29marzo2020

L’uomo è per se stesso la più difficile delle scoperte,egli vive rotolando nell’abisso impigliato in una selvatica coltre di parole,egli vive là dove ognuno sbava e sputa,ha un’unica scelta:diventare una bestia malvagia o un cattivo domatore;l’uomo ha imparato l’arte di attendere se stesso.Ogni uomo mette nella fossa le parole che disse per esser vivo,poggiate sulle palpebre forse penetreranno nell’occhio,ancora azzurro  e sarà un altro azzurro,più alieno.L’uomo in vita nutrì le pietre col suo pianto,ora vede l’oscuro rosseggiare del tramonto di un cielo che non è più cielo: morendo  fa accrescere l’eternità e si respira l’incendio del tempo.Il cammino dell’uomo è un tentativo e un interrogativo,non c’è una meta da raggiungere ma una meta da creare:l’uomo è colui che crea mete dando un senso alla terra e al suo futuro,poi si spalancano le fauci del mondo ma l’uomo non giace in nessun luogo è il mondo che giace accanto a lui,il mondo il cui sguardo s’aprì a tanti fiori di cui raccolse l’odore e questo non gli fu perdonato.Egli riempie di senso il suo pensiero dandogli ombra:dice il vero chi parla di ombre.Dal cielo penzola un filo lungo il quale vuole scendere una stella per tuffarsi nel mare,il tempo si trasforma in una beata irrisione di inutili secondi: fondiamo l’esistenza sulla luttuosa presa di congedo dal presente.

27marzo2020

Il mondo stringe la parola che m’indugia sulle labbra,il vento curva la mia esistenza poi la culla dolcemente,esso da un nome a ciò che ormai è ombra.Parole penzolano a brandelli dal muso degli uomini,l’ombra del silenzio è la nostra salvezza,esso vive nella guancia scavata della notte e s’addormenta sull’orlo del pensiero.Il solco della sera accoglie le mie ali,possiedo una bilancia con cui pesare il mondo,è crollato il ponte con cui l’oggi giunge al futuro,una forza misteriosa impone alla vetta più alta di ascendere ancora.La putredine scava il mondo,ogni cosa diventa uno specchio dentro l’alito del mare.La notte si arriccia sulla mia vita e mi nasconde il mondo,esisto a malapena,questa è la mia felicità.L’occhio del cadavere punta al cielo e scruta,torvo,la presenza di un dio al quale gli hanno detto d’essere destinato;la sua ultima lacrime svanisce in vapore,una scottante stella fa caldo il mondo,così i morti gemmano e fioriscono.Per diventare leggero non posso amare me stesso,non posso sopportare di rimanere presso me stesso,solo così imparerò a volare per arrivare a quel dio al quale chiederò d’essere perdonato d’aver vissuto.

26marzo2020

In questa melma marciscono tutti i grandi sentimenti,i pensieri vengono bolliti e cotti a pezzi.Dalle bettole dell’anima fuoriescono miasmi di spirito macellato che penzolano come stracci sudici da cui cola un liquame di immonde parole.Vivo tenebrando in mezzo a ore scheggiate,mi danzano attorno sciami di sogni .Le mie labbra velate di notte maledicono l’esistenza ,questo cielo,sporco di tramonto,si tuffa nella fossa degli affetti.Alberi scrollano le loro chiome sull’abisso così il profondo può stormire il suo cupo richiamo. Un Amen ,circondato da una fredda luce,mi assorda e scivola via attraverso una fenditura del tempo.Una fredda mano mi afferra il cuore benedetto da piccole stelle.Dall’alto goccia la saliva benigna degli astri,il mio sangue scorre marcio,tiepido e schiumoso,i fiori del ciliegio sono neri,cosparsi di sonno,ogni luce è spenta in questo mondo senza ombre dove le nubi reggono il peso della sera;il buio mi dona i suoi cardi opachi reclamati da un mare di ghiaccio:dove non è più possibile amare bisogna andare oltre.Il vento spira via l’ombra di queste pietre.Questo coraggio mattinale mi vede strisciare via ingobbito,la solitudine mi ha ingoiato,mi sono compagni solo cadaveri,la luce non mi da pace,unica speranza è ficcare la testa sempre più in fondo nella notte:l’ombra della mia esistenza è impressa sulla cicatrice del tempo.

