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Valute: trimestre amaro per lo Yuan. Dall'ingresso nel FMI è andato solo giù


Lo scorso 1 ottobre lo Yuan cinese è entrato a far parte del paniere di valute speciali del Fondo Monetario Internazionale. Quello che è stato accolto come un momento gratificante e motivo di orgoglio, dal punto di vista delle valute si è rivelato un conto salato da pagare. Almeno questo è ciò che dicono i numeri.

Lo yuan continua a perdere terreno nel mercato delle valute

Da quando è entrato a fare parte del paniere del FMI infatti, lo yuan cinese ha perso tantissimo valore nel mercato delle valute. Nei confronti del dollaro il calo è stato complessivamente quasi del 5% nell'ultimo trimestre. Se esaminiamo il cross USD-CNH tramite la piattaforma AvaTrade, vediamo che attualmente è scambiata a 6.96654, e si sta progressivamente avvicinando a quota 7 (qui trovi AvaTrade opinioni).
Quel che è successo negli ultimi 3 mesi è chiaro e per certi versi prevedibile. Fino a inizio ottobre la valuta cinese veniva salvaguardata dalla People's Bank of China attraverso la "strategia dell'elastico". Adesso invece lo yuan si trova più scoperto.
Questo ha costretto Pechino ad attingere alle proprie riserve in valuta straniera per arrestare la fuga di capitali dalla Cina. Basta pensare che la vendita di Treasury Usa da parte della banca cinese è stata pari a 41,3 miliardi di dollari, e per la prima volta è stato perso lo scettro della classifica mondiale dei creditori di Washington (1.132 miliardi di dollari). C'è di più che le riserve di dollari sono scese a quota 3.050 miliardi (ovvero 2.918 miliardi secondo il cambio euro dollaro di oggi), un terzo in meno di 2 anni fa.
Secondo gli analisti lo scenario è destinato a rimanere sostanzialmente lo stesso nel breve-medio periodo. La valuta cinese continua infatti a perdere terreno ed è ai minimi sul biglietto verde degli ultimi otto anni e mezzo, e le mosse della FED (che ha alzato i tassi di interesse) fanno pensare che la forza del dollaro sarà sempre maggiore nei confronti dello yuan.