Rassegna stampa economica 21 agosto 2016

L’unico quotidiano economico oggi in edicola è il Sole 24 Ore. Nella rassegna stampa vediamo anche altri quotidiani generalisti come affrontano alcuni temi legati all’economia.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore

L’apertura è dedicata alla sforbiciata bella grossa che avverrà nelle partecipate. L’obiettivo del governo è quello di arrivare a tagliare di circa il 50% il numero dei componenti dei CdA. Attualmente
sono circa 37mile le cariche in vigore (costano circa 450 milioni di euro l’anno), e l’obiettivo sarebbe quello di tagliarne 15mila.
Va detto che questo obiettivo si aggiunge alla già annunciata scelta di chiudere le società che non rispettano determinati requisiti.
Di taglio una notizia già approfondita anche nei giorni scorsi. Con il calo dei tassi di interesse, scatta la corsa al mutuo per la casa.

Rassegna stampa: Corriere della Sera

Il CorSera mette in evidenza nelle pagine interne un dato riguardante le imprese in crisi. Nell’ultimo anno infatti quelle che hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione sono diminuite del 40%. A evidenziarlo è l’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, ovvero quelli che danno il via a questo tipo di pratiche di ammortizzatori sociali.
Le aziende che vi avevano fatto ricorso nel 2014 erano oltre 7000, mentre nel 2016 i decreti di autorizzazione per la cassa straordinaria sono stati poco più di 4mila.

Rassegna stampa: Repubblica

Nelle pagine interne di Repubblica si parla invece del rapporto tra Banche e correntisti.
Secondo il quotidiano, il costo che gli istituti devono sopportare per il tasso zero (situazione che si sta verificando all’estero) viene scaricato sui correntisti. In Italia, però, il rendimento dei Btp, anche se basso consente ancora alle banche di avere convenienza nell’investire i depositi dei clienti.
Tuttavia, c’è chi ritiene che già dal 2017 il fenomeno degli “interessi negativi” si verificherà anche in Italia.

Rassegna stampa: Libero

Chiudiamo infine con il quotidiano Libero. Nell’editoriale di Vittorio Feltri si punta l’indice contro le tasse. Secondo Feltri, molte grandi aziende italiane continueranno a scappare dal paese perché qui vengono “sbranate dalle tasse”. Da questa considerazione nasce poi una domanda: perché l’Europa consente la coesistenza di regimi fiscali così differenti e non punta a unificarli?