15 novembre 2022

Il mio sguardo intravede le cose, è nobile tutto ciò che precede l’esistenza, essa esprime la mia decadenza e mi fa abitare nel volgare quotidiano. La vita quotidiana esprime una sete di inverificabile placata dall’Assoluto. Sono affascinato da tutte le sfumature della notte nella cui solitudine non uccido nessun istante ma lo esalto. Supero il principio di partecipare all’esistenza , colgo l’esistenza come una tangibile sciagura, un male immediato ed impietoso. La mia vita si insinua tra la materia e il Nulla, sono soffocato dagli sbadigli dell’universo. Il mio pensiero è avido di grandi spazi, la mia vita è estranea allo scorrere dei giorni. Non ho vergogna del sublime ,con un brivido ne colgo l’inverificabile realtà. Sprofondo nelle attrattive del Vuoto, le vecchie limpide speranze si dissolvono via via che sprofondo nella interminabile stretta del Nulla. La felicità è una eresia , la vita è una perpetua messa funebre celebrata in ricordo di tutte le illusioni. Il Nulla decora la mia esistenza , le parole sono vuote, il dolore muto. E’ una estenuazione assurda il procedere di questa giornata : il futuro non può guarire il passato. Divento l’eroe del vuoto interiore, ho la speranza di convertirmi in qualcosa di immutabile. I palpiti dell’anima sono soffocati dalla piattezza di giornate come questa assurdamente costituita da un tempo svigorito.

13 novembre 2022

Tutto mi è divenuto insopportabile, tutto mi opprime e mi soffoca, solo il raggio di sole che eternamente entra nella mia finestra mi consola. Il naturale incanto della vita interiore mi fa sentire che non vale la pena di fare niente, i pochi gesti compiuti si depositano in un polveroso annichilimento. La lucidità del pensiero mi mostra che tutto è oscuro, ricerco l’impossibile mediante l’inutile, il pensare appanna tutto , meglio smettere di desiderare e di sperare piuttosto che avere la futile pretesa di spiegare il mondo. Tutto è nulla , tutto proviene dalla non-ragione. Non faccio più caso alla Verità, non mi conosco perché penso perché in realtà non so cosa penso veramente. Sono la preda delle mie illusioni, più la mia conoscenza del mondo si allarga ,più aumentano i punti di contatto con ciò che non conosco, tocco con mano la realtà eppure non so se esiste. Dopo un’ora sono lontanissimo da quello che ero prima e domani avrò dimenticato quello che sono stato oggi. So che non sono ciò che sono, vivo realmente solo nel mio mondo interiore. Ho il malessere di sentire la futilità della vita, sento la coscienza di me stesso offuscarsi in un torvo sedimento di stagnazione inquieta, mi fa male esistere, la mia anima è triste fino ad intaccare il corpo, non ha nessun effetto su di me il grande azzurro di questo cielo puro, questa immobile alta marea di luce diffusa. Niente mi dice niente, desidero tutte le cose che rendono ridicolo ciò che sono, c’è sempre quello che c’è e mai quello che dovrebbe esserci: non resta che dedicarmi al non fare niente.

9 novembre 2022

Bighellono nel tempo, sono il servitore di un universo profano. Ho l’impressione che il mio essere si sfilacci , sono un fanatico dell’eventualità e della dissipazione , spero in una tregua dell’inevitabile ,ripudio l’angoscia della necessità. I tessuti si decompongono in una voce segreta  che è quella della morte , essi compiono un diligente sforzo per staccarsi dal corpo. Il fardello delle tenebre grava con pesantezza sull’anima , sono il padrone di ogni dubbio, vivo negli avvenimenti non nella vita che è un concetto puro. Passano ore avvelenate , il passato invade il presente  e lo sommerge. Briciole di Essere lacerano il tessuto delle ore ,solo le lacrime possono proteggermi da me stesso, esse coprono l’azzurro di una rugiada mai vista. Il fervere della mia anima non mi fa sfuggire alla dissipazione e al caos, gli eccessi del cuore mi ripugnano, trovo la salvezza solo nel Vuoto, nell’assenza di tutto. L’universo è costruito in modo tale che tutte le sue forze mi minacciano, il vago mi sovrasta. Ho rovistato tutti i motivi del cuore  fino ai suoi brividi più eterei e ai suoi più teneri deliri , ho cercato un punto calmo nella traiettoria delle sue agitazioni, un sedimento di sogno placato nei suoi gorghi. Sotto le lenzuola della notte ho rovistato nella baraonda dell’anima in cerca di un cantuccio riparato che non mi permette alcun nessun presente: niente mi guarisce dai miei ricordi.

