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Banca, per salvare Unipol nasce una bad bank dove finiranno i crediti in sofferenza


Il piano per salvare e ripulire Unipol è pronto. La holding bolognese che controlla il gruppo ha infatti varato un piano per razionalizzare il comparto assicurativo. Grazie ad esso verranno trasferiti alla UnipolSai (controllata) delle partecipazioni in Unisalute, Linear. L'operazione potrebbe eventualmente comprendere anche Arca Vita (se ricorrano condizioni e presupposti). Nel dettaglio Unipol cederà a UnipolSai il 98,53% di Unisalute per 715 milioni e il 100% di Linear per 160 milioni di euro.

Il piano Unipol

Inoltre è stato anche varato il progetto di creazione di una bad bank dove spedire tutti i crediti in sofferenza di Unipol Banca (circa 3 miliardi di euro). Il piano prevede in sostanza la separazione delle sofferenze della Banca in una realtà distinta e specializzata nel recupero di tali posizioni. In questo modo Unipol Banca potrà concentrarsi sulla propria attività caratteristica, con una situazione patrimoniale solida e un ridotto profilo di rischio. I proventi della vendita "interna" al gruppo assicurativo serviranno a permettere alla holding di neutralizzare gli impatti negativi legati alla creazione della bad bank. Quest'ultima infatti dovrebbe costare circa 780 milioni di euro. Una cifra enorme, che verrà compensata con le plusvalenze derivanti dalla cessione di Linear e Unisalute. Il riassetto è stato posto in essere allo scopo di garantire una più efficace gestione integrata di tutte le attività, aggregando tutto il business assicurativo sotto il controllo unico di UnipolSai. In questo modo la compagnia dovrebbe ottenere grossi benefici in termini di efficacia, di coordinamento, e anche a livello organizzativo e operativo, pur rimanendo intatta l'identità del gruppo. A seguito dell'operazione, questa mattina alla Borsa di Milano il titolo Unipol balza in alto. In avvio infatti il riassetto del gruppo ha spinto il titolo al rialzo sul listino milanese.