22marzo2020

L’eco sonora della mia spumeggiante tristezza fa traboccare il cielo dai miei occhi nei quali brilla una stella.Vado avanti ma guardo indietro dove nuotano i morti che mi salutano dal buio,laggiù scaglio la mia anima che con flebile sibilo graffia i miei occhi.Porto l’indefinito nell’eterno,in briciole si sfalda la mia vita,è fuoco contagioso il mio pensiero.Ho conficcato negli occhi il ramoscello che nel bosco mi indicò la via,le mie palpebre tendono verso questa primavera,il Nulla scava le sue fosse ,il vomere gocciola di lacrime di colui che ci contò le ore e che seguita a contare.Ora l’aria è più fresca,più umida,notturna,io corro là dove il vento si ferma,gli sono grato perché spazza via il tanfo delle esalazioni umane ,la mia felicità rannicchiata ride proterva.C’è un silenzio luminoso,tace anche il sole,è muto tutto ciò che pervenne alla vita,tutto è travasato nelle urne che una mano d’ombra chiuse per sempre:la parola vita si richiude da sé e mi fende l’anima,intirizzisco al gelo della conoscenza che tutto è fine,sperare nell’eterno è come tentare di far fiorire il ghiaccio eppure l’ultima rosa,anche stasera,chiede d’esser nutrita da quest’ora che lenta fluisce.

21marzo2020

Ogni luce si è fatta quieta,lo sguardo si fissa sulle nevi,la bocca sanguina di linguaggio,ogni parola si aggira accanto a un’altra parola,tutte hanno per modello il silenzio,nessuna vuol dire qualcosa.Ho imparato la solitudine ,così la vita diventa invincibile.Per compiere me stesso sfuggo alla felicità e mi offro alla infelicità che si insinua nella mia terrosa bocca.Sono piombato nel profondo dove si intesse la spuma dell’eterno e dove le sofferenze,sepolte vive,si risvegliano e mordono .Lo sguardo,in questa notte, diventa un cero,faccio cadere il mio rovente pensiero dal tetto della mia anima.Quando non parlo esprimo la mia saggezza,un baratro di luce illumina la mia esistenza che detesta l’immenso illimitato di quell’essere a metà che è l’uomo.L’uomo giace nel fondo di un baratro senza cielo e da laggiù grida imprecazioni temporalesche,egli apre gli occhi e vede vivere il suo buio,si traghetta da buio a buio.L’uomo cerca un germe di saggezza sparso tra stella e stella impigliato in ragnatele eterne.L’uomo dice : E’ un profondo sogno il mondo che batte scalpitante sull’orlo della sera. Vivo rubando l’ombra agli alberi,un destino grugnante ci attende e ci riserva la più oscura delle feste fatta per piangere su queste pietre:il mare scaglia notti alla nostra vita,così accade il mondo.

19marzo2020

Sopra l’acqua c’è una parola silenziosa,essa porta tempesta.Le radici della mia anima implorano la notte ,la mia tenera mitezza deve diventare la durezza più dura.Mi addormento nel rosso serale ,la pioggia cerca dimora in un momento marino,non c’è mostro che non mi sia venuto voglia di accarezzare:l’amore per qualsiasi cosa è il pericolo più grande.Ho rotto il ghiaccio intorno al mio cuore,ora il mio corpo giace coperto di stelle,la sorte mi manda il suo messaggio:sii lieto alla luce del crepuscolo,dove sei in grado di indovinare ti sia in odio il dedurre.I pensieri sono gocce di piombo nel mio cervello,essere in due è più solitudine che essere solo.La notte mi indica la via,il mare rulla la sua voce.Affondare la vista nella vita è affondarla nel dolore,mi compiaccio nello sfarzo del voluto silenzio,disperdo il ciarpame delle inutili parole.Sfavilla l’ascia del boia sopra la mia testa,tutte le cose mentono,la verità è ricurva,il fondo dell’abisso è liscio e accogliente,la luna illumina discorsi di piombo che avvolgono la mia essenza,mi sfugge dagli occhi la più rotonda delle lacrime che fa brillare un grano di sabbia che mi aiutò a sognare:bisogna apprendere a volare come una foglia perché la terra arde di morte.

18marzo2020

Accecato di parole riposo sotto l’ombra di un albero fiorito,riduco a neve i miei pensieri,una palpebra di cenere mi nasconde il mondo.Stelle ammucchiate stanno nello specchio della mia anima,la morte che esce dalla fessura del tempo mi da il suo benvenuto,vago in un opaco splendore verso i neri stagni della gioia;una rosa che appassisce nell’ombra mi pianta nel cuore la sua spina,esso già sanguinava nello scampanio della notte.La lingua balbetta dolcezza ma esita in silenzio.La chiara notte ha spalancato il mio cuore che galleggia sul mare.Estinguersi significa mondarsi del tempo che,ondoso,fa scendere e salire le ore.Il vento riempie il bicchiere di azzurro,poi ruzzola via tempestoso.Vivo un tempo senza giorno,entro ed esco dalla notte,vogo senza meta dalla mia bara su questo cielo stellato sotto di me.Alito il mio respiro sopra questi sassi,mi accascio,bruciando,sulla parola morte.Conta solo ciò che è amaro,la rugiada non trova nessun varco nel mio cuore,accedo nella cella della mia anima dove pulsa solo silenzio,la morte mi cinge col suo braccio:esserci mi fa amara la vita!