7 novembre 2022

Ogni passo che faccio è un crocevia nel tempo e nello spazio, è un interrogativo estenuante fino alla crudeltà. Soppeso ogni giorno in nulla che sono, nel terreno in cui vivo germina il Male frutto coccolato da tutte le stagioni della mia sofferenza. La Verità non è compatibile con la vita, sono diventato estraneo ad ogni possibilità di seguitare ad essere. Ho l’ossessione dell’ineluttabile che irrimediabilmente diventa oggetto di culto. Ogni culla somiglia ad una tomba, sono preda del tempo come il tempo è preda di sé stesso. Sono immerso nel Tempo ,perennemente sotto il suo fardello. Sono incapace di affrontare il Nulla che mi aspetta al varco dell’esistenza. Mi riposo nel nido del non-sapere, l’essenza della vita è l’ideale della distruzione. Mi insozzo partecipando alla poltiglia della vita, tutto ciò che non è silenzio è degradante per questo devo essere allo stesso livello degli astri. Trasformo in Assoluto gli accadimenti del cuore , vivo mescolato a queste viscere autunnali, la mia età è ferma a quella di un crepuscolo primaverile ,sono il messaggero di una penombra immacolata. Sono un essere la cui esistenza oscilla tra uno spasmo amoroso  e uno spasmo agonico, cado in estasi quando trascendo il mondo. Cerco di tollerarmi senza annientarmi, vivo perché non mi è dato sapere tutto quello che accade al di fuori di me . Cerco d’essere solidale con le palpitazioni dell’anima, posso essere contemporaneo solo di me stesso, vivo grazie solo a ciò che ignoro: questo non sapere è una preziosa necessità.

6 novembre 2022

Il lutto accecante del sole mi spegne nell’azzurro come sepolto sotto zolle d’aria: alla vita dedico un supplemento di non-partecipazione. Mi sforzo d’avere la convinzione che il futuro abbia un senso, la culla in cui s’addormenta il tempo è simile a una tomba. La disperazione irraggia la mia esistenza come un sole ,la mia anima è attraversata dalla oscillazione di pensieri incomprensibili, tutte le verità nascono dai miei dubbi. L’esistenza è una luminosa maledizione ma un sorriso fiorisce sempre ai margini della vita. Osservo la mia angoscia , la mia capacità di vivere è in funzione della disperazione che reprimo, i miei occhi sono disostruiti da un lampo interiore. Ascolto i battiti d’ali dell’universo , il fallimento è la mia legge ,è il mio destino non un caso, se ignorassi che tutto decade non farei parte dell’umanità. La mia incapacità di compiermi mi sovrasta ,la realtà è accessibile solo quando ho il cuore vuoto. Nel paesaggio della mia esistenza c’è,insolente, la presenza della assenza. Il vuoto del mio cuore si diffonde in distese apparenti, ogni giorno ne uccide un altro, ogni istante liquida quello che lo precede,il tempo si propaga come un assassino, il suo vigore aumenta l’invalidità dell’anima e della carne.

5 novembre 2022

Eterno è il Nulla che non è mai cominciato, infinito è il Vuoto che è il Tutto che circonda il Niente e tu , uomo, che ti credi eterno ed infinito sei solo Nulla e Vuoto.

