Budget Federale USA, scatta di nuovo lo shutdown

Proprio quando sembrava essere stato raggiunto in extremis un accordo sul budget federale degli USA, ecco invece che naufraga tutto e arriva un nuovo shutdown. Si tratta del secondo episodio nel giro di pochi giorni, dopo quello avvenuto lo scorso 20 gennaio. A scatenarlo è stato l’ostruzionismo del senatore Repubblicano Rand Paul (dello stesso schieramento di Trump, ma su frangia più estrema), che si è opposto all’aumento del debito pubblico. Il Senato avrebbe dovuto approvare il bilancio biennale per aumentare gli attuali massimali di spesa di circa 300 miliardi di dollari, ipotesi che ha seminato malumori nelle alle più intransigenti del Partito repubblicano.

Lo shutdown e il budget federale

budget federale shutdownIl colpo di scena è giunto quando ormai tutto sembrava filare liscio. Mitch McConnell, leader della maggioranza repubblicana al Senato, aveva infatti annunciato l’accordo con i democratici sul budget federale per il 2018 e il 2019. Il Congresso statunitense pareva quindi aver trovato la quadra per evitare un nuovo shutdown dopo quello dello scorso 20 gennaio. E invece no. Rand Paul al termine di un intervento fiume durato 6 ore, si è detto contrario all’aumento del debito pubblico, mandando all’aria tutti i programmi.

E’ così scattato lo “shutdown”, ovvero la parziale chiusura di uffici e servizi federali per quelle attività classificate come non essenziali. Si tratta di una misura prevista dalla Costituzione americana, nel caso in cui il Congresso non riesca a trovare un accordo sulla Manovra finanziaria. Ma la partita è ancora aperta. Nelle prime ore del mattino infatti, il governo ha approvato il disegno di legge per riaprire gli uffici governativi per sei settimane (approvato con 71 voti a favore e 28 contrari). Adesso questo disegno di legge dovrà passare al vaglio della Camera e quindi essere firmato dal presidente Trump.

Budget Federale USA, scatta di nuovo lo shutdownultima modifica: 2018-02-09T11:32:55+01:00da nonsparei

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