22\03\2019

Sono bruciato come un tizzo,ora sono meno del fumo che si è staccato dal fuoco e sono quasi il nulla così come lo sono le cose del mondo: il mattino,la sera,i paesi… nasciamo al nostro destino il mio era chiuso nel tizzone.Conobbi solo belve e mia madre,gli incontri furono con mostri e dei e solo la morte mi attendeva ,mai fui signore di me stesso.Nessuno sa cosa significhi sapere la propria vita bruciare con occhi che fissano il fuoco;sapere che il destino è incenerirsi misura quanto siamo cresciuti.Dovevo crescere cioè piangere e giocare,andare a caccia,vedere l’inverno e tutte le altre stagioni,esser uomo cioè sapere portare nel cuore il peso della sorte,sapere che lì sta la pena e che tutti sono un nemico.Siamo stranezze noi mortali,ci stupiamo di ciò che sappiamo,che un nemico non pesi ,sappiamo che è inaccettabile avere in mano la propria vita ma non si tradisce il compagno,ma la vita è nel tizzone e noi vi viviamo in mezzo riarsi.Guardo fissi gli occhi di mia madre ,so che invecchiano e muoiono così so di essere diventato uomo e ,sapendo di offenderli, li vado a cercare altrove vivi e veri e chi li porta sarà di nuovo una madre:così non si sfugge al destino che ci ha segnati alla nascita.Tutti attende una morte per la passione di qualcuno:far nascere non è che destinare a morire – amore e morte questo è il destino – e nella carne  e nel sangue di ognuno ruggerà sempre la madre. Ti parlo come a ombra ,fin che l’uomo non sa è coraggioso.Non sono vile se mi guardo intorno ,so tante cose adesso,ma non credo che lei sapesse degli occhi,non li sapeva: era quegli occhi.Nessun mortale riesce a pensare sua madre ragazza che visse a sazietà senza che avesse in pugno i suoi giorni.Qualcuno è riuscito,vilmente,a nascondere il capo e l’odio e la passione sono divampati nel suo cuore,in qualche sera della vita si è sentita riardere.Tutti ,quando sapete,conducete una vita di morti e sperate di avere fortuna:i vostri figli non nasceranno,il vostro letto è deserto,sarete un’ombra e il nulla.Ora la casa è vuota come quando annottava ,guardo il focolare e anch’io mi sono fatto cenere;vi conosco troppo per odiare e continuo a chiedermi perchè sono nato.Il peggio verrà,verrà il giorno che saremo cadaveri.Per tutti c’è un peggio e questo peggio viene per ultimo,viene dopo ogni cosa e tappa la bocca con un pugno di terra:non si può giocare il destino! La notte si beve ,la giornata è stata breve e gli anni non passano mai,così so cos’è la morte,viene un giorno e d’un tratto si capisce,si è dentro la morte:da allora si è uomini fatti.Non è buon guerriero chi non teme la morte.A che serve passare dei giorni se nonsi ricordano?Quando si è ragazzi non si ricorda niente,non si pensa da ragazzi.Ci sono giorni che devono ancora nascere e non vedremo,ma ne abbiamo veduti già molti e sono sufficienti per dire d’aver vissuto.Verrà il giorno che saremo cadaveri,che avremo tappata la bocca con un pugno di terra e nemmeno sapremo d’aver vissuto.Da ragazzi si è come immortali,si guarda e si ride ,non si sa la fatica il rimpianto ma un destino ci aspetta.Viviamo per finire la vita magari domani:lascia dire domani a Dio,solo per Dio quel che è stato sarà.Quel che è stato sarà ancora :tutto è ricordo.La ricchezza è uno straccio che si butta ,l’ombra accompagna la nube ,nessuno lo sa ma siamo solo ricordo per tutta la vita e tutta la vita è inverno.Non si sfugge alla sorte:meglio soffrire che non essere esistito,questa vita è fatta per vedere il peggio.

22\03\2019ultima modifica: 2019-03-22T17:21:30+01:00da domeniconipaolo