31 ottobre 2022

Il tempo mi travolge come un vento: va tutto bene sulla superficie della vita. Questo giorno che finisce si sfuma di notte  che racchiude la misteriosa esistenza degli astri. Le mie emozioni sono come lapislazzuli ,le certezze filtrano dall’interstizio di un delirio, viali vuoti diffondono la loro malinconia. Fiorisce una solitudine notturna ,tutto ciò che vedo è buio, aleggia,solo, qua e là un pallido chiaro di luna che rende astratta e confusa ogni cosa. Faccio parte della notte e del silenzio, tutto ciò che esiste è perché esiste un’altra cosa: nulla è ,tutto coesiste. Ogni istante in più è un inutile e falso privilegio. Tutto ciò che penso è niente, fa parte della notte e del silenzio e con esso io sono nulla, una parentesi tra me e me : io sono l’oggetto di oblio di qualche dio. La vita mi dona una deserta impressione di monotonia , sono l’assenza di me stesso, un equilibrio involontario che mi lascia desolato. La mia vita è come una giornata di pioggia monotona in cui tutto è penombra e non-avvenimento, privilegio vuoto, ragione dimenticata; mi disconosco alla luce del tedio, sono un naufrago senza tempesta .Il tempo è una serie confusa di intervalli, chiedo a quello che resta di me a cosa servono queste parole inutili consacrate alla spazzatura, in tutto questo non faccio un gesto discorde con la vita.

28 ottobre 2022

La vita è una fuga insensata dal proprio rimedio: la morte. Al puro atto di vivere fabbrico, senza sosta, un supplemento di illusione , tutto ciò che non sfocia nell’amarezza di esistere  mi sembra indecente. Ogni giorno scopro a qual punto sono distante da ciò che dovrei essere. La perfezione risiede nell’indefinito. Sono avvolto dal velo melenso di questo autunno, la mia durata è più vana di quella di un fiore che non subisce l’insulto di una stagione che ritorna ma conosce soltanto la stagione in cui sboccia. L’esistenza pura coincide col Nulla , mi immergo nel tempo, ne consumo gli istanti e strappo le sue radici affinché scompaia quell’intervallo che ritarda la mia coincidenza con il Nulla. La durata è una sfilza di accidenti che precedono l’impietramento del cuore. La mia sola passione risiede nella forza dell’indifferenza , nell’avidità del vuoto , ogni assenza è per me troppo sostanziosa. La mia anima sospira protestando contro ogni assimilazione col mondo ,ho sete di irrealtà ,la mia unica reverenza è rivolta al Nulla. La mia tristezza sorveglia l’universo, ogni suo posto è una tomba, ogni suo istante una vertigine. Vivo come se l’universo fosse un accidente , stabilisco una gerarchia delle apparenze : vivere non è la mia funzione essenziale. I giorni sono eternamente gli stessi, ogni loro istante è avvolto da una ruggine di vago. La mia anima trafigge come un pugnale gli spazi del mondo su cui riverso la mia amarezza. Gemo sulle carogne dei miei sogni, sono un cadavere ridestato alla vita, un cadavere che ha infranto la sua tomba. Il mio respiro è un interminabile fremito che lacera il tempo ,esso mi prosciuga e conduce al mio compimento: una tomba sarà il mio agognato rifugio. In ogni cosa sono ispirato dal disgusto,finché avrò dubbi potrò frequentare gli uomini. Col mio esitante passaggio in questo mondo l’unica vera tentazione che provo è quella della estinzione. La funzione del tempo è quella di rivelarmi a me stesso ; la mia anima si appropria del cielo e ha la rivelazione del vuoto nel quale fluttua. Il passato è un rimpianto,il presente una sventura, il futuro una attesa colma d’angoscia, così la mia anima si spegne. Ogni movimento verso un nuovo istante è un fardello insopportabile , il cuore si impietrisce, il solo ideale è la solitudine.