16marzo2020

Dove non fui mai lì resterò per sempre,scendo nell’acqua della verità,l’alito della notte è il mio lenzuolo,vivo ore senza voce,nulla è,tutto fu,la tenebra mi sfiora la tempia,tutto è stato come ombra.Circumnavigo la notte scoglio per scoglio,tutto mi è indifferente.La solitudine mi si accovaccia accanto,l’eternità si fa polvere,sono diventato il guardiano notturno di me stesso.Sono lucente di pioggia,dissodo l’ombra della mia anima,in una sera baluginante galoppo verso il villaggio dell’eternità:se ancora v’è altro tempo io non lo so.Se do occhi al cieco egli vedrà troppe cose atroci sulla terra e mi maledirà.Non si può vivere se non si ha la visione di ciò che verrà.Il tempo canta dentro il mio cuore,ribolle la mia esistenza ,mi azzardo a vivere convocando il mondo in cui aleggia la morte invano sbarrata da una stella.Ho dato a me stesso delle domande per risposte,passo in mezzo agli uomini come in mezzo a frammenti d’avvenire.Da cuori e cervelli erompono steli di tenebra piegati fin dentro alla vita,Spiro incontro al mondo,il mio sguardo incede a tastoni,ciò che sono le ore lo porgono al tempo:tutto perisce perciò tutto è degno di perire.Intaglio il mio silenzio di cenere che deambula sulle rive del nulla,il pensiero dice:credi solo all’insetto dentro la felce.Porto il mondo come una scheggia dentro il mio cuore,mi chino sulla vita:se voglio essere nel mondo lo devo bere.

15marzo2020

Cosa c’è tra il silenzio e la parola,tra noi e la nostra coscienza ,tra azione ed inazione,tra gli occhi e la vita?In questa crepa che si apre c’è il mondo che dovremmo abitare:il tesoro del non-essere.

Tutti pensano che Dio esiste…tranne Dio.

Tutto ciò che è conforma alle regole costitutive di un campo di senso è possibile.Non appena esiste un campo di senso qualcosa è possibile ,così nel campo dell’impossibile,l’impossibile è possibile:quadrati rotondi compaiono nel campo di senso dell’impossibile e quindi esistono,cioè essi soddisfano le regole costitutive dell’impossibilità le quali definiscono tutto ciò che è possibilmente impossibile,queste ultime definiscono la possibilità dell’impossibilità cioè le sue condizioni.

La possibilità designa la capacità di un campo di senso di non essere vuoto.L’attualità è il fatto che qualcosa appaia in un campo di senso.La realtà è esaurita tramite lo stabilirsi di una campo di senso che definisce un’organizzazione.

Contingenza e necessità sono relazioni che si ottengono fra gli oggetti di un campo di senso.

Non vi è esistenza necessaria o contingente ma o possibile o attuale.

Possibilità e attualità caratterizzano le proprietà di un campo di senso,contingenza e necessità descrivono le relazioni fra gli oggetti all’interno di un campo di senso.

L’unica necessità consiste nella necessità che un’entità necessaria sia possibile.

E’impossibile che un’entità sa necessaria perché la necessità si applica solamente  a relazioni campo-immanenti fra oggetti.

Il campo di senso che la fisica descrive è fatto in modo che tutte le relazioni siano di natura necessaria perché causali.

14marzo2020

Stritolato nell’ingranaggio della tristezza,sferzo a sangue il tempo,ogni giorno la vita è confutata,mi abbandono all’attimo.Pongo su un piatto la luce verso cui tende una rosa,il senso del qui e ora si perde nelle nebbie del tempo.Cerco dentro gli occhi le lacrime che non ho pianto,ciò che sono perdona a ciò che fui,ciò che chiamo vita è un lento suicidio.Il profumo di mari silenziosi irrora la mia esistenza,tutto il resto è superfluo.Porto il lutto dell’ora appassita,ho bevuto dai miei occhi schiumando dolore,fuggo nella mia solitudine perchè ciò che è verità è menzogna e nullità.Il pendolo del tempo oscilla tra sempre e mai e spinge la mia esistenza verso le lune del cuore,dono,morendo,alla terra il cielo.Il mio pensiero annerito dai sogni mi spira incontro ciò che esalai.Intimamente è sepolto nel mio cuore il tempo che ho vissuto,sono stato solo padrone dell’attimo,questa è la verità che sta a fianco dell’assoluto.Fuggo là dove l’aria spira forte ed è inclemente,la notte farà germinare un cuore che conta le ore,i giorni e gli anni.Ogni parvenza schiuma come l’onda,io so la più serale di tutte le verità:il cruccio d’esistere sventola la sua grande bandiera.La terra mi da il benvenuto,sono sfiorato dallo stelo di un fiore che mi accarezza:bevo dai miei occhi lacrime di verità.