23\05\2019

Vedere una montagna mi rimescola;oggi non vedo più nulla e la montagna è soltanto fatica .Ogni cosa che faccio è destino.Nè gli anni nè gli acciacchi mi spaventano ,vorrei cadere più in basso e perdere tutto:è la sorte comune.Val la pena di fare una cosa ch’era già come fatta quando ancora non c’ero? Quel che mi tocca nella vita è più crudele di un dio.Cercavo,come tutti,di far bene,di trovare nei giorni un bene ignoto che mi desse la sera un sollievo,la speranza che domani avrei fatto di più.Osai credere soltanto ai miei pensieri ,agli istanti di tregua ,ai risvegli improvvisi.Non scampai a nessun agguato e così il destino si compiva.Vorrei essere l’uomo più vile purchè quello che ho fatto l’avessi voluto,non subìto,non compiuto volendo fare altro.Ho vissuto la vita di tutti,sono stato giovane,ho veduto il mondo,riso,giocato,parlato,ora mi rimane soltanto l’orrore perenne di compiere proprio la cosa saputa:ho saputo sempre di agire come lo scoiattolo che crede d’inerpicarsi e fa soltanto ruotare la gabbia. Che dovrà dire un uomo vissuto sempre in un paese,che fa col proprio mestiere sempre lo stesso gesto e ha i soliti figli,le solite feste e muore all’età di suo padre dello stesso male? So che anche il servo e l’idiota se conoscessero i loro giorni schiferebbero anche quel povero piacere checi si trova. I disgraziati che hanno cercato il mio destino sono forse scampati al proprio?Mendicare o regnare che importa? Vivi come vuoi la tua vita e lascia il resto a Dio.Non saprò mai se ciò che ho fatto l’ho voluto,ma certo la libera strada ha qualcosa di umano,di unicamente umano. Nella mia solitudine tortuosa sono l’immagine di un dolore che mi scava,un dolore che è come un sollievo,come la pioggia dopo l’afa,un dolre silenzioso e tranquillo che pare sgorghi dal fondo del cuore.Questa stanchezza e questa pace ,dopo i clamori del destino,sono forse l’unica cosa che è mia davvero.Un giorno non c’ero dunque anche le voglie del cuore,anche il sangue,anche i risvegli sono usciti dal nulla.Anche il desiderio di scampare al destino è destino esso stesso.Il destino ci ha fatti quel che siamo ,non siamo noi che abbiamo fatto il nostro sangue .Parlare placa il dolore,parlare è come andare per le strade giorno e notte senza meta:si cerca una cosa e si trova tutt’altro.Strana cosa che per capire il prossimo ci tocchi fuggirlo:i discorsi più veri sono quelli che facciamo per caso tra sconosciuti.

23\05\2019ultima modifica: 2019-05-23T11:07:25+02:00da domeniconipaolo