26 ottobre 2022

Insultato dalla indifferenza del destino non vado d’accordo con la vita illuminata d’orrore da un lampo senza limiti: la quotidianità della vita è un costante dolore. Ciò che penso e sento è sempre una traduzione ,sono straniero nella mia anima, esiliato nelle mie sensazioni. Tolgo la maschera e mi congedo dal mondo ridendo, mi allontano tra ombre e luci casuali in un addio definitivo ed estraneo. Il giorno che si spegne offusca uno spazio vuoto ,incede un chiaro di luna vago, occulto e muto pieno del nulla come la vita. La luce fredda di questo mattino si irradia come un supplizio: è di nuovo giorno, è di nuovo vita irrimediabile attività di una utilità fittizia. Sono di nuovo io tale e quale non sono che riempio di dubbioso grigiore la mia esistenza, so che non esiste né verità né realtà, sento quotidianamente svanire il privilegio di esistere, il fruscio del sangue è un lento sussurro , sento che sto perdendomi già da vivo. I rumori della vita sono filtrati dalla tristezza della pioggia, giaccio sull’orlo della realtà, il mondo lascia la sua scia: questo giorno di pioggia chiara mi riempie gli occhi di una luce opaca, sottometto ogni giorno il mio collo al giogo della vita.

 

24 ottobre 2022

Sono un erudito del vago, i miei occhi cercano l’estasi in uno spazio lontano. Mi getto nel cuore dell’avvenire, non trovo il mio senso nel cielo così la terra mi attira e reclama la mia anima. Attraverso esitante il mondo con un’angoscia vagamente consolatoria, sono una poltiglia di carne : perché,Dio, mi hai creato se poi fessuri l’argilla di cui sono fatto in vapori che precipitano nell’assenza? Ho fatto della cenere il mio significato ultimo, esisto al candore del Nulla, vivo sotto la dolce idiozia del cielo. Ogni mio istante è reso possibile dalla indulgenza dei vermi che di me presumono la futura carogna. Percepisco l’invasione del Vuoto nella mia carne ,nel mio sangue circola il cielo,sono la delicata prefigurazione di una lapida a venire. Calpesto qualsiasi istante ,ogni istante risulta inutile. Niente di quello che accade è per me ,impigliato nel tessuto di un sogno sospiro davanti all’impossibile che ogni giorno mi regala. Conosco l’arte di devastare il tempo. Io sono colui che non sono voluto essere, disgustato dal tempo ne vengo ingurgitato, il tempo passa solo per rubarmi il respiro. Sono un impasto di argilla e torpore, una insulsa coagulazione appena distinta dalla materia inerte. Non c’è nessuna pausa che mi renda estraneo il tormento di ogni giorno: il dolore dissolve e rifà il mondo. Non c’è niente di più innaturale che la mia presenza in questo mondo, vivere è inutile ,la fine si riduce ad un gesto qualunque. L’angoscia è l’irruzione del brivido nell’equilibrio dei giorni che,come turbini repentini, giustificano necessità eterne. I fiori sono storditi dalla luce di questo mattino, parole trapassano l’aria con una tempestività inutile , esse sono macchie con cui lordare la purezza del silenzio: il silenzio è la vera immortalità che amo. Nel presente che sta morendo mi disinteresso del possibile , scivolo sulla lama del divenire senza vere la forza di andare fino in fondo alla mia ferita. L’infinito non contiene nulla, amo il supremo delirio del silenzio, fallisco nella ricerca del sublime. Non posso essere sincero senza perdermi, così ho imparato a vivere. Il giorno fa male, tutto ciò che è luce fa male ,ogni raggio di sole è una freccia che si pianta nel mio sangue, nelle mie vene pulsa il disaccordo con l’azzurro, i miei polmoni respirano in armonia con le tenebre. La vita è una putredine coperta di vernice. Ogni parola uccide il Nulla, non c’è niente di più nobile della tristezza. Scivolo sulla china di ciò che non sono, precipito lucidamente nell’assurdità di essere: la vita è un assoluto da quattro soldi!