29 maggio 2021

Gli avvenimenti del mondo si susseguono nel modo confuso dei sogni, ravviso in me stesso le fattezze di un individuo la cui immagine si confonde e oscilla sul mare dell’esistenza, per sentirmi essere mi affido alla memoria , a ciò che sono stato. Ogni giorno affiorano i graniti dell’inevitabile ,le frane del caso; il quadro dei miei giorni si compone di materiali diversi agglomerati alla rinfusa. La mia informe esistenza la definisce meglio quello che non sono stato. Mi foggio,alla meglio, un’idea di destino: diventerò cristalli e cenere,una docile materia inanimata, mentre in vita sono un piccolo pezzo di carne gradita alle mosche. La vita è inabitabile ,mi salvo dando udienza ai ricordi: perché ho seguito questa via? Tutto è uguale! Il mondo è un mostro fangoso, vivere è bruciarsi e non arrivare a scaldarsi. Guai ai seminatori d’avvenire, guai a superare se stessi: sto fermo in bilico sull’abisso e volto le spalle all’ultimo sole. Il Nulla è nascosto nelle cose , il Tempo diventa fulmineo: mi tronca,scioglie e annulla…

27 maggio 2021

Incontrare me stesso significa abbracciare il Nulla, assaporare il Vuoto; mi riposo di me , il puro senso dell’Essere non incontra mai l’angusta particella di me stesso. La morte mi salva dalla ripetizione  monotona degli stessi gesti quotidiani: sono sazio di mondo nel quale qualsiasi particella è priva di senso. Abdico all’uso della ragione , galleggio nella gelida levità della morte. I vapori luminosi del crepuscolo fanno rosseggiare le nubi, dalle quali,come folgore, tuona la mia anima. La vita è una sconfitta che accetto fatta di giorni contati che si susseguono senza tregua. Non cedo alle immaginazioni della speranza  o a vaghe formule di conforto: sono un aggregato di umori, un povero amalgama di linfa e sangue destinato a sparire.

22 maggio 2021

La Verità scaturisce dal disgusto per la vita; voglio anch’io tramontare come il sole e versare nel mare l’oro della mia luce. Sono un frammento dell’universo, un enigma, un lugubre caso. Vivo nel Tempo che è un infelice scherno di istanti, la mia piccolezza di fronte al Tutto è ciò che ho di meglio. Ho imparato la pazienza di attendermi, amare il mondo significa amare mummie e fantasmi guastati dalla felicità. E’ saggio essere stanchi del mondo, caricarsi le spalle di parole ed approdare ad una sapiente cecità. Una saggezza d’ombra notturna mi sospira : tutto è vano. Col nome felicità bandisco tutto ciò che è apprezzabile. Un accecante punto interrogativo lampeggia di fronte a domande senza risposta, l’esuberante gratitudine del presente si ammala d’avvenire così mi faccio beffe dell’infinito e irrido l’eterno.

19 maggio 2021

Ho imparato a inghiottire le parole così nascondo me stesso. I miei occhi cercano ciò che è profondo, tutto il mondo mi parla ma nulla si compie. Sono beato all’ascolto del silenzio nel quale respiro un’aria pura. Vivo nell’alito putrido del vivente, per comprendere tutto ciò che è umano mi sporco le mani.Il tempo che scorre veloce nella luce nell’oscurità si ferma, nelle tenebre la solitudine diventa la mia patria .Il vento mi porta lugubri accenni d’esistenza ,aiuto il vento a soffiare più forte affinché tutto ciò che è intero sparisca più velocemente. Non credo ai prati variopinti di questa luminosa primavera : amo l’ombra che nasconde il mondo.

