Banche e stress test 2018: stiamo entrando nella fase clou

Per 37 banche dell’area Euro la questione degli stress test sta entrando nella fase clou. I bilanci di questi istituti (che rappresentano il 70% delle attività bancarie dell’intera Eurozona) sono stati messi alla prova dalle simulazioni condotte dalla BCE con EBA. Due gli scenari previsti: il primo normale mentre il secondo era di difficoltà, entrambi riferiti al triennio 2018-2020. Parallelamente a questi stress test, la Bce ne condurrà un altro sulle altre banche significative, di cui saranno considerate le dimensioni minori e la minore complessità.

Gli stress test 2018 per le banche

bancheDunque, siamo nella fase clou degli stress test, che sono slittati di alcuni mesi per via dell’introduzione dell’Ifrs9. È la terza edizione degli stress test bancari, partiti nel 2010, nel profondo della crisi finanziaria, per valutare la capacità degli istituti di credito di reagire in circostanze avverse, senza fallire né chiedere aiuti di Stato. Quelli del 2018 non prevedono il superamento di alcuna soglia di capitale. Unico cambiamento di rilievo, che potrà impattare in modo significativo sugli esiti dei test, sarà l’incorporazione degli effetti derivanti dall’introduzione dell’IFRS9. Le banche che, a partire dall’anno in corso, sono tenute a rispettare il nuovo standard contabile dovranno quindi stimare gli accantonamenti richiesti a seguito del deterioramento dei crediti, per effetto dello scenario avverso, non solo in una prospettiva di 12 mesi ma per tutta la vita residua del finanziamento.

Verso le fine di maggio le banche hanno inviato a BCE ed EBA gli esiti di queste simulazioni, gli effetti che generano su redditività, capitale e liquidità. Tra le banche italiane coinvolte ci sono le italiane Intesa Sanpaolo, UniCredit, BancoBpm e Ubi (nei test paralleli di BCE invece ci sono Bper, Mediobanca, Carige e Iccrea). Le simulazioni per le banche italiane non avrebbero messo in luce alcun problema, anche se si aspetta la risposta da parte della Vigilanza, prevista da lunedì prossimo.

Non si esclude che qualche rilievo ai nostri istituti possa essere fatto. In quel caso le banche potranno presentare le loro controdeduzioni fino al 5 luglio. Ci sarà poi un nuovo confronto a inizio settembre, mentre per il 2 novembre si deve giungere alla consegna dei risultati finali. La fase dialettica quindi è lunga.

Banche e stress test 2018: stiamo entrando nella fase clouultima modifica: 2018-06-19T09:27:18+02:00da nonsparei

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