Petrolio, la battaglia USA-OPEC spinge al ribasso il prezzo del greggio

Dagli USA arriva il primo sgambetto all’Opec circa il petrolio, come era prevedibile che sarebbe accaduto. I prezzi dell’oro nero sono stabili ma con tendenza al ribasso, a seguito dei dati resi noti ieri dall’American Petroleum Institute, che ha stimato le scorte negli USA in crescita settimanale di 4,2 milioni di barili. Un dato molto maggiore di quello atteso.

Guerra USA-Opec per il petrolio

petrolioSta succedendo quello che ci si attendeva. Dopo il raggiungimento dell’accordo OPEC a novembre scorso, e il conseguente taglio della produzione da parte del cartello (offerta a 1,2 milioni di barili al giorno a partire da gennaio), la quotazione del greggio è salita.

Questo ha spinto molte aziende USA ad approfittarne aumentando le proprie estrazioni. Sono stati riattivati quei pozzi dismessi nell’ultimo biennio, nel corso del quale i prezzi sono arrivati a schiantarsi ad appena un quarto dei livelli toccati alla metà del 2014.

Gli USA hanno così fatto un bello sgambetto all’OPEC, che con l’accordo di fine novembre sperava di risollevare le quotazioni del petrolio e riportarle a ridosso dei 60 dollari al barile. Il tutto mentre l’approdo di Donald Trump alla Casa Bianca non fa presagire nulla di buono. Il neopresidente USA infatti ha sempre sostenuto l’intenzione di agevolare le nuove trivellazioni e incentivare l’aumento dell’offerta americana per raggiungere l’indipendenza energetica.

Petrolio, la battaglia USA-OPEC spinge al ribasso il prezzo del greggioultima modifica: 2016-12-29T15:35:14+01:00da nonsparei

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