21\02\2019

Una fenditura squarcia l’involucro e una luce invisibile definisce l’architettura dell’abisso.Il rampollo delle tenebre nuota nella sua irrealtà ,la sua bellezza universale non è alla portata di tutti.E’ una sventura la sua generosità d’averci dato un mondo ma,poi, ha rimediato.:questo mondo non è fatto per vivere ma per morire,esso è concepito come un atto di rinuncia all’essere per fare spazio al non-essere.Il mondo è concepito come atto di giustizia perchè è concepito per farci sparire,una giustizia che si invera tutte le volte che un forte muore,tutte le volte che chi ha il potere decide che è meglio non comandare.Nel pulsare del tempo l’odio ha preso il posto della compassione, così l’uomo si redime dall’annientamento di sè:l’uomo ha assassinato la sua innocenza ,egli rivolge la sua massima attenzione a ciò che non esiste e restituisce all’esistenza tutto ciò che è contronatura,mette in atto l’operazione soprannaturale della negazione di sè diventando il benefattore di se stesso ,condivide con gli altri il suo stato di materia inerte stabilendo quell’armonia miracolosa che è la consapevolezza del Nulla.Al ritrarsi di Dio è corrisposto l’apparire dell’universo,dall’abdicazione divina si è generata la materia ,è iniziato il moto umano di espansione dettato dalla necessità.L’uomo impara a guardare perchè lo sguardo è ciò che salva ma nel contempo l’uomo desidera la notte che nasconde e non l’aurora che illumina;alla felicità privilegia lo sconforto ,alla vita impone la desolazione .Il nostro corpo è destinato a de-crearsi ;l’uomo mantiene fino all’ultimo la facoltà di dirigere lo sguardo verso l’alto e guarda un ramo che ondeggia su un pezzetto di cielo e il firmamento con le sue rivoluzioni.Non c’è disegno divino per una formica che si arrampica invano su un pezzetto di pane,così come non c’è disegno divino per un uomo che scruta l’universo:non c’è un disegno nei riguardi di niente ,tutto è frutto del caso:sono forze cieche quelle che determinano la meccanica celeste ,quelle che fanno nascere e morire un uomo.L’esistenza umana è pervasa dal tempo dell’attesa ,l’attesa per diventare polvere  che è la vera vita,la vita è nella materia inerte,noi siamo già morti,noi non siamo esseri viventi ma esseri morenti,per ridiventare vita dobbiamo morire ,diventare polvere,chiedere la parentesi che ci fa respirare giorno per giorno.Accettare questo stato d’attesa è il nostro compito,nessun varco di senso s’apre nell’inesprimibile realtà.Ciò che chiamiamo vita è solo una radiosa follia che ci fa approdare,da naufraghi,in quel promontorio deserto che chiamiamo Nulla.

21\02\2019ultima modifica: 2019-02-21T16:46:52+01:00da domeniconipaolo