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Grillo all'attacco dell'euro: «Referendum per uscire»


Il Vertice di Ventotene che ha coinvolto Renzi, Merkel e Hollande non è andato giù ai 5Stelle. Nel tardo pomeriggio lo hanno bollato come una "presa in giro totale". Sulla scia di questa considerazione, il leader Beppe Grillo ha così rilanciato l'idea di un referendum anti-euro.

Le bordate di Grillo

Durissimi i giudizi dei pentastellati al vertice tra Italia, Francia e Germania a bordo della Nave Garibaldi. Secondo Di Maio «non servirà a rilanciare l'economia Europea, bensì solo quella tedesca». Ancora più categorico è il senatore Nicola Morra: «Se fossimo noi al Governo, usciremmo subito dall'euro». Dimenticando però che non è proprio così che funzionano le cose... Ecco allora che interviene anche il leader del movimento Beppe Grillo. Attraverso il suo blog dice: «E' imperativo far scegliere agli italiani il destino del progetto euro. Nelle democrazie dell'eurozona, l'ostilità verso la moneta unica sta degenerando in un'ostilità verso il più vasto progetto dell'Europa unita». La posizione dei 5Stelle è quindi abbastanza chiara. Non vogliono più l'euro, che oggi al cambio con il dollaro vale molto di più di quanto sarebbe valsa la vecchia Lira. E soprattutto è manovrabile solo dalla BCE. Noi non abbiamo nessun potere diretto sulla nostra moneta, e quindi anche minor potere di governare la nostra economia.

Le reazioni dall'estero

Tuttavia, nei corridoi di Bruxelles l'ipotesi di scissione referendaria non viene neppure presa in considerazione. Anzi si rilancia con vigore l'idea che bisogna andare avanti assieme, e che i discorsi fatti dal trio Renzi, Merkel e Hollande testimoniano l'impegno dell'Europa di sostenere il rilancio dell'economia e di affrontare i temi più delicati in agenda, come la sicurezza e il problema migranti. Va però anche precisato che non tutti sono così contenti di come si è evoluto il summit di Ventotene. Anzi proprio dalla Germania arriva qualche critica, ispirata per lo più dal fatto che il trio non ha dato alcuna ricetta concreta per risolvere i problemi, ma si è solo limitato a fare annunci e proclami teorici. Secondo Handelsblatt, la principale preoccupazione del trio era quella di dare un'immagine di unità all'esterno, onde evitare che qualche altro paese possa pensare di imitare la Brexit britannica.