14\03\2019

Guardo dall’alto la pianura e attendo la notte .Fingo di dormire e non tocco la sua mano come non si tocca la leonessa o l’acqua verde dello stagno.Nei suoi occhi c’è la bacca e la selva ,c’è l’urlo e la morte ,l’impetramento crudele.So il sangue sparso ,la carne dilaniata ,la terra vorace,la solitudine.La sua carezza è la carezza che si fa al cane.So cose terribili:il selvaggio e il divino cancellano l’uomo.Solo gli immortali sanno stare soli e tu non vuoi la solitudine.Ho chiesto per l’ultima volta di esserle sangue sparso innanzi,essere carne nella bocca del suo cane .Mi guarda, mi lascia solo sotto l’alba ,la luce del giorno mi ferisce gli occhi:tu non dovrai svegliarti mai mi ha detto.Il giorno che sarò sveglio veramente saprò perchè mi ha risparmiato il suo sorriso.Il divino e il terribile corrono sulla terra ;ella ha un sorriso che annienta ,ognuno ha il sonno che gli tocca e il mio sonno è infinito di voci e di grida ,di terra e di cielo,lo dormirò con coraggio ,non ho altro bene oltre una solitudine selvaggia che amo più di ogni altra cosa.La felicità raggiunta sta nel non svegliarsi più. Il mare è monotono,diventare un’onda che schiuma non mi basta.Credo che tutto finisca con l’ultimo salto,che il desiderio,l’inquietudine e il tumulto siano spenti.Tutto muore e rivive.Io vivo coi morti e fuggo sotto la luna che è inseguita da tutti i mortali.Spicco un salto per salvarmi così posso essere io,devo farlo,tanto mi dispiace essere mortale.Lascio i giorni,la montagna,i prati,lascio la terra per diventare schiuma d’onda,sono fatto anche per questo.So che a niente si sfugge ,la nostra vita è foglia e tronco,polla d’acqua.Gioco a sfiorare le cose ,non fuggo,muto:questo è il mio destino,un’onda mortale che non sa che cosa è sorridere.Sorridere è vivere come un’onda o una foglia accettando la sorte,è morire a una forma e rinascere a un’altra,è accettare se stessi e il proprio destino.La mia fuga è guardare nelle cose e farne un canto ,una parola.Il destino è gioia mentre il desiderio schianta e brucia come la serpe e come il vento.Non accetto il destino,lo sono,nessuno accetta il destino:sento un’inquietudine marina ,tutto si macera e ribolle senza posa ,anche ciò che è morto si dibatte inquieto.Questa vita incessante è monotona e triste,non c’è parola che ne dica il tedio.La felicità è risvegliarsi il mattino sopra uno scoglio e diventare una belva del mare,non sorridere più a nessuno,mentire a tutti ed essere così degni di vivere.C’è un’isola che non ho visto,quando sorge il mattino è la prima nel sole,inquieta e angosciosa  sorride da sola e tutto quello che si macera e dibatte nel mare è sua sostanza e suo respiro,tu vedi dunque…

14\03\2019ultima modifica: 2019-03-14T17:39:46+01:00da domeniconipaolo