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Inflazione al 2% nell'Eurozona. E adesso cosa farà la BCE?


L'inflazione torna a correre nella zona Euro, toccando il 2%. E adesso saranno problemi per la BCE che dovrà tenere a freno le presumibili pressioni della Germania affinché abbandoni la sua politica ultra-espansiva. Giovedì sarà questo il primo ostacolo che dovrà affrontare Mario Draghi. Il Governatore terrà una attesa conferenza stampa dopo la riunione del board. Anche se va detto che un appiglio (forte) ce l'ha: l'inflazione "core", ovvero quella depurata di energia e alimentari, è rimasta stabile al +0,9%.

I dati sull'inflazione

Va detto che, nonostante le pressioni, non ci sono grosse chance perché la politica della BCE cambi subito rotta. Al tempo stesso Draghi potrebbe fornire maggiori indicazioni su quando questo potrebbe accadere. Questo tenuto conto che le proiezioni macroeconomiche a dicembre puntavano a un'inflazione media 2017 dell’1,3%, ma chiaramente andranno corrette. Riguardo i dati resi noti oggi, va detto che l'inflazione è stata spinta al rialzo soprattutto dall'incremento del costo del dell’energia: +9,2% rispetto a febbraio 2016. Tenuto conto che questa componente vale il 10% del paniere, è chiaro che il suo peso sia stato notevole. Il punto è che questo rialzo (così come quello dei prezzi degli alimentari non lavorati: +5,2%) da marzo in poi dovrebbe lentamente svanire. E di conseguenza riportare giù l'inflazione dell'eurozona. Se teniamo anche conto che il rialzo dell’energia non si sa mai quanto potrà diffondersi sugli altri prezzi, ecco allora che la prudenza che si prevede adotterà la BCE giovedì trova una motivazione. il problema però rimane: come spiegarlo alla Germania, i cui prezzi sono aumentati a febbraio del 2,2%?