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Dollaro, lieve recupero ma l'attesa è tutta per la riforma fiscale


Dopo una impennata da parte dell'euro, oggi il cambio con il dollaro si ritira parzialmente. Comincia intanto l’audizione per la conferma del nuovo presidente della Fed, Jerome Powell. Il futuro capo della Federal Reserve ha tenuto un discorso a Washington davanti alla commissione per gli affari bancari al Senato. Nulla di nuovo comunque. Già ieri Powell aveva fornito un comunicato nel quale chiariva che la sua posizione è in linea con l’attuale strategia del FOMC. In sostanza porterà avanti il percorso già tracciato sotto la guida della presidente uscente Yellen. Viene anche sottolineato che la Fed manterrà il suo “status indipendente e imparziale”. Ieri peraltro c'erano stati anche altri interventi da parte di diversi membri della Fed. William Dudley ad esempio aveva detto che secondo lui non bisognerebbe aumentare i tassi finché il trend dell’inflazione non tornerà nettamente verso il 2%.

La riforma fiscale e il dollaro

Le notizie più importanti per i mercati riguardano però la riforma fiscale in corso di approvazione. L’USD si è indebolito proprio per via della notizia secondo la quale il voto sulla riforma fiscale al Senato, in programma giovedì, non avrebbe la maggioranza. L'euro ieri è finito oltre quota 1,19 come abbiamo visto sui miglior broker di trading online autorizzati. Circa la riforma fiscale, i repubblicani sembrano avere solo 52 seggi, mentre due senatori si sono detti contrari alla riforma. Intanto oggi è giornata di dati macro, con spunti a tinte alterne per il dollaro come comprende chi sa il forex trading come funziona. Lo stato di salute del comparto immobiliare - evidenziato dall'indice S&P Case Shiller - mostra un quadro meno brillante delle attese. Benissimo invece è andato l'indice relativo alla fiducia dei consumatori, che a novembre è salito a 129,5 punti. Il dato ha superato ampiamente le attese degli analisti che si erano preparati ad un calo a 124 punti. Invece a ottobre le scorte all'ingrosso (preliminare) hanno fatto segnare una flessione pari allo 0,4%, a fronte di attese fissate su un incremento dello 0,3%. Peggior il dato sulla bilancia commerciale di beni, che ha segnato un deficit pari a 68,3 miliardi di dollari, in crescita. Le esportazioni sono state pari a 129,1 miliardi, 1,3 miliardi in meno del mese precedente. Le importazioni sono salite invece di 2,9 miliardi a 197,4 miliardi di dollari.
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