium Santa Chiara in Roma. È proprio in questa circostanza che conosce Manuel Auteri e Renato Droghetti, con i quali inizia un percorso discografico per l'etichetta SanLucaSound di Bologna. Insieme a Renato Droghetti produce, negli studi dell'etichetta stessa, il suo primo singolo dal titolo 'Il 15 d’agosto', uscito il 7 febbraio su tutti gli store digitali, che darà vita ad un lavoro più ambio previsto nel corso dell'anno. Lo stesso giorno, in occasione del festival della canzone italiana, Tony si esibisce al Palazzo Roverizio in Sanremo, alla 'Vetrina del Premio Lucio Dalla', presentando in anteprima la canzone. 'Il 15 d’agosto' nasce nell'estate del 2018 in Abruzzo, regione d'origine del cantante, durante una gita al lago di Campotosto, a pochi chilometri da Amatrice. In quell'occasione Tony si rende conto che in quel luogo il tempo si era fermato al 24 agosto del 2016. Le macerie erano lì a testimoniare in silenzio l'inerzia generale ma alcune donne, che non volevano arrendersi, tentavano di forzare il destino avverso, cercando di far rivivere, in qualche modo, la comunità. Una di esse aveva riaperto la sua bottega di tessitura d'arte, apprendendo la tecnica dalle donne anziane del paese, esperte nella lavorazione di lino e canapa. Tutto questo ha ispirato il brano. "Un chilo di speranza nell'animo è restato  di quelle forti donne gentili e sconsolate" Un testo cantautorale denso di pathos, in cui parole nel contempo forti e delicate, toccanti ma leggere, vengono abbracciate da una base dolce con la chitarra che fa da protagonista. La voce calda e quasi commossa è quella di un narratore che non descrive la scena in maniera distaccata ma ne è pienamente coinvolto. La copertina del singolo mostra l'immagine di un bambino di schiena, intento a lanciare un sasso nel lago. I colori seppiati sembrano quasi intrappolare la leggerezza del gioco, attribuendo al momento connotazioni dimesse e malinconiche. Brano che, affrontando in maniera esemplare il delicato tema della rinascita da macerie e distruzione, lascia aperta la via della speranza, grazie alla forza di volontà che può vincere su tutto. Entrando in punta di piedi e chiedendo permesso, Cerrone invita ad una profonda riflessione... Stefania Castino