4gennaio2019

Stanco di queste empie farse le mie unghie sapranno farsi strada fino al cuore.Simile a un uccellino che palpita e trema strapperò il cuore e lo getterò al mio animale preferito.Leverò lo sguardo verso il lucido cielo precludendomi alla vista di popoli inferociti: sii benedetto mio Dio che concedi la sofferenza come rimedio alle nostre vergogne.So che il dolore è la sola nobiltà cui mai potranno mordere e terra e inferno.Attingerò la luce daraggi primigeni ,ogni occhio mortale non è che uno specchio oscuro e lagrimoso avvezzo alle tempeste e agli abissi amari;rido dell’arciere e del principe delle nubi ,sono esiliato su questa terra e non so avanzare d’un passo.Il mio spirito vola al di sopra degli stagni,al di sopra delle valli,delle montagne,dei boschi,delle nubi,dei mari,oltre il sole e l’etere,al di là dei confini delle sfere stellate,poi sparisce in profonde immensità.Fuggo lontano da questi miasmi pestiferi e vado a purificarmi nell’aria superiore,bevo un fuoco che riempie limpidi spazi.Felice d’aver lasciato alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza,mi slancio verso campi luminosi e sereni.I miei pensieri saettano verso il cielo del mattino,volo sulla vita e comprendo il linguaggio delle cose mute.L anatura è un tempio ove pilastri viventi lasciano sfuggire a tratti confuse parole;l’uomo vi attraversa foreste di simboli che l’osservano con sguardi familiari.Come lunghi echi che da lontano si confondono in una tenebrosa e profonda unità,vasta come la notte e il chiarore del giorno,profumi,colori e suoni si ripsondono.Vi sono profumi che posseggono il respiro delle cose infinite e cantano i moti dell’anima.Sento calare sull’anima un freddo tenebroso e sto dinanzi a un quadro nero,spaventoso.Mostruosità piangono il proprio destino,tronchi ridicoli,torsi degni di maschere.Magri corpi torti,ventruti e flaccidi  che Dio implacabilmente strinse  fin dalla nascita nelle sue fasce bronzee.Donne pallide come ceri che il vizio insieme consuma e nutre trascinano tutte le brutture che porta la fecondità.Visi smangiati dalle cancrene del cuore,bellezze sfiorite dalla spossatezza.Solo razze malsane renderanno omaggio alla vita,alla santa vita dell’aria semplice,dall’occhio limpido e chiaro come acqua corrente,come l’azzurro del cielo,all’esile vita che sparge su tutto i suoi profumi e il suo dolce calore.

4gennaio2019ultima modifica: 2019-01-04T17:03:04+01:00da domeniconipaolo