15 maggio 2021

Per quanto ci si adopri a farlo, nel mondo non v’è nulla da rendere peggiore. Occhi aguzzi scrutano un mondo polveroso e ulcerato , non ho nulla da cercare ma tutto da perdere,lascio venire a me il caso , esso è l’essenza del destino che mi avvolge come un mantello fatto di un cielo nevoso. In quest’alba grigia  gocciolano gli ultimi astri della notte, la mia celeste anima è trafitta da un tintinnio di parole  che sfumano in un luminoso silenzio. Corro dove il vento tace, aspetto l’ora della folgore , respiro un’aria secca di steppa , sono assetato di fuoco. Come un ragno vivo sulla tela dell’avvenire, il mondo è invaso da una gioia di mosche che ronzano su vetrate illuminate di sole, non persuado il mio cuore al tic-tac di una piccola felicità.

14 maggio 2021

Un germe di ragione è disperso tra stella e stella ma ,in verità, tutto danza sui piedi del caso. Bene e Male sono ombre fuggenti, cupe tristezze, nubi che passano nel cielo del caso disabitato da eterne volontà , colmo di capricci e follia. Questa è la mia maledizione: essere al di sopra di ogni cosa, essere sopra la cupola azzurra d’eterna incertezza. Odio le nubi che mi nascondono l’immenso e l’infinito, che,esitanti, mi sovrastano. Ho imparato ad ascendere oltre me stesso raggiungendo il profondo abisso di luce del cielo che Dio abbuia nascondendo tutte le stelle. Respingo lontano da me ogni ora beata , navigo su mari incerti che mi guardano con bellezza insidiosa. Il mio pensiero scava un abisso in cui respiro un silenzio che morde. Dentro di me s’alzano gelide nebbie, ombre e dubbi m’assalgono ,desidero, così, di perdere me stesso. Fuggo la felicità per darmi compimento, scosso dal vento imparo la solitudine : con amarezza nel cuore mi pongo di fronte al mio destino.

12 maggio 2021

Ho lasciato l’eternità alle mie spalle ,percorro la lugubre via del ritorno: tutto ciò che deve avvenire è già stato, tutto è già passato. Ho nel cervello pensieri pesanti come piombo, sono un distruttore di stelle, quanto più vedo in profondità nella vita tanto più penetro nel dolore. Mi guardo dalla mia sommità e per vedermi veramente dimentico me stesso. Le vie che percorro sono tutte dentro di me , esse mi conducono all’apice del mio cuore. Non sfuggo a nessuna ora: il tempo fa gocciolare via la mia esistenza , esso fa diventare sommità ed abisso la stessa cosa. Rimpatrio il mio io sparso tra le apparenze del mondo, mi stacco da ciò che sono per diventare autenticamente me stesso.

8 maggio 2021

I pensieri più tranquilli sono quelli che portano tempesta. Il fato infrange anche la più forte volontà. L’orologio prende fiato : s’è stancato di inseguire il tempo che passa.L’ora più silenziosa è la più preziosa , in essa si sente mancare la terra e incominciare il sogno. Guardare la vita da vicino mi rende malinconico: l’uomo è uno spettacolo orrendo, egli si nutre di sguardi, crede alle bugie e va sospirando : io sono! Mi aggrappo all’abisso ,sono sospeso sul vuoto. Le tenebre si stendono come un conforto sopra di me, attraverso esse raggiungo l’alto e il lontano.

5 maggio 2021

Non mi riconcilio col tempo e non disimparo a digrignare i denti. Tutto ciò che è è un frammento, un enigma , uno spaventoso caso. Dove trovare redenzione dal flusso del tempo e dal castigo chiamato esistenza? La legge di Natura impone al tempo di divorare i propri nati : tutto è degno di passare. Non è possibile infrangere le brame del tempo, esso si vendica di non poter tornare indietro e fa diventare tutta la vita una punizione. Come posso sopportare d’esser uomo e ricomporre in unità i lugubri frammenti di me stesso? Il mio sguardo sfugge ciò che c’è di più insopportabile : il presente popolato da uomini ammasso di schegge taglienti.